Giovanna Garbuio

Una via vera esiste? Sì la tua… e quella è l’unica Verità Vera! E questo è Ho’oponopono.

[inserito]

Post molto liberamente ispirato ad un interessante discorso di Carlo Dorofatti

Una via vera esiste? Una bella lettera

Voglio affrontare questo argomento proponendovi una bella lettera che mi ha scritto una lettrice riguardante il quesito se esiste una via vera.

Comunque sia l’immagine, bella o brutta, la stai dipingendo tu, ma non ne sei vincolato. Renditi conto che non c’è nessuno che te la impone, che ciò che sperimenti è dovuto all’abitudine di considerare reale l’immaginario. Vedi l’immaginario come immaginario e sii libero dalla paura.

Nisargadatta Maharaj
esiste una via vera? La tua

La via vera è la tua

Giovanna ti voglio ringraziare per la tua prima risposta , quando mi hai detto di cercare le risposte da sola, pur avendomi poi dato tutte le spiegazioni alle successive domande.

È la più onesta che potessi darmi e la stessa che avrei dato io al tuo posto, non nel contenuto, ma per la tipologia di approccio che c’è dietro! Ed è anche la stessa risposta che mi ero data io da sola, ponendomi la domanda in modo diverso: perché, se Dio è Uno, le religioni sono tante o comunque sono tante le strade per arrivarci, e lo sono anche anche la matematica, la fisica, l’arte o la psicologia!

Le strade sono tante ma esiste una via vera

Le strade sono tante perchè ognuno ci arriva percorrendo le sue diverse manifestazioni, che poi sono tutte la stessa cosa. Io ora credo di aver capito e probabilmente non cercavo nessuna risposta o forse cercavo risposte perché in realtà avevo bisogno di conferme, perché in realtà cercavo qualcuno di cui fidarmi, perché non mi fidavo di me. Cercavo una via vera ttracciata da qualcun altro.

O meglio non mi fidavo del fatto che io potessi arrivare a comprendere la Verità, il Mistero, a riconoscere la mia via vera… proprio io, ma chi sono io?! Dicevo! Non essere superba!! E forse anche per questo mi chiedevo se i “benefici” ad esempio  dell’ho’oponopono, del Buddismo, ecc.. dipendessero dal fatto che in realtà vanno a lavorare sulla psicologia!

E per questo ero così attratta dai bambini indaco, i  guaritori, gli Sciamani ecc… ritenevo loro “autorizzati” ad aver capito quale fosse una via vera e a poter agire in nome di quella Verità.

Ho trovato che esiste una via vera

una via vera discernimento e non giudizio

Ora l’ho capito che una via vera c‘è e capendolo sono riuscita anche a trovare le “prove” e i parallelismi che cercavo nel Cristianesimo!

Io posso capire perché la risposta è dentro di me ed ognuno la può trovare, guardandosi dentro consapevolmente oppure agendo, nei vari ambiti della vita, non necessariamente spirituali, in maniera fedele a se stesso, se, differentemente da me, non ha prima bisogno di riconoscere che essere se stessi, essere felici e avere qualcosa in genere è giusto, bello, normale e non qualcosa che ci si deve meritare o guadagnare.

Forse però se, come me, prima di Essere hai bisogno di sentirti autorizzato ad essere, una volta che riesci a capire, puoi aiutare anche chi ancora “non è” o chi vive “bene”, senza essere pienamente, a essere meglio e a riconoscere una via vera. O forse non serve, perché magari per questa vita per loro va bene così..E niente, te lo volevo dire!Un abbraccio e grazie!

Vittoria Cucciarrè

Discernimento non significa giudizio

  • L’eternità,
  • la reincarnazione,
  • il potere di adesso,
  • l’unità,
  • la mia onnipotenza,
  • la responsabilità,
  • l’Amore come energia primordiale
una via vera
Esiste una via vera?

sono realtà e sono realtà che riguardano questa dimensione, non altri luoghi o tempi o non luoghi o non tempi. Le prove sono infinite e sono ovunque, ma le vostre le dovete trovare voi perchè una via vera la possiamo tracciare solo noi per noi stessi, in quanto la realtà che ha anche un grado di oggettività, si manifesta ai nostri occhi in base alle nostre personali capacità percettive!

