Giovanna Garbuio

Pensiero positivo forzato genera ipocrisia. Le maschere sono maschere e sono controproducenti![inserito]

Pensiero positivo forzato: sfatiamo un mito

Pensiero positivo forzato

Sforzarsi con il pensiero positivo forzato non è efficace

Pensare positivo non significa SFORZARSI di vedere le cose andare bene anche quando vanno male, non significa generare un pensiero positivo forzato, come invece sembra indicarci certa new age. Sembra una piccola sfumatura, ma non lo è per niente.

Qualunque pensiero positivo forzato è falso e controproducente. Non bisogna ripetersi che va tutto bene se non va per niente bene. Il Pensiero positivo forzato è ipocrita e mentre generiamo pensiero positivo forzato lo sappiamo benissimo! Altro è cercare veramente le cose belle che ci sono nella nostra vita e focalizzarci su quelle. Questo è l’unico pensiero positivo efficace ed è forse il più potente strumento dell’Ho’oponopono! Ma se c’è una cosa che certamente non è, è pensiero positivo forzato.

Ci nascondiamo dietro un dito con il pensiero positivo forzato

Uno dei trucchi che si apprende volentieri… per non vedere gli altri come specchio, è quello di scollegarsi internamente da tutto ciò che risulta spiacevole quando siamo in relazione. (Questo è ciò che si definisce pensiero positivo forzato n.d.r.)

Come dare prova a se stessi, e alla propria immagine brillante, di essere delle persone per bene, brave, belle, buone e spirituali. E di non provare alcuna emozione negativa, risentimento, irritazione o disapprovazione verso gli altri. Quando, in realtà, ciò che accade è che la nostra falsa personalità gioca di anticipo anestetizzando una parte della coscienza…

Sostituendo velocissimamente delle emozioni negative con un pacchetto di emozioni positive preparate ad hoc (pensiero positivo forzato), grazie ad un addestramento preventivo fatto negli anni per imbrogliare se stessi e per mantenere pulita la facciata che presentiamo agli altri, esternamente, e a noi stessi, internamente.

Il meccanismo della SOSTITUZIONE. Il gioco pericoloso del pensiero positivo e del mentire a se stessi combinati assieme.

Roberto Potocniak

Gli occhiali rosa del pensiero positivo forzato non servono

Non serve vedere rosa a tutti i costi, non serve stare calmi se invece ci viene da urlare quattro parolacce a squarciagola. Il pensiero positivo forzato non serve!

Non serve far finta che vada tutto bene quando sentiamo che sta andando tutto a rotoli. Soffocare le nostre emozioni è controproducente, serve solo a farci crollare prima o poi, più rovinosamente.

Ed è un processo utilissimo a farci ammalare anche gravemente! Mentire non serve quasi mai, mentire a se stessi non serve MAI!

Se non è finita bene significa che non è ancora finita

Allo stesso tempo non serve essere ottimisti perché comunque  tutto non potrà che andare per il meglio, quindi molto meglio essere realisti. Ma questo non è un paradosso. E’ semplicemente un discorso che per essere compreso, va approfondito un pochino di più di quello che si fa di solito.

Non serve pensare positivo per forza, non serve infilare gli occhiali rosa. Altro è sapere che va tutto bene. Altra cosa è cercare il punto di vista da cui il bello si vede, ma deve venire a galla in modo naturale, non può essere un nero colorato di rosa. Mi spiego

Pensiero positivo forzato
Pensiero positivo forzato

Quello che serve è sapere

Quello che serve davvero è sapere (SAPERE) che le cose stanno andando bene anche se per arrivarci ci fanno imprecare di tanto in tanto, anche se quel bene non riusciamo a vederlo. Sappiamo però che è un limite nostro della nostra percezione limitata. Il bello nel brutto non va trovato a tutti i costi, raccontandoci le favole, non va inventato dove non c’è.

Il pensiero positivo per forza, non serve a niente anzi rischia di essere energeticamente controproducente.

Il pensiero positivo forzato non è trasformativo, è illusorio

La tecnica del pensare in positivo non è una tecnica che ti trasforma: si limita a reprimere gli aspetti negativi della tua personalità. E’ una tecnica basata sulla scelta.

