Giovanna Garbuio

Halloween: Questa sera 31 Ottobre 2021 alle 20 e 21 propongo di fare tutti insieme questa meditazione

Halloween: attiviamo il portale

Con l’obiettivo di unificare percettivamente i nostri livelli multidimensionali, entrando a contatto profondo con noi stessi e con l’energia della Terra presente in questo momento dell’anno in cui la luce lascia spazio all’ombra per raggiungere consapevolmente quella visione guaritrice di insieme che ci permette di scorgere la funzionalità e l’amorevolezza contenute nella situazione contingente!

Esprimiamo dunque la potente intenzione condivisa di fluttuare efficacemente in una bolla di Luce anche in “tempi bui” destinati ciclicamente a realizzare altrettanta Luce. Danziamo insieme con gioia tra la luce e l’ombra vivendoli come parte del tutto, come qualcosa che va decisamente oltre il concetto stesso di Luce.

Sciogliamo insieme la paura della morte lasciando andare l’attaccamento direzionato alla vita, espandendo la consapevolezza che non c’è nulla da temere in questo mare di Luce.

Per superare dunque la polarità tra bene e male, bello e brutto, accettabile e inaccettabile, focalizziamoci sull’Essere Amore per scoprire esperenzialmente di non essere nè la Luce nè l’ombra, ma la Sorgente di entrambe: Amore!

Tutti per Uno!

Se vi sentite in sintonia con l’iniziativa condividetela quanto più possibile!

Qualche precisazione su Halloween

Halloween

Halloween è una festa bellissima, antica, che affonda le sue radici in tradizioni europee. Una ricorrenza di gioia e rinascita, di presenza e gratitudine che può allo stesso tempo trasformarsi in un potente portale energetico di trasmutazione e unità.

Cominciamo dunque con il fare qualche precisazione su Halloween.

  1. Non è una festa americana, ma celtica (europea dunque).
  2. Essendo una celebrazione celtica non può essere rivolta a Satana poiché Satana (dio o anti-dio malvagio) è un personaggio introdotto con l’avvento della chiesa cattolica.
  3. La parola è semplicemente la forma contratta della frase: “All Hallows Eve” ossia “Notte di tutti gli spiriti sacri”
  4. Il nome originale della ricorrenza è il termine celtico Samhain.
  5. Samhain non è un antico terribile dio della morte (i celti non avevano il nostro concetto duale di bene e male quindi tanto meno potevano concepire l’abberrazione di un dio malvagio della morte)

Halloween e Samhain

Samhain  indica la stagione invernale per gli antichi Celti popolo da cui Halloween ha avuto origine, nello specifico dalle tribù stanziate in Irlanda. I Celti erano un insieme di popoli indoeuropei stanziati in tutta Europa dediti prevalentemente ad agricoltura e pastorizia.

Il termine Samhain probabilmente deriva dal gaelico samhraidhreadh ossia approsimativamente “fine dell’estate”. I Celti dividevano l’anno in quattro parti: Samhain (inverno), Imbolc (primavera), Beltane (estate) e Lughnasadh (autunno).

Il termine Halloween nasce ufficialmente nel 1700, è composto da tre parole:

  • All – tutti
  • Hallow – santo o santificare (è un termine arcaico inglese)
  • Eve – vigilia

Dunque Halloween è la Vigilia Ognisanti

Per i celti, e per gran parte delle tradizioni indigene della Terra, il tempo aveva sviluppo circolare, poiché non solo se ne riconosceva la ciclicità durante le stagioni, ma ne constatavano l’illusorietà costante nel suo svolgersi continuo, come una linea circolare che ritorna continuamente a ripercorrere se stessa.

Le caratteristiche di Halloween

Halloween è semplicemente un giorno energeticamene potente nell’intenzione di chi lo vuole, il momento in cui intenzionalmente Cielo e Terra si incontrano esperenzialmente, in un temporaneo dissolvimento delle leggi del tempo e dello spazio.

In questo giorno pare che ogni anno letteralmente terza e quarta dimensione si fondano ovvero il mondo fisico e quello astrale o degli spiriti, interagiscono in modo semplice e immediato. Che sia o non sia una diceria nulla vieta viverlo efficacemente in questo modo, anche perchè la “diceria” è fondata su tradizioni antichissime.

Come tutte le feste celtiche anche Halloween veniva celebrata a più livelli:

  • Livello materiale: il tempo del raccolto
  • Livello spirituale: spirito e materia si fondono unificando i regni dell’aldiqua (materiale) e l’aldilà (spirituale)
  • Livello cosmico: la Luce lascia spazio all’evoluzione della tenebra che a suo tempo tornerà a mostrarsi come Luce.

