Il significato di Ho’oponopono . Articolo di Rudi Carone e Giovanna Garbuio
Il significato della parola "Ho’oponopono" e con esso il suo contenuto:
- Maka’ala Yates dà di Ho’oponopono questa definizione: “L’azione dello stare in equilibrio/allineamento”.
- Jeana Iwalani Naluai dà di Ho’oponopono questa definizione: “L’atto di essere in allineamento con te stesso, con gli altri e con il Divino”
- Eliana Pedrioli dice: Ho’Oponopono significa “Essere in sintonia con la perfezione della creazione”
Secondo Pali Jae Lee
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“se è buono, se è equilibrato, se è giusto, se aiuta, se è responsabile, se è attento, se è umile, se è pacifico, se è pulito, se è corretto e ben educato è pono”.
Pali Jae Lee
La parola Ho' oponopono
Ho’o è un suffisso grammaticale che rende azione la parola che segue, in questo caso pono.
Tradotto letteralmente Ho’opono significa rendere azione (ho’o) lo stato di pono, cioè “fare la cosa buona, eqilibrata, giusta, che aiuta, responsabile, attenta, umile, pacifica, pulita, corretta, ben educata”, quindi concettualmente "fare la cosa perfetta".
Ho’oponopono dunque letteralmente significa “rendendo azione il pono, più è pono”. E questo è il significato di Ho’oponopono… ovvio ma non immediatamente evidente forse (che è invece il significato della parola Huna, come ce l’ha spiegato Serge Kahili King).
Aunty Mahealani Kuamo’o Henry per rendere più chiaro e immediato il concetto e il significato di Ho’oponopono, ha chiamato l’ho’oponopono che diffonde Ho’oponopono ke ala dove “ke ala” significa “cammino, strada percorso”: “rendendo azione il pono, più è pono il percorso”. Cioè in un linguaggio più comprensibile: vivendo in modo allineato, corretto, giusto, attraverso le nostre parole, i nostri pensieri e le nostre azioni rendiamo allineato, corretto e giusto il nostro percorso cioè la nostra realtà, quello che viviamo “fuori”.
Ho’oponopono è il processo per stare bene nella nostra vita e il significato di Ho’oponopono è contenuto magistralmente nella parola Ho’oponopono. Non è limitabile ad una tecnica, ma è letteralmente una filosofia di vita:
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Il processo emotivo e non emotivo, relativo alla salute o alla malattia, secondo gli esperti di medicina indigena hawaiana
Maka'Ala Yates
Ho’oponopono è azione corretta, attraverso pure il concetto di “Pehea Ka La?”, letteralmente.“Come sta il tuo sole, come sta la tua luce?” o ad un livello di lettura più sottile “Cosa stai facendo per far brillare la tua luce?”
Aloha Giovanna,
Mahalo Nui Loa (Grazie infinitamente)
Mantieni la tua luce splendente
perchè gli altri possano vede la strada
Maka’ala
Cosa stai facendo per far brillare la tua luce?
In questa domanda antica è palese la consapevolezza che ogni azione che facciamo per prenderci cura della nostra comunità, per prenderci cura della vita in tutte le sue forme, diventa un raggio del nostro Sole interiore, della nostra Luce. Più raggi saremo capaci di emanare, maggiore sarà la nostra ‘illuminazione’ in questa vita. Questo ci permetterà di essere veramente illuminati, nel senso più pratico del termine, cioè essere la versione più splendente e meravigliosa di ciò che veramente siamo (Uhane Nui Au – Sii grandezza spirituale). E anche in questo è il significato di Ho’oponopono.
Ho’oponopono è pensiero e sentire corretto, rimettendo a posto le nostre emozioni e il nostro sentire rispetto a tutto ciò che vediamo nella nostra vita. Vuol dire mettere a posto le cose nell’unico posto in cui vengono originate: dentro di noi.
Il significato di Ho’oponopono riguarda il cambiare la percezione interiore, allineandola alla fonte. Cambiando la mia percezione cambia la mia realtà.
O detta alla maniera di Einstein :
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Nessun problema può essere risolto dal livello di coscienza che lo ha creato
Albert Einstein
Cambiando coscienza, quindi cambiando la percezione che abbiamo di cosa ci succede, modifichiamo in modi che non possiamo nemmeno immaginare la nostra realtà.
Di certo sappiamo che finchè faremo, penseremo e diremo le stesse cose di sempre, otteremo gli stessi risultati di sempre. E se è vero che l’osservatore determina la realtà (come la fisica ci sta sempre meglio dimostrando), la fissa cristallizandone una possibilità tra le infinite che possono manifestarsi, attraverso i suoi occhi, ossia attraverso la sua percezione, ecco che ancora una volta il concetto che cambiando la percezione cambiamo la realtà, trova il suo fondamento e la sua dimostrazione.
Appena individuato il significato profondo della parola Ho’oponopono, essendo cambiati molto i tempi ed essendo ormai obsolete le cosiddette pratiche iniziatiche, è stato condiviso, dandone tutte le spiegazioni nel libro “Ho’oponopono Occidentale”, dove è spiegato molto chiaramente anche come si è giunti ad avere questa comprensione.
Il significato di Ho’ oponopono
Per chi conosce un po’ Ho’oponopono e i suoi fondamenti e la filosofia su cui si basa … è chiaro, chiarissimo che la traduzione “percependo la perfezione miglioro la realtà” è una traduzione giusta, corretta ed estremamente pono e soprattutto illuminante su tutto il processo.