Non può giovare alla consapevolezza: va contro la consapevolezza. La consapevolezza è sempre senza scelta. Pensare in positivo, significa semplicemente forzare il negativo ad andare nell’inconscio, e condizionare con pensieri positivi la mente cosciente.

Ma il guaio è che l’inconscio è molto più forte, è nove volte più forte della mente cosciente. Per cui, quando una cosa diventa inconscia, essa diviene nove volte più forte di quanto non lo fosse prima. Magari non si manifesta più nella vecchia maniera, ma trova nuovi modi di espressione. […]

Le idee negative della tua mente devono essere rilasciate, non devono essere represse da idee positive. Occorre che tu crei una coscienza, che non è positiva, né negativa. Quella sarà una pura coscienza. In quella pura coscienza, vivrai la più naturale e gioiosa delle esistenze.

Se tu reprimi una qualsivoglia idea negativa perché ti fa star male per esempio, se sei arrabbiato, e reprimi la tua rabbia sforzandoti di cambiare quell’energia in qualcosa di positivo, come cercare di sentirti in amore verso la persona verso cui provavi rabbia, oppure di sentire compassione per lei, sai benissimo che stai ingannando te stesso.

A un livello molto profondo la rabbia rimane tale: stai semplicemente dando una mano di bianco, per coprirla.

In superficie puoi sorridere, ma il tuo sorriso si limiterà alle tue labbra. Sarà una ginnastica delle labbra: non sarai connesso con te, col tuo cuore, col tuo essere. Tra il tuo sorriso e il tuo cuore, stai mettendo una barriera: l’emozione negativa che hai represso.

E non si tratta di una sola emozione: nella tua vita ci sono migliaia di emozioni negative… non ti piace una persona; non ti piacciono tante cose; tu stesso non ti piaci; non ti piace la situazione in cui sei. Tutta questa immondizia, continua ad accumularsi nell’inconscio, e in superficie prende forma un ipocrita, che dice: “Amo tutti quanti. L’amore è la chiave della beatitudine”.

Ma non traspare alcuna beatitudine nella vita di una persona così!

Dentro di lei esiste un vero inferno. Può ingannare gli altri, e se continui a ingannarli per un tempo sufficientemente lungo, finisce per ingannare anche se stessa. Ma questo non è un cambiamento. E’ solo sprecare la propria vita… che ha un immenso valore, perché una volta buttata via, non si può riaverla indietro.

Il pensare in positivo, se lo si vuole chiamare col suo vero nome, non è altro che la filosofia dell’ipocrisia. Quando vi viene voglia di piangere, essa vi insegna a cantare.

Ci puoi riuscire se ci provi, ma quelle lacrime represse verranno fuori in un altro momento, in un’altra situazione. Esiste un limite alla repressione. E la canzone che stavi cantando è del tutto insignificante: non la sentivi, non nasceva dal tuo cuore. Essa nasceva solo dal fatto che questa filosofia dice di scegliere sempre ciò che è positivo.

Io sono assolutamente contrario al pensiero positivo. Sarai sorpreso di sapere che se non scegli, se rimani in una consapevolezza libera da scelte, la tua vita comincerà a esprimere qualcosa che non è né positivo né negativo, qualcosa di superiore a entrambi.

Per cui, non sarai un perdente. Non sarà positivo, non sarà negativo, sarà esistenziale. Quindi, se ci sono lacrime, esse avranno una loro bellezza; avranno una loro canzone. Non occorre che tu sovrapponga ad esse un’altra canzone: esse provengono dalla gioia, dall’appagamento, non dalla tristezza o dal fallimento.

E se la canzone esplode, non sarà contro le lacrime o la disperazione: è semplicemente l’espressione della tua gioia… non è contro nulla né a favore di qualcosa. E’ semplicemente il fiorire del tuo essere; ecco perché la chiamo esistenziale.

Le trappole della New AgeLe trappole della New Age

Il pensare in positivo, ha condotto l’America su una strada sbagliatissima: ha reso la gente ipocrita. Oggigiorno, è la filosofia che, in America, ha maggior presa.

Di fatto non è nemmeno una filosofia: è solo spazzatura. Essa non comprende la psicologia dell’uomo, non è radicata nelle scoperte della psicologia, né in quelle più profonde della meditazione. Si limita a dare speranza alla gente, a persone che stanno perdendo ogni speranza.

