Max Freedom Long (1890–1971) è stato il primo occidentale a presentare Huna al mondo. [inserito]
Articolo di Giovanna Garbuio e Rodolfo Carone
Max Freedom Long
Max Freedom Long e le Hawaii
A partire dagli anni 20 Max Freedom Long lavorò e visse in Hawaii, osservando attentamente la vita e le usanze dei nativi. Poco dopo essersi laureato alla UCLA nel 1917, Max Freedom Long si trasferì nelle isole Hawaii per insegnare nelle scuole elementari.
Egli rimase ipnotizzato dall’efficacia delle pratiche degli isolani, che invece non erano per niente interessati a conoscere le pratiche della medicina occidentale. Perfettamente soddisfatti dai i propri metodi di guarigione.
La Saggezza nascosta
Al tempo la spiritualità Hawaiana era fuori legge, per cui non si poteva ne parlarne liberamente, ne tantomeno scriverne.
Max Freedom Long è stato un pioniere, ha cercato attraverso la codificazione della lingua hawaiana, la chiave per accedere agli insegnamenti tradizionali e sconosciuti all’uomo occidentale fino a quel momento. Egli ha sempre nutrito un profondo rispetto e una sana curiosità per la saggezza ancestrale dei nativi. Atteggiamento che gli permise di essere testimone del potere di questa antica saggezza, pur non essendone mai riuscito a penetrare i “segreti”. Tuttavia tutto ciò che “scoprì” sono solo sue teorie basate sulla sua osservazione.
Max Freedom Long e il suo studio di osservazione
Quattordici anni del mio studio sono stati spesi in gran parte nelle Hawaii, cercando di penetrare oltre le esternalità della magia nativa e scoprire il suo segreto di base. Ho cercato di imparare il segreto dei segreti che viene custodito con tanta cura da coloro che lo conoscono.
Max Freedom Long
Mesi e anni sono scivolati. Ho accumulato sempre più dati sugli aspetti esteriori della magia dei kahuna. Da quei dati ho costruito teorie su teorie solo per essere costretto a scartarle una dopo l’altra. Ho attinto alla psicologia, alla ricerca psichica, allo spiritualismo, alle religioni di ogni età e tipo. Ho raccolto dati cercando di abbinare queste strane osservazioni con quelle, cercando di trovare qualche indizio sul segreto del potere.
E solo quando la logica è stata applicata a ciò che è familiare possiamo arrivare a ciò che non è familiare, senza una convinzione complessa che ci acceca immediatamente e che rende impossibile giudicare con qualsiasi grado di accuratezza.
Spero che quelli più saggi di me saranno in grado di correggere le mie teorie, aggiungere i dati che non sono stato in grado di scoprire e quindi contribuire a scoprire il pieno recupero della Magia nel giorno in cui un umile figlio di Dio sarà in grado di condividere la brillante eredità perduta da tanto tempo …
Max Freedom Long e Huna
Dunque Huna e i suoi insegnamenti sono arrivati a noi occidentali inizialmente tramite le ricerche di Max Freedom Long. Egli fondò la Compagnia Huna nel 1945 e, a partire dal 1948, pubblicò una serie di libri su Huna che sono ancora in stampa. Il suo primo libro, “Recovering the Ancient Magic“, fu pubblicato nel 1936. Il testo più conosciuto è “La Scienza segreta dietro i miracoli”.
Il Dr. William Tufts Brigham
Egli si avvicinò alla cultura Hawaiana grazie dal Dr. William Tufts Brigham che nel 1880 alle Hawaii, iniziò quell’indagine che, dopo novant’anni di ricerche, produsse la teoria generale Huna, percorso che divenne un buon trampolino di lancio per studi più approfonditi e comprovati.
Il Dr. William Tufts Brigham fu per un lungo tempo curatore del Museo Arcivescovile di Honolulu e trascorse quarant’anni della sua vita alle Hawaii, cercando di capire i segreti spirituali degli autoctoni.
Il Dr. Brigham era ben introdotto tra la popolazione del luogo, amato e stimato, tanto che gli fu permesso di assistere ad un’innumerevole serie di riti. Cosa che non era permessa a nessun occidentale al tempo. Presenziò a guarigioni istantanee di diversa natura e fu perfino testimone di guarigioni di ossa rotte o di sistemazione di articolazioni. Egli, secondo le sue affermazioni, assistette anche al risolversi di un caso disperato: un ragazzo, morto per annegamento da sedici ore, fu riportato in vita attraverso l’utilizzo di una “nascita magica“. Fu anche protagonista di una camminata sulla lava incandescente.
Il come rimaneva sconosciuto
Quello che non riuscì mai a comprendere fu il “come” tutto ciò fosse possibile. Egli giunse alla conclusione che, dietro a queste e ad altre simili meraviglie, ci doveva essere un unico sistema scientifico in grado spiegare i “magici” fenomeni.
Arrivò a queste due semplici conclusioni:
- Ci dev’ essere una qualche forma fisica o di coscienza che permette ai Kahuna di collegare le cerimonie alla preghiera.
- Questa “coscienza non identificata” potrebbe usare una forza non ancora individuata o un’energia, capace di controllare la temperatura per la passeggiata sulla lava incandescente o in grado di apportare delle modifiche alla materia fisica, necessarie per produrre la guarigione istantanea.
