Tu sei Pietro, su questa Pietra costruirò la mia Chiesa, sembra sia stato detto.
Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa: Tu sei Pietro

“Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa”
la frase su cui si fonda il potere temporale della Chesa
Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa: questa è la frase attribuita a Gesù sulla quale i teologi cristiani fondano tutto l’edificio e il potere temporale della Chiesa cristiana. Questa dichiarazione proverebbe che Gesù ha messo esplicitamente Pietro e i suoi successori (eredi?) a capo della nascitura Chiesa cristiana.
Ma forse quella ufficiale non è la sola interpretazione possible, alla luce delle varie traduzioni: Aramaico -> greco -> latino -> Italiano….
La citazione
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?».
Matteo16:13-20
Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra costruirò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa».
Ecco il passaggio a cui si fa riferimento, riportato integralmente nella traduzione italiana.
Tu sei Pietro e sei Umano

Inizialmente Gesù loda la professione di fede di Pietro, ma l’attribuisce immediatamente non a ragionamenti umani, ma ad una rivelazione divina (ispirazione); non fu infatti la «carne e il sangue», cioè Pietro con le sue facoltà umane (Uhane), a dare la risposta esatta, ma un’ispirazione di Dio (Aumakua).
La specificazione «perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli», chiarisce come Dio sia sovrano su ogni cosa e come in lui ogni molteplicità torni all’Essenza dell’Uno.
E contrappone questo concetto all’umanità di Pietro, che in quanto uomo appunto non è in grado di riconoscere in Cristo il Figlio dell’Uomo, se non per mezzo di Dio.
La divinità di Pietro
Tanto più che la fragilità della natura umana lontana dall’aiuto di Dio riemerge nei versetti successivi:
“Allora Pietro lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: «Signore, Dio te ne liberi; questo non ti avverrà mai». Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini»”
Matteo 16;22-23
Inoltre i discepoli avevano già proclamato che Gesù era Il Figlio di Dio, ma sempre dopo aver assistito a qualche miracolo, quindi diciamo sull’onda dell’entusiasmo, come la tempesta sedata (Matteo 14; 33); lo avevano già affermato anche i demoni, ma Gesù non prese mai in considerazione quello che essi affermarono come prova della Sua essenza. (Matteo 8; 29).
La divinità di Gesù
Quindi è sbagliato affermare che Pietro sia stato il primo a capire la divinità di Gesù. Anche Giovanni Battista aveva già riconosciuto in Gesù il Messia: Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse:
“Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo”
Giovanni 1;29
e anche Andrea fratello di Pietro aveva dichiarato che Gesù era il messia quando fu chiamato a seguirlo
“Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)”
Giovanni 1;40-41
Tu sei Pietro e non più Simone
Per capire il senso delle parole di Gesù «Tu sei Pietro, e su questa pietra costruirò la mia Chiesa», è indispensabile tenere presente il fatto che che Gesù aveva cambiato nome a Simone chiamandolo Pietro.

Secondo la concezione ebraica chi riceve e accetta un nome (tu sei Pietro) da un altro al posto del suo, accetta anche di divenire sottoposto all’altro ed instaura un particolare rapporto con lui. I tre discepoli più intimi di Gesù sono appunto coloro che ricevettero da Lui uno nome nuovo: Simone, chiamato Pietro (tu sei Pietro); Giacomo e Giovanni chiamati «figli del Tuono» per il loro carattere impetuoso (o per la loro appartenenza agli Zeloti).
Quando incontrò Simone per la prima volta, Gesù gli disse:
“Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Kefa (che vuol dire Pietro)”
Giovanni 1;42
In seguito Simone sarà quasi sempre chiamato Pietro (tu sei Pietro).
Tu sei Pietro Kefa
Kefa in aramaico è un termine maschile ed è stato usato da Gesù per rinominare Pietro con un termine appunto maschile. Matteo scrive in greco e traduce questa parola con Petros, nome maschile che significa ciottolo o pietra che rotola, e non con Petra, nome femminile, che significa roccia. I due termini hanno un valore simbolico diverso, perchè il primo rappresenta l’instabilità, l’incosatanza (ciotolo che rotola) il secondo rappresenta la forza, la stabilità, l’immutabilità e l’affidabilità (Roccia).
Pertanto la traduzione sarebbe: «Tu sei PETROS, su questa PETRA… », si potrebbe tradurre come segue: «Tu sei ciottolo (Petros), su questa Roccia (Petra) edificherò la mia Chiesa».
Ciotolo e Roccia

