Lamentarsi non è una strategia. Facciamo assieme alcune riflessioni…
Lamentarsi non è una strategia
Vediamo insieme cosa pensa a questo riguardo Franco Bolelli, filosofo contemporaneo il cui pensiero stimo moltissimo:
“Non ci si lamenta! Mai per nessun motivo al mondo! [Perchè lamentarsi non è una strategia.]
Smettere di lamentarsi
Non solo perché lamentarsi è veramente una grave mancanza di dignità e di orgoglio nei confronti di se stessi innanzitutto, ma perché la logica della lamentela, di come si stava meglio prima, del “Ah Signora… le cose non sono più quelle di una volta”, che ormai è diffusa in maniera, francamente, inquietante, è pericolosissima, è terribile.
Noi semplicemente oggi abbiamo allo stesso tempo il grande privilegio e il grande rischio di vivere in un momento straordinario della storia degli esseri umani, nel quale l’evoluzione si è messa a correre.
Evoluzione
Ed è quello nel quale noi oggi ci troviamo immersi, con il suo caos, con la sua complessità, con le sue enormi difficoltà, che si chiama semplicemente “Evoluzione”.
E’ inutile far tante storie… Da che mondo è mondo esiste l’evoluzione. Da che mondo è mondo l’evoluzione significa la conquista di qualcosa attraverso la perdita di qualcosa d’altro.
Allora piangere e lamentarci su quello che perdiamo… No!
E’ il gesto più antievolutivo che ci possa essere.
Cosa sei disposto a perdere?
Lorenzo (Jovanotti n.d.r.), che ha la capacità di sintetizzare in poche parole dei concetti incredibili, ha espresso il vero grande comandamento dell’evoluzione: “Cosa sei disposto a perdere?” 5 parole e un punto di domanda!
Perché l’evoluzione riguarda proprio il “che cosa sei disposto a perdere”.
L’evoluzione è sempre, invariabilmente, quella sociale, quella globale, quella antropologica, ma anche quella personale e relazionale di ciascuno di noi. La conquista di qualcosa attraverso la perdita di qualcosa d’altro. Bisogna accettare di perdere qualcosa per poter conquistare qualcosa!
Perciò smettiamola di lamentarci!
Noi stiamo smarrendo il “senso dell’impresa”. L’impresa non è un gesto estremo, la conquista di qualcosa di lontano.
Sì c’è anche questo e va benissimo. Ma il senso dell’impresa è innanzitutto un’attitudine, che abbiamo nei confronti della nostra esistenza. E’ la forma della nostra relazione con il mondo.
Allora bisogna pensare, anche qui con il sorriso sulle labbra, che è attraverso le imprese, pensando noi stessi come un’impresa, in maniera assolutamente semplice, che l’umanità si è sempre evoluta.
Noi siamo abituati a pensare l’impresa nel reparto sportivo, progettuale, dell’impresa vera e propria, nell’attività professionale o in quella fisica. Io credo invece che il senso dell’impresa vada assolutamente esteso alle nostre relazioni personali.
Spesso le nostre relazioni personali, le nostre storie sentimentali mancano di senso dell’impresa.
La paura non è evolutiva
Noi siamo attaccati a delle persone, magari per tanti buoni motivi, ma troppo spesso per paura, per colmare un vuoto, per colmare una mancanza, per colmare un’insicurezza. Non si va da nessuna parte in questo modo! Lamentarsi non è una strategia.
Attraverso una dinamica consolatoria, noi non sviluppiamo davvero la ricchezza che ciascuno di noi ha dentro e la ricchezza possibile della nostre relazioni. Allora portare il senso dell’impresa anche nelle nostre relazioni personali, vivere le nostre relazioni personali e i nostri sentimenti, con un forte e gioioso senso dell’impresa, dovrebbe essere la cosa più semplice di tutte.
Essere se stessi, semplice e complesso
Essere se stessi è la cosa più semplice ed è la più complessa di tutte!
Perché noi spesso siamo sviati, non soltanto dai ruoli, dalle identità esterne, da tutto quello che ci vorrebbe far diventare qualcosa, che magari è nobile, magari è utile, non sto dicendo di no, ma che comunque ci allontana dalla nostra essenza vera e profonda che è la nostra semplicità.
Noi soprattutto abbiamo sviluppato un’attitudine eccessivamente “buona” nei confronti della virtù, (la virtù è qualcosa di largamente sopravvalutato, è soltanto una parte della nostra esperienza), dimenticandoci che molto più importante della virtù, è il carattere!
