La morte è Vita, qui, ora e oltre!
La Morte è Vita
Accorgersi che tutto è Vita, introduce alla vita.
La vera Vita perchè anche la morte è Vita
La morte è Vita, qui, ora e oltre!
Morte significato
Il cammino che l’uomo sta compiendo lo porta sempre di più ad affrontare il tema della morte con occhi diversi e senza quella rassegnazione che caratterizza chi non sa cogliere la Vita oltre la morte. Che la morte è Vita è una consapevolezza fondamentale patrimonio dell’Uomo dalla notte dei tempi.
Guardare la morte con occhi diversi riesce a farlo chi coglie la Vita dentro di sé. Solo così si può comprendere e integrare la verità che la morte è Vita.
La morte è Vita
Non è tanto ciò che riserva il futuro dopo la morte quel che fa la differenza, quanto la certezza d’essere Vivi oltre la propria morte fisica. Vivi in Terra più che nell’aldilà. Contemporaneamente Vivi in Terra e nell’aldilà solo così la morte è Vita.
Solo questo dà certezza assoluta che la morte è Vita, ed è un passaggio di stato in una dimensione diversa. E che pertanto non rappresenta la tanto temuta “fine” o qualche genere di dissoluzione. Solo questo può fare aprire gli occhi in una dimensione nuova per l’uomo, ma eterna ed attuale.
Una realtà più ampia: vita e morte
Una consapevolezza dunque che fa aprire gli occhi su una realtà più ampia perché comprende sia la vita che la morte. O per meglio dire, ci congiunge con una parte essenziale di sé, quella immortale che, sola, permette l’accesso nel Regno dell’Amore.
La porta del cielo è dentro di sé ma bisogna saperla aprire per riconoscere che la morte è Vita.
Bisogna addentrarsi nella profondità del proprio essere e superare il regno della morte per arrivare a quello della Vita vera che comprende la morte stessa come soglia, il regno della Luce, della Pace e della Libertà.
Il dopo morte
Tutto ciò che appartiene alla sfera della morte, così per come la morte viene vissuta ed interpretata, è una realtà di passaggio, transitoria ed anche fittizia, poiché riempie la coscienza delle necessità che le occorrono per potere colmare le sue lacune, la sua mancanza di luce interiore, oscurità che questa consapevolezza che illumina e chiarisce. Fittizio perché di per sé non avrebbe motivo di esistere se l’uomo non vi proiettasse la sua ombra, quella paura della morte che gli fa perdere il contatto con la sua vera identità.
L’uomo proietta la sua paura della morte in una dimensione (che si alimenta di tale paura per esistere) perché non si rende conto di possedere già questa dimensione, mentre è vivo come uomo. Già da uomo ha la facoltà del suo stato energetico, proprio quello che, credendosi a sua volta privo del corpo fisico, poi vaga alla ricerca della perduta identità per dovere riconsiderare la vita da questa sua nuova realtà. La morte è Vita
Consapevolezza contemporanea di vita e morte
Avviene lo sdoppiamento di fatto, perché prima non c’era l’unione di stato. Mancava la consapevolezza di essere contemporaneamente parte fisica ed energetica, entrambe qualità dell’Anima che esistono sempre in ogni piano e in ogni livello anche se non ce ne accorgiamo.
Qualità ma non unicità, perché se le parti si sentono disgiunte bisogna prima recuperare l’unificazione percettiva. Creare uno stato nuovo, intermedio che, comprendendole entrambe, renda l’Anima agente direttamente nel fisico per illuminare il cammino di verità che dona la pace nell’assoluta libertà. Libertà che è totale perché ogni cosa è libera di essere esattamente se stessa senza rinunciare alla realtà dell’ora per costruire un futuro dove proiettarvi le necessità.
Il Regno dell’Amore
Per entrare di diritto nel Regno dell’Amore e sapere che la morte è Vita, per sperimentare la Pace eterna qui e ora, dobbiamo riappropriarci (percettivamente) della nostra immortalità. Immortalità che è a sua volta una conseguenza della realizzazione nella verità, nella Luce.