Prima di addentrarci in ulteriori spiegazioni però vorremmo porre l’attenzione su una questione: in verità che importanza ha stabilire se Ho’oponopono significa mettere le cose al posto giusto o percependo la perfezione miglioro la realtà o io sono Amore come lo sei tu? Anche se la traduzione che proponiamo fosse sbagliata (e non lo è) che importanza ha ai fini dell’efficacia del processo? E’ come dichiarare a gran voce che l’unghia di quel dito non è ben curata, senza rendersi conto che quel dito indica la Luna e così per concentrarci sulla pellicina dell’unghia… dimentichiamo di osservare la Luna.
Detto questo, Ho’oponopono è un processo antico che è stato modernizzato e modifica la nostra percezione di ciò che ci pare sbagliato per consentirci di rendere più godibile la nostra realtà. Questo è ciò che è e ciò che fa Ho’oponopono e questo è indiscutibile.
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“In materia di disarmonie: il mondo è un riflesso della nostra interiorità. Se sperimentiamo disturbi o squilibri, il posto dove intervenire è dentro di te, non ha senso ricercare fuori e agire sull’oggetto che percepisci come causa del tuo malessere. Ogni stress, squilibrio o malattia può essere corretto solo lavorando su noi stessi.”
“Noi stiamo qui solamente per portare pace nella nostra vita, e se portiamo pace nella nostra stessa vita, tutto intorno a noi trova il suo posto adeguato, il suo ritmo, il suo equilibrio e la sua propria Pace.”
Aunty Morrnah Nalamaku Simeona
Bisogna tradurre il concetto di Ho'oponopono per fare una buona traduzione
Più discutibile è che cerchiamo di far fare ai nativi Hawaiani una traduzione dall’hawaiano o dall’inglese all’Italiano, senza che essi conoscano la complessità e l’articolazione di quest’ultima lingua, per giustificare le nostre posizioni.
Quando avevo a che fare con le traduzioni dal latino e dal greco al Liceo, il mio professore (che la sapeva davvero lunga) ci ha ben fatto capire che la traduzione letterale non può veicolare il concetto corretto, soprattutto se parliamo di lingue antiche. Bisogna tradurre il concetto per fare una buona traduzione, perché non può mai esserci corrispondenza di termini tra una lingua antica e una lingua moderna. E qui con la lingua sacra hawaiana parliamo di una lingua vecchia di migliaia di anni che è quasi scomparsa per poi a gran fatica essere recuperata (e questo processo di recupero non è ancora concluso per niente).
Ho'omana
Il popolo Hawaiano ha vissuto immerso nella Ho’omana, la spiritualità originaria, dal 2.000 a.C. circa fino al 1.200/1.400 d.C., periodo in cui le saggezze e le dottrine rimasero pure perché incontaminate. In questo periodo infatti le Hawaii restarono pressochè completamente isolate da tutto il resto del mondo.
Fu sempre in questo periodo che i nativi, forti di un profondo benessere materiale e spirituale e di un organizzazione sociale perfettamente armonica e bilanciata, crearono un codice che inserirono nella lingua sacra (l’hawaiano antico) e codificarono così tutti i concetti e le pratiche dell’Ho’omana.
Ogni termine che si riferiva alle pratiche Ho’omana, tutte le preghiere (Pule) e i canti (Oli) custodivano al loro interno la saggezza ancestrale hawaiana. E come lo fanno i testi sacri delle altre culture che usavano la scrittura, così le parole e le preghiere e i canti di questa tradizione orale contenevano vari livelli di profondità.
La stessa parola custodiva concetti più superficiali comprensibili ad ogni livello sociale e concetti più profondi comprensibili solo dagli iniziati ossia coloro che erano “addetti ai lavori” e sapevano come funzionavano veramente le cose e come le pratiche lavoravano in sintonia con il meccanismo cosmico.
Per quanto riguarda la lingua hawaiana era anch’essa permeata da quel Kaona simbolismo o multiplo significato di una parola, che nella mentalità hawaiana aveva un ruolo determinante e veniva considerato una garanzia di eccellenza.
Oggi la traduzione in altre lingue dei termini Hawaiani è irta di difficoltà, perché non solo la lingua hawaiana è costruita per assemblamento di radici per cui ogni parola assume il significato della combinazione delle sue radici e cambia a seconda del contesto in cui è inserita, ma la difficoltà di interpretazione testimonia la difficoltà di ingabbiare in una definizione limitata concetti estremamente profondi e articolati.
A livello superficiale dunque “Ho’oponopono” significa mettere le cose al posto giusto a livello profondo, comprensibile a quel tempo solo dagli iniziati “Ho’oponopono” significa percependo la perfezione miglioro la realtà.
Questa diversità di “livelli” di comprensione esiste in tutte le comunità e esiste ancora oggi anche in Hawaii.
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Solo immergendoci nella qualità energetica di un Insegnamento e assaporandone le sfumature direttamente attraverso il sentire, possiamo conoscerne con certezza i fondamenti.
Alessandro Baccaglini
Ci raccontava il nostro Kumu Maka’ala Yates che quando lui divenne, in giovanissima età, discepolo di Aunty Margarth, questa Kahuna tra i suoi amici non godeva di buona fama. I suoi coetanei in qualche modo temevano la Kahuna, perché né loro né i loro genitori erano in grado di comprendere ciò che lei diceva, faceva e diffondeva.