Lamentarsi non è una strategia. Valorizzare, esplorare, attaccarsi, sviluppare il proprio carattere, essere se stessi, è veramente un comandamento. Ed è forse il più semplice di tutti.
La vita va vissuta!
Innanzitutto la vita non deve essere né giudicata, né tenuta a distanza, né criticata, né temuta, né analizzata in maniera paranoica o ridicola. La nostra vita deve essere vissuta! Punto e basta!
Anche questo è molto difficile, però è la cosa più semplice. Perché ad essere davvero buono nella vita, non è la bontà, ma è la vita nella sua ricchezza, nella sua totalità nel suo Tutto!
Se questa cosa, ve lo posso garantire per esperienza personale, riuscite, in qualche maniera, ognuno a suo modo, ad applicarla… Accidenti… Vi posso garantire che la vita è molto più semplice ed infinitamente più ricca e più gioiosa! ”
Franco Bolelli
Smettere di lamentarsi e cominciare a vivere!
Lamentarsi non è una strategia, bando quindi ad atteggiamenti in stile
- povero me!
- Me tapino!
- Quanto soffro!
- Le cose vanno sempre peggio!
- Mi trovo in un bruttissimo periodo!
Semplicemente perchè questa è esattamente la strada opposta ad Ho’oponopono!
Lamentarsi ci deresponsabilizza
Ogni qualvolta penso che nel mondo ci sia qualche cosa di sbagliato che deve essere cambiato, di fatto manifesto la volontà di non lavorare su di me.
La lamentela è una sorta di “cancro” che divora l’essere umano piano piano, è una malattia infettiva che si espande a macchia d’olio…oramai ci si lamenta di tutto, nulla va come vorremmo e perdiamo infinita energia nel tentare di raddrizzare le cose.
In verità il Mondo è perfetto…ha una sua ragione di essere com’è in questo momento, evolutivamente parlando non potrebbe essere migliore di com’è…forse che milioni e milioni di esseri viventi ammazzati nei tempo non hanno ora un notevole peso “astrale” tanto da causare disperazione e dolore su coloro che abitano il Pianeta?
Forse che soprusi, corruzioni, ingiustizie e negligenze perpetrate nei secoli non stiano dando ora i loro frutti?
Si parla tanto di legge del Karma ma poi spesso si tende a scordarla…il Mondo è come deve essere, l’Alchimista, il Mago, il Guerriero lo sanno bene, sanno che la loro Anima è scesa nella Materia non per cambiare la Materia stessa ma bensì per trasmutare in sè stessi ciò che vedono “là fuori” così da alzare le proprie vibrazioni per poter “cambiare il Mondo
Luisella Passafiume
Sta zitto, smettila di lamentarti e datti una mossa
Crea la tua vita invece di viverla come viene
Su questo tema è stato tradotto in italiano il best seller di Larry Winget, definito il Pitbull della Crescita personale, che non ti concederà nessuna attenuante: sei il solo responsabile di cio’ che ti accade. Sta’ Zitto, Smettila di Lamentarti e Datti una Mossa!
Un approccio fuori dal comune per avere una vita migliore.
Questo e’ un libro di auto-aiuto… ma non come i soliti.
Qui non troverai nessuna tipica teoria motivazionale per amarti e accettarti cosi’ come sei. Lo stile di Larry Winget ha un approccio molto piu’ diretto e brutale e ti stimola a pensare con la tua testa e ad assumerti la responsabilita’ delle azioni che intraprendi. Spesso è divertente.
Amore e servizio
E’ interessante anche la parte di questo libro in cui l’autore mette l’enfasi sull’importanza dell’amore e del servizio agli altri. Egli spiega che questi due fattori sono la chiave di ogni successo, felicita’ e prosperita’ sia nella nostra vita personale, che in quella professionale.
Gli argomenti di questo libro sono:
- self-help
- motivazione
- sviluppo personale
- prosperità
Non capisco, dove sto sbagliando?
Il libro Sta’ zitto, smettila di lamentarti e datti una mossa (Shut Up, Stop Whining, & Get A Life) e’ stato numero 1 nei Bestseller del Wall Street Journal.
Non capisco, dove sto sbagliando?
Stai Zitto! Lamentarsi non è una strategia! … Stai trasmettendo quando invece dovresti sintonizzarti. In altre parole, chiudi quella bocca per un minuto e presta attenzione. Questo probabilmente e’ stato il tuo problema piu’ grande.
Vuoi che la tua vita cambi? Vuoi il successo che meriti? Non hai scampo: smettila di lamentarti e datti una mossa!
