Giovanna Garbuio

Risveglio spirituale può partire dal nascere ancora?

Risveglio spirituale

Esperienze di pre-morte

E’ molto interessare leggere questi post sull’Unità, Tutto è Uno, l’altro sono io, sull’inconsistenza del quotidiano, sull’illusione della realtà, sull’ inesistenza di un Io ecc…

esperienze di pre-morte

Però restiamo umani

Ma poi queste riflessioni profonde corrispondo a

  • trattare con amorevolezza il prossimo?
  • raccogliere la bottiglia di plastica che troviamo sul marciapiede e a gettarla nel cestino?
  • non inveire contro la Lorenzin?
  • trattare con Amore e unità il nostro compagno?
  • non pretendere di direzionare la vita dei nostri figli?
  • lasciar andare l’antipatia per il vicino o per la suocera?

Questo è ciò che porta al vero risveglio spirituale!

Quindi è stimolante leggere o sentir parlare dell’illusione della separazione o delle vie per raggiungere il risveglio in 24 ore ecc…

Ma poi riusciamo ad essere calorosi e amorevoli nel quotidiano? A non ripetere continuamente “te l’avevo detto” A smettere di tacciare tutti quelli che non la pensano come me o che non sono “sul mio cammino di risveglio”, di essere dei mediocri addormentati senza spina dorsale?

Siamo in un percorso di consapevolezza, ma poi non facciamo che lamentarci di quanto tutto vada storto senza riuscire a distoglierci, senza riuscire a trovare in ciò che va storto lo spunto per crescere…

Rimuginiamo

E rimuginiamo, rimuginiamo, rimuginiamo senza essere capaci di farci una bella risata sulle nostre debolezze.Parliamo, diciamo, scriviamo… Ma poi come camminiamo le parole che pronunciamo?

  • Come ci poniamo rispetto a chi ci dice, ci parla, ci scrive di cose che non si adattano perfettamente alla filosofia che abbiamo sposato?
  • Riusciamo a sentirci Uno con queste persone, con questi concetti?
  • Riusciamo a vedere l’Amore, o anche solo a sapere che l’Amore c’è, in ciò che non ci piace, che non ci corrisponde?
  • Come trattiamo, o come ci poniamo rispetto a chi non la pensa come noi?
  • Chi siamo davvero oltre le nostre belle parole?
  • Come agiamo o reagiamo quando dobbiamo affrontare i problemi?
  • Siamo davvero coerenti con le nostre parole?

Ammissione e accettazione

Siamo capaci di ammettere la nostra sofferenza, di ammettere il nostro errore, di ammettere la nostra fragilità, senza vestire sempre i panni dell’eroe invulnerabile e santo?

Riusciamo ad accettare la nostra sofferenza e quella degli altri senza esserne soggiogati? Accettiamo la nostra rabbia senza farla trasformare in violenza? Siamo capaci di accettare il nostro errore senza per forza dover dimostrare che gli altri sbagliano più di noi? Siamo in grado di chiedere davvero sinceramente scusa?

Gioia per tutti i limiti della nostra umanità

In sintesi siamo capaci di accettare con gioia tutti i limiti della nostra divina umanità?

Non ha alcun senso parlare di Amore incondizionato se non siamo capaci di provare amore umano.

Siamo guerrieri di luce certo, ma siamo guerrieri umani e la nostra arma più potente è la nostra umanità… abbiamo scelto di fare questa esperienza, che senso ha continuare a demonizzare la sua caratteristica di base?

Siamo umani molto, ma molto prima e molto, ma molto oltre che “illuminati”!

Detto questo addentriamoci pure nelle profondità del concetto di risveglio spirituale.

Grazie a Devid Venara per il prezioso contributo.

Vorrei però aggiungere una semplice, ma profonda consapevolezza.

Semplice, ma profonda consapevolezza sul risveglio spirituale

Uno “risvegliato” non si definirà mai “risvegliato” perchè sa che non significa nulla…

Inoltre chi fosse davvero “risvegliato” (consapevole) se ne guarderebbe bene dal rompere i cosi alla gente cercando di convincerla di alcunchè. Perchè saprebbe che non c’è una versione giusta e una sbagliata perciò solo il fatto di voler convincere qualcuno, dimostra la distanza siderale dal “risveglio” dell’illuminato in questione!

