Articolo di Giovanna Garbuio
La Legge di Risonanza
La Legge di causa ed effetto (giunta agli onori della cronaca negli ultimi decenni con il nome intuitivo di Legge di Attrazione) è una delle leggi alla base della nostra relazione con l’Universo materiale di cui noi umani incarnati facciamo esperienza.
Il suo funzionamento deriva dalla più ampia Legge di Risonanza e si basa sul fatto che ogni effetto energetico (in un mondo in cui tutto è energia) è determinato da una causa vibrazionalmente in sintonia (simile) con esso.
Il simile attrae il simile
Perciò il concetto su cui si basa il funzionamento del nostro mondo è che il simile attrae il simile o anche esprimibile con ciò che dai è quello che ricevi, ciò che dai ti ritorna. Non nel senso di una vera e propria attrazione quanto nel senso di un riconoscimento e quindi dell’esperienza di ciò che vibra alla stessa nostra frequenza.
Alla base di questo meccanismo c’è quella legge fisica ampia, di cui abbiamo detto ora, che è la Legge di Risonanza.
Tutti i sistemi diciamo “materiali” funzionano di fatto sulla base della Risonanza, ossia la materia in divenire tende a sintonizzarsi (a vibrare) sulla stessa frequenza (entrare in risonanza) con ciò che la circonda.
Pendoli, diapason e elettromagnetismo
L’esempio classico è quello del diapason: quando facciamo suonare un diapason e poi gli avviciniamo un altro diapason, il secondo diapason comincerà naturalmente a vibrare alla stessa frequenza del primo (entrare in risonanza). Questo accade anche nei pendoli. Christiian Huygens, nel 1665 notò che due pendoli posizionati vicini tendevano a sincronizzare il loro dondolio fino ad arrivare ad oscillare allo stesso ritmo. Fu propiro grazie alle sue ricerche che in fisica fu definita la teoria della “Risonanza”. Avvicinando due pendoli che si muovono ad ampiezze diverse si noterà che le ampiezze dei due sistemi tenderanno ad uniformarsi nel tempo portando i pendoli a muoversi allo stesso ritmo.
Esistono anche una risonanza di tipo elettrico e magnetico. Il sistema fisico che ci fa capire meglio di tutti cosa si intende con risonanza e come essa sia correlata alla legge di causa ed effetto è il funzionamento della radio. Sostanzialmente la radio funziona proprio per risonanza. Cioè per poter ricevere un determinato canale radio con il nostro apparecchio, quest’ultimo attraverso la sua antenna, deve entrare in risonanza con le onde di quella specifica trasmissione. Infatti quando si decide di ascoltare un determinato canale si dice che ci si sintonizza con esso.
Risonanza cerebrale
Si è dimostrato che il principio della risonanza può essere applicato anche alle onde cerebrali. Ed è così che funzionerebbe il fenomeno delle eggregore. Esperimenti realizzati con l’ausilio dell’elettroencefalogramma hanno dimostrato che esiste un’ evidente rapporto tra gli stimoli esterni e le onde cerebrali del soggetto esaminato.
Quello che si è notato è che se il cervello è sottoposto a impulsi energetici di una determinata frequenza, esso tenderà a sintonizzarsi su quella stessa frequenza. Questo comportamento si definisce “risposta in frequenza”.
In altre parole, per esempio, se un cervello si trova in uno stato di veglia, ossia sintonizzato sulle frequenze di onde “beta”, se viene stimolato con impulsi di onde “alfa” (le onde proprie dello stato di rilassamento) esso tenderà a rilassarsi fino a raggiungere la frequenza appunto delle onde “alfa”.
Ciò significa, detto forse in modo semplicistico, che poiché se una frequenza “dinamica” si avvicina ad una frequenza statica la seconda comincia a sua volta a vibrare manifestandosi, e poiché l’uomo è formato a sua volta da energia statica ed energia dinamica, noi non siamo altro che delle antenne trasmittenti e riceventi di energia, parte della quale in modo consapevole (certi suoni, visioni) altre in modo inconsapevole, perché si tratta di energia non percepibile dai nostri 5 sensi (vedi gli ultrasuoni o le immagini subliminali).