E’ normale no? In ogni società ci sono diversità tra una persona e l’altra, ci sono persone più colte e meno colte, ci sono persone più pratiche e meno pratiche, ci sono persone più abili e meno abili e ci sono persone più sagge e meno sagge e quelle più sagge sanno che non possono (nel senso che non è utile, non è efficace) condividere tutta la loro conoscenza con tutti indiscriminatamente (a prescindere dalla "purezza" del loro sangue). Questo è un concetto che darà fastidio a chi osteggia la meritocrazia, ma si sa che di solito questi “osteggiamenti” derivano da chi i meriti non li ha.
Altra cosa discutibile è ammantarsi di autorevolezza solo perché si ha un nonno o bisnonno hawaiano! Anch’io (Giò) ho un trisnonno in comune con il re di Spagna, ma non per questo sono un’autorità in materia di cultura basca!
Questo per quanto riguarda l’avere degli antenati Hawaiiani… non è garanzia di nulla (come sostiene anche Pali Jae Lee)… Perché paradossalmente non è garanzia di nulla nemmeno essere Hawaiano, nemmeno essere Indigeno puro Hawaiano (kanaka maoli) garantisce la conoscenza delle tradizioni, per moltissimi motivi.
Il primo tra tutti è che stiamo parlando di una saggezza antica di 4000 anni che negli ultimi 1600 anni è rimasta occultata ai più, dove con “i più” si intendono gli hawaiani stessi. Come detto, lo Spirito di Aloha più puro è sopravvissuto nei ceti "più bassi" della società che lo vivevano, ma certo non lo verbalizzavano e tra i Kahuna che lo vivevano e lo sapevano, ma non lo raccontavano e poco lo raccontano ancora oggi.
Tanto che per fare un esperienza "spirituale" in Hawaii oggi, per entrare in contatto con la Ho'omana, è necessario avere delle conoscenze molto molto specifiche.
Un po' di storia
Tra il 1200 e il 1400 a.C dopo diversi secoli di isolamento si verificò, verso le isole Hawaii, un' ondata migratoria da Tahiti, dove con Tahiti si intende luogo straniero. Da questo momento comincia la cosiddetta Warriors Age (età dei guerrieri) e il sistema sociale bilanciato, armonico, ugualitario, reciproco, imparziale dei nativi Hawaiani venne sovvertito da Pa‘ao (il leggendario guerriero invasore) e dai suoi seguaci.
A partire da questi anni le istituzioni sociali delle isole vennero completamente sovvertite. L’organizzazione sociale assunse un profilo decisamente gerarchico e divenne molto marcata la divisione in classi sociali distinte. Vennero introdotti gli Heinau - i luoghi di culto, vennero introdotti rituali molto elaborati che non potevano più essere condotti senza un intermediario (che prevedevano anche sacrifici umani) e soprattutto venne introdotto il sistema dei Kapu - Tabù, la cui trasgressione veniva quasi sempre punita con la morte.
Cessata l’ondata immigratoria gli Hawaiani rimasero nuovamente isolati fino al 1778 anno dello sbarco del famoso capitano Cook.
Questo isolamento contribuì certamente a mantenere integro il sistema di codifica legato alla lingua sacra (che è giunto indenne fino ai nostri giorni), ma cristallizzò anche la nuova gerarchia sociale che divideva la popolazione in “caste”.
Al vertice c’era il Mo’I , il Re capo supremo, sovrano per diritto divino discendente direttamente dagli Akua (gli Dei), poi c’erano gli Ali’I’Nui che erano i capi di alto rango, ossia l’aristocrazia di discendenza divina anch’essi perché figli dei Mo’I, quindi c’erano i Kau Kau Ali’I o Kanohiki i capi di rango inferiore, che erano i figli degli Ali’I’Nui nati da relazioni con persone di rango inferiore, erano una sorta di nobili però il cui compito era di servire gli Ali’I’Nui e controllare e fare da intermediari con il popolo cioè i plebei Maka’Ainana che non potevano avere nessun contatto con gli Ali’I’Nui.
I Maka’Ainana fino all’arrivo degli occidentali, godevano di un buon tenore di vita seppur faticoso e modesto. Tra i Maka’Ainana erano molto forti valori quali la reciprocità, la generosità, l’uguaglianza.
Le donne di qualunque rango erano sempre esseri di livello inferiore (non potevano nemmeno mangiare né con gli uomini né alla presenza degli uomini per non contaminare il loro cibo). Contemporaneamente le donne della casta superiore erano comunque superiori agli uomini della casta inferiore.
I Kapu tenevano completamente distinte e distanti queste categorie.
La convinzione che i Mo’I e gli Ali’I’Nui fossero esseri di discendenza divina faceva in modo che i capi minori e i plebei percepissero la disuguaglianza come ovvia e naturale e non sentissero l’esigenza di ribellarsi. Il sistema dei Kapu poi contribuiva a mantenere saldo l’ordine sociale.
In una società così organizzata, come abbiamo detto, la casta in cui la spiritualità Ho’omana continuava ad essere vissuta era la casta dei Maka’Ainana che pur essendo “contadini ignoranti” mantennero l’amorevolezza dello Spirito di Aloha in tutte le loro relazioni, più come sentire che come sapere. Prima dell’introduzione della scrittura “a merito” dell’invasione occidentale a partire dal 1820, legende, miti, storie e genealogie si tramandavano oralmente di generazione in generazione.
E in tutte queste forme di “letteratura” raccontata, erano contenute molto chiaramente le modalità di comportamento tradizionali da attuare all’interno della società a cui i nativi Hawaiani naturalmente si conformavano. E anche questo contribuì a conservare la saggezza antica.