Luce, Pace e Libertà sono in effetti sinonimi di un unico concetto, l’Amore. Lo specificano e lo dispongono in modo che lo stesso sarà sempre monco di qualcosa se qualcuna di queste tre componenti non esprime la sua massima potenzialità.
Nel Regno dell’Amore tutto è di tutti e di se stessi perché non c’è differenza tra il singolo e la totalità. Perché c’è la consapevolezza assoluta ad essere se stessi ed essendo assoluti si comprende tutto dentro di sé a partire dalla certezza che la morte è Vita.
liberamente tratto da www.stazioneceleste.it
La morte è Vita – Bhagavad Gita
La distinzione fra il Sé e il Corpo: non dobbiamo affliggerci per ciò che non può perire
Il Signore Beato disse:
- (11) Per coloro ai quali non si addice il tuo pianto, ti affliggi, eppure sai dire parole assennate. (Ma) i saggi non si affliggono né per i morti né per quelli che morti non sono.
- (12) Né mai c’è stato tempo in cui io non esistessi, né tu (esistessi) né questi signori di uomini, né di poi, in appresso, ci sarà tempo in cui noi tutti non saremo (non esisteremo più, avremo cessato di essere).
- (13) L’anima dopo che in questo corpo è stata, (per) la fanciullezza, la gioventù, la vecchiaia, allora appunto realizza l’assunzione di un altro corpo. L’uomo, fermo di spirito, non trae da ciò motivo di smarrimento.
- (14) I contatti con le cose materiali, o figlio di Kuntì, fanno sentire caldo e freddo, piacere e dolore; vanno e vengono e sono impermanenti. Apprendi a sopportarli, o Bharata.(15) L’uomo che questi (contatti) non turbano, o capo di uomini, l’uomo fermo, che rimane lo stesso nel piacere e nel dolore, questo si rende adatto all’immortalità.
- (16) Di ciò che non esiste non si dà venire all’essere; di ciò che esiste non c’è cessazione dell’essere. La conseguenza ultima dell’uno e dell’altro punto è stata scorta da quelli che vedono l’essenza della verità.
- (17) Sappi dunque che ciò da cui tutto questo (mondo della molteplicità) si è diffuso, è indistruttibile. Di questo immutabile essere non c’è alcuno che possa causare la distruzione.
La morte è un passaggio
La forza dell’Amore è potente e indistruttibile.
La morte è un’illusione virtuale, alla quale ci siamo sottomessi perchè non riusciamo a comprenderla. Fa parte di quel gioco di ruolo che siamo venuti a impersonare, ma non è reale più di un miraggio nel deserto. La morte è Vita
La morte è solo un passaggio da una dimensione ad un’altra, ma non comporta nessuna reale separazione. La separazione è solo nele nostre menti, perchè se ascoltiamo i nostri cuori sentiremo il loro sussurro e la dichiarazione energica e potente che nessuno e niente può separare ciò che è unito dalla volontà d’Amore.
L’Amore è la percezione dell’Unità
L’Amore è la percezione dell’Unità e quando lo sperimentiamo davvero, nulla può più separarci, se non la nostra convinzione di esserlo che però ci terrebbe lontani soltanto virtualmente. Di fatto la morte è Vita.
Quello che accade è che continuiamo a camminare mano nella mano in una condizione totalmente e ovvia e naturale, tanto che non ce ne rendiamo più nemmeno conto.
E a forza di cercare l’amato altrove, quanta sofferenza su sofferenza, quando pasterebbe portare la nostra attenzione alla nostra mano, per sentirla stringere da colui che non ha mai smesso di farlo.
Distogliamo l’attenzione dalla mancanza, dalla separazione e lasciamoci guidare a sentire ancora e per sempre l’unità che ci lega e che ci caratterizza a sentire integralmente che la morte è Vita.
Non si può perdere ciò che si è. E se l’Amore è ciò che ci lega, io sono te e tu sei me, perciò come potremmo essere mai separati?
