Meditazione sulla morte per la Vita
Meditazione guidata [file mp3]
Musica Navajo Night di AudionautixLicensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License – http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fa parte del pacchetto “La morte della Morte”
L’idea di meditare sulla morte normalmente procura sensazioni di fastidio o quanto meno di disorientamento. Partendo dall’idea preconcetta che l’oggetto della meditazione deva essere un oggetto di benessere e gioia, il pensiero di meditare sulla morte ci fa precipitare nell’atra idea preconcetta che la morte sia qualcosa di nefasto e da rifuggire con tutte le nostre forze. Naturalmente la quasi totale maggioranza degli umani associa il concetto di morte al concetto di dolore e di sofferenza, di abbandono e di separazione, evocoando quindi sensazioni di paura e disorientamento. Quasi tutti noi associamo la morte alla dissoluzione della vita e con essa della bellezza e della gioia. La morte fa parte della categoria dell’innominabile, figuriamoci concentraci su di essa o farne addirittura l’oggetto della nostra meditazione. Assurdo!
Ecco questo è uno degli atteggiamenti più diffusi, comuni e allo stesso tempo completamente privi di realismo!
Sarebbe interessante comprendere perchè non siamo in grado di accettare la morte con la stessa serenità e naturalezza con cuinotiamo che i fiori che ieri erano freschi e oggi sono appassiti. Il cambiamento, l’impermanenza, il divenire, la dissoluzione e quindi la morte sono aspetti naturali e ineluttabile della Vita, ma allo stesso tempo sereni.
Per chi ha letto “La morte della Morte” è ormai invece ovvio che la morte fisica non è altro che un cambio di livello di coscienza, una trasformazione energetica. La morte dunque non è la FINE di nulla, è soltanto è una transizione, una trasformazione.
Alla base della nostra sofferenza riguardo alla morte, come alla base di ogni sofferenza, c’è l’ignoranza. Siamo talmente attaccati e abbarbicati alle nostre idee preconcette circa la nostra essenza come qualcosa di permanente e fisso che pretenderemo di sperimentarlo in eterno nella forma in cui lo sperimentiamo ora. Spesso questa volontà è del tutto inconsapevole, ma è diffusamente molto presente, ed è la causa che origina la nostra fuga con conseguente lotta contro un’ apparente minaccia che non è altro che un evolvere naturale della vita incarnata, un aspetto della più ampia Vita intesa come esistenza (Ciò che esiste, ciò che è) .
Non sto dicendo che ci sia qualcosa di fuoriposto nel desiderio di vivere a lungo e bene! Però purtroppo la non accettazione dlla morte come parte della vita è un impedimento al “vivere bene”! Accettare la morte non vuol dire non riconoscere la preziosiotà della vita, anzi oserei dire che accettare serenamente la morte è ciò che ci consente di sperimentare la preziosità della vita. Lo sbaglio (se di sbaglio si può parlare) non sta nel desiderare una vita lunga, ma nel rinunciare a riconoscere la nostra Reale Essenza, che poco ha a che fare con la nostra fisicità. La domanda fondamentale è sempre la stessa: “Chi Sono Io?”
Questa meditazione è un percorso che ci accompagnerà in questa direzione a lasciare andare definitvamente il timore della morte proprio attraverso la sua osservazione e la sua accettazione.
La vita fugge e non s’arresta un’ora, e la morte vien dietro a gran giornate, e le cose presenti e le passate mi danno guerra e le future ancora; e ‘l rimembrare e l’aspettar m’accora or quinci or quindi, sì che ‘n veritate, se non ch’io ho di me stesso pietate, i’ sarei già di questi pensier fora. Tornami avanti s’alcun dolce mai ebbe ‘l cor tristo, e poi l’altra parte veggio al mio navigar turbati i venti; veggio fortuna in porto, e stanco omai il mio nocchier, e rotte arbore e sarte, e i lumi bei, che mirar soglio, spenti.
Francesco Petrarca
Meditare sulla morte ci permette di apprezzare e sperimentare la preziosa rinascita umana! Meditare sulla morte ci costringe a comprendere e quindi poi a sperimentare nella nostra vita, quali approcci e quali atteggiamenti sono davvero efficaci per il nostro benessere in vita. La morte diventa uno strumento (quale effettivamente è) la cui indagine e consapevolezza ci consente di stare bene in vita! La vita umana è estremamente preziosa e con un potenziale evolutivo enorme, ma per poterlo sviluppare non possiamo prescindere dalll’accettazione di una delle sue caratteristiche principali: la morte! Solo attraverso la comprensione e l’accettazione della morte, intesa appunto come Vita, potremo evolvere spirtualmente espandendo l’Amore che siamo (Uhane Nui Au) attraverso la comprensione, la chiarezza, l’integrità, la saggezza, caratteristiche proprie della nostra Reale Identità.