Quando nel 1778 giunse alla isole Hawaii il capitano Cook con il suo seguito di occidentali, la popolazione di Kanaka Maoli secondo Lilikala Kame’Elehiwa studiosa nativa, era di circa 1.000.000 di individui. Le malattie sconosciute introdotte dai nuovi arrivati e il precipitare del tenore di vita della popolazione nativa, fece ridurre drasticamente questo numero al punto che nel 1823 il numero si era ridotto a poco più di 130.000 individui e nel 1920 questo numero era drasticamente diminuito a 24.000 unità.
I discendenti Kanaka Maoli i veri custodi della Ho’omana, che hanno continuato a tramandarla sentendola più che sapendola, essendo il ceto basso della società quello dei braccianti, ai giorni nostri sono rimasti poche migliaia di persone. Chi veramente SA oltre che sentire, sono i Kahuna Kanaka Maoli, che hanno a loro volta dovuto occultare le loro conoscenze per conservarle.
Questo occultamento che è stato la salvezza della tradizione Hawaiana, tuttavia non ha permesso il confronto tra gli esponenti. Ecco come non esista una pratica univoca per nessun processo, ma ogni Ohana (famiglia) possieda il suo e quindi ogni famiglia possieda il suo “sapere”.
Per quanto riguarda il significato della parola Ho’oponopono, ci raccontava sempre Maka’Ala Yates, che ai tempi del suo discepolato con Morrnah Simeona, ci fu una riunione dei maggiori Kahuna Lapa’au (Sciamani guaritori) per stabilire il profondo significato della parola,
cercando di capire se il processo doveva chiamarsi effettivamente Ho’oponopono o se fosse sufficiente Ho’opono, proprio perché non era così chiara e immediata la sua traduzione dati i vari livelli di comprensione e la portata epocale del processo che rappresentava. Si decretò che la definizione Ho’oponopono era quella che rispecchiava il processo.
In questo caso quindi si era deciso che la ripetizione del termine Pono, non fosse un rafforzativo, di cui non c’era bisogno, ma un vero e proprio termine composto da due parole (pono pono) che ne specificasse la direzione che si voleva dare alla pratica.
Dicevamo dunque che a livello superficiale “Ho’oponopono” significa mettere le cose al posto giusto (e anche Ho’opono ha lo stesso significato) e questo vale per tutti gli aspetti della nostra vita. Ad un livello profondo della nostra essenza, mettere le cose a posto dentro di noi significa che “percependo la perfezione miglioro la realtà”.
E’ un po’ come dire che “Padre Nostro” è la parola che si usa per rappresentare il genitore di due fratelli, ma ad un significato più profondo la stessa parola si rifersce a Dio. Quando affermiamo di “sentirci a casa” vogliamo dire di essere entro le mura del nostro appartamento, ma ad un significato più profondo e meno letterale possiamo intendere di sentirci in pace e in armonia. E il significato più profondo è corretto tanto quanto quello più immediato e superficiale.
Per mantenere il significato profondo, che è quello che rappresenta il processo, è necessaria la parola Ho’oponopono a detta di Morrnah Simeona che non è solo una kanaka maoli, e nemmeno solo una kahuna lapa’au, ma fu anche ufficialmente riconosciuta Tesoro Vivente dallo Stato delle Hawaii.
Con questo ci pare chiaro che il raddoppio della parola non ha il compito di rafforzare un concetto, soprattutto se tale concetto è già estremamente chiaro.
Ho'oponopono è un termine antichissimo, e la lingua hawaiana complessa nelle sue molteplici interpretazioni. Come abbiamo visto ogni parola della lingua sacra può essere letta a diversi livelli. Morrnah stessa per sue conoscenze aveva un’ interpretazione che è questa “percependo la perfezione miglioro la realtà” e che viene ben spiegata dal dr Ihaleakala Hew Len
- “Vi siete mai chiesti perché dove c’è un problema ci siete sempre anche voi?”
- “Tutti noi continuiamo a guardare fuori di noi stessi per capire come possiamo risolvere i problemi del mondo, ma non funziona. Guardiamo nel posto sbagliato”
- “E’ più importante guardare al nostro personale mondo in primo luogo, e se siamo disposti a farlo l’impatto su tutto il mondo sarà enorme”
- “Ho compreso che il mio compito è quello di aiutare me stesso lasciando andare come ho percepito i bambini portatori di handicap fino a quel momento. Dovevo cambiare il modo di percepire le altre persone. Quando ho mutato il modo in cui vedevo i bambini portatori di handicap ho constatato che i bambini cambiavano.”
- “La maggior parte delle persone pensa di essere qui per aiutare le altre persone, per portare la pace nel mondo, ma noi siamo qui solo per portare la Pace in noi stessi, solo così vedremo la pace nel mondo”
- “Quando vediamo il dolore significa che il dolore è già in noi, ma se ci lasciamo andare e facciamo la nostra pulizia Ho’oponopono dicendo: "Mi dispiace per tutto ciò che è in corso in me che mi fa percepire il dolore in un certo modo". Solo allora cambiamo noi ed il Tutto.”
- “Noi non abbiamo mai la percezione corretta delle cose attraverso l’esperienza, perché abbiamo l’esperienza della nostra reazione alle cose. Io so che quando incontro la gente, io non la percepisco come è stata creata dalla Divina Intelligenza, ma come io la sento attraverso la mediazione del mio essere, così pulisco continuamente”
Dr. Ihaleakala Hew Len
Ci racconta ancora Maka’ala Yates di un episodio particolare che fu anche pubblicato su un giornale locale.