Osho

Tratto da: The Transmission of the Lamp – 13 giugno 1986 – Renudo.it

Sostituire non significa eliminare

Quando facciamo uno sforzo per affermare un pensiero in sostituzione di un altro, quest’ultimo non sarà eliminato, ma verrà spostato nell’archivio del subconscio dove sarà libero di realizzarsi nella nostre cosiddetta “parte oscura”.

Positivo o dannoso?

Il pensiero positivo forzato quindi non è “positivo” ma dannoso! Serve a nascondere un emozione spiacevole, ma consapevole, per relegarla nell’ ombra del subconscio dove non avremo più alcun potere di trasmutarla coscientemente.

Stiamo perdendo l’occasione di trasmutare il piombo (che si siamo procurati) in oro, rendendo invece la sua caratteristica pesante (di piombo) più potente, perchè ingestibile consapevolmente.

Pensiero positivo forzato
Pensiero positivo forzato

Il pensiero positivo forzato non è efficace

Quello che dobbiamo imparare a fare è qualcosa che dobbiamo di fatto imparare ad ESSERE! Diventiamo davvero ottimisti quando capiamo che se non è finita bene significa soltanto che non è ancore finita!

Noi non dobbiamo avere un pensiero positivo forzato, dobbiamo piuttosto diventare così positivi da sapere con tutti noi stessi che va sempre tutto bene anche meglio di quello che sembra. Ma dobbiamo arrivare a sperimentarlo e a goderne davvero. Il bello nel brutto bisogna sapere che c’è e cercarlo finchè non lo vediamo davvero, ma davvero.

Vedi il bello non inventarlo

Non trasformando ciò che non ci va in qualcosa di accettabile! Il meglio non lo devi tirare fuori tu,  il meglio devi solo osservarlo manifestarsi sapendo che è così che funziona il meccanismo.

La tecnica del pensiero positivo, quando è pensiero positivo forzato, non è una processo che trasforma il nostro modo di approcciarci alla realtà, è una tecnica che ci mette in condizione di reprimere gli aspetti che consideriamo “negativi” della nostra personalità. E sappiamo bene che ciò che viene represso, schiacciato, nascosto, prima o poi scoppia.

Pensiero positivo forzato
Pensiero positivo forzato

Reprimere è molto pericoloso

Con questa modalità non mettiamo in atto una trasmutazione, stiamo solo chiudendo a chiave in cantina ciò che non riusciamo ad accettare come evolutivo, ciò che ci fa stare male, dove la cantina è il nostro subconscio.

Capiamo bene che a forza di stipare cose che non ci piacciono nel nostro subconscio, mantenendo invariata la polarità energetica che attribuiamo loro, stiamo solo gettando le basi per la manifestazione di tonnellate di credenze limitanti represse che accumulate nel subconscio continueranno a fare il loro lavoro.

Porte e portoni sono una realtà non è pensiero positivo forzato

Quando si chiude una porta si apre sempre, sempre, sempre, un portone (lo sanno perfino i proverbi!).

E’ già tutto lì per noi, in meravigliosa evoluzione se solo smettiamo di ostinarci a continuare a guardare la porta chiusa perdendo l’occasione di vedere il portone spalancato alle nostre spalle.

Non serve che ci sforziamo noi di creare il “meglio”, il meglio c’è già, basta guardare bene. Non serve il pensiero positivo forzato, apriamo davvero gli occhi e guardiamo la realtà dalla prospettiva efficace!

Lasciamo andare il bisogno di controllo

Capiamo la differenza tra pensiero positivo e consapevolezza della perfezione di ciò che è? Il pensiero positivo forzato a tutti i costi è una maschera che diventa frustrante, alimenta il dubbio e prima o poi appunto ci fa crollare!

David
Pensiero positivo forzato

Anche se sto male dire ma sì va tutto bene, senza però fare un vero lavoro su di sè che ci faccia effettivamente stare bene perchè ci accorgiamo esperienzialmente che stare bene è lo stato naturale dell’essere, non è efficace!

Diverso dal pensiero positivo forzato è essere positivi

Pensare positivo per forza non serve… altro è essere positivi perchè si capisce, SI SA, si sperimenta e si vive percependo che va sempre tutto bene!

