Massa critica e Centesima scimmia… verità e invenzione
Cos’è la Massa critica
e concetto di centesima scimmia
E’ condivisa in moltissimi ambiti la convinzione che per cambiare completamente la visione del mondo e manifestare in esso la Pace sia sufficiente che una certa massa critica di persone cambi la sua visione del mondo.
Il concetto di massa critica nella spiritualità deriva dal concetto di massa critica della fisica nucleare.
Raggiungere la “massa critica” di materiale fissile significa determinare una reazione di fissione nucleare a catena che si autoalimenta.
La Massa critica riguarda vari settori
Scrive il dott. Angelo Bona
Quando una massa critica di persone procede a passo d’uomo lungo una strada, le autovetture che la percorrono, se la folla è sufficiente, sono costrette a mantenere la stessa andatura.
E’ un termine utilizzato in diversi campi: ad esempio quando relativamente ad un’opinione si ottiene un’accettazione di un numero tale di persone da produrre un movimento di pensiero, una tendenza. Inoltre il termine si usa in campo editoriale quando un libro, raggiunto un certo numero di copie vendute, può condizionare l’intero sviluppo del marketing. (…)
E’ un concetto molto importante anche per quanto riguarda un fenomeno di costume o un’ideologia politica. Oltre un certo numero di soggetti che afferma una moda, tutti gli altri individui di quella specie la acquisiranno per inerzia. Nel channeling di Davide l’esortazione a produrre un consenso diffuso a tutte le anime sensibili segue una fenomenologia spirituale che si rapporta alla reazione precedentemente descritta. E’ proprio quell’ effetto tam-tam che la Guida auspica. (…)
Angelo Bona
Massa Critica – Io Sono perchè noi Siamo
Il concetto di massa critica è usato anche in sociologia dove si sostiene che una rivoluzione sociale si può verificare solo se una determinata massa critica di persone siano in questo senso “rivoluzionari” assicurati.
Partendo da questo concetto e attraverso i suoi studi ed esperimenti Gregg Braden, scienziato di fama internazionale, ha calcolato la massa critica per l’umanità, cioè il numero minimo/sufficiente di persone che devono cambiare atteggiamento riguardo alla realtà, per far modificare automaticamente atteggiamento al resto degli umani viventi.
Tale numero corrisponde alla radice quadrata dell’1% della popolazione mondiale, cioè circa 8.000 persone. Cioè 8.000 persone circa in accordo potrebbero invertire il pensiero prevalente mondiale. Il raggiungimento della massa critica secondo Gregg Braden consentirebbe di invertire l’atteggiamento nei confronti della realtà (da competizione a cooperazione per esempio) di tutta l’umanità
L’inganno della centesima scimmia
A questi concetti si rifà la storia della centesima scimmia di cui ha parlato per primo lo scrittore Lyall Watson nel 1979
Il fenomeno della centesima scimmia è un fenomeno che lo scrittore inglese Lyall Watson disse di aver osservato per la prima volta nel 1979 nell’isola giapponese di Koshima osservando la scimmia giapponese Macaca fuscata.
“Esso riguardava il comportamento di un gruppo di macachi che avevano imparato spontaneamente a lavare le patate per eliminare la sabbia e altre incrostazioni prima di mangiarle.
Le prime scimmie imparavano faticosamente la tecnica dai primi macachi che avevano cominciato a lavare le patate. Tuttavia, Watson affermò che improvvisamente, dopo che novantanove macachi avevano dovuto apprendere la tecnica nel modo consueto, una centesima scimmia aveva anch’essa imparato a lavare le patate senza impararlo esperienzialmente, ma automaticamente sapeva come doveva lavare le patate.
L’esistenza di questa “massa critica” di scimmie allenate, aveva aperto una non meglio precisata porta di natura paranormale, e da quel momento un gran numero di scimmie, non solo nella stessa isola, ma persino in altre isole molto lontane, avevano cominciato a lavare le patate prima di mangiarle, senza aver avuto contatti diretti con il gruppo originario.
La lezione della centesima scimmia sarebbe stata chiara: se un numero sufficiente di persone, ovvero una “massa critica”, sperimenta una stessa esperienza (raggiunge una determinata consapevolezza), ad un certo punto si produrrà lo stesso fenomeno transpersonale che si è verificato fra le scimmie giapponesi, e tutta l’umanità sperimenterà una trasformazione istantanea”
Wikipedia
Questa storia è una leggenda che lo stesso Lyall Watson nel 1985 ha ammesso di avere inventato.