Gesù non dice: «Tu sei Pietro e su di te costruirò la mia chiesa», ma «su questa Roccia (Petra)», ovvero su di me roccia, che sono «il Cristo, il Figlio del Dio vivente» come tu, Ciotolo, sotto l’influenza di Dio hai appena detto . Perciò seguendo il ragionamento, secondo il Vangelo di Matteo, da un’ispirazione divina e restando alle stesse parole di Pietro, la Pietra a cui fa riferimento Gesù è se stesso.
La Roccia Spirituale
Anche S.Paolo con tutte le incoerenze e fraintendimenti che lo accompagnarono, afferma comunque che la roccia spirituale che accompagnava gli Israeliti nel deserto era Gesù.
- “Tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo” (1 Corinzi 10;4);
- “Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo” (Salmi 18;3)
- “Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è rupe, se non il nostro Dio?” (Salmi 18;32)
- “Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore.”(Salmi 19;15)
- “Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna.”
(Isaia 26;4)
Ciotoli, rocce e pietre…
Cristo è la roccia sulla quale sarà edificata la Sua Chiesa: “Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa”. I profeti e gli apostoli ne sono le pietre fondamentali e tutti i credenti le «pietre viventi»
La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo. Salmi 118;22
Non avete forse letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo. Marco 12;10
Siete stati edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; In lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito. Efesini 2; 20-22
Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa!
Pietro e Paolo
Pietro, come Paolo, non ha mai riconosciuto alcun altro fondamento della Chiesa che Gesù Cristo stesso, che è la roccia che sostiene tutta la Chiesa: su questa Pietra costruirò la mia Chiesa!
Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo. Atti 4;11
Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.] Si legge infatti nella Scrittura: Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa
e chi crede in essa non resterà confuso. Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d’inciampo e pietra di scandalo. Pietro 2;4-8
Io Sono: Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa
La stessa Bibbia quindi dichiara apertamente che non è su Pietro che la chiesa è stata edificata, ma su Cristo, il figlio del Dio vivente. Pietro, gli apostoli e tutti i credenti sono chiamati, sotto ispirazione divina, a dichiararlo.
La frase «Tu sei Pietro e su questa Pietra» è un astuto gioco di parole che fa capire ulteriormente il contrasto esistente tra un ciottolo e una roccia: il primo è il simbolo di Pietro stesso, un uomo instabile ed impulsivo, la seconda è il simbolo di Cristo immutabile.
Questa interpretazione è confermata dai fatti sucessivi: poche righe dopo sempre in Matteo, Gesù si rivolge a Pietro dicendogli: “vattene via da me, Satana, tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini”.
Gesù non ha assegnato primati
Gesù non ha mai assegnato alcun primato né a Pietro, né a nessun altro apostolo o discepolo.
Quindi accettare il primato di Pietro, significa porsi in contrasto con il pensiero di Gesù e degli stessi apostoli.
Altre testimonianze
S. Agostino dice a riguardo:
«Il salvatore dice: tu sei Pietro e su questa Pietra che tu hai confessata, su questa Pietra che tu hai riconosciuta esclamando tu sei il Cristo, il figlio dell’Iddio vivente, io edificherò la mia chiesa, vale a dire su me stesso, che sono il figlio dell’Iddio vivente» Serm. 76
Sant’Agostino
Origene dice a riguardo:
«Se tu immagini che solo su Pietro sia stata fondata la Chiesa che cosa potresti dire di Giovanni, il figlio del tuono, o di qualsiasi altro apostolo? Se anche noi diciamo Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente, allora anche noi diventiamo Pietro: perché ciascuno che si rende simile a Cristo diviene “Pietro”» Comm. A Matteo
Origene
S. Ambrogio vescovo di Milano dice a riguardo:
«Pietro… ottenne un primato, ma un primato di confessione e non d’onore, un primato di fede e non di ordine» De incarnationis dominicae sacramento, IV, 32
Sant’Ambrogio
Tu sei Pietro: Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa
Il Nuovo Testamento non fa mai apparire Pietro come il capo della cristianità, e l’apostolo non crede di essere il successore di Gesù alla testa della Chiesa. Il suo Maestro, ch’egli servirà fino al martirio, ha dato a lui e a tutti i discepoli un consiglio che non dimenticherà mai:
«Ma voi non vi fate chiamar “Maestro”; perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli. E non vi fate chiamar guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo:ma il maggior fra voi sia vostro servitore. Chiunque s’innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato»
Matteo 23;8-12
Su questa Pietra costruirò la mia Chiesa
Se fosse vero il delirio da lei riportato, avrebbe detto “Tu sei il ciottolo, MA su questa roccia…”
Infatti è quello che ha detto… solo che “purtroppo” non l’ha detto in italiano 😉
Spiegazione chiara e limpida.. come già sentivo. Grazie della conferma.
Lutero(satanasso) è sempre attivo….
“…..Così coloro che si sforzano di meditare e di ammirare questo “libro” così staordinario della croce, con un cuore mite e una fede sincera, giungeranno a un sapere più fecondo di quanti, in gran numero, studiano e meditano quotidianamente sui libri ordinari. Per un vero cristiano questo libro è oggetto di studio sufficiente per tutti i giorni della vita”
GRAZIE per aver chiarito questo concetto. Pensare che la Chiesa sia stata edificata su un uomo vuol dire non aver capito – appunto – la differenza tra pietra e roccia nel linguaggio biblico.
Prendo atto.
Ma io mi chiedo: se Gesù non ha mai espresso la volontà di fondare una/la religione che SENSO HA: ,"tu sei pietro e su questa pietra io fonderò la mia chiesa".
Il fatto è che la frase originale non era precisamente quella come detto nell'articolo 😁😊
……"e le porte degli inferi non prevarranno su di essa".
Deve dedursi che Dio/Gesù ha un concorrente da cui deve guardarsi. Non è l'unico onnipotente. Fa venire in mente Zeus e Plutone.
non ho capito. "Deve dedursi" dall'articolo? Chi sarebbe il concorrente?
Che significa che "le porte degli inferi non prevarranno".
Abbiamo da un lato la chiesa di Dio/Gesù dall'altro abbiamo "le porte degli inferi" che non prevarranno.
Sarà un interpretazione sbagliata ma io vedo due contrapposti: chiesa e inferi. Questi inferi a chi fanno capo? Chi è che potrebbe avere interesse a un prevaricamento.
Perché Gesù lo ha detto.
Sarà gradita una Sua interpretazione
La chiesa di cui parla Gesù è uno stato di coscienza raggiunto il quale attraverso la consapevolezza dell'Io Sono (la roccia su cui è costruita) l'ombra interiore (le porte degli inferi) sarà dissolta
Credo che Gesù prima di annunciare il Vangelo ha avuto in qualche modo a conoscere il dualismo di Aura Mazda di Zoratusta
Può essere, ma come questa cosa centra con il tema del post?