Noi siamo un’energia eterna d’Amore che si incarna e si reincarna in questa dimensione senza mai differenziarsi dall’Uno. Noi possiamo comunicare con i nostri morti che sono vivi e qui, ma è inutile che vi dica io l’ho fatto (o io non l’ ho fatto), perchè per voi non ha importanza. Una via vera per voi non può essere la mia, deve essere la vostra, perchè non possiamo mai prescindere da chi siamo, in quanto chi siamodetermina ciò che vediamo e ciò che sperimentiamo.

Le prove di tutto questo le potete trovare solo nella vostra vita, attraverso la vostra osservazione e la vostra presenza in una via vera.

Più alleniamo la presenza più tutte le prove di cui abbiamo bisogno si manifesteranno.

Non fidiamoci di nessuno. Ascoltiamo tutti e non diamo retta a nessuno. Fidiamoci solo di quello che sentiamo e che sperimentiamo noi!

Il viaggio di Maui, che racconta tutto questo per esempio, è una testimonianza, non è una favola! Ma se vogliamo le prove dobbiamo farla diventare la testimonianza nostra. La testimonianza di una via vera, vissuta e sperimentata partendo dalla nostra individuale prospettiva.

una via vera
Esiste una via vera?

Nessuno ci può aiutare in questo. Se l’esistenza di Dio fosse provabile scientificamente non avrebbe più senso il percorso che facciamo. La malattia della “dimenticanza” è funzionale al nostro “scopo“. Per comprenderlo …. basta AMARE a prescindere!

Torniamo alla domanda: Esiste una via vera?

Più o meno in buona fede, da parte di molti “operatori”, si assiste ad un’azione di divulgazione nel campo del cosiddetto “esoterismo” un po’ troppo pressapochista, che conduce inevitabilmente alla diffusione di inesattezze, di errori e di veri e propri strafalcioni. E tutto questo spesso accade nell’intento di tracciare una via vera per tutti.

La facile disponibilità di una quantità incommensurabile di nozioni presenti in rete non significa che tali informazioni siano corrette. La cultura e la saggezza infatti non sono algebra, dove meno per meno da più. Perciò il proliferare di molte notizie sbagliate o superficiali non  ne genera necessariamente una di corretta e profonda.

Non è dall’incontro di più forme di ignoranza o dalla comparazione delle diverse ignoranze, che possono scaturire saggezza e conoscenza.

Alessandro Boella

Informazioni superficiali

Stiamo assistendo ad un’inflazione di informazioni superficiali che coprono e nascondono le poche informazioni di spessore e di qualità, che in questo modo, per lo più passano inosservate. In sostanza la bassa qualità di troppi, danneggia anche l’alta qualità di pochi, che vengono penalizzati dalle perplessità e dalla diffidenza che il qualunquismo dei più, così diffuso in rete, genera nei fruitori e nei ricercatori offuscando deinitivamente gli indicatori per quella che potrebbe davvero essere una via vera.

una via vera computer

Allo stesso tempo purtroppo il qualunquismo e la presunzione legata alla superficialità hanno generato uno scetticismo anche esagerato da parte di chi legge o ascolta o partecipa agli eventi che si convince che una via vera ogginon sia più praticabile.

Oggi, grazie alla tecnologia, grazie alla globalizzazione, grazie al livello di evoluzione a cui siamo giunti, ci troviamo in  una situazione in cui l’offerta di informazioni, di strumenti, di tecniche, di metodi, è ampissima e questo è sicuramente un gran bene.

Pacchetti preconfezionati

Tuttavia questa situazione  fornisce troppo spesso pacchetti preconfezionati con tanto di soluzioni comprese, che mancano completamente di tutta la base. Manca purtroppo troppo diffusamente in questi pacchetti la sezione che riguarda l’opportunità di comprendere da dove deriva ciò che il pacchetto stesso propone, quali sono le fonti, chi sono stati i “capiscuola”, quali sono state le correnti di pensiero e di esperienza, quali e dove sono stati i contesti storici ecc…

Tutte informazioni che se acquisite, ci permetterebbero di comprendere il perché dell’evoluzione di determinate questioni, perché certe cose sono nate e si sono sviluppate in un certo modo, se e  come sono state attualizzate e quindi la correttezza o la scorrettezza di tali eventuali operazioni.

una via vera antichissima

Parti per il tutto

Inoltre spesso pur non venendoci fornite informazioni errate, ci vengono fornite solo parti dell’intero pensiero, magari anche scollegate fra loro [ed è così che le cose non si spiegano più e allora per accettarle è necessaria la fede (i famosi dogmi)].