Cerchiamo il loro cuore nel nostro cuore e lo troveremo nel battito all’unisono con il loro. Questo è ciò che accade. Non si può mai perdere ciò che si è e non ci si può allontanare da se stesi, nemmeno convincendosi di farlo. La morte è Vita e la Vita non muore!
Il paradiso è qui
Heaven is Here – Il paradiso è qui
Tu ed io non siamo mai stati separati
È solo un’illusione creata dalle magiche lenti della percezione
Esiste solo un’unica Totalità, un’unica Mente
Siamo solo voci nell’immenso oceano della Coscienza
Dai, danziamo la Danza della Creazione
Celebriamo la Gioia della Vita
Gli uccelli, le api, le infinite galassie, i fiumi, le montagne,
le nuvole e le vallate
Sono tutte forme pulsanti che vivono, respirano, vive di energia cosmica
Pieno di Vita, di Gioia questo Mio Universo
Non aver paura di sapere chi sei
Sei molto di più di quanto tu possa immaginare
Sei il Sole, sei la Luna, sei il fiore selvatico appena germogliato
Sei il battito della Vita che pulsa, danza
Da un granello di polvere alla stella più distante
Ed io e te non siamo mai stati separati
È solo un’illusione creata dalle magiche lenti della percezione
Celebriamo la Gioia della Vita
Danziamo la Danza della Creazione
Entrando in noi stessi creiamo in continuazione
Infiniti cicli vanno e vengono
Noi gioiamo nell’infinità del tempo
Non c’è mai stato un tempo in cui io non sono stato o in cui tu non sei stato
Non ci sarà mai un tempo in cui cesseremo di essere
Infiniti Sconfinati nell’Oceano della Coscienza
Siamo come voci nel Mare della Beatitudine
Tu ed io non siamo mai stati separati
È solo un’illusione creata dalle magiche lenti della percezione
Il Paradiso è qui proprio ora è il momento dell’Eternità
Non ingannare te stesso reclama la tua Beatitudine
Prima ti eri perso, ma ora sei a casa
In un Universo senza spazio non c’è luogo dove andare
Da Qui a Qui. È l’Infinito oceano della Coscienza
Siamo come voci nel Mare della Beatitudine
Dai, danziamo la Danza della Creazione
Celebriamo la Gioia della Vita
E Tu ed io non siamo mai stati separati
È solo un’illusione creata dalle magiche lenti della percezione
Il Paradiso è qui proprio ora, questo momento di Eternità
Non ingannare te stesso reclama la tua Beatitudine
Michael Jackson
L’Amore non muore mai
Per riflettere sull’aldilà alcuni spunti e ragionamenti sull’incontrovertibile verità che la morte è Vita.
La morte è vita – Riflessioni sull’aldilà
Prove scientifiche
Il grande scienziato Dott. Robert Crookall, D.Sc. Ph.D., ha intrapreso uno studio sistematico di moltissime fonti bibliografiche e di centinaia di altre comunicazioni provenienti dall’Aldilà. E ha pubblicato i risultati nel libro “The Supreme Adventure” (L’avventura suprema) del 1961.
La sua opera, considerata “scientifica”, nel senso che essa esamina le prove con scrupolo e obiettività, è intrinsecamente coerente e fornisce delle ipotesi conformi alla gran massa delle prove fattuali disponibili. Per riflettere sull’aldilà.
Concordanza mondiale
Il dott. Crookall si sorprese della concordanza fra le prove giunte dalle diverse parti del mondo. Le comunicazioni provenienti dai vari Paesi erano tutte concordanti fra loro. Si stupì anche del fatto che esse fossero identiche alle credenze dei nativi delle Isole Hawaii, isolate da tutte le altre civiltà della Terra fino alla loro “scoperta” avvenuta nel 1788 ad opera del Capitano Cook.
Crookall si sorprese anche della loro concordanza con le testimonianze rese da coloro che avevano avuto un’esperienza extracorporea o un’esperienza di premorte e con le comunicazioni trasmesse dai medium di alto livello.
Le conclusioni
Le conclusioni per riflettere sull’aldilà a cui Crookall giunse sul fatto che la morte è Vita, si possono così sintetizzare:
- Tutti gli esseri umani sopravvivono alla morte fisica, a prescindere dalle loro convinzioni.