Io sono responsabile al 100%
Tuttavia questo non è importante più di quanto non sia importante verificare la fondatezza storica delle parabole di Gesù o del Buddha… quello che interessa a noi è comprendere il fenomeno. Secondo Greg Braden e tutti gli esperimenti di meditazione collettiva fatti sul metodo Meisner o l’effetto Maharishi ecc… vanno nella direzione della conferma della potenzialità determinante della “massa critica”.
Certo non c’è niente di male in questo e anzi, ben venga un lavoro di divulgazione verso la consapevolezza più diffusa.
Ma se noi sappiamo che Tutto è Uno e che tutto il potere viene da dentro e che fuori è il riflesso di dentro, anche il concetto di massa critica perde il suo significato! Io sono l’Uno e sono responsabile al 100% della manifestazione della mia realtà.
Non condivido la responsabilità per la manifestazione della mia realtà con gli altri 8.000 individui necessari a raggiungere la massa critica. Io sono responsabile al 100% della mia realtà non a un 8 millesimo del 100%! Cercare la centesima scimmia, sensibilizzando le altre 99, lavorare sulla manifestazione della massa critica, ancora una volta vuol dire lavorare là fuori per cambiare qui dentro, ancora una volta vuol dire passare lo spazzolino sullo specchio con l’obiettivo di lavarmi i denti.
Dovremmo davvero tutti imparare a pensare per noi stessi, a farci quelli che vengono definiti “gli affari nostri”. Devo imparare a pensare ai “fatti miei” e agire consapevolmente e in presenza sui fatti miei.
In realtà basta una sola persona
Come può, chi conosce il Vangelo, avere paura? Come può, chi conosce il Vangelo, chiedersi: “Siamo in pochi, cosa possiamo fare di fronte a un intero sistema che ha dalla sua il potere, le folle, gli eserciti, le istituzioni, la cultura, tutto?”
A suo tempo Gesù fu una persona sola di fronte all’impero romano, la potenza politica e militare più forte, estesa, e organizzata dell’epoca. Gesù era una persona sola “contro” un sistema. Una persona. Un singolo essere umano. Gesù non cercò mai di combattere gli eserciti, di rovesciare la politica, di distruggere l’impero. Gesù si limitò a fare e a dire poche cose, che tuttavia obbedivano ad un ordine nuovo, un paradigma differente, a regole estranee al sistema.
Così fecero i suoi seguaci, una decina di persone di fronte a tutti i poteri del mondo. Una decina. Non cercarono di affrontare o di trasformare il sistema. Come il Maestro aveva loro insegnato, si limitarono a giocare secondo regole differenti. (…)
Non serve essere in tanti. Basta una persona sola. Il mondo ha già perso. A ben vedere, basti tu (o meglio basto io! n.d.r.)
Alessandro Baccaglini
Le regole del nuovo paradigma
- quando facevano loro del male non si vendicavano;
- pregavano per chi li perseguitava;
- benedicevano chi li odiava;
- non restituivano le offese;
- non giudicavano chi li giudicava;
- di fronte alle minacce continuavano a dire la verità;
- quando erano ostacolati perseveravano;
- quando venivano catturati e uccisi, prendevano la loro croce;
- quando la situazione era senza speranza, agivano come se la speranza ci fosse ugualmente; a
- givano nel momento presente e non per ottenere una vittoria nel futuro;
- mentre il mondo dormiva, vegliavano.
Io sono la centesima scimmia!
Sono io la centesima scimmia!
A prescindere che sia stata raggiunta la massa critica o meno. Perché quando imparo a lavare le patate IO le altre 99 scimmie si
manifesteranno istantaneamente! IO sono l’ago della bilancia perché IO SONO l’UNO! Io Sono! Quando cambio io la massa critica automaticamente si manifesta. Se tutto è il mio riflesso… io devo smetterla di farmi le paranoie da un lato e di giustificare il mio “non cambiamento” con scuse del tipo…. “è inutile perché tanto se non cambiano anche gli altri io da sola cosa vuoi che faccia?” oppure “Non posso fare niente da sola contro tutta questa negatività che mi circonda“
A questo riguardo c’è una bella storiella di Maui che potrebbe essere interessante.
Tanto tempo fa in Polinesia, molto ma molto prima del capitano Cook, Maui, divenuto vecchio, decise di tornare al villaggio in cui era nato.
Il villaggio era povero, situato ai piedi di un grande vulcano, così alto da impedire ai raggi del sole di filtrare.Le foreste attorno erano povere di frutti, i raccolti miseri ed i bambini rachitici a causa della carenza di sole.