Risveglio spirituale: Il decalogo di Jeff Foster

Parole sciamaniche di guarigione

Un viaggio senza destinazione


Il risveglio spirituale non è uno stato, un’esperienza o un obiettivo da raggiungere in futuro.

Come il Buddha ha insegnato, non è un sovrumano risultato o un conseguimento.

Non:

  • serve andare in India per trovarlo.
  • è uno stato speciale di perfezione riservato agli esseri illuminati, a pochi fortunati e privilegiati.
  • si tratta di un’esperienza fuori dal corpo,
  • comporta vivere in una grotta, staccandosi dalla realtà di questo mondo.
  • può esserti trasmesso da uno stravagante guru,
  • può essere tolto, o perso.
  • devi diventare discepolo o seguace di qualcuno.

Durante ogni momento della tua vita

È un invito costante e antico – durante ogni momento della tua vita – ad abbracciare te stesso esattamente come sei, in tutte le tue gloriose imperfezioni.

Si tratta di essere presente, uscendo dall‘epica storia del passato e del futuro (“la storia della mia vita”), e si presenta per questo prezioso momento. Sapendo che anche i tuoi sentimenti di non-accettazione sono qui accettati.

L’aprirsi rdicale

Riguarda l’aprirsi radicale a questo straordinario dono di una vita, abbracciando sia il dolore che la gioia di essa, la beatitudine e la sofferenza, l’estasi e la sopraffazione.

Sapendo che sei la vita stessa – grande, sveglia, viva, libera – mai separata dal Tutto.

Il risveglio spirituale non è una destinazione – è il tuo diritto di nascita, la tua natura.

Ecco alcuni semplici principi:

1) NON C’E’ DESTINAZIONE – C’E’ SOLO L’ORA

C’è solo QUESTO; la scena presente nel film della tua esistenza.

Esci dall’epico racconto di tempo e spazio, passato e futuro, rimpianto e anticipazione, e della ricerca di diversi stati di esperienza, e anche dalla ricerca dell’illuminazione.

Rilassa la tua concentrazione

Rilassa la tua concentrazione all’abituale “cosa è andato perduto”, “cosa non è ancora qui”. Cose che non puoi controllare dal luogo in cui sei.

Esci dalla storia della “mia vita” e permetti a te stesso di lasciarti affascinare da ciò che è vivo, qui, ora. Sii curioso al riguardo di questa vera danza di pensieri, sensazioni, emozioni e impulsi che accadono dove sei.

Ricorda, l’ORA è l’unico luogo da cui le vere risposte possono eventualmente emergere. Il momento presente è la tua vera casa, prima di tempo e spazio. È tutto ciò che c’è; la calma nel mezzo della tempesta.

2) PENSARE E RESISTERE CREANO SOFFERENZA

La sofferenza non è il vero problema.

Il vero problema è il nostro pensare alla sofferenza, o la resistenza al disagio, i nostri tentativi di fuggire da tutto questo e raggiungere un futuro immaginato.

Il problema vero comincia quando cominciamo a rimuginare sui nostri dolori, sulla nostra tristezza, la nostra paura, la rabbia. Meditare sul nostro disagio, mandare continuamente avanti o indietro il film della nostra vita! Mastichiamo dolori di ieri e di oggi invece di esplorare direttamente e vivere le esperienze che sono arrivate oggi così come sono arrivate.

Aggiungiamo un inutile strato di rimuginare e resistere alla vita ed è questo che crea sofferenza.

Esci dal passato e dal futuro

L’invito? Esci dal passato e dal futuro, cerca e aspira, incontra la vita per come è, ora, senza giudizio e senza l’aspettativa che la “pace” e il “rilassamento”. Lascia andare la convinzione che l’illuminazione o qualunque altro tipo di cambiamento dia un risultato. Incontra il momento nel suo stesso terreno. Guarda a tutto questo come ad un regalo. Mostrati, sia al gradevole che allo sgradevole, al piacevole e al doloroso, senza un’agenda prefissata.