- Al momento della morte portiamo con noi la nostra “individualità”, insieme a tutte le esperienze che abbiamo vissuto, il nostro carattere e il nostro corpo eterico (lo spirito)
- Lo stato mentale che si ha al momento della morte è di importanza cruciale. Alcuni muoiono coscientemente e hanno piena consapevolezza delle persone amate che li accolgono all’arrivo; altri si trovano in stato di incoscienzae avranno bisogno di “tempo” per ricostruire la propria immagine mentale.
- Non esiste un paradiso che si trova “nel cielo” o un inferno che si trova “sottoterra”: l’Aldilà è collocato nel piano terrestre.
- È altamente probabile che coloro che hanno una concezione immutabile e dogmatica di ciò che ci si deve attendere immediatamente dopo la morte incontreranno seri problemi.
- Gli atei e gli agnostici potrebbero non avere alcuna difficoltà nel passare alle sfere superiori, quello che conta è ciò che si è fatto nel corso della propria vita e il motivo per cui lo si è fatto, non quello in cui si è creduto.
- L’Amore, quello incondizionato, è la forza più potente che esista nell’Universo.
- L’Amore incondizionato è il legame indissolubile con i nostri cari che si trovano nell’Aldilà.
- Le persone Amate che si trovano nell’Aldilà, sia quelle arrivate di recente, sia le altre, hanno la facoltà di visitare coloro che vivono sulla terra.
- Il genere di vita che ci attende nell’Aldilà pieno di bellezza, pace, luce e Amore è inimmaginabile.
- Nell’Aldilà si possono sempre apprendere lezioni di carattere spirituale per progredire.
- Una volta entrati nell’Aldilà, si prova una sensazione di enorme Luminosità.
- Nell’Aldilà la mente ha un potere enorme. Può creare la materia e può far viaggiare il corpo alla velocità del pensiero. È sufficiente immaginare un qualunque luogo del mondo e ci si trova là istantaneamente.
- L’energia positiva o negativa che sia è come un “boomerang”. Se si trasmette a qualcuno dell’energia positiva, prima o poi questa tornerà indietro. Allo stesso modo, se con la disonestà, l’imbroglio, la menzogna, la molestia, la calunnia o l’offesa si trasmette dell’energia negativa, anche questa, inevitabilmente tornerà al mittente. Sia nell’Aldilà che nell’Aldiqua.
- Ogni pensiero, ogni parola e ogni azione vengono registrati. Sia nell’Aldilà che nell’Aldiqua.
- L’inferno che dura per l’eternità e la dannazione eterna NON esistono! Essi sono stati inventati dall’uomo per manipolare la coscienza e il pensiero della gente inconsapevole. Sebbene nell’Aldilà CI SIANO delle sfere inferiori particolarmente oscure, sgradevoli e perfino terrificanti alpunto che qualcuno le chiama “inferno” NON ci si finisce per l’eternità. La Legge universale dell’Evoluzione assicura che prima o poi coloro che possiedono vibrazioni inferiori riusciranno a sviluppare vibrazioni più elevate e raggiungeranno le sfere superiori.
- Non si è giudicati da nessuno né si è condannati da qualcuno a rimanere nelle sfere inferiori. Ci si condanna da sé, acquisendo durante la vita terrena delle basse vibrazioni (un basso livello di spiritualità).
Tratto dal testo: Un Avvocato Presenta il Caso dell’Aldilà – Prove Oggettive Inconfutabili di Victor Zammit
Scaricalo qui: https://www.giovannagarbuio.com/wp-content/uploads/2010/10/Prove20inconfutabili-1.pdf
La Vita è eterna da cui anche la morte è vita
Vi ho scritto queste cose perché sappiate che la vostra vita è eterna
I° lettera di Giovanni 1-5-13
Nessuno muore perché l’anima porta in sé i segni della sua eternità
Corano LXXV.38
Ciò che esiste non può cessare di esistere
Bhagavad Gita II°.16
Non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore
Bibbia – Salmo 118.17
Bisogna che l’uomo accetti la morte come accetta la nascita allora imparerà che non deve morire, ma che la sua vita è eterna
Kabbalah
La vita non è un dono di Dio, la Vita è Dio! La Vita è l’Assoluto che riempie il relativo con la Sua natura. La morte è Vita.