Impietosito per ciò che vedeva e stufo di questa situazione, un giorno Maui prese un cucchiaio e si diresse verso il vulcano.La gente del posto, che lo conosceva e rispettava, era perplessa. Cos’ andava a fare Maui con un cucchiaio sul vulcano?
Qualcuno pensò che forse l’età cominciava a procurare danni al cervello del celebre eroe.Ma Maui, anticipando i loro pensieri, disse: “Amici miei, so per certo che da solo e con questo cucchiaio non posso spostare il vulcano. Ma qualcuno, da qualche parte, dovrà pur iniziare … Ed io inizio da qui”.
Tratto da “Le storie di Maui”
E noi sappiamo che questa storia è vera perché ancora oggi se nessuno comincia il lavoro non si conclude!
La massa critica non mi serve per la mia evoluzione
Il mio compito è quello di evolvere io… Tutto è Uno e io sono l’Uno! Quello della centesima scimmia, della necessità di raggiungere la massa critica è ancora una volta un falso mito! “Tutto il potere viene da dentro” ci ricordano gli Hawaiani, ma da dentro di me, non da dentro gli altri.
Da dentro gli altri il potere viene per la loro realtà. Per la mia realtà tutto il potere viene da dentro me! Solo quando io avrò raggiunto un determinato stato di coscienza la mia realtà sarà in allineamento con il mio stato di coscienza e nel mio mondo (che è il mondo) regnerà la pace. La mia realtà dipende da me… non dalle altre eventuali 99 scimmie o dagli altri 8.999 umani!
La mia responsabilità anche della massa critica
Per ottenere questo devo diventare completamente responsabile (lo sono già, ma devo esserne consapevole) del mondo in cui vivo e che vivo.
Ogni volta che abbiamo bisogno di unirci a un gruppo per rafforzare la nostra intenzione, per potenziare la nostra energia, per essere finalmente efficaci, per contribuire alla pace nel mondo.
Ogni volta che cerchiamo di fare proseliti in cerca di raggiungere la massa critica, ogni volta che andiamo alla spasmodica ricerca della centesima scimmia. In realtà stiamo solo dimostrando di non credere in noi stessi, di non ri-Conoscere noi stessi.
L’unica azione che portiamo a termine in questo modo è quella di cercare fuori di noi chi Siamo! Stiamo solo dimostrando di non sapere qual è la nostra Reale Identità e quindi abbiamo la necessità di identificarci con un gruppo: siamo cristiani, siamo buddhisti, siamo alchimisti, siamo comunitari, siamo iuventini… Abbiamo bisogno di catalogarci per sentirci qualcuno, abbiamo bisogno di un’appartenenza solo perchè non possiamo/sappiamo Essere liberi.
Se cambio io cambia tutto
Se cambio io cambia tutto! Ovviamente perché cambi tutto Io devo cambiare veramente! Se voglio manifestare la pace nel mondo io devo essere pace veramente, devo essere pace nel 100% del mio essere.
Ricordate questa bellissima frase di Gesù Di Nazzareth
Dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome Io sono tra loro
il suo significato è che quando la molteplicità è nuovamente percepita come unità “due o tre sono riuniti nel mio nome” lì Dio (l’Uno) si manifesta. Quando mi rendo conto che tutti… massa critica compresa sono ME e smetto di attribuire le responsabilità agli altri e me le assumi io in quanto io sono gli altri, lì c’è Dio!
Questo significa concentrarsi sull’Amore e questo è il principale strumento a nostra disposizione.
Consapevolezza e distacco
Un conto è avere delle opinioni e agire con discernimento (che non significa giudicare) altro è fondersi con le nostre idee e identificarci con esse, sia che siano nostre (raramente), sia che ci vengano da altri (molto più spesso). Il gruppo va bene, ma con consapevolezza e distacco. E’ un po’ come andare a correre con degli amici. Certo è stimolante e piacevole e più facile, ma se non sono io a correre, per quanto numeroso e potente e amorevole sia il gruppo, nessuno lo potrà fare al posto mio.
Guardare fuori non mi è utile a riconoscere la mia Reale Identità, se non facendolo con la consapevolezza che il fuori è un riflesso del mio dentro e non viceversa. Tutti i Maestri (quelli veri) ci hanno detto: cambia dentro per cambiare fuori, non viceversa. E questo vale anche per la politica, per il sistema, per la religione …. e per la pace nel mondo! Se io non sono in Pace, il mondo non sarà in pace mai, anche se le altre 99 scimmie saranno in pace!
Ce ne parla Giovanna Garbuio