Capita inoltre di frequente che, oltre a non conoscere la fonte energetica, non conosciamo nemmeno il contesto storico o geografico o tradizionale che ha portato certe correnti di pensiero a svilupparsi o a non svilupparsi in un determinato modo, a proporre certe tecniche, a proporre certe prospettive di interpretazione della realtà ecc. Spesso accade che certe discipline, per tutta una serie di motivi che riguardano appunto fonti, posizioni storico, geografiche, culturali e temporali, siano arrivate ad enfatizzare certi aspetti e a lasciare in secondo piano certi altri .

Queste situazioni spesso vengono proposte come se gli aspetti in secondo piano non fossero affatto contemplati (tipica è la fine che ha fatto il conctto di reincarnazione nel Cristianesimo) da quella determinata corrente di pensiero e si basasse invece esclusivamente sugli aspetti enfatizzati, compiendo degli errori di valutazione che si trasformano poi in veri e propri errori concettuali, che non ci permettono più di riconoscere i collegamenti, perché si è persa così la conoscenza unitaria e quindi non ci permettono più di trovare le relative concatenazioni e ci costringono  ai già citati “atti di fede” e così scompare definitivamente il sentiero di una via vera.

una via vera la tua via

Informazioni frammentarie

Come accennavo la convinzione che la cristianità rifiuti la reincarnazione è un macroscopico errore storico. Nel cristianesimo delle origini, la reincarnazione era parte della  conoscenza, dell’ esperienza e della   cultura. Solo era un aspetto della loro saggezza che restava in secondo piano rispetto a quello della resurrezione o della vita eterna, e il suo essere “secondario” è stato la causa della sua scomparsa dalla dottrina.

Quindi di solito importare certe filosofie, che provengono da altre culture, da altri contesti, da altri tempi, senza comprenderne e analizzarne le origini e i criteri di evoluzione risulta un’operazione semplicistica e quindi fuorviante e soprattutto poco efficace.

Il più delle volte siamo noi stessi che non ci poniamo il problema di risalire alla fonte anche energetica di quella data disciplina, perché preferiamo fidarci di chi ci propone ciò che stiamo seguendo, senza farci troppe domande… un po’ perché è più facile, un po’ appunto perché, giustamente, ci fidiamo del prossimo.

una via vera tutte le vie tutte le dottrine

Tutte le dottrine sono la via vera

Tutte le dottrine del mondo, dalle più serie alle più superficiali, dalle più antiche alle più recenti, sono il modo con cui gli individui, singolarmente o in gruppo, hanno espresso la “loro” relazione con il “trascendente”, la loro conoscenza di una via vera, per questo è così importante sapere da dove vengono le dottrine e come si siono sviluppate, perchè la verità che contengono è la verità di chi le ha fondate e sviluppate.

Tuttavia per ciò che riguarda le dottrine “serie” e quindi efficaci, è evidente che oltre all’enunciazione della teoria si sono sperimentiati e ricercati concreti riscontri che appunto ne testimoniasssero la veridicità e l’efficacia. Dogmi e fideismi di solito nascono solo in assenza di questi riscontri concreti.

Perciò quello che voglio dire è che se siamo impossibilitati (o non siamo interessati) a fare personalemte il lavoro di ricerca di una via vera di cui abbiamo detto, è comunque indispensabile mettere alla prova all’atto pratico tutto ciò che ci viene suggerito da chiunque, anche dal maestro più autorevole.

Auntie Mahealani Kuamo’o Henry e la via vera

Riguardo alla diffusione pressopichesta di cui sopra, nello specifico dell’ Ho’oponopono, Auntie Mahealani Kuamo’o Henry dice che è un bene che anche “gli incompetenti” (che Maka’ala Yates definisce “impostori”) parlino di ho’oponopono e della cultura hawaiana, perchè anche se non hanno capito niente e diffondono cose inesatte, mettono comunque nelle condizioni coloro che invece sono interessati agli approfondimenti reali e competenti, di andarli a cercare dove li possono davvero trovare!