Un uomo di nome Keola si presentò da un dermatologo con un’eruzione cutanea su tutto il corpo. Raccontando un po' la sua storia al medico, venne fuori che la moglie di Keola aveva subito un aborto spontaneo e non avrebbe più potuto avere figli.
La moglie sembrava aver accettato bene la situazione, ma Keola no. Il dermatolgo vedendo che nessuna delle terapie che lui conosceva funzionavano sul suo paziente e intuendo che il problema fosse di altra natura, consigliò all’uomo di andare da una nota Kahuna, di nome Aunty Margareth, molto famosa per la sua conoscenza della medicina tradizionale hawaiana. Keola non vide mai Aunti Margareth, ma semplicemente ci parlò al telefono. Lei prima di capire se era il caso di vedere o meno Keola, chiese all’uomo: “Conosci Ho’oponopono?” e lui rispose ì. “Si”. “Bene” disse lei, “Allora sai cosa fare”. Keola tornò dal dermatologo dopo qualche settimana completamente guarito.
Cosa aveva fatto? Aveva cambiato la sua percezione rispetto alla situazione. Aveva guarito la sua ferita emozionale, che lo faceva sentire diviso dal mondo. Ed era guarito.
Questo episodio ci mostra che ci sono molti modi in cui si può fare Ho’oponopono, cioè attraverso una cerimonia tra più persone con un intermediario o semplicemente mettendo a posto le cose dentro di noi, cambiando di conseguenza la percezione delle cose fuori.
Lo stesso Serge Kahili King ci ha detto molto chiaramente che in Hawaii tutti conoscono il processo di Ho'oponopono, ma a vari liveli, e ogni famiglia Ohana ha sviluppato la sua particolare pratica di Ho'oponopono.
Ci fa stare più sereni dire che la traduzione di Ho’oponopono significa “mettere le cose al posto giusto”? Va bene! E’ una traduzione corretta, incompleta, ma corretta! Ci va benissimo! Noi continueremo comunque ad usare Ho’oponopono per ciò che è e ciò che fa. Continueremo ad essere in Ho’oponopono con la consapevolezza che “aggiusto” o “metto a posto” la mia percezione di quello che mi appare sbagliato, perché è precisamente così che funziona.
Non accettare che Ho’oponopono significhi “percependo la perfezione miglioro la realtà” significherebbe togliere agli indigeni hawaiani dell’epoca precedente alla warriors age, il merito di avere avuto un’ispirazione così grande e potente da inserire nella parola ho’oponopono tutta la straordinaria potenza del processo! Farlo ci porterebbe a togliere qualcosa alla loro memoria, non certo al processo!
Quello che è grandioso di ciò che la purezza della Ho’omana precedente alla warriors age ci ha restituito, è la consapevolezza che ogni tecnica, ogni processo efficace che l’Uomo abbia messo a punto, funziona in questo modo: percependo la perfezione miglioro la realtà. Ho’oponopono di fatto è la parola che descrive come funziona il meccanismo universale e quali sono gli strumenti a nostra disposizione (è pazzesco, incredibile se ci pensiamo… tutto questo racchiuso dentro un’unica parola! Divino!)
Le filosofie efficaci, le dottrine efficaci, i processi efficaci, le pratiche efficaci mi conducono passo per passo a modificare la mia percezione di ciò che non mi piace, per portarmi ad accorgermi che ciò che non mi piaceva è cambiato e ora mi piace o forse sono cambiata io, ma ormai che importanza ha? Le cose “sono andate a posto” nel momento in cui ho aggiustato la mia percezione e mi sono accorta che erano già a posto. Percependo la perfezione ho migliorato la realtà.
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Dal momento che il nostro scopo è tornare a sentirci Uno, ogni volta che abbiamo pensieri o comportamenti duali, cioè separativi, creiamo un attrito con lo scorrere dell’Esistenza. Ogni volta che giudichiamo sbagliato qualcosa, in noi o fuori di noi, stiamo entrando in conflitto con l’Esistenza, la quale invece si muove verso l’Uno, e quindi tende all’Amore (agápe). La malattia non è altro che la manifestazione più fisica dell’attrito che creiamo sui piani emotivo e mentale nei confronti dell’Esistenza.
In realtà siamo tutti malati, chi più chi meno, a livello psichico o a livello fisico. Ogni nostra sofferenza psicologica è sintomo che c’è qualcosa che non funziona nel nostro modo di percepire l’Esistenza: i nostri pensieri si dirigono verso la separazione anziché verso l’Uno e l’Amore. E resteremo malati fino a quando non smetteremo di provare sentimenti separativi verso il mondo. Si può anche dire che la malattia sorge da una mancanza d’amore. Tutte le volte che giudichiamo sbagliato qualcuno anziché amarlo, ci stiamo allontanando dallo scopo per cui siamo venuti sulla Terra – ritornare all’Uno – e stiamo gettando il seme di un futuro disturbo, che può essere sia psichico che fisico. Da questo deriva che il problema della guarigione è un problema religioso (re-ligare = unire di nuovo), non scientifico.
Si guarisce per Fede e si guarisce riavvicinandosi a Dio.