In sostanza noi ci accorgiamo della parte di universo che è in risonanza con i nostri sensi, ma siamo influenzati potentemente anche da tutta quella parte di cui non siamo consapevoli, ma con cui comunque entriamo in risonanza.
La Risonanza nelle saggezze ancestrali
Le antiche saggezze orientali sostengono che il Tutto è dentro di noi e che la realtà esterna è Uno con la nostra realtà interna (teoria olistica dell’universo), perciò se noi non abbiamo fatto crescere dentro di noi ciò che cerchiamo è inutile che proviamo a trovarlo nel mondo esterno. La teoria della Risonanza è in perfetto accordo con questa visione.
Quindi come è possibile che la Risonanza sia alla base del meccanismo che manifesta la nostra esperienza di vita?
Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica.
ha detto qualcuno
Nel nostro Universo tutto è energia. E questo è abbastanza intuitivo per quanto riguarda pensieri, emozioni e sentire ad ogni livello che per altro in quanto emanazioni energetiche oggi sono addirittura misurabili, vedi gli esperimenti di Konstantin Korotkov o gli studi dello psichiatra dott. David R. Hawkins
Che la materia sia essa stessa energia pare ce lo abbia dimostrato lo stesso Albert Einstein con la nota formula
E = mc2
l’energia (e) è uguale alla massa (m) moltiplicata per la velocità della luce (c) elevata al quadrato
Albert Einstein
che mette appunto in relazione l’energia con la materia attraverso l’equivalenza delle due.
E comunque è abbastanza noto che tutta la materia è formata da atomi. Ogni atomo è per il 90% spazio vuoto. L’universo di cui facciamo esperienza non è dunque un insieme di materia intesa come grandezza a sé stante, ma invece un incontro di forze che danno alla nostra percezione l’illusione della solidità della materia.
Tutto è vibrazione. In ermetismo si dice che l’universo non è materia, non è spirito, ma è relazione o ancor meglio scambio di informazioni e la fisica ce lo conferma: Manfred Eigen, Nobel per la fisica per esempio, è convinto che l’informazione sia l’essenza stessa della vita.
Dunque tutto è continua vibrazione e questa vibrazione è in continua risonanza con le vibrazioni con cui entra in connessione. Tutto ciò che esiste è vibrazione, compresi noi, con la nostra coscienza, con i nostri pensieri, con le nostre emozioni, con le nostre azioni, con le nostre esperienze, che entra continuamente in risonanza con ciò che la circonda.
Spirito e materia
E dal nostro entrare in risonanza con ciò che incontriamo deriva la realtà “materiale” di cui facciamo quotidianamente esperienza.
Noi quando pensiamo all’atomo, ci figuriamo un’immagine che assomiglia a un piccolo sistema solare, con circa quelle proporzioni. Più o meno questa è l’immagine che abbiamo visto sui libri di scuola. Ma in realtà le proporzioni sono molto diverse. In un atomo lo spazio chiamiamolo “vuoto” (perchè poi la fisica moderna ha dimostrato che non è affatto vuoto, vedi il principio di indeterminazione di Heisenberg) è immensamente più grande di quello pieno. Le proporzioni reali sono quelle di una sfera con un diametro di 10 m, il cui centro è un granello di sabbia. Ecco la dimensione del granello di sabbia è la proporzione del nucleo dell’atomo.
Gli elettroni invece in proporzione sono ancora più piccoli, consideriamoli come granelli di polvere, e la sfera del diametro di 10 metri è l’orbita totale dell’atomo.