La differenza sta  nel considerare lo strumento della ricerca della bellezza, la solita bacchetta magica (e questo non serve proprio a niente) o utilizzarlo consapevolmente come strumento (con elasticità senza estremismi), per fare un lavoro su di sè che ci porti a cambiare noi stessi in direzione di un nuovo paradigma e di un nuovo atteggiamento mentale profondo.

Indicazioni sbagliate

Vedere a tutti i costi le cose come non sono, non fa altro che darci delle indicazioni sbagliate su come siamo noi e soprattutto su chi siamo noi.

Invece noi dobbiamo essere noi stessi, autentici, con i nostri alti e i nostri bassi, però sapendo sempre meglio come funziona il meccanismo (tutto è Amore che evolve in direzione di se stesso),  e quando finalmente lo sapremo davvero perchè ne avremo trovato le prove in ogni dove. 

Il mondo è bello di suo

Allora non ci passerà più nemmeno per la testa di dipingere il mondo di rosa, perchè ci accorgeremo di quanto meraviglioso sia il mondo nella sua totale gamma di colori, nero compreso e fastidi e frustrazioni comprese.

Interessante a questo riguardo è questa storia condivisa da Osho:

Per riflettere

Un giovane incontra per strada un’amica del papà. La signora gli domanda: “Come sta il tuo papà? E’ un po’ di tempo che non lo vedo, non viene più alle nostre riunioni settimanali di Pensiero Positivo”.

Il ragazzo intristendosi risponde: “E’ a casa malato, non sta per niente bene, si sente molto debole e ha semptre la febbre alta”.

La signora sorridendo con atteggiamento di sufficienza dice al ragazzo: “Oh non è niente di grave dipende tutto dal suo pensiero. Lui è convinto di essere malato, se penserà di non esserlo non lo sarà più. Ricordagli di pensare positivo.”

Il giovane sorride e salutando la signora dice: “Gli riferirò quanto mi ha suggerito grazie”.

Un paio di settimane più tardi il ragazzo incontra di nuova l’amica del papà, che gli dice: Allora papà come sta? meglio vero? Gli hai riferito il mio messaggio vero?”

Il ragazzo risponde: “Sì Signora, gli ho riferito tutto quanto lei mi ha detto, ma purtroppo ora lui si è convinto di essere morto. E la cosa buffa è che è riuscito a convincere tutti, perchè i vicini, la mia famiglia, anche io stesso, siamo convinti che sia morto. E pensi colmo della cattiva volontà non vive nemmeno più a casa con noi: si è trasferito al cimitero!”

Positivo vs negativo è comunque un conflitto

Se hai pensieri negativi, ti succederanno cose negative; se hai pensieri positivi, ti succederanno cose positive.

Pensiero positivo forzato
Pensiero positivo forzato

Non è proprio così semplice! Le nostre convinzioni “negative” devono essere trasmutate, se vengono solo represse sostituendole con false credenze positive non servirà assolutamente a niente!

Recuperare la reale conoscenza

E’ necessario recuperare la nostra reale coscienza delle cose che non è positiva, né negativa, è realee soprattutto individuale e indipendente e riconosce la scintilla divina, l’Amore, dove c’è. Lo vede proprio, non si limita a dire che c’è pur continuando a stare male.

Questo può essere il primo passo, ma non possiamo fermarci lì! Fingere di provare Amore quando si prova rabbia, è solo un ingannare noi stessi un prenderci in giro.

Nel nostro subconscio, la rabbia rimane e continua a lavorare in maniera dirompente dando vita ad un inferno interiore. Il lavoro da fare è più profondo e decisamente più risolutivo di una mano di rosa sulla realtà quotidiana.

Filosofia dell’ipocrisia

“Il pensare in positivo, se lo si vuole chiamare col suo vero nome, non è altro che la filosofia dell’ipocrisia.

Quando vi viene voglia di piangere, essa vi insegna a cantare. Ci puoi riuscire se ci provi, ma quelle lacrime represse verranno fuori in un altro momento, in un’altra situazione. Esiste un limite alla repressione.