Salvatore Brizzi
Ho' oponopono: percependo la perfezione miglioro la realtà
Ho’oponopono/Percependo la perfezione miglioro la realtà è un tesoro dell’umanità, è la saggezza universale, è il substrato comune a tutte le culture dell’umanità. Ogni Avatar ce l’ha detto, ogni sacra scrittura ce lo ripete.
Ho’oponopono è Amore, ossia la consapevolezza e il mettere in pratica lo Spirito di Aloha, comprendendo che tutto è connesso, che l’Amore stesso è la gioia della connessione.
Ho’oponopoo è meditazione, respiro consapevole, presenza, correttezza nelle azioni, nei pensieri e nelle parole, nelle interpretazioni. Vuol dire azione certo, l’azione di essere allineati alla Fonte Divina continuamente, o per più tempo che possiamo, essendone ispirati, invece che reagire attraverso schemi, paure, programmi inconsci.
Ho’oponopono non lascia spazio a diarmonie, rancori, invidie, maldicenze, ma porta tutto in armonia, in equilibrio, in ordine. Nel momento stesso in cui qualcuno si trova a criticare, giudicare, disprezzare il prossimo, ma anche qualsiasi aspetto della vita, qualsiasi sua parte, si sconnette dallo Spirito di Aloha, diventa Ha’ole, senza respiro, senza la bellezza nel cuore, e perde la sua lucentezza.
Ma per fortuna basta tornare presenti, fare Huli (girare la ciotola piena di sassi che oscurano la nostra luce) e possiamo di nuovo essere nel flusso, nella grazia della Vita, consapevolmente nello Spirito di Aloha.
Vogliamo sostenere che Ho’oponopono non vuol dire questo? Devo dire che me lo sono inventato io e prendermene il merito (Giò)… non credo che sarebbe un'operazione molto pono anche se sarebbe un’operazione che non toglierebbe niente all’efficacia di Ho’oponopono.
Siamo forse più sereni se affermiamo che Ho’oponopono non vuol dire questo? Ok… se questo può riassorbire un inutile e triste conflitto… ok! Ma facciamocele delle domande… L’efficacia è la misura della verità!
Articolo di Rudi Carone e Giovanna Garbuio
Concludo conquesta interessante citazione:
Per tutti quelli che ancora pensano che la traduzione di “Ho’oponopono” con “Percependo la perfezione miglioro la realtà” sia una mia invenzione!
Che poi … anche lo fosse è un concetto vero e riscontrabile
Look for the evidence of Aloha all around you.
As you recognize it you will see more and more of it.
Like energy attracts like energy.
Soon all you will see is Aloha.
Your recognition and gratitude is your gift back to the Universe.
Na KuPUNA Wisdom
Cerca le prove di Aloha tutto intorno a te.
Non appena le riconosci, ne vedrai di più e di più.
L’energia attrae lo stesso tipo di energia.
Presto vedrai che tutto è solo Aloha.
Il tuo riconoscimento e la gratitudine è la tua riconoscenza all’Universo.
Na KuPUNA Wisdom
Mi piacerebbe che tutti quelli che possono comprendere comprendano e smettano di attaccarsi a chi l’ha detto, ma guardino invece se corrisponde ed è coerente.
Il fatto che qualcuno più autorevole di me lo dica può essere utile a che molti di più lo prendano in considerazione e ne “godano i benefici” superando la legittima antipatia per me che sono solo un ambasciatore
Fonti:
Maka'Ala Yates www.manalomi.com
Aunty Mahealani Kuamo'o Henry www.alohaspiritaunty.com
Harry Huane Jim www.harryjimlomilomi.com
Serge Kahili King www.huna.org
Susan Pa'iniu Floyd www.huna.net/Susan
Barbara Helynn Heard www.lomilomi-massage.org
George Lanakilakekiahiali'i Na'ope
"Na Na i Ke Kumu - Look to the source" vol. 1 e vol. 2 by Mary Kawena Pukui, E.W. Haertig, Catharine A. Le, Published by Hui Hanai, 1979
"Children of the Rainbow" by Leinani Melville Published by Theosophical Pub House
"Ho'opono" by Pali Jae Lee, IM publishing
"Lost secret of ancient Hawaiian huna" by Tad James
"Gli Indigeni Hawaianai" di Cristina Notarangelo; Xenia edizioni
"Tales from the night reimbow: Mo'olelo o na Po Makole", by Pali Jae Lee and Koko Willis, Night Rainbow publishing
"The Kahuna: Versatile mystics of old Hawaii" McBride L.R.; Published by Petroglyph Press
"Kahuna: the keepers of the secrets" by Ariyoshi Rita;
"Hawaiian mytology" by Beckwith Martha; University of Hawaii Press
"Bones of Love: Stories of Old Hawaii" by Uldra Johnson
"Hawaii's Story by Hawaii's Queen" by Liliuokalani; Mass Market Paperback
"Hawaii Pono: An ethnic and political History" by Fuchs Lawrence H.; The bess press
"Native Hawaiian culture" by Kimura Larry
Grazie è stato illuminante io sto già facendo ho oponopono cioè sono sulla strada lavoriamoci grazie grazie ti amo
Grazie di esserci Cri… e avanti tutta con gioia ed entusiasmo!!
Grazie Gio’ appena sveglia mi hai illuminato la giornata. E così anche quelle che verranno ! Ho tanto lavoro da fare su di me ma oggi ho capito cose che leggevo da tempo senza capire il vero significato
Gemma che bello…. Qusta cosa continua a capitare anche a me e ogni volta è una grande gioia!