La morte è vita
Chi non si è già posto le domande:
- Che succede e cosa diventiamo dopo la morte?
- Dove si va?
- C’è veramente qualcos’altro?
- E se tutto ciò non fosse vero?
- Perché si deve morire?
Abbiamo l’abitudine di dire: “Non lo sappiamo, nessuno è mai ritornato a dircelo“.
Ma, secondo il grado di interesse e nella misura in cui l’argomento ha importanza per noi, a suo tempo, il nostro Essere interiore ci rivelerà questi segreti e ci chiarirà definitivamente che la morte è Vita.
È bene tuttavia ricordarsi (come abbiamo appena visto) che le grandi tradizioni ci hanno lasciato numerosi scritti sugli stati postumi, testimoniandoci che la morte è Vita.
Una breve sintesi dei punti più importanti potrà senza dubbio alimentare i nostri spunti per riflettere sull’aldilà ecomprendere anche a livello mentale che la morte è Vita.
1) Il libro dei morti tibetano o Bardo Thòdol per riflettere sull’aldilà
Questo libro è un trattato scientifico che descrive in modo razionale le differenti tappe del viaggio dell’anima dal momento della morte a quello della rinascita.
“Questo libro appartiene alla categoria dei testi che insegnano la tecnica e l’arte di morire. Il suo interesse è centrato sul momento del “passaggio” e sui giorni e le settimane che seguono.”
Il termine “Bardo Thòdol” significa “Liberazione mediante comprensione nel piano che segue la morte“.
Il libro contiene un insegnamento di grande saggezza. Alcuni passaggi vanno letti al defunto per consentirgli di liberarsi più rapidamente dei suoi attaccamenti materiali e umani e così riconoscere la pura luce. S
e, sin dai primi giorni, il defunto non ha saputo riconoscere la chiara luce e fondervisi, dovrà iniziare il suo viaggio nei vari Bardos, che simbolicamente durano quarantanove giorni. In breve, in questi Bardos la coscienza del defunto sarà confrontata col mondo delle illusioni. La morte è Vita.
Illusioni
Queste non sono altro che le illusioni, paure, chimere e fantasmi propri. Quanto più in fretta saprà riconoscerli, tanto prima si libererà allo scopo di reintegrare il suo stato divino (o fondersi col Buddha) oppure di reincarnarsi. La morte è Vita.
Karma
Il Karma determina le condizioni dell’esperienza che quest’anima vivrà.
Il grande messaggio trasmesso da questa tradizione buddista tibetana è che dobbiamo liberarci da ogni illusione e attaccamento per poter raggiungere lo stato di Buddha.
“Il termine Buddha designa ogni persona che si è completamente risvegliata dall’ignoranza e si è aperta al suo vasto potenziale di saggezza. Un Buddha è colui che ha messo termine definitivamente alla sofferenza e alla frustrazione scoprendo una felicità e una pace durevoli, incrollabili.E ciò può essere realizzato in questa incarnazione.”
Secondo tale tradizione, lo stato di Buddha si raggiunge attraverso il non attaccamento. Un buon mezzo per arrivare a questo distacco o morte dell’ego è lo sviluppo della compassione. La morte è Vita.
2) Il libro dei morti degli antichi Egizi per riflettere sull’aldilà
Il suo titolo esatto in verità è: “Uscita verso la luce del giorno”
Nella tradizione egizia i simboli hanno un posto preminente come mezzo di trasmissione degli insegnamenti. La morte è Vita.
I riti funebri
Questo non sempre è semplice da comprendere né necessariamente esatto nell’ordine cronologico degli avvenimenti. I riti funebri erano molto elaborati.
- “Lo scopo era di permettere alla coscienza Ka di riunirsi all’anima spirituale Ba.”