E la canzone che stavi cantando è del tutto insignificante: non la sentivi, non nasceva dal tuo cuore. Essa nasceva solo dal fatto che questa filosofia dice di scegliere sempre ciò che è positivo.

Io sono assolutamente contrario al pensiero positivo. Sarai sorpreso di sapere che se non scegli, se rimani in una consapevolezza libera da scelte, la tua vita comincerà a esprimere qualcosa che non è né positivo né negativo, qualcosa di superiore a entrambi.

Per cui, non sarai un perdente. Non sarà positivo, non sarà negativo, sarà esistenziale. Quindi, se ci sono lacrime, esse avranno una loro bellezza; avranno una loro canzone.

Non occorre che tu sovrapponga ad esse un’altra canzone: esse provengono dalla gioia, dall’appagamento, non dalla tristezza o dal fallimento. E se la canzone esplode, non sarà contro le lacrime o la disperazione: è semplicemente l’espressione della tua gioia… non è contro nulla né a favore di qualcosa.

E’ semplicemente il fiorire del tuo essere; ecco perché la chiamo esistenziale.”

Osho

Pensiero positivo forzato genera ipocrisia

Essere positivi non significa
non avere pensieri negativi.
Significa semplicemente, non permettere
che quei pensieri dirigano la tua vita.

Henepola Gunaratana

Io non penso positivo, io penso differente!

Giovanna Garbuio

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Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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      1. Cara Giovanna, hai perfettamente ragione.. la vita è come il surf.. bisogna cavalcare le onde.. io sono per lasciare a Dio fare ciò che arriva.. la vita è imprevedibile..noi non abbiamo alcun potere.. quindi, sia fatta la sua volontà ?
        Un abbraccio ?

        1. Beh… non penso sia proprio così! Noi abbiamo un potere incommensurabile se agiamo in sintonia con Dio che è la nostra Essenza 🙂 … che da un punto di vista pratico è la stessa cosa che dici tu =D

        2. Rettifico una parola che ho sbagliato nel digitare.. accettare ciò che mi si presenta.. perché se è entrata nella mia vita, è perché così deve essere.. ringrazio comunque Dio.. perché sicuramente dietro a quella circostanza che ai miei occhi sembra negativa, in realtà cela qualcos’altro che è positivo..

      2. Mah,sara pure così, però il pensiero positivo è molto efficace su le persone che hanno dei problemi psicologico, tipo quando il pensare negativo prende il sopravento su la mente stessa, perciò è molto utile contrastare questa negativita non “normale”, non pensa ???!!!grazie

  1. È questo il motivo x cui non sono riuscito a riconoscermi nel pensiero positivo a tutti i costi e all’ inizio del mio approccio con ho’oponopono confesso un poco di scetticismo c’ era;poi però o x la necessità sempre più incalzante di trovare risposte o forse x la disperazione ho iniziato a recitare il mantra così senza un perché e pian piano mi accorgevo che la stessa cosa che poco tempo prima ritenevo negativa al massimo ora iniziavo a trovare in essa un aspetto anche positivo e da allora tutto sta evolvendo…

  2. Se stimolato leggo anche io, grazie Giovanna 🙂
    Le due citazioni di Osho trovo siano l’essenza del mio giudizio a riguardo.
    Come lui non distinguo fra forzato, naturale, spontaneo, ecc.
    Il penseiro positivo è “ipocrita” a prescindere….
    Tutto cio che proviamo ha il suo perché, sta a noi capire quale.
    Ad un certo punto diventa divertente trovare il lato positivo, nelle cose che apperantemente di positivo non hanno nulla, o cosa ci sta dicendo una certa situazione.
    Positivo non vuol dire bello, divertente, piacevole.
    Per esempio positivo per chi sviene improvvisamente, rovinando magari a terra, ferendosi la testa e quant’altro, è che orizzontalmente il sangue ha potuto fluire al cervello, in modo da evitare la possibilità di danni irreversibili…..
    Il positivo non é quindi un pensiero é l’essenza delle cose per loro natura.
    Tutto se lasciato “libero” funziona con quel principio, è uno stupendo equilibrio di energie che cercano in ogni modo
    di “svilupparsi”. Accogliendo tutto con la stessa serenità, man mano che faremo tesoro degli “insegnamenti” che incontreremo, ad un certo punto magicamente prevarrano sensazioni di stupore, riconoscenza, felicità, e quindi l’amore.
    Come dice Osho: sarà tutto essenziale….. 🙂
    Namasté

    1. “Il positivo non é quindi un pensiero é l’essenza delle cose per loro natura”.
      Questo è il nocciolo di tutto il discorso! Questo è il nocciolo di tutto 😀 Grazie!