Io mi sono trovata un po’ in questa situazione e sono andata in cerca di tutte quelle informazioni che mancavano… e poi dopo averle trovate per me, ho deciso di diffonderle, perchè pensavo che come erano state utili a me, lo potevano essere per molti altri… e questo è diventato il mio lavoro come ben sapete.

Esiste una via vera?

Prima di diffondere e mettere in giro determinate informazioni però sono andata a fondo, molto a fondo e solo dopo aver trovato le fonti e compreso i collegamenti e aver chiarito come funzionava il tutto, senza bisogno di creare “dogmi” per giustificare ciò che non era stato compreso, solo allora l’ho “detto in giro”. Con (come si dice) cognizione di causa!

Ho cominciato a parlarne solo quando ero in grado di non farmi più condizionare da informazioni sbagliate o da diffusori autorevoli, ma non competenti, come spesso accade.

una via vera carlo dorofatti

Come giustamente dice Carlo Dorofatti ho voluto prima rispondere a tutta una serie di domande impellenti per me stessa:

  • Da dove arriva?
  • Perché qui in occidente è stata proposta in questo modo?
  • Quale lavoro di attualizzazione ha subito?
  • L’attualizzazione è stato un lavoro proficuo?
  • Da dove deriva anche questo tipo di intervento?
  • Quali sono i criteri di base perché io possa appropriarmi di questa disciplina senza dover adeguarmi pedissequamente a quello che mi viene detto peraltro da qualcuno che ne è fuori almeno tanto quanto me?

Manipolazioni

A questo riguardo mi è stata recentemente fatta una domanda che mi ha portato a riflettere:

Domanda* Tu dici che le manipolazioni alle dottrine antiche sono avvenute ad opera di persone inconsapevoli che hanno adattato le saggezze alla loro capacità di comprensione. Ma noi come possiamo essere sicuri che Ho’oponopono occidentale non sia una manipolazione della dottrina originaria?

La mia risposta è che non si può esserne sicuri a priori, solo ascoltando ciò che io dico! A meno che non conduciate a vostra volta l’operazione di studio, ricerca, approfondimento, confronto e sperimentazione che ho condotto io.

Cioè a meno che non facciate il mio stesso percorso studiando approfonditamente le saggezze antiche e sperimentandone i principi e i fondamenti, confrontandovi con i nativi e con gli altri ricercatori autorevoli e competenti.

Una via vera è una strada lunga

una via vera
Esiste una via vera?

Una via vera è una strada lunga e anche un po’ accidentata, per questo ho voluto mettere a disposizione di tutti il mio lavoro e la mia ricerca, per accelerare i tempi dell’espansione dell’Amore che Siamo, dove fosse possibile e funzionale farlo.

Ovvio che se rimane il dubbio… allora meglio fare il giro lungo e cercarla dall’inizio una via vera!

Ogni guru è una trappola.
Ogni leader è un tiranno.
Ogni maestro confonde.
La malattia del secolo si chiama “dipendenza”.
È ridotta a una debole luce il contatto con la propria anima.
Se fossimo in contatto col nostro cuore profondo, cioè il luogo reale dello spirito, non accetteremmo nessun leader, nessun maestro, nessun guru. Saremmo indipendenti, svegli, vigili, autonomi non automi.
Il maestro sei tu.
E dentro c’è anche tutto quello che serve.

Jiddu Krishnamurti

Purtroppo (ma io crdo che sia più appropriato dire per fortuna) ancora oggi quello che dico non può essere dimostrato “scientificamente”. Una via vera non è proponibile da un punto di vista scientifico.

Quello che io dico parte dallo studio accurato e approfondito delle antiche tradizioni e delle saggezze ancestrli, ma poi è naturlamente mediato dal mio sentire e sopratattuo dalla mia esperienza quotidiana. Ciò che dico, ciò che scrivo, ciò che diffondo, non lo riferisco perchè l’ho sentito dire: io lo vivo e quindi lo SO!


Che la belleza è ovunque, che io sono Amore, che nessun male viene per nuocere, quella che è la mia via vera, non lo riferisco perchè l’ho letto o perchè qualcuno me l’ha detto. Io lo riferisco perchè lo so, e lo so perchè lo vivo! E queta è una via vera, la mia.

Valutare con mente aperta e cuore libero

una via vera la ricerca della verità
Esiste una via vera?