- Come posso migliorarmi?
- Come faccio ad essere come le persone che stimo?
Osserva gli altri e comprendi che lamentarsi non è una strategia
Trascorri del tempo con quelli che stanno facendo le cose meglio di te. Osservali. Ascoltali. Cerca di capire cosa stanno facendo e poi vai, fallo tu stesso. Se riprodurrai i loro sforzi, allora riprodurrai i loro risultati.
Sarai conquistato dal suo stile, sorriderai delle verita’ pungenti che rivela, vedrai tutto sotto una nuova luce, farai tue le sue osservazioni… Vorrei che ogni tanto Dio mi desse dei segnali.
Quella Voce Interiore, la voce intelligente, quella a cui piaci, quella che sa cosa fare e vuole il meglio per te, quella e’ Dio. E ti ripete che lamentarsi non è una strategia. E’ in ciascuno di noi. Il problema e’ che non l’ascoltiamo. Ascoltiamo l’altra voce. Quella piena di dubbi. Quella non e’ Dio. Quella sei tu.
Stà Zitto, Smettila di Lamentarti e Datti una Mossa! Un approccio fuori dal comune per avere una vita migliore Larry Winget – My Life Edizioni Acquistalo QUI |
Invece di lamentarvi delle condizioni esteriori, dovete trovare i mezzi per rafforzarvi; altrimenti, come spesso accade, anche la minima contrarietà nella vita diventerà insopportabile.
La luce è la cosa più meravigliosa che esista in natura, ma se i vostri occhi sono irritati, la luce vi farà male.
Se il vostro stomaco o il vostro fegato sono malati, anche il cibo migliore sarà per voi indigesto.
Qualcuno vi dà una stretta di mano po’ più energica del solito o un’affettuosa pacca sulle spalle, ma se siete bloccati dai reumatismi, griderete dal dolore.
Per la stessa ragione, anche la visita dei vostri amici più cari può procurarvi un dispiacere, poiché se siete malati nel cuore, nell’anima o nel corpo, anche le cose migliori e le più belle vi procurano dolore.
Se invece siete in buona salute, perfino una crosta di pane raffermo, un gesto scortese o una parola un po’ rude vi sembreranno deliziosi, e supererete le difficoltà senza neppure accorgervene.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
In conclusione lamentarsi non è una strategia
Siamo consapevoli di quanto controproducente sia lamentarsi, piagnucolare (per quanto a ragione e per quanto in base a presupposti più che legittimi) e fissarsi sempre su tutto ciò che non va.
E’ vero, non va, ma più stiamo a rimuginarci, a crogiolarci, a raccontarlo ad ogni passante, peggio andrà. E’ un meccanismo energetico dal quale non è possibile sottrarsi. Adesso che lo sappiamo che il passato determina il presente e il presente determina il futuro, lavoriamo consapevolmente sul nostro presente (sappiamo tutti no, che “presente” significa anche “regalo”)!
Quel che è stato è stato, ma quel che sarà dipende da ciò che è! Prendiamo in mano la situazione e troviamo il bello in tutto ciò che ci riguarda.
Gli sfoghi vanno benissimo (ci mancherebbe!) ma basta non continuare a rimuginarci sopra! Perciò sfoghiamoci…
E se ti incazzi incazzati come è giusto che sia con tutta la potenza con tutta la fantasia.
Jovanotti
…ma facciamolo in presenza! Rendiamoci conto di quello che stiamo vivendo nel momento in cui lo stiamo vivendo e così eviteremo di farci sopraffare.
Spalanchiamo finalmente le porte e lasciamo entrare tutta la nostra potenza in noi. La porta è già aperta nessuno l’ha chiusa a chiave, l’unica cosa da fare è trovare la maniglia ed abbassarla. Tutte le difficoltà che ci separano dall’individuare quella maniglia sono solo nostre convinzioni e percezioni limitate. Non esistono ostacoli reali. La strada della ricerca spirituale è sempre molto semplice. Se è difficile e piena di complicazioni e di intralci significa che abbiamo sbagliato direzione. Ancora
“L’efficacia è la misura della verità”
L’informazione più importante che dobbiamo assimilare e fare nostra è che nessuno può danneggiarci, solo noi possiamo farlo. Noi siamo responsabili al 100% della nostra realtà interiore ed esteriore.
Perciò:
“Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti.
Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina (Legge di causa ed effetto n.d.r.). Sta scritto infatti: a me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.”
Romani 12-14,21
Non vi ricorda da vicino lo Spirito di Aloha?
Smettere di lamentarsi è Ho’oponopono!