3) I PENSIERI E LE SENSAZIONI NON SONO PERSONALI E NON SONO LA VERITA’

Guarda ai pensieri e alle sensazioni come ad eventi impersonali nella consapevolezza. Proprio come i suoni che udiamo, i pensieri e le sensazioni fisiche arrivano e scompaiono spontaneamente, come onde nell’oceano di Te.

Non possono essere controllati, cancellati e non se ne può fuggire. Coltiva verso i pensieri e le sensazioni la stessa modalità gentile che hai verso i suoni. Incontra tutti i pensieri e le sensazioni con un’attitudine di gentilezza e curiosità. Guardali e accoglili nella tua presenza.

4) TU SEI LO SPAZIO PER I PENSIERI, NON IL PENSATORE

I pensieri non sono te, e non sono la verità; sono solo suggerimenti, possibilità, rumori, pubblicità, giudizi, voci, immagini, ritorni al passato o viaggi nel futuro che arrivano e scompaiono, nuvole nella vastità del tuo cielo.

Non provare a fermarli, azzittirli, cacciarli, cancellarli o controllarli. Sii lo spazio per essi, anche se sono attivi ora! Ricorda, se noti i pensieri, se ne sei conscio, non ne sei intrappolato. Non ti definiscono. Tu sei il loro contenitore silenzioso, non colui che ne è contenuto. Sii ciò che sei- l’abbraccio immutabile dei pensieri, la vastità in cui i pensieri possono arrivare e dissolversi e andare quando vogliono.

5) RESPIRA NEL TUO DISAGIO E NEL TUO DOLORE, ONORALI

Respira nelle tue sensazioni sgradevoli; dona loro dignità. Onorale invece di chiuderti ad esse, falle morire dando loro calore. Nell’inspirazione immagina o senti il tuo respiro muoversi in quell’area tenera e abbandonata, infondi in essa vita e amore.

Lascia andare

Riempi le aree di non conforto del tuo corpo con l’ossigeno, con calore e con dignità. Non cercare di “guarire” le sensazioni, o anche solo di “lasciarle andare”.

Esse vogliono essere incontrate, onorate, incluse nella scena presente. Diamo per scontato che anche il disagio abbia una sua intelligenza; e che non è “contro” di te. Sappi che la vera gioia non è l’assenza né l’opposto di tristezza o dolore, ma la voglia di abbracciarli entrambi.

6) L’ACCETTAZIONE NON E’ QUALCOSA CHE «FAI», MA CIO’ CHE SEI

Accettazione non significa che un pensiero o una emozione sgradevole scomparirà; potrebbe accompagnarti ancora per un po’.

Non cercare di accettarlo (perché questo atteggiamento è spesso resistenza travestita) ma sii consapevole che è GIA’ accettato, già qui, già parte dello scenario. Trattalo come se forse potesse restare per sempre lì! Questo può aiutarti a ridurre la pressione del tempo (cercare di farlo andare via, o chiedersi “perché è ancora qui”).

È qui ora. Inchinati davanti a QUESTA realtà. Sii curioso. Permetti a ogni urgenza, ogni sentimento di frustrazione, di noia, di disapprovazione o anche disperazione, di sorgere e di essere abbracciato e incluso. Sono tutti parte della scena presente, non bloccarli. Anche la sensazione di blocco è parte della scena!

7) NON C’E’ ALCUN «SEMPRE» E ALCUN «MAI»

In realtà, non c’è “sempre” e non c’è “mai”. Sii consapevole di queste parole, sono bugie, e possono creare una sensazione di fretta e di mancanza di potere; nutrono la storia della ricerca cercare e della mancanza. Non c’è alcun “resto della mia vita”, nessun “per anni”, nessun “per tutto il giorno”. C’è solo l’ORA, il tuo unico luogo di potere. A volte anche pensare al domani è davvero già troppo lavoro. Sii qui.

8) PUOI ARRIVARE «LA’» SOLO ESSENDO «QUI»

Spesso ci concentriamo così tanto nella meta, nella destinazione che dimentichiamo il viaggio, ci disconnettiamo da ogni prezioso passo, e creiamo stress, il senso che non “siamo ancora lì”.