Ciao Gio’ mi sono avvicinata all’ ho oponopono qualche mese fa, pur meditando quotidianamente da oltre 3 anni. E questo mantra mi sta dando una forza incredibile !!!! Stanno arrivando a me persone meravigliose!!! Presto ci conosceremo personalmente. Ti ringrazio infinitamente Gio’ !!!
Jessica è proprio così che funzinano le cose! A prestissimo allora!
Meraviglioso articolo che mi ha fatto comprendere la cultura e le tradizioni Hawaiane, una maggiore conoscenza e comprensione dell’oponopono ancestrale rende la pratica più consapevole e efficace. Sono un ricercatore spirituale da tre anni e mezzo, ho letto 170 libri e seguito centinaia di video conferenze dei grandi messaggeri spirituali, dopo un risveglio doloroso e violento, sono stato guidato dal mio Sè scoprendo ciò che non sono, attualmente svolgo il ruolo di disoccupato, ma anche questo è perfetto per la mia evoluzione. Ho letto i tuoi libri Ho’oponopono Occidentale, la Pace Comincia da Te, Soffrire Non è Necessario, li ho attratti qualche mese fa, mi hanno dato maggiore consapevolezza sulla pratica Ho’oponopono grazie alla modalità occidentale da te intuita Giovanna. Sto praticando Ho’oponopono insieme ai metodi Toltechi di auto osservazione di Don Miguel Ruiz, le tue intuizioni su una visione olistica della realtà e la modalità di comprensione occidentale sono in accordo con la mia visione, adesso sono sulla via giusta dopo tante cadute rovinose da cui mi sono rialzato accettandole umilmente come un inevitabile percorso di consapevolezza. Grazie Giovanna di avermi aiutato con i tuoi libri e le tue informazioni a proseguire con coraggio questa grande avventura che si chiama esistenza.
Rosario
Rosario GRAZIE! La tua testimonianza è davvero preziosa e sottolinea come ciò di cui stiamo parlando non è qualcosa di qualcuno (Sigh) … Noi stiamo parlando e applicando verità Universali e un passo alla volta ne vedremo gli effetti dirompenti sula nostra vita! Grazie con tutto il cuore di esserci!
Ecco spiegato in maniera semplice del perchè io vivo Ho’oponopono…grazie grazie grazie a tutti e due siete stati fondamentali in questo mio percorso continuo di crescita e consapevolezza.
Elena
Elena tu sei un grande esempio! Grazie
Bellissimo, chiarissimo, semplice e completo grazie per questo articolo ha notevolmente chiarito ancora di più le mie comprensioni riguardo a Ho’ Oponopono. Grazie Ti Amo Mi Dispiace Perdonami. ??????????
Grazie a te Laura!
Grazie Gio’ ,
chiaro e illuminante ,nonchè luminoso,
grazie ,ti amo,
Anna Maria
Pehea Ka La Anna Maria? =D
Grazie, grazie, grazie!
Grazie a te di esserci!
Ci devo lavorare molto non sempre mi é tutto chiaro ogni volta che leggo qualcosa mi sembra che mi si confondano le idee con tutti quei nomi strani per la mia cultura ma forse é tutta una questione di fede
No Italo non credo si tratti di fede, quanto di fare proprio il principio che Tutto è Uno e l’Uno è Amore che evolve in direzione di sè stesso… E’ molto più semplice esserlo che capirlo =D
Che bello! Così ricco! Grazie!
Ce ne sarebbe da dire ancora e ancora e ancora =D Un apsso alla volta arriviamo in cima alla montagna!
Che dire… grazie per avermi inviato questo articolo…leggendolo ho avuto conferma che il problema che ho è in me e non nel posto in cui mi trovo per lavoro…quindi debbo cambiare il mio modo di percepire la cosa…mi dispiace perdonami grazie ti amo…
Eh Già! E’ per tutto così… ma averlo compreso è il passo risolutovo! Non mollare =D
Grazie Giovanna
ho letto questo illuminante articolo subito dopo aver saputo della strage al concerto in Inghilterra. E mentre leggevo la notizia della strage cercavo di accettare che tutto è uno e che tutto è perfetto perchè Amore e sentivo enorme tristezza per le vittime per l’attentatore e per me che ne ero testimone, ma nessun rancore nessuna idea di vendetta. Ho ripetuto il mantra dentro di me cercandi di percepire la perfezione anche in questo immenso dolore per evitare di sentire odio e separazione.
E poi ho trovato la tua mail…..meravigliosa sincronia
Rita
Rita… che dire… GRAZIE! Il tuo apporto è immenso!
Percependo la perfezione miglioro la realtá!ultimamente percepisco la perfezione in tutto ,un sasso un filo d’erba animale ,persone e mi da pace?
E’ proprio così! E per quanto mi riguarda la pace che provo è solo il primo passo… quello successivo è di accorgermi di tutte le cose belle che ci sono… e del bello che c’è anche in ciò che pensavo non mi piacesse …
grazie stragrazie Gio!!
Pregostraprego fatina!
grazie, illuminante.
scusa,perdonami, ti amo
Ti ringrazio di fare parte della mia vita se anche da pochissimo. Sono felice ed entusiasta delle parole che ricevo. Mi hah cambiato il modo di vedere me e il modo di vedere la giornata che diventata serena e felice. Grazie di cuore della mia serenità interiore. Grazie Gio e stragrazie…
Grazie a voi tutti. Io pratico l’Ho-oponopono da diverso tempo e spesso mi addormento ripetendo le frasi: Mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo e risvegliandomi, mi accorgo che sto ripetendo le stesse frasi. Grazie
Stò praticando Ho’ oponopono da pochissimo e ancora inciampo ma non mollo, a volte ripeto il mantra consapevole di farlo altre volte “parte dà solo” e me ne rendo conto mentre lo sto facendo, mi da un senso di protezione e di pace.