Materialmente

Halloween

Dal punto di vista materiale, come abbiamo visto, era il tempo della raccolta e dell’immagazzinamento del cibo per i lunghi mesi invernali. Anticamente i popoli contadini e rurali celebravano la fine dell’estate, ringraziando la Terra e la Natura per tutto quello che avevano elargito in quell’anno.

Si celebrava dunque il periodo dell’anno nel quale la natura “muore” dove la morte non è altro che un addormentamento, proprio come la vita alla conclusione del suo corso lascia spazio alla morte per risvegliarsi in un nuovo livello di coscienza.

E’ la stagione in cui si esaurisce il verde e trova spazio invece la vita del seme interrato. Il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui ha origine la prima vibrazione. E’ un luogo spazio temporale di attesa, in cui fare esperienza di quiete esilenzio. E’ lo spazio della non fioritura o meglio dell’apparente assenza di fioritura, lo spazio della fioritura in potenza. E’ in questa vibrazione di vuoto che tutto avrà un nuovo inizio, si sviluppa la possibilità di una nuova nascita.

La vita era rappresentata dall’estate con il suo vigore nel manifestarsi. L’inverno ciclicamnete riveste il ruolo della nella sua natura dormiente.

Evolvendo questo concetto, essere soli in questa occasione significava esporre sé stessi ed il proprio spirito ai pericoli dei rigori invernali. Naturalmente, questo aspetto della festa ha perso in epoca moderna gran parte del suo significato, visto che oggi le carestie fortunatamente non costituiscono più una tragica possibilità come invece accadeva per le antiche società rurali.

Spiritualmente

Spiritualmente parlando, la festa di Halloween era un momento di contemplazione.
Per i Celti morire con onore, vivere nella memoria della tribù ed essere ricordati nella grande festa che si sarebbe svolta a Samhain era una cosa molto importante (in Irlanda questa sarebbe stata Fleadh nan Mairbh, “Festa dei Morti”).

Nello spazio dela notte di Halloween – Samhain l’estate così come la vita giunge a conclusone, per trasformarsi nella morte con le sue ombre, che successivamente avrebbe ripreso vigore, tornado alla vita con l’avvento della primavera, in un ciclo eterno senza fine. Secondo le tradizioni celtiche, in questo momento di transizione nella notte si Samhain si apriva un passaggio di contatto tra la dimensione dei morti e quella dei vivi.

Nel corso della notte di Halloween le barriere poste tra il mondo sensibile (fisico materiale) e quello sovrasensibile (spirituale) svanivano, perché i confini tra i due regni diventavano molto sottili e labili e i vivi avevano la possibilità di accogliere i defunti, i quali potevano tornare a visitare nuovamente il regno dei vivi.

Questo è il momento di attivare l’ascolto silenzioso. E’ lo spazio del ritiro, dell’introspezione, l’opportunità di raggiungere le profondità del nostro essere, per esplorare la nostra parte oscura, per conoscerla ed accettarla, per integrarla nella nostra vita. In questo tempo abbiamo l’opportunità di stare con noi stessi per riscoprire il nostro centro prima di tornare di nuovo al mondo, un tempo individuale per riconoscere gli aspetti di noi stessi che hanno bisogno di di attenzione, prima che possa iniziare una nuova vita.

Per permettere il verificarsi di tutto questo dobbiamo liberarci di quello che si vede solo da fuori, dell’apparenza, di lasciar andare gli attaccamenti alle caratteristiche di noi che non ci appartengono veramente e che non alimentano l’espansione della nostra essenza.

Questo era il periodo più magico dell’anno: il giorno che non esiste in cui ogni cosa può accadere.
Durante la notte il grande scudo di Skathach veniva abbassato, eliminando le barriere fra i mondi: i morti avrebbero potuto ritornare nei luoghi che frequentavano mentre erano in vita, e celebrazioni gioiose erano tenute in loro onore.

Da questo punto di vista le tribù erano un tutt’uno col loro passato ed il loro futuro. Questo aspetto della festa non fu mai eliminato pienamente, nemmeno con l’avvento del Cristianesimo.

In natura non esistono né sforzi né tensioni. Un seme cresce attraverso il suo proprio ciclo; non deve fare nulla, se non permettere che ciò avvenga.

Perché non lasciarti trasformare in una magnifica farfalla? Esci da questa crisalide, da questo spazio limitato, dalle restrizioni della tua mente mortale e delle tue idee.