Eppure la gioia può essere scoperta nel qui e ora, e non ha nulla a che vedere con mete, destinazioni, o col ricevere ciò che vuoi.

Togli l’attenzione

Togli l’attenzione dai diecimila gradini che devono ancora arrivare, i diecimila gradini che non hai ancora camminato, le diecimila cose che mancano ora, e ricorda i gradini presenti, questo antico terreno vivido, la tua intima presenza.

Respira.

Senti la vita nel tuo corpo. Spesso non sappiamo dove siamo diretti, ed è perfetto così. Diventa amico dell’incertezza, del dubbio, della trepidazione che senti; impara ad amare questo luogo sacro della non risposta. È vivo, creativo, e pieno di potenziale.

9) ABBRACCIA LA TUA INSICUREZZA, E’ PERFETTA ANCHE LEI

Se prendi atto del fatto che sei perduto in una storia, che sei disconnesso, che hai dimenticato il momento, celebra. Ti sei appena svegliato da un sogno.

Una più grande intelligenza è viva in te, un potere per realizzare e connettersi. Sei appena uscito da milioni di anni di condizionamenti. Non punire te stesso per dimenticare, ma celebra la tua capacità di ricordare! Al momento non importa che tu hai dimenticato!

Dimenticare è una perfetta scena del film.

Permettiti di dimenticare, a volte! Lasciati rendere umile dal viaggio piuttosto che cercare di essere “perfetto”. Dubbio, fallimento e disillusione saranno amici fidati e costanti lungo questo percorso senza sentiero. Non c’è destinazione nella presenza, nessuna immagine di “successo” da vivere. Non puoi sbagliare, quando non c’è nessuna immagine di ciò che è “giusto”.

10) SMETTILA DI FARE PARAGONI, TU SEI LA VITA STESSA!

Sei unico; il tuo percorso è totalmente originale. Potremmo tutti essere espressioni dello stesso oceano di consapevolezza, ma allo stesso tempo, siamo un’unica espressione di quell’oceano, totalmente unico nel nostro movimento di onde!

Non paragonare te stesso con nessun altro!

Non paragonare te stesso con nessun altro! Quando cominci a fare paragoni, svaluti la tua unicità, il tuo regalo insostituibile, i tuoi talenti e verità e ti disconnetti dalla tua unica esperienza presente. Non paragonare questo momento con nessuna immagine di come potrebbe, dovrebbe, o potrebbe essere stato.

La guarigione è possibile quando dici Sì a dove sei, anche se non è dove hai sognato di essere “Ora”. Fiducia, e fiducia a volte è che non puoi fidarti. Forse anche la tua incapacità di fidarsi può essere degna di fiducia qui, e anche il sentimento che non puoi contenere il momento, è di per se stesso già abbracciato dal momento stesso…

Jeff Foster

Risveglio

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Risveglio spirituale e esperienze di pre-morte

Allo stesso tempo è molto interessante sapere che i sopravvissuti ad esperienze di pre-morte  ci raccontano storie di avventure fuori del corpo e di risveglio spirituale.

È davvero possibile raggiungere il risveglio spirituale attraverso questa esperienza?

La maggior parte delle persone percepisce  il risveglio spirituale associato a personaggi religiosi, come i santi, gli yogi o i lama. Pertanto, la gente comune sperimentando il risveglio spirituale può essere sia affascinata che spaventata. Ci sono alcuni che intenzionalmente viaggiano verso l’illuminazione attraverso la meditazione, lo yoga e altre tradizioni e rituali.

Ma ci sono altri che vivono un’esperienza di risveglio spirituale sul loro letto di morte.

Interpretazione religiosa delle esperienze di pre-morte

In un saggio scritto dal Dr. David S. Filippo intitolato “Religious Interpretations of NDEs”, l’autore ha dichiarato che una morte bianca (NDE) è un’esperienza cosciente, in cui l’individuo sperimenta il senso di essere distaccato dal mondo fisico, durante il processo fisiologico di immersione.

Dal punto di vista medico, le esperienze di pre-morte, come descrive il Dr. Filippo, si verificano quando il paziente non può respirare muscolarmente, e il cuore rilascia sostanze potenti .