  3. Grazie Giovanna per questo post. Riprendendo una parte della citazione di Osho proposta nel post: “…Sarai sorpreso di sapere che se non scegli, se rimani in una consapevolezza libera da scelte, la tua vita comincerà a esprimere qualcosa che non è né positivo né negativo, qualcosa di superiore a entrambi…” A tal riguardo riporto un pezzettino di un articolo che ho letto qualche giorno fa: “…La pratica di consapevolezza permette di sviluppare una condizione psicologica, che viene chiamata PRESENZA MENTALE, nella quale il soggetto riesce ad essere presente alla incredibile complessità sensoriale del qui ed ora, come una sorta di TESTIMONE interiore. La presenza mentale permette di osservare il continuo flusso di sensazioni, pensieri, emozioni, ricordi e fantasia che capitano nella mente, senza essere identificati (DISIDENTIFICAZIONE). La consapevolezza ci introduce alla COMPRENSIONE della natura intrinseca della mente, caratterizzata da insoddisfazione, impermanenza e illusione. Infine la possibilità di essere presenti a se stessi ci introduce alla libertà attraverso la DEAUTOMATIZZAZIONE dell’azione (Franco Frabbo, Prof. Ordinario di Neuropsichiatria Infantile, Università di Udine). Porsi da “TESTIMONE INTERIORE” è tutt’altro che identificarsi un positivista arrivato. Sarebbe come coprire una crepa del muro con un quadro e sopra scriverci “quadro bellissimo”, firmato il mio Ego.

  4. Anch’io sono totalmente d’accordo con questo articolo ed è per questo che non sono mai riuscita a fare cose come la affermazioni positive (molti dicono che siano utili ed efficaci), non le ho mai sentite giuste per me. Eppure ci sono autori che insegnano come identificandosi con una situazione la si attrae e si ottiene per esempio la risoluzione di un problema che si sta vivendo. Cioè, invece della trasmutazione insegnano a identificarsi con un’altra versione di te che sta meglio e la si attrae automaticamente (ignorando il problema). Quale via da seguire?

    1. Io credo che la testa al toro la tagli “l’efficacia è la misura della verità”! Probabilmente si arriva alla soluzione per entrambe le strade, ma quella delle affermazioni positive deve comunque arrivare a farci sperimentare la bellezza delle cose… e se non cambiamo dentro e non cominciamo a vivere “il positivo” che comunque c’è, ma continuiamo a riperci che è bellissimo anche se le sensazioni che sperimentiamo sono di bruttissimo…. le affermazioni positive diventano controproducenti! Non so se sono riuscita a spiegarmi!

  5. Grazie Giovanna
    questo articolo mi toglie davvero un peso……mi dico e mi dicono continuamente che sono negativa e che se continuo a pensare negativo attraggo solo cose negative e che devo ” sforzarmi ” di pensare positivo per attirare cose positive….
    Ma molto diverso è imparare a sentire nel profondo che tutto quello che avviene avviene per il meglio e decidere con tutto se stessi di essere pronti a cogliere quel meglio in ogni situazione anche a distanza di tempo senza alimentare e giustificare solo i pensieri negativi ma avendo la capacità di riconoscerli e imparando dopo averli accettati a trasmutarli.
    Grazie di cuore

    1. Non devi sforzarti… devi Amarti a tal punto da cominciare a vederla naturalemente (e quindi viverla) la bellezza che c’è nelle cose! Ovvio che non è efficace nemmeno continuare a dire che va tutto di male in peggio… Come dici bene “molto diverso è imparare a sentire nel profondo che tutto quello che avviene avviene per il meglio…” e questa è la via! =D
      Grazie con tutto il cuore… la tua presisazione è preziosa!