Naturalmente quello che potete certamente fare tutti, è valutare con mente aperta e cuore libero la mia integrità e coerenza nel messaggio che trasmetto e sperimentandolo personalmente sulle vostre vite potete valutare, con la stessa modalità di apertura e libertà, l’efficacia della dottrina che diffondo.

Io  per quello che mi riguarda, sono serena, non temo confronti e approfondimenti. E SO che chiunque volesse sinceramente percorrere la strada che mi ha portato a sintetizzare e decodificare ciò che diffondo, arriverà alle mie stesse “conclusioni” (che ovviamente data la materia non sono per niente “concluse”).

Tuttavia, nonostante io sappia ciò che so, so anche  che non posso “insegnarlo”… Nessuno può insegnare qualcosa a qualcun altro, meno che mai io con il mio “caratteraccio” (che amo 😉 )! 

Trasmettere la propria via vera

Esiste una via vera?

Quello che si può fare è trasmettere la propria conoscenza e lasciare che ognuno eventualmente la “insegni” a se stesso.  In ogni caso voi non potete saperlo e non potete sapere se ci siano deviazioni e manipolazioni, se non verificate tutto nella vostra esperienza e ne riscontrate l’estrema efficacia, coerenza, logicità e integrità.

Ho’oponopono occidentale è una manipolazione? Non si può saperlo finchè non se ne riscontra l’efficacia nella propria vita! Perciò … forza: Just do it!

A volte, anzi spesso, capita che una determinata disciplina applicata per sentito dire non funzioni, ma forse se  comprendessi i criteri orginali, le basi su cui tale disciplina si fonda potrei diventare efficace magari applicando ciò che mi viene detto di fare, ma facendolo appunto con quella cognizione di causa che troppo spesso manca.

La comprensione profonda che esiste una via vera

una via vera
Esiste una via vera?

La comprensione profonda poi è l’unica via che mi permette di rendere davvero mia qualunque disciplina, anche lontana dalla mia cultura se mi risuona, perché potrei padroneggiando questi criteri, integrarli con la mia cultura, con il mio conosciuto, con la mia esperienza.

Perché teniamo ben presente che nella cosiddetta “Verità” non esistono aspetti incompatibili se sono mediati dal nostro personale ed individuale buon senso… è solo così che ogni “Verità Universale” diventa l’unica “Vera Verità” che è la mia Verità per me.

E questo lo possiamo raggiungere solo se siamo indipendenti e autonomi nella nostra ricerca. Che questo non significa non ascoltare niente e nessuno e andare dritti per la propria strada con i para occhi, anzi al contrario, significa proprio dare ascolto a tutto ciò che ci risuona, ma senza mai scollegare il nostro cuore e il nostro cervello.

Si può certamente partire con una devozione totale ad una disciplina ad una scuola, però questa devozione non deve trasformarsi in fede dogmatica, ma piuttosto in autonomia capace di autodeterminazione. Per fare questo  bisogna innanzitutto smettere di delegare ad altri la responsabilità di tracciare la strada per noi e assumerci invece la responsabilità totale di determinare la nostra via.

E  mi piace finire questo articolo con questa bella considerazione di Andrea Colamedici, che la dice molto molto lunga sui percorsi spirituali ….

una via vera Andrea Colamedici
Andrea Colamedici

Verità e menzogne per trovarese esiste una via vera

L’estratto che segue da La Ruota del Tempo non riguarda il rapporto tra Castaneda e don Juan, ma quello tra Castaneda e te, lettore.

Carlitos rivela il segreto con cui ti ha tenuto incollato alle pagine per tutto quel tempo: parlando di nuovi e vecchi stregoni, piccoli tiranni, voladores, segreti per un sogno cosciente, ha mentito tutto il tempo. Queste cose, semplicemente, non esistono.

Non, quantomeno, nel modo in cui le ha descritte.

Sono soltanto strumenti funzionali per soddisfare il tuo inesauribile bisogno di intrattenimento, così che qualcosa di più profondo e meno spettacolare possa nel frattempo farsi spazio dentro di te. Tanti esoturisti hanno letto queste righe senza riuscire ad accettare il dolore che portavano con sé, e continuando a giocare ai guerrieri della luce e a seguire le finte luci del risveglio.