Quando un serpente cambia la propria pelle, si contorce per liberarsi lentamente di quella vecchia, lasciandosela alle spalle a seccare e a disintegrarsi. Un granchio, a mano a mano che cresce, esce dal suo carapace, diventato troppo piccolo, e ne forma uno più grande e più bello. Un uccello rompe il guscio e ne emerge completamente trasformato, ed è libero, libero, libero!

Ecco ciò che ti aspetta. Una nuova libertà, una nuova gioia, un intero nuovo mondo aspettano di schiudersi per te, non appena sarai disposto ad abbandonare maniere, pensieri e idee vecchie e restrittive, e a trasformarti.

Eileen Caddy

Cosmicamente

Dal punto di vista cosmico, il sorgere delle Pleiadi, le stelle dell’inverno, segna la supremazia della notte sul giorno, l’inizio del periodo buio dell’anno. La comparsa in cielo di questa costellazione annunciava la supremazia della notte sul giorno e del buio sulla luce, dando così inizio ufficiale all’inverno.

In alcune regioni della Bretagna occidentale, è tradizione preparare le kornigou, ossia dei dolci con sembianze di corna di cervo, come rappresentazione del Dio cornuto che si separa dalle sue corna prima di fare ritorno nel suo regno nell’aldilà.

L’avvento della chiesa cristiana trasformò la ricorrenza celtica nella festa di ognissanti (1 novembre), spostando al 2 novembre il giorno dei morti.

Il potere di Halloween

Questo giorno veniva celebrato con fuochi e falò che rappresentavano l’archetipo del Sole, della Luce e per espansione della Vita. Il simbolo della fine che si rigenera nel principio nascente della Luce, della vita, e dell’esistenza. Nella morte la rinascita e l’origine della Vita.

Halloween

Questo giorno dunque non è né buono né cattivo: è solo enormemente POTENTE! Pare che i regni e le dimensioni spirituali siano energeticamente interconnessi in maniera estremamante semplice e immediata in questo momento dell’anno.

Anche zucche intagliate e costumi da mostri hannoil loro significato in questa visione di connessione e interscambio multidimensionale.

  • I celti intagliavano gli ortaggi facendone degli autoritratti e li ponevano sui davanzali delle finestre in modo che lo spirito dei loro antenati li potesse riconoscere e avvicinarli.
  • Il travestimento da mostri invece riguarda l’affrontare le proprie paure più inconfessabili. Cogliendo l’occasione di dire addio a tutto ciò che non è più utile, con ciòsi laciavano andare anche tutte le proprie paure assumendone le sembianze, esorcizzandole e distaccadosene per sempre

Entrambe le attività dunque hanno l’intento simbolico di esorcizzare la paura della morte e celebrare un nuovo inizio. Vita e morte dunque come parte del grande disegno dell’esistenza, componenti un ciclo che altrimenti non potrebbe realizzarsi.

Gli esseri umani tendenzialmente hanno paura di morire. Soprattutto noi occidentali. Di conseguenza, ognuno mette in atto le proprie strategie per cercare di conviverci.

C’è chi fa finta che la morte sia qualcosa di lontano e se ne dimentica quasi. Ci sono persone che la temono costantemente e non pensano ad altro. Qualcuno ne è attratto e la ricerca. C’è chi la esorcizza attraverso l’ironia e la caricatura. Altri la studiano come se potessero oggettivarla distanziandola da sé. E poi c’è chi ci si avvicina e ne fa esperienza, attraverso pratiche meditative e spirituali.

Qualunque sia il modo, è qualcosa che non possiamo ignorare.

Proprio per la stretta interconnessione tra vita e morte, avere paura di morire significa avere paura di vivere. Se non accettiamo l’imprevedibilità e l’unicità di ogni momento, non possiamo goderci davvero ogni singola esperienza. Se evitiamo di esporci e affermarci, non possiamo esprimerci per quello che siamo e ottenere ciò che vogliamo. Se abbiamo paura di perdere le persone care, rinunciamo alla possibilità di amare.

Marianna Turricano

La bellezza e la potenza di Halloween

Halloween

Halloween dunque come la rappresentazione della sintesi della Vita e della morte nella rinascita ciclica ed eterna.

Vita e morte percettivamente antagoniste, ma in realtà protagoniste e alleate nell’esperienza di tutti.

Tutto si muove, tutto si illumina, tutto evolve, tutto si trasforma, dopo aver riconosciuto e trasmutato l’oscurità di ciò che non è più utile e che può efficacemente essere lasciato andare trasformandone l’energia, per generare nuovo e utile carburante propulsore. Quando qualcosa finisce, cioè muore, non è mai vero che non esiste più, in verità semplicemente cambia per trasformarsi in qualcos’altro nel qui ed ora più utile e funzionale all’espansione dell’Amore.