Sì! Un po’ alla volta si “autinstalla” ed è fantastico!
Salve, bellissimo articolo, potrei dire molto più chiaro del libro Zero Limits che non mi è piaciuto tanto! Mi interesserebbe acquistare un libro che mi aiutasse soprattutto con la tecnica, una guida pratica insomma.Quale mi consiglierebbe? Passare da un libro all’ altro mi farebbe desistere . . .
Grazie
Claudia
Ti consiglio senz altro “Ho’oponopono occidentale” e intanto che aspetti che ti arrivi ti consiglio questi due articoli:
https://www.giovannagarbuio.com/mantra-hooponopono-come-si-fa/
https://www.giovannagarbuio.com/hooponopono-cose-e-come-si-pratica/
La ringrazio del consiglio . . se possibile vorrei farle alcune domande. Nel caso in cui ci fossero diversi problemi da risolvere, bisognerebbe stabilire una priorità prima di iniziare ho’oponopono? Cioè, sceglierne uno e pensare agli altri in un tempo successivo?
Ogni giorno si deve pensare al problema di cui cerchiamo la soluzione?
L’ho’oponopono, va fatto durante tutto il giorno, in ogni momento o si possono stabilire a priori momenti della giornata a cui dedicarvisi?
GRAZIE
No… non serve stabilire delle priorità. Si può lavorare su tutto contemporaneamente semplicemente lavorando sulla propria serenità a 360°
Se invece ti sembra più efficace concentrarti su una questione alla volta, va comunque benissimo!
“L’ho’oponopono, va fatto durante tutto il giorno, in ogni momento o si possono stabilire a priori momenti della giornata a cui dedicarsici?” Va bene in ogni modo.
Qui puoi trovare ulteriori dettagli: https://www.giovannagarbuio.com/mantra-hooponopono-come-si-fa/
Salve Signora Garbuio, il suo libro mi arriverà il 25 Marzo, potrebbe nell’ attesa chiarmi alcuni dubbi?
Ieri, per la prima volta ho fatto ho’opnopono e non è stato piacevole. Per prima cosa ho pensato al problema che vorrei si risolvesse e poi ho iniziato a recitare il mantra: “il problema” era sempre nei miei pensieri, per tutto il tempo, per cui dopo mezz’ora ho smesso in quanto mi sentivo più angosciata di prima! Forse ho sbagliato a focalizzare la mente, ma posso pensare ad altro mentre recito le parole? Volendo dedicarmi a più questioni nella stessa giornata, basta esprimere verbalmente il problema prima di ogni inizio?
Lei ha scritto “Si può lavorare su tutto contemporaneamente semplicemente lavorando sulla propria serenità a 360°” ma come si fa, cioè cosa si deve dire prima di iniziare?
Aspetto con ansia il suo libro, il primo del genere . .
Grazie molto per la disponibilità.
Soprattutto se “il problema” ci coinvolge molto e ci suscita emozioni disturbanti è sconsigliato focalizzarsi sul problema. Basta una sola parola per esprimere l’intenzione di lavorare su quella determinata cosa e poi è meglio spostare l’attenzione su altro. Le emozioni più potenzianti sono quelle piacevoli.
Qui puoi trovare tutte le indicazioni per utiliare il mantra: https://www.giovannagarbuio.com/mantra-hooponopono-come-si-fa/
Altro punto importante, Ho’oponopoo non si recita per risolvere un problema, ma per armonizare le nostre vibrazioni riguardo a una situazione che “consideriamo un prblema”… i dettagli qui: https://www.giovannagarbuio.com/hooponopono-non-e-un-sistema-di-problem-solving/
Per lavorare sulla propria serenità, basta dire “lavoro per la mia serenità”.
Spero di esserti stata utile. Per ulteriori dubbi non esitare a chiedere! Un abbraccio
Grazie per questo insegnamento Giovanna! Hoponopono mi piace quando sono in difficoltà lo applico ai problemi che riscontro. Aloha e grazie 🙏
Carissima Giovanna, non ho parole per descrivere quanto apprezzo te e il tuo lavoro. Mi hai cambiato la vita! Grazie!!!! Il tuo modo di spiegare arriva diretto, semplice e concetti che erano così distanti da me (ma forse no), sei riuscita a farmeli entrare dentro e a farmeli fare miei! "Cambiando la mia percezione cambio la realtà" ed è così bello!!!! Infinitamente GRAZIE!!!!!!!
Grazie Ckaudio! Mi hai commosso.
Ciao Giovanna io pratico ho'oponopono da circa 6 anni e i benefici interiori e di riflesso esteriori, sono straordinari, ti ringrazio per tutte le informazioni che ci doni, per me sono una fonte preziosa.GRAZIE
Grazie Rosanna per questa tua preziosa testimonianza
Per me l'Ho'ponopono ha in sè una profonda consapevolezza, tale da rendere "trasgressivi".
Trasgressivo non inteso come chi viola le regole, ma chi ha capacità di andare oltre le proprie paure e le proprie resistenze, semplicemente "essere oltre", guidati dal cuore…
Immensa gratitudine a Giovanna!
Grazie a te per questa profonda riflessione. Sono perfettamente d'accordo con te