  6. Il Sorriso e la Gratitudine, nell’ invisibile, hanno un potere enorme.
    Io faccio questo tipo di “ginnastica ” spesso….in realtà mi da tanta Felicità!
    Poi vada come vada….non è che sto a sorridere tutto il giorno!
    Cerco anche di parlare in positivo…ossia di ” benedire” . Non mi interessa più entrare nei discorsi altrui dove si fa elenco di disgrazie….o concentrarmi su quello che fanno o dicono gli altri!
    Al massimo mi confido con pochissime persone….e SOLO se sento la cosa liberatoria e mi sento realmente ispirata a rivolgermi ad esse.
    Mantenere la privacy evita di disperdere energie….non dobbiamo esprimere tutto a tutti a tutti i costi!!!!
    Secondo il principio di Pareto l’ 80 % dei risultati deriva dal 20% delle nostre azioni…..Un po di Leggerezza nell’ Anima …..Equilibrio……
    Io trovo molto interessante la filosofia del Tao. …l’ Armonia degli opposti che si integrano…..
    senza voler dimostrare chi ha ragione e chi a torto. Siamo Uno con il Tutto!!!!
    ACCENDIAMO LA LUCE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    1. Io trovo molto interessante vedere come tutte le filosofie efficaci dicano la stessa cosa 😛

  7. Ciao Giò,
    su questo argomento mi sento di voler lasciarti la mia testimonianza:
    ogni cosa “forzata” è ipocrita.
    il mio “potere” riguarda la mia trascendenza e se tutti lavorassero su sè stessi, il mondo sarebbe trasformato.
    Purtroppo, l'”educazione” occidentale è uno scarica barili continui sul “guarda quello che la gente pensa” , praticamente nessuno vuole educare perchè “fà comodo così” e da qui parte qualsiasi ipocrisia.
    Io sono nata in occidente ma, mi sentivo un pesce fuor d’acqua fin da tenere età, questo mi fà capire che la personalità ha una valenza a prescindere dal territorio e dall’educazione che ricevi, riguarda di più i tuoi valori interiori, la tua forza di volontà e la spinta che hai alla ricerca dell’assoluto.
    Se, avessi ascoltato gli “altri” probabilmente non sarei qui a scriverti ora.
    Perciò ti dico, l’ascolto di sè stessi, sta alla base della propria vita e del proprio cammino personale più di ogni altra cosa, più siamo coerenti con noi stessi, più la vita diviene coerente, perchè abbiamo la possibilità di scegliere, mentire a sè stessi vuol dire sopravvivere nel comodo proprio e degli altri, vuol dire non aver ancora iniziato la propria vita. Io dico “Si” se, tutto di me dice si e non ho dubbi, allo stesso modo dico “No”, poi la vita si svolge per farmi com-prendere e passare al livello successivo. Finchè, avrò com-preso tutto. Basta Essere dei buoni osservatori, così le cose non devono accadere più di una volta. Vivere con Attenzione e ascolto di sè. Ti garantisco che non avanza il tempo per nient’altro. Io vivo gli altri come me stessa, ho memoria di ogni gradino superato, quindi se qualcuno è in difficoltà e mi chiede aiuto e sò che posso darlo è SI, altrimenti è NO. Ognuno è maestro solo di sè stesso, gli altri son compagni di viaggio (che vanno e vengono) che hanno il mio stesso diritto/dovere di Vivere la vita pienamente, non superficialmente, altrimenti non hanno mai iniziato a viverla. Ti abbraccio con Amore. Raffaella

  8. Sono molto d’accordo con questo articolo. Apprezzo sempre di più il pensiero di Giovanna Garbuio e la sua volontà di trasmetterlo. E devo dire che tempo fa ho letto il suo libro per caso (Ho’Oponopono occidentale) che tendevo a rifiutare per il titolo (errato pregiudizio sul termine “occidentale” che non mi piaceva riferito all’argomento). Avevo già letto diverse cose prima a partire dai libri di Joe Vitale (perfetti per iniziare) ad altri di vari autori (es. Luc Bodin) ma quello di Giovanna mi sembrava il più profondo e il più sincero. E il seguito (Oponopono in pratica) mi è piaciuto ancora di più. L’idea che mi sono fatto è che comunque Giovanna si informa molto sull’origine autentica dei concetti prima di scrivere qualcosa legato a tradizioni secolari.