- “La mummificazione serviva a conservare la coesione delle membra. Simbolicamente significa che l’anima conserva la sua identità e il dominio della Coscienza“.
- “La conoscenza dei misteri dipende dalla riunificazione della Coscienza.”
- “La descrizione della vita dopo la morte costituisce il carattere essenziale del Libro dei morti Egiziano.”
- “Una parte del libro era usata come guida dai candidati all’iniziazione; la nozione di morte, in questo caso, diventava un termine tecnico che indicava il passaggio dal piano di coscienza quotidiano a quello della super coscienza.”
Gli incantesimi
La lettura degli incantesimi trasmette forza e determinazione a colui che li legge. Questi testi danno l’impressione che sia l’anima in tutta la sua onnipotenza e onniscienza a parlare attraverso il lettore.
- “L’iniziato partiva dal principio che il fenomeno della morte fisica era solo una metamorfosi della coscienza. Per lui l’anima, dopo aver varcato la soglia, percorreva le tappe successive di un’evoluzione normale.”
- “Gli antichi Egizi ritenevano che nascendo sulla Terra, l’uomo moriva per il mondo dell’Al di là; le sue potenzialità sovrumane subivano un eclissi. La morte terrestre era invece una nuova nascita, una rinascita nello spirito, un ringiovanimento dell’io profondo. Il defunto diventava un neonato. Il piano nel quale approdava dopo il passaggio della soglia era la regione dell’assoluta possibilità. Libero dalla prigione materiale poteva vivere l’esperienza di una libertà totale.”
Il punto importante in questa Tradizione è che soltanto la Vita è reale e assoluta, non la morte. La metamorfosi è l’elemento chiave del pensiero egizio sapendo che consiste in molteplici trasformazioni. Questo sottintende evoluzione. La morte è Vita.
3) Lo Zohar per riflettere sull’aldilà
È’ il “Libro dello splendore” della tradizione giudaica.
Un’idea interessante dello Zohar è il paragone tra il sonno e la morte.
Ogni notte, vi si legge, l’anima compie lo stesso viaggio che farà quando lascerà il corpo definitivamente.
Lasciando il corpo vivere unicamente delle sue funzioni vitali, l’anima si eleva verso le regioni superiori. Se è pura non si lascerà sedurre dalle potenze impure e raggiungerà il regno celeste.
Gli angeli le comunicheranno le verità e poi, al mattino, rinascerà rinnovata.
Se gli stati di veglia sono stati impuri, l’anima dimorerà con gli spiriti impuri che la indurranno in errore. E, venuto il mattino, ritornerà al corpo che si sveglierà. Secondo questa visione è opportuno è elevare i nostri pensieri verso il Cosmico prima di addormentarci. La morte è Vita.
4) Il Vedanta per riflettere sull’aldilà
Nato dalla tradizione indù, significa letteralmente: “La fine del Veda“.
“Secondo l’induismo, la Vita dell’Universo visibile e invisibile non è altro cheillusione cosmica, maya, un gioco, Lila, entrambi sprovvisti di senso e realtà; solo la morte, realtà assoluta, può essere presa sul serio.”
Il messaggio offerto da questa Tradizione è che dobbiamo pervenire all’unità o alla non dualità. Solo l’illusione può velarci la realtà. Il nostro desiderio deve essere di unirsi a Brahman, poiché siamo ciò che pensiamo.
“Si diventa ciò che si è, secondo i propri atti e la propria condotta.””In verità si deve con zelo purificare questo pensiero che è il ciclo stesso delle rinascite. Si diventa identico a ciò che si pensa: ecco l’eterno mistero.”
La morte è Vita.