Liberamente tratto e integrato da un post di Laura Previto

La festa Romano-Egizia

Dal 28 ottobre al 3 novembre, a Roma in eredità egiziana, si tenevano le feste in onore di Iside e del suo compagno Osiride.

Questa data vedeva la celebrazione della resurrezione di Osiride realizzata da Iside. Quest’ultima era ricnosciuta come la dea della magia e in potere di riportare in vita i morti.

Guarda caso questa ricorrenza ci celebrazione della morte e della vita interconnesse l’una nell’altra si collocava proprio alla fine di ottobre.

Secondo la mitologia egiziana, Osiride era stato ucciso e fatto a pezzi da suo fratello, il malvagio Seth. I pezzi del corpo di Osiride erano stati dispersi nel Nilo. Iside recuperò tutte le membra del marito tranne il fallo, che ricostruì di creta. Ricostruito formalmente il corpo di Osiride, Iside gli restituì la vita.

Osiride dunque rinacque come il dio dei morti. Infatti viene sempre rappresentato come una mummia o in ogni caso con la pelle verde.

La festa romana consisteva realizzare una processione che trasportava la statua di Iside per le strade di Roma circondata dai lamenti rituali dei sacerdoti e dei partecipanti. Tali lamenti riportavano l’attenzione dei presenti sulla disperazione di Iside. Alla fine i lamenti si trasformavano in grida di giubilo e canti gioiosi che annunciavano la resurrezione di Osiride.

La processione terminava nel tempio di Iside al Campo Marzio.

Le condivisioni dei nostri amici

Dalla Sardegna

Noi festeggiamo “su peti coccone”, in altri paesi lo chiamano “su mortu mortu” e via dicendo. Da tradizione stanotte si imbandisce la tavola con del cibo cotto, frutta fresca e secca e si lascia fino all’indomani in quanto i nostri cari che sono trapassati tornino e mangino al nostro tavolo. Non si passa la scopa né l’aspirapolvere.

L’1 e il 2 Novembre i bambini vanno di casa in casa a chiedere su peti coccone con una federa di un cuscino. La gente prepara in casa un dolce tipico “sos papassinos“, biscotti con uva passa e noci (gli ingredienti variano da paese a paese) e si danno ai bambini quando vengono a suonare alla porta. Si fa “po’ sas Animas“, per le anime dei nostri defunti.

Brigida

Dallo Yucatan

Nello Yucatan i discendenti della cultura Maya festeggiano l’ultimo giorno della settimana dei Morti.
Secondo le leggende locali i primi spiriti ad arrivare al mattino del primo novembre sono quelli dei bambini che vengono appositamente per fare colazione. Per questo motivo gli si prepara una pannocchia di mais bollita. Per loro si recitano preghiere e si accendono candele sulle loro tombe, dopodiché si prepara il pranzo a base di zucca, pollo, biscotti e cioccolata.

Subito dopo arrivano gli spiriti degli adulti e anche per loro vengono riservati momenti di preghiera e grandi decorazioni sulle loro tombe. La settimana va avanti in questo modo e l’ultimo giorno, il 7 novembre, gli spiriti ripartono per il mondo dei Morti. A quel punto i vivi organizzano sontuosi banchetti per salutarli.

hooponopono e gli animali
Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked

  1. Grazie Giovanna!
    Questo è un periodo dell’anno che sento tantissimo. Mi risuona dentro, ne percepisco la vibrazione profonda, anche se non seguo nessuna tradizione, o celebrazione particolare. Mi piace restare in ascolto, ritirandomi dentro me stessa, come se, all’interno, potessi ritrovare qualcosa che ha a che fare con i miei antenati, i miei cari che non ci sono più, ed anche gli amici Animali. Anche in questo caso, per me vale il “come dentro, così fuori”.
    Ti seguo sempre con riconoscenza *__*

{"email":"Email address invalid","url":"Website address invalid","required":"Required field missing"}

Tutti gli insegnamenti Ho'oponopono


I testi e i corsi più approfonditi in Italia sulla spiritualità Hawaiana e sulla sua applicazione alla propria vita


La Membership

Un luogo nostro dove crescere insieme in direzione della miglior versioni di noi stessi per manifestare gioia, serenità e benessere nella nostra realtà quotidiana in ogni ambito.

×

WhatsAPP Chat Giovanna Garbuio

× Scrivi all'assistenza