  9. Sono pienamente d’accordo con quanto scritto nell’articolo e poi ripetuto nei vari commenti, se non cambi nel sentire profondo, è inutile e dannoso pensare in positivo, sotto sotto ci sarà la tua convinzione “negativa” radicata che lavora in silenzio ed è più forte…. Non è possibile trasformare quest’ultima con il pensiero positivo o con la ragione…
    Grazie

  10. È vero lo avevo provato ed é vero.
    Ora sto’passando un periodo difficile nel quale non mi ci ritrovo piu.
    Ho conosciuto hoponopono 2 anni fa’ e praticandolo mi aveva aperto un altro mondo, un’ altra me.
    Devo ritrovare la forza la costanza la voglia nel farlo di nuovo per ritrovarmi.
    Grazie Giovanna ?

    1. Se posso permettermi… comincia a non dire che stai passando un periodo difficile… stai cogliendo delle opportunità e mettici l’intenzione di coglierle! Ti abbraccio sinceramente.

  11. Grazie Giovanna delle tuoi costanti approfondimenti. Anche io sto approdando nella ricerca del vero sentire, ossia del chiedermi quanto di ciò che vivo fa parte di una mia scelta , quanto scegliere è legato al riconoscimento degli altri, quanto “cercare” di essere positivi è legato a un essere fittizzio, a un voler nascondere a se stessi il proporio vero sentire per timori … ( e qui si apre una grande parentesi ).
    Ascoltarsi, accogliersi e cercare di amarsi è una strada che può portare a un vero cambiamento . Grazie per il tuo impegno e la condivisione del tuo sentire . Maria

    1. E il cambiamento ci porta a realizzare la nostra missione di nascita percorrendo la via della goia! Grazie di cuore a te!

  12. Quindi tutte le affermazioni e i pensieri positivi a cui si riferisce Louise Hay, che ho ripetutamente ascoltato fin ora non sono servite a nulla? Confusa @-@

  13. La cosa buffa è che facendo meditazione, attività fisica connessa alla respirazione tutto associato a ho oponopono si arriv al pensiero positivo, all’ottimismo, al benessere interiore senza forzatura, tutto al naturale.
    Di tecniche di risveglio ce ne sono in giro tante, che poi TUTTE anno di base la meditazione, penso che ogniuno si avvicina a quella che sente sua al momento.
    Louise Hay è sicuramente un ottimo esempio di pensiero positivo, ma anche lei è arrivata da un percorso di meditazione.
    E benvengano tutte, e che sia poi il meglio per tutti.
    Aloha Gio.

  14. Buon giorno, grazie del articolo.
    Quando sento di s”forzare” per stare meglio e per reprimere quelo che provo veramente…mi dico:”E adesso basta! Io non sono quel pensiero…sono oltre i tutti i pensieri!!” Funziona immediatamente. Come una “ripresa”, tornando a ME. Perche quello che puo aiutare a uno, po fare male altro…cone suggerimenti COSA e COME fare per…Comunque, le risposte sono depositate sempre dentro di noi stessi ;))! E fra cento anni??;)

  15. Grazie Giovanna, ho sempre sentito ” il pensiero positivo” una finzione con noi stessi che non portava da nessuna parte, il lavoro su noi stessi il prenderci la responsabilita’ della nostra rabbia, delle nostre distorsioni mi ha portato a capire che posso modificare e trasformare.
    lavoro lungo e difficile e cado ancora o meglio ” mi dimentico” di me del mio se’ ma poi mi riprendo e questo grazie anche a persone come te.

  16. “La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”
    (Gandhi) <3 <3 <3

  17. ” Non lasciare che i pensieri negativi dirigano la mia vita”, questa è l’essenza di tutto il discorso.

  18. Ciao Giovanna, per me essere positivi significa mettere in pratica la tua positività con le azioni quotidiane, cercando di non prendersela troppo quando una cosa va storta e pensare che domani andrà meglio, ovvio che i pensieri negativi ogni tanto passano per la mente, ma bisogna cercare di non focalizzarsi troppi su di loro e non dargli troppo potere. Questo è il mio pensiero!..
    Grazie come sempre per tutto ciò che pubblichi.
    Un sorriso luminoso.
    Monica

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