È chiaro: si può sostituire il nome “Castaneda” con quello di tanti altri maestri dell’imbroglio cosciente (Gurdjieff in primis), che hanno inventato mondi fantastici pieni di brillantini e nozioni articolate per passare semplicemente una condizione, uno stato di coscienza senza nome, forma e colore. Perchè «solo un pazzo accetterebbe il compito di diventare un uomo di sapere.

Un uomo dalla mente lucida deve essere attirato a farlo con l’inganno».

Andrea Colamedici
Una via vera

Esiste una via vera

«L’essenza di tutto ciò che don Juan disse all’inizio del mio apprendistato è racchiusa nella natura astratta delle citazioni tratte dal mio primo libro, Gli insegnamenti di don Juan.

In esso, il nagual parlava a lungo di alleati, di piante di potere, di Mescalito, del fumino, del vento, degli spiriti dei fiumi e delle montagne, dello spirito del chaparral desertico e così via.

Quando in un secondo tempo lo interrogai in merito all’enfasi che dava a quegli elementi, ammise senza vergogna che nella fase iniziale del mio apprendistato aveva fatto ricorso a tutte quelle tiritere pseudo indiane per il mio bene. 

Ero sbigottito.

Carlos Castaneda

Cosa è vero e cosa non lo è?

Come poteva dire certe cose, quando era evidente che non erano vere?

Aveva parlato seriamente e, se c’era un uomo in grado di attestare la veridicità delle sue parole e dei suoi stati d’animo, quello ero io.

Non farne un dramma“, rise don Juan. “Mi ha divertito molto dilungarmi in tutte quelle sciocchezze, soprattutto perché sapevo di farlo per il tuo bene.

Per il mio bene, don Juan? Che razza di aberrazione è mai questa?”

Per il tuo bene, certo. Ti ho ingannato trattenendo la tua attenzione su elementi del tuo mondo che esercitavano su di te un grande fascino, e tu hai abboccato in pieno. Tutto quello di cui avevo bisogno era la tua completa attenzione. Ma come avrei fatto, con uno spirito così indisciplinato come il tuo? Tu stesso mi hai ripetuto più volte che restavi con me perché trovavi affascinante quanto avevo da dire sul mondo. Ciò che non riuscivi a spiegare era che questo fascino si basava su un vago riconoscimento, da parte tua, degli elementi di cui io ti parlavo. Pensavi che tale vaghezza fosse sciamanismo, e poiché anelavi a esso, sei rimasto».

Carlos Castaneda
Esiste una via vera

articolo originale: https://www.facebook.com/andreacolamedici

La Verità è facile e non complicata di William Samuel

una via vera William Samuel
William Samuel

La Verità è facile

Quando sei pronto il percorso diretto comparirà. Essere pronti significa essenzialmente che nessuna esperienza del mondo, e nessuna conoscenza ‘esoterica’, ‘magica’, ‘mistica’, sarà più in grado di affascinarti. Avrai quella che si chiama divina insoddisfazione, e solo una conoscenza diretta della realtà del Sè, potrà spegnerla.

Hai bisogno di cercare, e affannarti solo per, alla fine, riconoscere che tutto ciò che cercavi era niente di più che un gioco con cui ti intrattenevi. Il solo motivo per cui non la trovi è, a conti fatti, che c’è ancora qualcosa nel mondo che vuoi di più della rivelazione finale.

Ma un giorno capiterà che niente sarà più importante, e nessuna esperienza potrà più riempirti. Allora, forse intraprenderai il percorso diretto con una spinta sincera, perchè più niente potrà frapporsi fra te e la verità.

William Samuel

Venire al dunque

Esiste una via vera?
Esiste una via vera?


Per tutti noi arriva un momento in cui ci decidiamo a venire al dunque, e vivere ed essere la Vita Spirituale. Di solito è un’avversità di qualche tipo, riguardante la salute, gli affari, un lutto, la solitudine o la noia, a condurci a questa decisione. Spesso è un qualche tipo di paura.

Può essere che semplicemente cediamo alle sollecitazioni degli altri, o all’impulso di una sensazione interiore impalpabile, appunto “la divina insoddisfazione”; ma qualunque sia il motivo della nostra azione, un fatto è certo: la decisione che la provoca è molto personale.

È un’esperienza solitaria che avviene interiormente. Questo lo sai per certo.