Distacco corporeo e risveglio spirituale

Inoltre, i sopravvissuti da NDE dicono che hanno avuto un’esperienza extra-corporea, in cui lo spirito o l’anima si è staccata dal corpo.

Durante questo distacco, i superstiti possono sperimentare la visione di tenebre o di luce, incontrare persone spirituali e divine, e in qualche modo “giudicare” la loro vita.

In un sondaggio effettuato nel 1991, su 13 milioni di americani il 5 per cento della popolazione ha riferito di aver avuto una NDE (esperienza di premorte).

risveglio spirituale
Risveglio Spirituale

Esperienze di pre-morte e risveglio spirituale possono effettivamente trascendere ogni cultura e religione. Indipendentemente dal fatto che il paziente creda nel divino o nell’aldilà, esperienze di pre-morte possono accadere.

Cosa succede durante un’esperienza di pre-morte?

Di solito il sopravvissuto percepisce prima di essere morto e poi è pervaso da una sensazione di pace.

L’anima o lo spirito si separa dal corpo e si incontra con diverse entità che sono già trapassate come familiari, amici, anche angeli e personalità religiose.

Lo spirito sembra espandersi e incontra una Luce che è spesso è associata con l’Essere Supremo, che sia Dio o Allah o altro.

Tornare a casa cosa significa

Il sopravvissuto poi vive la sensazione di quello che è successo nella sua vita e lo giudica. Comunemente, i sopravvissuti si sentono riluttanti a tornare nel mondo dei viventi. Percepiscono ad un certo punto qualcosa che li costringe ad andare dove non vogliono. Ci sono significativi effetti psicologici di queste esperienze di pre-morte nei sopravvissuti.

risveglio spirituale
Risveglio Spirituale

Cambiamento e risveglio spirituale

Secondo il dottor P.M.H. Atwater (La gente è drasticamente cambiata dalle NDE), ecco alcuni degli effetti psicologici che possono riguardare anche l’illuminazione o il risveglio spirituale:

  • Amore incondizionato: I sopravvissuti da NDE si trasformano in persone completamente amorevoli e generose nei confronti  di ogni persona che incontrano. 
  • Atemporalità: I sopravvissuti cominciano a seguire il loro istinto e tendono a ignorare gli orari e i tempi. Tendono a  spostare la loro attenzione e a dare più importanza al presente. 
  • Percezioni psichiche: alcuni sopravvissuti si svegliano o tornano al mondo dei vivi con i sensi intensificati o la capacità di avere percezioni extrasensoriali. 
  • Anima: Alcuni sopravvissuti hanno mostrato più interesse al concetto di reincarnazione e hanno poi accettato questo concetto, indipendentemente dalla loro fede precedente. Dal momento in cui hanno sperimentato l’anima o lo spirito separato dal corpo, essi comprendono che il corpo non è altro che uno scrigno per l’anima. 
  • Comunicazione: I sopravvissuti a NDE a volte hanno imparato l’uso di una nuova lingua o di  vocaboli nuovi totalmente diversi da quelli che sono abituati a usare prima.

Questi effetti delle NDE possono essere considerati  come prove di risveglio spirituale in quanto la persona si trasforma in una nuova persona.

 Articolo originale tratto dal web

Traduzione a cura di Giovanna Garbuio

Presenza e consapevolezza

Concludendo la Presenza, la consapevolezza di ciò che è nell’adesso, è un atteggiamento di vita. E’ un modo di essere, non è uno strumento o una disciplina. E’ ciò che ci consente di riconoscere chi Siamo.

Ma per farlo deve essere il nostro modo di essere naturale come è naturale che sia… tutto il resto, risveglio, illuminazione, guarigione possono essere delle piacevoli conseguenze, ma non possono essere l’obiettivo!

Io Sono chi Sono Ora (sempre) e Qui (ovunque).