E’ noto e non ha bisogno di argomentazioni il fatto che tutto ciò che ci circonda e che noi chiamiamo materia solida è formata da atomi. Ma se le cose stanno così è chiaro che la maggior parte della materia è in realtà vuota! Ma allora perché se diamo un pugno a un muro ci rompiamo la mano invece di passarci attraverso se tutto è praticamente vuoto? Il fatto è che noi siamo sostanzialmente vibrazione che si muove in un universo che per la maggior parte è vuoto (dal punto di vista della fisica classica). Ogni atomo è per più del 90% spazio vuoto. Quindi l’universo ci cui facciamo esperienza non è un insieme di materie, ma invece un incontro di forze che danno alla nostra percezione l’illusione della solidità della materia.
A livello di particelle agiscono queste forze che sono in attrito tra loro. Anzi proprio le cosiddette particelle sono le stesse forze energetiche seppure contemporaneamente anche particelle. Queste forze sono quelle che ci mettono nella condizione di percepire il mondo come fatto di materia solida. Noi percepiamo come materia solida ciò che sostanzialmente è vibrazione.
La materia dunque è formata da particelle energetiche in costante movimento che possiedono un certo ritmo. Ci ricorda Pitagora in tempi decisamente non sospetti:
“Il movimento è caratteristico di qualsiasi oggetto o essere. Anche ciò che sembra inerte come una pietra possiede una certa frequenza di vibrazione”
Pitagora
Tutto ciò che esiste è vibrazione, compresi noi, con il nostro corpo, con la nostra coscienza, con i nostri pensieri, con le nostre emozioni, con le nostre azioni, con le nostre esperienze, che entra continuamente in risonanza con ciò che la circonda, o meglio dire (e il concetto di Entanglement ce lo dimostrerà) con ciò con cui siamo in connessione spazialmente e temporalmente vicino o lontano che sia.
E dal nostro entrare in risonanza con ciò che incontriamo deriva la realtà “materiale” di cui facciamo quotidianamente esperienza.
La legge di causa ed effetto, in cui ogni cosa si realizza in base ad una specifica causa con la medesima vibrazione, si attiva perché noi entriamo in connessione con l’energia che si muove intorno a noi e manifesta su questo piano di esperienza la realtà che risponde alla nostra emanazione energetica, entrando in risonanza con essa e realizzando quindi gli effetti vibratori corrispondenti alla causa energetica che noi siamo.
Risonanza e realtà parallele
Ci sono teorie para scientifiche e scientifiche, o se vogliamo evidenze scientifiche, che presentano la realtà materiale in divenire come un infinito mare di possibilità, costituito da un insieme di realtà parallele esistenti simultaneamente in una dimensione fuori dallo spazio e fuori dal tempo. E queste infinite realtà parallele sono quelle su cui noi potenzialmente ci sintonizziamo.
La nostra esperienza di vita sarebbe un continuo passaggio attraverso queste infinite possibilità parallele (vedi le teorie del Transurfing di Vadim Zeland), determinato dal nostro entrare in risonanza momento per momento con una specifica possibilità determinata a sua volta dalla prospettiva vibrazionale dalla quale ci poniamo.
Una dimensione in cui non c’è un passato, non c’è un futuro, ma tutto esiste contemporaneamente nell’eterno momento di ora. Tutto quello che deve accadere sta accadendo, c’è tutto il passato e c’è tutto il presente, c’è tutto il futuro. E’ tutto contemporaneamente reale ed esistente nello stesso preciso punto spaziotemporale o non spaziotemporale.
Dunque tra passato, presente e futuro, esiste realmente solo il qui e ora. Perciò ogni possibilità, esiste qui ed ora, solo che noi conosciamo solo la possibilità che abbiamo “scelto” di sperimentare, ma questo non significa che le altre possibilità non siano altrettanto reali.
Se vogliamo cambiare esperienza dobbiamo attuare “semplicemente” un cambio di coscienza e niente impedirà alla nuova realtà di manifestarsi se non noi stessi, con le nostre credenze limitanti e i nostri blocchi energetici.