Tutti abbiamo scoperto che, dal momento in cui si agisce in base alla decisione di scoprire la Realtà Ultima, si comincia davvero a trovarla. Nell’istante in cui cominciamo sinceramente (e sottolineo sinceramente, senza secondi fini) a ricercare l’Assoluto, il processo continua in maniera spontanea finché la Realtà non è rivelata!

Mettere in atto la decisione di distinguere la verità dalla finzione è un po’ come spingere una canoa in un fiume dove viene subito catturata dalla corrente silenziosa, che fluisce senza sforzo verso un felice e Infinito risveglio. È come piantare un seme in un terreno fertile.

William Samuel

Esiste una via vera?

«Sia più specifico, Mr. Samuel! Quale azione è necessaria esattamente? Frequentare una chiesa? Pregare? Guarire? Immolarsi?»

William Samuel

Ecco la risposta: la nostra prima azione è rivolgerci senza sforzo al Sé interiore per ascoltare il Cuore, la parte più profonda di noi. Si tratta di questo. Ed è tutto qui!


Ti sembra una deludente semplificazione? La tua natura erudita si aspettava una rivelazione profonda, una dichiarazione metafisica della ragione e della logica per scuotere l’intelletto? Ti aspetti, come molti, che la Realtà emerga solamente da accecanti bagliori di Luce e Illuminazioni estatiche?


Ecco la Verità disadorna, spogliata dalle astruse coperture intellettualiste dell’ego. La Verità è semplice; lo è sempre. La Verità è facile e non complicata. La Verità è facile, è amorevole e accessibile senza sforzo. La sua ubicazione non si limita alle grandi biblioteche, né alle università, ai templi e alle cattedrali. La Verità, e le affermazioni sincere che la riguardano, è pura semplicità. La Verità è facile , si trova dentro al cuore, dentro al Sé, qui e ora.


Per anni ci siamo rivolti all’esterno, a insegnanti, guide e libri sacri, quando l’intero universo della Verità è sempre stato dentro di noi. La sua conferma non si trova in nessun altro luogo. Dove si trova? Nel Cuore! Qui! Adesso!

William Samuel

La Verità scaturisce invece dall’Identità del Sé

Esiste una via vera?
Esiste una via vera?

“Inizialmente, il genere umano aspettava la Verità come qualcosa che sarebbe piovuta dal cielo in un momento futuro.

In seguito è divenuto chiaro che la si poteva trovare solo nell’interiorità, ma “l’interiorità” era concepita nell’ambito di una mente soggettiva, contenuta e controllata dall’uomo.

L’essere umano ha cercato la Verità all’interno dell’intelletto, della propria mente che calcola e ragiona; ma nessuna Sapienza, nessuna Verità, nessuna Realtà deriveranno mai dai pensieri, ragionamenti, progetti, valutazioni, giudizi e opinioni dell’intelletto.

La Verità scaturisce invece dall’Identità del Sé.


Quanto è vicina la Verità? Può esistere qualcosa di più vicino del Sé che sei tu? «Il luogo sul quale ti trovi è Suolo Sacro»! Proprio adesso! Fin da ora! Tutto ciò che ci troviamo davanti è l’Adesso!”

William Samuel

Esiste una via vera? Sì! La tua

Quindi alla domanda: Esiste una via vera? L’unica risposta accettabile è: Sì. La tua!

Per forgiarsela però è il più delle volte necessario avere un minimo di riferimenti. E questo è quello che io cerco di fare tra le altre cose… fornire i riferimenti.

Ho’oponopono occidentale questa è la mia Via!

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Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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  1. Tutte le strade possibili, tutti i viaggi intrapresi, tutti i libri letti, tutti i maestri incontrati e seguiti, tutte le vie del mondo conosciuto alla fine del viaggio ci riportano al punto di partenza dal quale siamo partiti, a quell'alfa e omega dal quale tutto si genera e si crea. E' un falso movimento questo ma indispensabile per capire che alla fine del viaggio comincia il vero unico viaggio possibile quello interiore. Lao Tsu diceva più viaggi e meno conosci…Quando stanco di tutto questo turbinio ti siedi sotto un albero solo ad ascoltare e molli la presa sul mondo che ti circonda e che continua a girare, allora forse capirai di essere arrivato alla fine del tuo viaggio. Quando la mente tace, sorge il silenzio. Dove c'è silenzio, c'è pace. Dove c'è pace c'è Dio. Perché tutto ciò che ci circonda è sacro, l'unica cosa profana è il nostro sguardo.

