Giovanna Garbuio

Recensione per LibriLiberi di Giovanna Garbuio

Il sentiero della Mindfulness è un libro di Luca Capozza e Annalisa Chelotti

Il sentiero della Mindfulness

Il sentiero della Mindfulness
Il sentiero della Mindfulness

Il sentiero della Mindfulness è un libro davvero interessante. Un libro profondo, efficace, utile, sincero, generoso e certamente funzionale all’applicazione della pratica che propone: la Mindfulness

Parla di meditazione e di Mindfulness senza parlare di meditazione e Mindfulness. Un approccio molto pratico ed esperienziale basato sull’essenza condivisa degli autori, che mi è piaciuto molto, mi ha catturato e non mi ha lasciato finchè non sono arrivata in fondo al libro… e nemmeno allora mi ha abbandonato del tutto.

Ho trovato naturalmente (come accade per tutte le discipline autentiche ed efficaci) una profonda connessione con la saggezza e i principi di Ho’oponopono. Gli agganci con le dottrine e le saggezze ancestrali infatti sono chiarissimi e diffusi in tutto il libro! Ciò che è Vero è vero ed è connesso ovunque.

Un sussurro divino dentro ognuno di noi

Annalisa Chelotti e Luca Capozza

Il sentiero della Mindfulness molto esperienziale

Gli autori essenzialmente in queste pagine si raccontano molto generosamente e raccontandosi condividono il loro percorso, la loro esperienza. Si propongono come esempio senza porsi mai come esempio.

L’espediente sono i pilastri della Mindfulness

  • Adottare la mente del principiante
  • Non attaccamento al risultato
  • Pazienza
  • Fiducia
  • Non giudizio
  • Accettazione
  • Lasciar andare

Ma la potenza è nel modo di raccontarli e affrontarli

Credo questo sia l’unico modo davvero efficace per “insegnare” qualcosa: mostrarlo attraverso la propria esperienza e il proprio percorso, attraverso gli effetti e l’efficacia riscontrati su se stessi, lasciando poi liberissimo il fruitore di scegliere il suo percorso che potrà essere simile, analogo solo in alcuni aspetti, del tutto diverso, ma sarà comunque enormemente più ricco della condivisione pura e sincera riscontrata e usufruita.

Il campo anche inteso come “Universo” ci propone continuamente 1000 modi per vivere, ma noi ci irrigidiamo e volere le cose solo ed esclusivamente per come la nostra Personalità se le aspetta,  e da lì comincia il conflitto interno, con annesse grandi dosi di sofferenza. L’anima gioisce in ogni momento perché gioca con l’esistenza e sa che ogni cosa serve unicamente per fare esperienza ed evolvere. Non ha bisogno di raggiungere nessun risultato, perché ciò che conta è il viaggio, non la meta finale.

Luca Capozza e Annalisa Chelotti

Il rcconto de il sentiero della Mindfulness

Luca capozza e annalisa chelotti
Annalisa Chelotti e Luca Capozza

Il racconto, perchè di un vero e proprio racconto intrecciato e connesso si tratta, scorre fluido, profondo e armonioso, nella condivisione di due vite che si somigliano, ma anche si riflettono l’una nell’altra e che comunque si sono attratte in una fratellanza davvero particolare e potente. La storia di due cuori che si sono riconosciuti come appartenenti alla stessa famiglia animica e ci mettono a disposizione le loro esperienze e le loro vite che diventano dei veri e propri riscontri di funzionalità del percorso che si sta proponendo.

Insomma il sentiero della Mindfulness proposto in queste pagine è un percorso che non viene descritto nelle sue caratteristiche e particolarità (il mercato è pieno di descrizioni di questo tipo, inutile davvero tornare ancora sul già detto e già scritto e strascritto).

Il percorso della Mindfulness si intuisce tra le righe, si intravvede nella vita vissuta dei due autori protagonisti, che senza mezzi termini o inutili divagazioni, si mettono completamente e davvero molto generosamente a nudo per il bene e la crescita del lettore, che riscontra nella loro esperienza a volte anche cruda e sempre priva di filtri, la vera forza e potenza del messaggio che viene condiviso e del percorso che viene proposto.

Il sentiero della Mindfulness applicato

Restiamo in quello che c’è, che può essere qualsiasi cosa, è che potrebbe anche non cambiare, rimanere esattamente uguale al termine della pratica. Potrebbe succedere che non si capisca nessun perché, che non ci si rilassi, che non passi la rabbia… E allora? Allora è tutto perfetto. La chiave sta nel restare presenti a quello che c’è senza fare nulla.

Nel tempo, ciò che davvero trasforma le cose (dentro e fuori di noi), è proprio questo atteggiamento di accettazione e di accoglienza che possiamo coltivare stando in quello che c’è, senza rifiutarlo, senza giudizio, senza volerlo cambiare a forza raggiungendo un fantomatico risultato di maggior benessere. Il benessere è una conseguenza dello stare e dell’accogliere. Non è una meta che si raggiunge con il fare meditazione.

Luca Capozza e Annalisa Chelotti

Nemmeno il sentiero della Mindfulness è un problem solving dunque … e anche questo ci fa comprendere quanto sia in effetti un percorso potente se utilizzato per trovare la nostra gioia e la nostra serenità più autentiche, invece di cercare l’ennesimo espediente per direzionare gli eventi dove ci convinciamo illusoriamente sia meglio che si dirigano.

L’esperienza di Annalisa Chelotti e di Luca Capozza così liberamente (e non smetto di ripeterlo generosamente) condivisa, ci mostra proprio come una pratica potente come la Mindfulness ricavi la sua forza trasformativa dall’applicabilità ad ogni singola molecola della nostra quotidianità qualunque essa sia.

Credo che nessun altro approccio narrativo (se così possiamo chiamarlo) sarebbe stato in grado di raggiungere, con la stessa forza dirompente e attrattiva allo stesso tempo, un obiettivo così ambizioso.

Dimostrare l’efficacia, la funzionalità e la potenza della “pratica” che si sta descrivendo (appunto senza più di tanto descriverla). Chapeau!

Il sentiero della Mindfulness
Il sentiero della Mindfulness

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Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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