Queste conclusioni portarono inevitabilmente ad un sistema metafisico per cui secondo il Dr. Brigham sarebbe stato necessario intraprendere una ricerca scientifico-psicologica, in quanto questo “sistema” segreto e misterioso che esisteva alle Hawaii, non poteva essere una questione di parole vuote e di teorie astratte, poiché era evidente che funzionava.
Max Freedom Long raccoglie l’eredità
Con l’apporto poi di Max Fredoom Long e con la sua cinquantennale ricerca e sperimentazione, fu possibile azzardare delle ipotesi su una parte della teoria di base e dei suoi metodi di applicazione.
Max Freedom Long raccolse l’eredità del Dr. Brigham e scrisse molto su questa sua esperienza, identificando la spiritualità di queste isole con il termie “Huna” (nascosto, segreto). Fu il primo a identificare la spiritualità Hawaiana con il termine di “Huna”.
Possiamo senz’altro ringraziarlo per la diffusione cha dette ai suoi tempi ai principi di base della cultura hawaiana. Fu un’operazione unica e sicuramente la base delle successive ricerche.
Ipotesi non confermate
Tuttavia tutte le conoscenze di Max Freedom Long derivano da sue indagini basate sulle sue osservazioni della vita dei nativi. Ma per sua stessa affermazione lui non si è mai confrontato con un Kahuna, non entrò mai in contatto con rappresentati della tradizione hawaiana nativi, tanto che era arrivato ad affermare che i Kahuna in Hawaii non esistevano più, secondo lui si erano estinti.
Le informazioni furono ricavate inizialmente da uno studio di quel poco che ancora si ricordava alle Hawaii delle credenze e delle pratiche dei preti nativi, o kahuna.
Max Freedom Long
Secondo Serge Kahili King quasi tutte le affermazioni di Max Freedom Long sono poco attendibili.
Sebbene il suo lavoro sia senz’altro meritevole, negli anni e si è dimostrato lacunoso e carente in tante parti, soprattutto da quando poi si è potuto accedere agli insegnamenti tradizionali, direttamente da esponenti nativi hawaiani (questo dopo la metà degli anni 80, quando finalmente le leggi americane non impedivano più ai popoli nativi di poter praticare le proprie cerimonie e pratiche), che erano tutt’altro che estinti. Molti degli scritti di Freedom Long, pur restando delle pietre miliari per la loro importanza in un periodo storico dove poco o niente si sapeva di culture così apparentemente lontane, sono pieni di ingenuità, di sentiti dire, di leggende occidentali sul popolo hawaiano, ben distanti dalla filosofia e dai principi di quella terra.
La grande scoperta di Max Freedom Long
Egli fece fece sostanzialmente un’unica grande scoperta, da cui fu possibile poi, con l’apporto di altri studiosi più integrati e più informati di lui, comprendere ancor più in profondità la cultura hawaiana. Questa scoperta è oggi confermata dai nativi stessi. Inizialmente si accorse che alcune delle radici delle parole della lingua Hawaiana erano simili, se non uguali, alle parole usate nei rituali sacri dei Kahuna. Scartata l’ipotesi della coincidenza, focalizzò i suoi studi sulla comprensione della lingua hawaiana. Arrivò, dopo molti anni di ricerca, alla conclusione che il popolo hawaiano aveva davvero nascosto nella propria lingua i codici della spiritualità e dei poteri esoterici.
Nella tradizione Kahuna le parole sono destinate a riorganizzare l’energia.
Wayne Kealohi Powell
Il potere vibrazionale delle parole
Secondo gli studi di Max Freddom Long, il suono della pronuncia delle parole non ha la stessa portata energetica che ha, invece, l’azione di pronunciare determinate parole, che hanno quel preciso significato. Infatti alle Hawaii, come in tutto il mondo, ogni particolare luogo ha il suo dialetto, per cui la stessa parola può essere pronunciata con un suono diverso, in base al tipo di dialetto che si parla. Il valore energetico vero e proprio è dato da ciò che la parola significa, indipendentemente dal suono che si produce pronunciandola.
Dunque l’unico vero grande merito che gli va riconosciuto, è che aveva compreso che gli Hawaiani avevano custodito tutta la loro saggezza occultandola nelle parole della lingua sacra. Ma quali fossero le loro conoscenze lui non l’ha mai saputo davvero.
Per fortuna oggi ci sono molte possibilità di accesso alle informazioni originali, sebbene sia necessario stare molto attenti a selezionarle tra le innumerevoli che si possono trovare.
Meraviglioso articolo, direi decisamente importante, ci si avvicina sempre di più all’importanza di essere consapevoli e anche altrettanto scrupolosi nel rispettare la cultura hawaiana.
Un approccio approfondito alla cultura sicuramente ci permette anche un atteggiamento altrettanto scrupoloso ed efficace nella vita.
Grazie Giovanna
Grazie per questo tuo nuovo contenuto, questo blog è sempre fonte di nuovi spunti.
Che meraviglia che il popolo Hawaiano abbia saputo nascondere e preservare nel corso dei secoli la propria antica saggezza!
Grazie Giovanna, con semplicità e competenza esponi la figura di M.F. Long
🙏🌹