Vadim Zeland
L’immutabilità di ciò che è non è immutabile
Nei loro libri Esther e Jerry Hicks sostengono ripetutamente che il nostro errore più penalizzante sia quello di farci condizionare da ciò che è! Le condizioni in cui ci troviamo sono importanti, ma non immutabili.
Il punto è però che se noi siamo convinti che esse siano immutabili, allora sì, lo saranno!
Le circostanze esterne possono avere una grandissima influenza su ognuno di noi, ma solo se noi glielo permettiamo. Perché tutto ciò che è esterno a noi è intimamente collegato alla nostra interiorità e da essa esclusivamente dipende, non viceversa. Tutta l’esteriorità, per assumere il ruolo di realtà, ha avuto bisogno della nostra attenzione e della nostra fiducia totali. Senza di esse la realtà che stiamo vivendo non avrebbe mai potuto manifestarsi.
E’ tutto nella nostra mente il potere di eliminare le nostre limitazioni in maniera definitiva. In sostanza, come abbiamo già ampiamente visto, quello che sperimentiamo ora è una realtà creata dai nostri pensieri, dalle nostre emozioni e dalle nostre convinzioni. Quindi è evidente che possiamo manifestare una nuova realtà basata su nuovi pensieri potenzianti, differenti stati d’animo, altri atteggiamenti mentali e diverse convinzioni. E’ proprio in questo contesto che Ho’oponopono assume l’enorme valore che ha.
Se attualmente abbiamo delle difficoltà di qualunque genere, affrontiamole con serenità. Nel “minestrone” quantico queste difficoltà solo per il fatto che si manifestano sono anche potenzialmente risolte. Ogni problema porta con sé la sua soluzione.
L’Universo funziona perfettamente secondo leggi generali imprescindibili. Tutto funzionerebbe naturalmente con facilità, spontaneamente, in maniera precisa e millimetricamente organizzata senza alcuna resistenza, se ostacoli e resistenze non li ponessimo noi stessi esseri senzienti.
E come insegna Ho’oponopono (ma non solo) non è nemmeno necessario sapere come si risolveranno le difficoltà e come usciremo dai guai: se siamo sicuri di uscirne ne usciremo.
Conoscere questo meccanismo ci sposta dal ruolo di creatori accidentali e inconsapevoli a quello di creatori consapevoli. Sostanzialmente a seconda di quale sia la vibrazione su cui calibriamo la nostra risonanza determiniamo su quale canale sintonizzarci, escludendo gli altri.
Perciò il meccanismo non è tanto quello di attrarre qualcosa che esiste autonomamente fuori di noi rincorrendolo con vari trucchetti più o meno semplici da mettere in pratica, quanto di scegliere la specifica vibrazione interiore a cui abbiamo accesso che corrisponde alla determinata realtà che è una conseguenza diretta della vibrazione che noi stessi realizziamo.
Quindi il meccanismo non è un vero e proprio sistema di attrazione di qualcosa o di causare un effetto che ha un’esistenza autonoma rispetto a noi, quanto invece di adeguamento alla realtà vibratoria in sintonia con noi, realtà che esiste già come possibilità reale dentro di noi o se vogliamo in diretta connessione con noi, che siamo parte integrante di quella stessa possibilità.
Noi siamo creatori, ma non manifestatori di qualcosa che non esiste, quando invece coloro che scelgono consapevolmente o inconsapevolmente tra ciò che già esiste e che aspetta solo di essere realizzato o materializzato. Farlo consapevolmente ci permette di dare la priorità a ciò che “ci piace”. Tutto questo ci fa comprendere quanto determinante sia il livello vibratorio su cui ci troviamo e quindi quanto importante sia avere la consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri stati interiori.
La mia vibrazione determina ciò di cui faccio esperienza
L’esperienza che realizziamo è inevitabilmente in risonanza con il nostro sentire vibrazionale interiore. Ne deriva dunque che la nostra esperienza materiale è inevitabilmente corrispondente alla persona che siamo in quanto noi possiamo fare esperienza solo di quello che ci risuona o meglio che entra in risonanza con la nostra vibrazione interiore.