  2. Ciao Giovanna,
    mi collego a questa frase scritta sopra: "Se l’esistenza di Dio fosse provabile scientificamente non avrebbe più senso il percorso che facciamo."
    Non capisco perché non avrebbe più senso il percorso che facciamo?
    In ogni modo la esistenza dell'"Anima Unica" è stata provata dalla fisica quantistica.
    Sono d'accordo che sia un bene per noi dimenticarci di chi siamo arrivati in questa dimensione. (Anche per dare senso al percorso che facciamo)
    Ma molte cose sono state dimostrate dalla "scienza" eppure in molti non riescono a prenderne consapevolezza, quindi anche se fosse palese la prova scientifica della esistenza di "Dio", in molti non riuscirebbero a "comprenderlo" e consapevolizzarlo.

    Altra riflessione che mi è venuta sulle "Storie" che Don Juan raccontava a Carlitos: come ben sai questo modo-dimensione è un illusione e per tanto puoi creare qualsiasi illusione tu vuoi (se ne sei consapevole e la crei anche inconsciamente facendoti influenbzare-manipolare dagli altri, da quello che leggi, ascolti, vedi) quindi credendo alle storie di Don Juan, puoi creare questi "elementi" in quello che chiami la tua realtà. Le vivi, le sperimenti come fossero veri. Anche se non esistono. 🙂

    Altra frase che mi ha fatto riflettere (e ridere! perché un po' mi "ritrovo"): "Hai bisogno di cercare, e affannarti solo per, alla fine, riconoscere che tutto ciò che cercavi era niente di più che un gioco con cui ti intrattenevi. Il solo motivo per cui non la trovi è, a conti fatti, che c’è ancora qualcosa nel mondo che vuoi di più della rivelazione finale."
    Sento che "voglio le cose del mondo, più che la rivelazione finale".
    A parte che credo (o me la racconto 🙂 ) di sapere "la rivelzione finale". Ma penso che se non mi piacesse questo meraviglioso mondo del relativo illussorio (mi sembra davvero fantastico! una figata!) me ne sarei rimasto dove ero e non avrei scelto di venire qui a fare sperienza di me.

    Ps: sono abituato a seguire "quello che mi parla dentro" ed era da molto che non ti leggevo. Oggi l'anima mi ha portato a leggerti.

    Grazie.

    Buona e felice via e vita vera!

    1. Ciao Eduardo,
      posso permettermi di dare un tentativo di risposta alla tua prima domanda?
      Se l'esistenza di Dio fosse provabile scientificamente non avrebbe piu` senso il percorso che facciamo: perche`?
      Secondo me, perche` ci indicherebbe che abbiamo completamente sbagliato strada, la` dove l'infinita` di strade giuste disponibili ci renderebbe detentori di un record negativo!

  3. Cara Gio`,
    hai qui affrontato, secondo me, il nocciolo filosofico di tutta la questione, e anche in modo egregio.
    Mi e` piaciuto molto anche il contributo di Vittoria, che in poche righe e` riuscita a condensare tutto il senso delle nostre applicazioni esistenziali ed escatologiche. In realta` mi sembra che la Verita` sia molto semplice, pur con tutte le diverse forme che puo` assumere, ma che per chi e` intrappolato dalle proprie storture, sia emotive che intellettuali, necessiti un'opera molto complicata di sbrigliamento; geniale a questo proposito l'umorismo di Castaneda. L'immagine che ora mi sorge per rendermi conto di quello che ho espresso e` la seguente: se sono rilassatamente in armonia con me stesso, mi sento come seduto su uno scoglio, al sicuro, guardando incuriosito le onde del mare che si infrangono tempestose li` sotto; chi invece si trova fra gli scogli, ha tante necessita`: una fune a cui aggrapparsi, una voce amica, un salvagente, un'insenatura di pace, una coperta, cibo e acqua, e infine un percorso, meglio se con una comoda scaletta.Con calma arrivera` anche ad accorgersi che la tempesta e` dentro se` stesso, cosi` come la via d'uscita. A questa evoluzione potranno aiutarlo esperienze culturali tracciate da chi ha saputo vedere oltre al banale: la tradizione hawaiana, le favole, la narrativa, testi sacri, per noi italiani spesso la mitologia greca.

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