Giovanna Garbuio

La Dea Pele e la sua maledizione

La Dea Pele, una Dea diversa

La Dea Pele

Per cominciare nelle isole Hawaii tutti conoscono la divinità, creatrice e protettrice. Invece sono incerte le origini della credenza. A parere di alcuni studiosi, sarebbe un’invenzione degli anni 40 di guardie forestali esasperate dai visitatori predatori. Comunque negli anni è diventata fenomeno di massa, fino ad attribuirle ogni genere di evento negativo. Di conseguenza si è cominciato a realizzare spedizioni quotidiane di detriti souvenir da tutto il mondo. Perciò i ranger si sono trasformati in postini.

Innanzitutto sia chiaro che la Dea Pele non è “Afrodite” e non incìvia continue benedizioni verso tutto con goia e benevolenza. Non si circonda del suo stuolo di sacerdoti (Kahuna) che le organizzano le cerimonie e divulghino il suo mito.
Sia chiaro che la Dea Pele è una divinità scostante nè buona nè buonista, che fa sempre esattamente come le pare in armonia o in contrasto con i desideri degli umani.

Sinceramente la Dea Pele non è una Dea Madre amorevole e benevolente. Forse è esattamente il contrario! Una zia autoritaria, capricciosa e umorale.

La leggenda della maledizione della Dea Pele

Articolo di ALBERTO FLORES D’ARCAIS

NEW YORK – È una leggenda, ma come tante volte accade in molti ci credono. Le isole Hawaii, oltre a essere un paradiso per chi le visita (e per chi ci abita) hanno molti vulcani e una potente Dea – cosi si tramandano da generazioni i nativi – che veglia su di loro. Da un po’ di tempo la Dea Pele si è stufata di tutti quei turisti che ogni anno dopo la rituale visita – il più vicino possibile alla bocca dei crateri – se ne tornano a casa portandosi come ricordo un pezzetto di lava. E come tutte le dee che si rispettino ha lanciato contro di loro una maledizione: chi si prende una roccia vulcanica verrà perseguitato dalla sfortuna.

Le origini della leggenda

Sulle origini de  “ la maledizione di Pele” non ci sono certezze. La dea, secondo la leggenda, vive nel vulcano Kilauea, è la creatrice di questa terra e come tale è pronta anche a distruggere i villaggi con le sue colate di fuoco. Nella religione autoctona delle isole tutti sanno chi è, ma la sua maledizione (dicono gli studiosi dell’argomento) sarebbe piuttosto recente, confermata da quella teoria popolare secondo cui a inventarla furono negli anni Quaranta i rangers della zona, le guardie forestali frustrate dall’impossibilità di bloccare i turisti-ladri di lava.

La maledizione della dea Pele

Un fenomeno di massa

Quello che è accaduto è che nel corso dei decenni, con l’aumento esponenziale del turismo, da piccola e limitata leggenda la maledizione di Pele è diventata un fenomeno di massa per masse di creduloni. Tant’è vero che il Wall Street Journal ha raccontato la storia di alcuni di loro e delle centinaia di pezzetti di lava che ogni anno tornano indietro da ogni parte del mondo (Stati Uniti, Europa, Giappone, Australia) nel tentativo di placare le ire della dea. Ha funzionato, sostiene ad esempio Steve Pariseau che, tornato in California con la sua scintillante roccia di lava nera, è stato perseguitato dalla sfortuna: sua madre è morta, un figlio ha iniziato ad avere problemi di comportamento, il suo matrimonio si è frantumato. Una volta restituita la lava rubata la sfortuna (dice lui) è sparita come d’incanto.

La maledizione della dea Pele

La Dea Pele e la sua maledizione

Conseguentemente i ranger di oggi non ne possono più di Pele e della sua maledizione. Infatti da anni si sono dovuti trasformare in una sorta di postini, alle prese con le spedizioni quotidiane che arrivano da ogni dove. Sostanzialmente pesanti pacchi o semplici buste che costano (a chi le invia) anche centinaia di dollari. Sinceramente sono talmente tanti che i pezzi di lava che tornano indietro adesso vengono ammassati fuori dal “parco dei vulcani“. Infatti provare a convincere i turisti che la maledizione non esiste non ha portato a grandi risultati. Anzi negli ultimi tempi oltre alle rocce nere e rosse della lava vulcanica, c’è chi spedisce indietro anche sabbia o conchiglie prese come ricordo.

Non si sa mai, meglio prevenire le ire di altri dei.  

Alberto Flores D’Arcais

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La maledizione della dea Pele

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Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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