Questa è quella che i nostri antenati hanno definito La Legge, e questo è il meccanismo che permette e regola lo sviluppo dell’Universo dalla creazione alla fine dei tempi. Se noi impariamo a vedere le situazioni attraverso la prospettiva della nostra vibrazione allora possiamo davvero comprendere perché certi nostri desideri si manifestano e certi altri no o ancor meglio come certe nostre paure si manifestano nella nostra realtà.
Perché ciò che vogliamo si manifesti dobbiamo imparare a sintonizzarci sulla gratitudine, sulla gioia (ora) che tale manifestazione suscita, se invece la nostra vibrazione risuona con la mancanza con il bisogno la nostra realtà ci proporrà per risonanza situazioni che vibreranno in sintonia con la mancanza e il bisogno, dandoci per altro l’opportunità amorevole di riconoscerli in noi stessi.
Questo è l’unico motivo per cui un nostro desiderio non prende forma, non si realizza.
Se non abbiamo la vita che vogliamo è semplicemente perché non siamo consapevoli che il nostro stato vibrazionale è ciò che dà origine alle nostre esperienze e quindi non abbiamo la volontà di cambiare vibrazione per portarla in sintonia con ciò che vogliamo e restiamo invece sulla vibrazione del timore di non ottenerlo o sul bisogno di ottenerlo.
Va da se che per ottenere qualunque miglioramento anche materiale nella nostra vita il primo passo è quello incarnare, rivestire un atteggiamento di apprezzamento e di gratitudine per ciò che è realizzato qui e ora, perché solo in questo modo possiamo c da qui elevare ulteriormente la nostra vibrazione, altrimenti assumiamo un atteggiamento di resistenza e ci mettiamo in attrito con il fluire dell’energia.
Se osservando la situazione così com’è proviamo fastidio e repulsione ci poniamo in una posizione di respingimento e di fuga verso una realtà che non esiste di cui non abbiamo alcuna esperienza e di cui non possiamo incarnare la vibrazione. La nostra vibrazione dunque corrisponde all’attrito che emaniamo e la vita ci risponderà in sintonia con esso, dandoci l’opportunità di sperimentare ulteriormente e riconoscere quell’attrito.
Dall’apprezzamento di ciò che c’è invece sorgono le possibilità di sperimentare una vibrazione sempre più alta attraverso l’esperienza di situazioni sempre più in sintonia con ciò che ci piace sempre di più… proprio perché ci siamo sintonizzati sulla vibrazione di ciò che ci piace e che c’è in fluidità. In questo modo cominciamo a sintonizzarci gradatamente seguendo la direzione del flusso su un uovo canale, senza bruschi cambi di direzione che non vengono assorbiti. L’apprezzamento ci permette di essere
Sostanzialmente l’uomo può godere nella propria vita di ciò che è riuscito a coltivare dentro di sé in vibrazione dianamica e che metterà in risonanza lo stesso elemento statico fuori di se.
Noi potremmo accorgerci solo del tipo di Amore con cui siamo in risonanza, se non siamo predisposti ad accogliere un certo tipo di sentimento, non lo riconosceremo nemmeno se ci passerà vicino, tuttavia esso ci influenzerà, in base a quanto la sua vibrazione sia più dinamica (veloce) rispetto alla nostra.
Detto questo teniamo anche presente che il nostro stato vibrazionale, è determinato dalle convinzioni che abbiamo sul mondo, da ciò che consideriamo essere vero, da quello che siamo convinti sia possibile o non lo sia. Quanto più un determinato movimento ci appare logico, ovvio tanto più la nostra vibrazione gli corrisponde. Il sistema di convinzioni a cui sottostiamo determina la nostra modalità di percezione della realtà, realizzando la nostra risonanza con essa.
La nostra risonanza, il nostro livello vibratorio ha origine dal nostro sistema di convinzioni. Un sistema di convinzioni che non è statico, cristallizzato, ma è invece in continuo movimento, in continuo adeguamento.