Ogni giorno passato senza la consapevolezza della morte è un giorno sprecato
dicono i maestri nel buddismo tibetano
Lavita incarnata è una porzione minuscola della VITA (che è eterna) e temporalmente estremamanete limitata. La morte può sopraggiungere in ogni momento inaspettata. Se questo accade senza che noi abbiamo avuto modo di fare ciò che siamo venuti a fare in questo Mondo e senza che abbiamo sviluppato l’unico aspetto che ha veramente valore nell’ottica dell’eternità di cui noi siamo parte integrante, oltre ad essere piuttosto triste, sarà ciò che non ci avrà permesso di sperimentre la vita incarnata per l’opportunità di gioia e benessere che essa è. Riconoscere la nostra Reale Identità è la missione di ognuno di noi e se non accettiamo la morte come caratteristica inalienabile della Vita non saremo di beneficio nè per noi stessi nè per nessun altro. Sapere tutto questo e concentraci su questo e meditarci, ci permette di essere efficaci in ogni ambito.
“La meditazione sulla morte per la Vita” dunque, da questa prospettiva, appare come un imperdibile strumento per realizzare la nostra felicità qui e ora in questa vita incarnata.
Come viviamo la vita determina come sperimenteremo la morte e come sperimenteremo la morte determina come viviamo la vita, in un circolo vizioso o virtuoso… a noi sta la scelta della direzione da prendere (Vizio o Virtù?).
Se viviamo serenamente certamentemoriremo in pace, ma se non accettiamo la morte come parte della vita (e della Vita) moriremo nella paura e nel rimpianto avendo vissuto di timori e di nostalgie.
La morte non è portarice di dolore e sofferenza in valore assoluto, certo se ci aspettiamo che lo sia, lo sarà. Tuttavia se abbiamo un’apertura di cuore e di mente determinati da un livello di consapevolezza, la morte può essere per tutta la vita, l’esperienza più illuminante e questo dipende da come viviamo quotidianmente la nostra vita e dall’atteggiamento che quotidianamente abbiamo nei confronti della morte.
La consapevolezza della morte durante la vita è uno strumento potentissimo di presenza (essere nel qui e ora consapevolmente) e sappiamo bene che questa è la via più efficace al riconoscimento dell’Uno.
Meditare sulla morte ci aiuta a trasmutare per sempre la sofferenza!
Tutto il percorso di crescita interiore verso il riconoscimento della nostra Reale Identità, si serve come strumento di un costante e inarrestabile aumento di consapevolezza rispetto a quello che E’. La metafora dell’illuminazione infatti ci propone di ”vedere alla luce ciò che prima era al buio“.
La morte pur essendo un’ esperienza estremamente dolorosa nel sentire comune, è comunque qualcosa che tutti sperimentiamo, ed è quindi un pezzo insostituibile del puzle che è la nostra vita. Se eliminiamo questo pezzo del puzle non possiamo essere capaci di comprendere e di sperimentare la grandiosità dell Vita… perchè ci mancherebbe un pezzo alla comprensione del Tutto! Se non tiriamo fuori il coraggio di confrontarci con questa realtà non potremo evolvere verso la consapevolezza di noi stessi e non potremo mai uscire dal giogo della sofferenza. Non accettare o nascondere alla nostra consapevolezza la realtà della morte sarebbe come voler camminare con una gamba sola o voler correre su una bicicletta senza catena… mancherebbe un pezzo fondamentale per il funzionamento dell’insieme: la vita senza la comprensione della morte non funziona!
Usiamo la paura che abbiamo della morte per espandere la saggezza che è oltre la morte stessa
Campione audio
Meditazione sulla morte per la Vita
Musica Navajo Night di AudionautixLicensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 Licensehttp://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
“Non restare a piangere sulla mia tomba.Non sono lì, non dormo.Sono mille venti che soffiano.Sono la scintilla diamante sulla neve.Sono la luce del sole sul grano maturo.
Sono la pioggerellina d’autunnoquando ti svegli nella quiete del mattino.Sono le stelle che brillano la notte.Non restare a piangere sulla mia tomba.Non sono lì, non dormo.”
Canto Navajo
Tutto è Uno, Tutto è Amore… Tu Sei Amore.
Cosa dice chi l’ha sperimentata
Vittoria Rossini
Non ti nascondo che facendo la meditazione la mia razionalità continuava a mandarmi messaggi di inquietudine. Sì ragionatamente (in base alla moltitudine di blocchi e di preconcetti che abbiamo) questa meditazione si potrebbe definire “inquietante”! …. ma cosa ti devo dire? Alla fine, dopo averla fatta tutta, con concentrazione e impegno, seguendo alla letera le tue istruzioni, mi sono sentita così serena come non ero da tempo immemorabile… forse non lo sono stata mai così! Perciò ti garntisco che a rifarò… ho intenzione di rifarla spesso… è un’esperienza che vorrei diventasse consuetudine!
Paola
Grazie Giovanna, come le altre tue meditazioni che ho provato anche questa l’ho trovata molto efficace. L’effetto che ho ottenuto nel corso e alla fine dell’ascolto è stato quello di sentire tanto amore dentro di me e dalla felicità ho pianto. Un pianto gioioso e allo stesso tempo liberatorio. Grazie, grazie Aloha.
Dea Casto
Meditazione fantastica. Mi sta aiutando molto… Me e mia figlia…. Momento difficile per entrambe…. Grazie grazie grazie!
Il più terribile dei mali dunque, la morte, non è niente per noi, dal momento che, quando noi ci siamo, la morte non c’è, e quando essa sopravviene noi non siamo più. Essa non ha alcun significato né per i viventi né per i morti, perché per gli uni non è niente, e quanto agli altri, essi non sono più.
Questa meditazione fa parte del pacchetto
“La morte della Morte”
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