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Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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  1. anche io ho vissuto una esperienza di pre morte a causa di uno shock anafilattico, mentre ero sdraiato nel lettino, il medico , bianco in volto, ma molto presente, mi disse che aveva cira poco più di un minuto e mezzo per salvarmi la vita. prima mi ha praticato una puntura di adrenalina al cuore, dicendomi che da li, se non sentivo beneficio, avrei dovuto stringergli con la mia mano, il suo braccio e mi avrebbe praticato una iniezione di cortisone. nel lasso di tempo tra una puntura e l’altra e successa una cosa sconvolgente. sono uscito dal corpo piazzandomi sul soffitto, godendomi la scena del medico che trafficava sul mio corpo. ebbi una pace totale mi sentivo libero di vagare, ovviamente era la mia anima che si era liberata di un corpo inconsapevole allora rividi a colori il film della mia vita al contrario fino alla nascita e vidi delle sagome bianche che rividi anni dopo nel film ghost, che stavano venendo a prendermi ed io stavo andando verso di loro era meraviglioso, ma nel frattempo il medico mi aveva praticato la puntura di cortisone e in un attimo fui risucchiato nel mio corpo e ci stavo molto stretto come in un vestito di due taglie in meno. poi fui portato in ospedale dove mi dettero l’ossigeno per due ore e poi ritornai al mio ristorante, era la mia attivita’ di allora, dove per recuperare le mie energie mangiai per 3 persone e alla fine non ero ancora sazio, questo fa capire quanta energia ho perso e quanto cibo ci volle per ripristinarla. ero molto giovane e inconsapevole, ma dopo una settimana la vita mi ha aiutato e ho incontrato il mio maestro e da allora la vita e cambiata per sempre e la mia crescita e costante e continua con mille esperienze mistiche ovviamente non ho più paura della morte cosa che invece molte religioni iniettano nelle persone per esercitare il loro potere ”politico” e spirituale quindi anziché’ rendere libero l’essere umano lo rendono schiavo. spero che questa esperienza tu la pubblichi per condividere con molte anime la bellezza della vita

  2. Sono una sopravvisuta. Avevo circa 20 anni ero ad un programma in Spagna del mio maestro indiano . Ero in una piazza e ad un certo punto sono svenuta e ho visto passare come delle carte tutta la mia vita e ho pensato a mia madre .Poi mi sono ritrovata nella luce era solo amore , pace ed energia stavo benissimo. Da molto lontano una voce mi ha detto che mi avrebbe fatto
    un’ iniezione perchè stavo morendo , non poteva perchè non era un medico spagnolo ma lo fece , ad un certo punto mi sono sentita risucchiare e ho provato un grandissimo dolore per essere stata staccata da quell’ amore . Adesso ho 60 anni .Questa cosa si è riproposta nel sonno e questa esperienza è stata di aiuto a mia madre quando è toccato a lei .Io ero già al tempo un pò particolare già da quando sono nata in verità . sentire essere in lei è casa.Silvia

  3. Per quanto io abbia letto su questo tipo di esperienze, personalmente non ne ho mai vissute, molto belli i post che hanno scritto Silvia e Patrizio.
    Grazie Giovanna x il tuo articolo.
    A presto

  4. Non ne ho avute di queste esperienze ma mio padre pochi anni fa dopo la sua morte e venuto a trovarmi in sogno era luminoso bello e più giovane e sorridendo mi ha detto che non era morte e stava bene.
    Da allora io credo alla continuità dopo la morte e sono serena.
    Grazie Giovanna

  5. Ciao, nella lontana estate del 1992 ho avuto un’esperienza notturna nel mio letto che ad oggi non sono riuscito a darmi una spiegazione, dormivo al fianco di mia moglie la quale verso le 3 del mattino è intervenuta su di me terrorizzata e piangendo mi scrollava con schiaffi e forti scossoni pensando fossi morto in quanto ero molto freddo e non rispondevo io ai suoi diversi e inutili tentativi di svegliarmi. ( Questo è quello che mi ha poi raccontato)
    Appena sveglio (o rientrato in me) ho avuto un forte senso di nausea ed ero gelido come un ghiacciolo, in poche parole stavo sognando (ma posso garantire che era più di un sogno) che volavo libero nel deserto ad alta velocità passando su migliaia di dune immerso in una calda e piacevolissima brezza, era notte fonda ma illuminata da una enorme luna piena la quale luce mi faceva guardare altrettante dune in lontananza.
    La sensazione di risveglio non è stata affatto bella anzi…….perché non sono riuscito a raggiungere una meta che non so nemmeno per dove!
    Da allora ad oggi ho sperato tanto di riprovare questa FANTASTICA ESPERIENZA per continuare il viaggio, ma niente.
    Sarà stato solo un sogno molto reale?
    Con affetto Luigi.