5) Bhagavad‐Gita per riflettere sull’aldilà
Secondo la Bhagavad‐Gita
“Gli esseri avvolti dall’ignoranza (tamas) sono incatenati dalla negligenza, l’indolenza e l’inerzia e rinascono dopo la morte in matrici di esseri privi di conoscenza. Coloro che ostentano il desiderio e l’azione (raja) sono attaccati al frutto delle loro opere e rinascono al mondo dell’azione (pitri‐yana). Coloro che si attaccano alla conoscenza (sattawa) si assoggettano alla felicità e alla purezza e appartengono al Mondo senza macchia di quelli che conoscono i principi supremi (deva‐yana). Ma coloro che non partecipano ad alcuna di queste tre tendenze (gunas) e che sono fermamente stabili al di sopra della conoscenza, dell’azione e dell’ignoranza, che considerano allo stesso modo la felicità e la sofferenza, l’onore e l’insulto, l’amico e il nemico, questi diventano il Brahman.”
La morte è Vita.
6) Esperienze di morte imminente per riflettere sull’aldilà
(EMI, o NDE “near death cxperience”)
Gli scritti di queste Tradizioni sono oggi confermati dai racconti delle persone che hanno provato la morte clinica.
Queste persone considerano la loro esperienza ineffabile, incommensurabile, un mondo di luce indefinibile. Una sensazione di estremo benessere, pace e calma con una delusione per essere ritornati alla vita sulla Terra. La morte è Vita.
Parte del Tutto
Hanno anche provato una sensazione di umiltà davanti all’ampiezza dell’avvenimento unita alla sensazione di far parte di un Tutto. Dopo l’esperienza rimane un punto in comune: tutti hanno una profonda convinzione della realtà spirituale.
“Questa esperienza li ha avvicinati a Dio e non alla Chiesa “
N. Giroux
Secondo Sogyal Rinpoché, l’aspetto più importante della morte imminente è il cambiamento che reca scomparsa della paura della morte. La morte è Vita.
Cambiamento di valori
Il Dr. Kenneth Ring dice che si è constatato un cambiamento di valore, un comportamento meno materialista, più aperto alla spiritualità, una diminuzione della paura della morte.
Dopo questa esperienza non più il 50%, ma la totalità delle persone, credeva nella reincarnazione. Non si tratta semplicemente di credere, si dice, ma della certezza di sapere, una conoscenza assoluta.
Tutti coloro che hanno vissuto una EMI sono concordi nel dire che quando il corpo sta per morire loro non stanno per morire. I suicidi che hanno vissuto la stessa esperienza e sono ritornati, hanno vissuto lo stesso cambiamento e non vogliono più uccidersi di nuovo.
Il Dr. F. Smith riferisce che parecchi ricercatori hanno constatato che lo stesso tipo di esperienza può sopraggiungere in molte altre circostanze: rilassamento profondo, meditazione, stress intenso, sogno. La morte è Vita.
Vita e morte sono indissociabili.
La nostra morte sarà ciò che è stata la nostra vita. [La morte è Vita] Noi reagiamo di fronte alla nostra transizione nello stesso modo in cui abbiamo reagito davanti a tutti i grandi avvenimenti prodottisi durante la nostra vita.
Il dopo morte non è altro che il seguito continuo di ciò che siamo stati in vita. Tutte le Tradizioni sembrano d’accordo sul fatto che un’anima pura raggiungerà rapidamente i piani più elevati, mentre un’anima meno pura stagnerà più a lungo, poiché confrontata con le sue paure, passioni, desideri, emozioni, che ritardano la sua ascesa spirituale.
L’Ordine Rosa‐Croce dice che alla transizione raggiungeremo il piano di coscienza a noi più adatto. Senza dubbio la meditazione, i pensieri, le parole e le azioni di natura elevata e altruista contribuiscono all’armonizzazione e all’elevazione del nostro essere.
Ogni Tradizione porta un insegnamento prezioso. Anche se talvolta sembrano opposte, esprimono ciascuna a suo modo quei principi che convergono verso una stessa realtà. La morte è Vita.
Tratto da: Riflessione sulla morte o transizione pubblicato sulla Rivista Rosa+Croce, Primavera 2006
La morte è Vita
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Non posso definire bellissimo ciò che Lei ha scritto. È di più. La morte è stata una componente continua nella mia vita. Ho perso tutti gli esseri a me più cari. Ora so che anch’io mi sto avvicinando a questo passaggio. La ringrazio dal profondo della mia anima!!!
Graziea lei Chiara per la sua potente consapevolezza