  6. Ciao Giò, non ho vissuto personalmente questo tipo di esperienza ma non dimenticherò mai il racconto di una mia collega di lavoro la quale in seguito ad un incidente andò in arresto cardiaco. Si ritrovò in un luogo luminosissimo provando una immensa pace dove incontrò il nonno deceduto anni prima. Lui a quel punto le disse che avrebbe dovuto tornare indietro ricordandole dei due bambini piccoli. Lei mi raccontò che avrebbe desiderato tantissimo rimanere lì ma si sentì risucchiare nel corpo e si risvegliò nella lettiga dell’ambulanza. Ti ringrazio tanto Giò perché da quando mi sono avvicinata a Ho-oponopono leggendo tutti i tuoi libri la mia vita è molto migliorata e la morte (di cui prima avevo molta paura) adesso non mi spaventa più. Grazie

  7. Ciao Gio, personalmente, non ho mai avuto esperienze di pre-morte ma, nella mia vita, sono capitate due cose molto particolari, e che mi hanno segnata nel profondo. La prima è avvenuta all’età di 15 anni, Premetto che sono sempre stata terrorizzata dall’idea di morire….. A seguito di una setticemia non diagnosticata, sono arrivata davvero vicino alla fine ma, più il tempo passava, e più si insinuava, dentro di me, una calma pazzesca. Nonostante la febbre, i dolori, le convulsioni, la paura, ad un certo punto mi sono sentita totalmente in pace, come se fossi pronta…. come se avessi accettato la possibile morte, dalla quale mi hanno salvata i medici, appena in tempo.
    Il secondo episodio, invece, è avvenuto nel 1998. In seguito alla morte di una persona che amavo tantissimo, caddi in una profonda depressione, come se, quella morte, in qualche modo, avesse risucchiato, anche me, in una dimensione di dolore acuto, di lacrime e sofferenza. L’allora mio marito, decise di portarmi, a viva forza, a passare qualche giorno in montagna, da amici. Eravamo quasi arrivati, quando sentii un impulso irrefrenabile di andare presso un torrente che si trovava nella zona. Scesi dalla macchina, riuscendo a malapena a spiegare le mie intenzioni, e mi diressi verso il luogo che mi chiamava. Attraversando il boschetto che portava al torrente, di colpo mi accorsi che tutto era vivo… ogni albero, ogni singolo filo d’erba, ogni sasso…. tutto splendeva di una luce vividissima e mi parlava….. Scelsi un tronco e mi sedetti sulla riva. Chiusi gli occhi…. non so quanto tempo rimasi lì, ma mi sentii letteralmente fondere con tutto ciò che mi circondava, come se le molecole del mio corpo fisico di dissolvessero una per una…. e quanta Pace! Era il tramonto, quando arrivai lì, e faceva freddissimo, ma io mi sentivo a casa, al sicuro e, nonostante il ghiaccio sulla riva, ero immersa in una bolla di tepore meraviglioso, come se la Natura avesse voluto riscaldarmi. Più tardi arrivò mio marito, con una torcia, e mi risvegliai da questo stato. Beh…. non ero più la stessa persona…. il dolore per la mia perdita non era più così devastante, era rimasto solo il dispiacere e, da quel momento, cessai di temere la morte.
    Come ho già detto in altre occasioni, non sarei esattamente felice, se dovessi morire ora, ma so che voglio esserci, voglio capire come funziona, come accade veramente, con tutta la mia presenza.
    Scusa il papiro…. e di nuovo grazie Gio….

  8. La mia esperienza di pre-morte è stata l’esperienza più bella della mia vita. Ho attraversato il solito tunnel e mi sono ritrovata in una realtà di suoni luci e colori ero parte di un tutto benché individuo a suo modo definito (non nella forma ma nella sostanza). Ritornare nella terra è stato per me fonte di grande rabbia in quel momento ma anche l’inizio del mio cammino

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