Ho’oponopono non è un problem solving. Ho’oponopono per risolvere un problema non è ciò che crediamo. Ho’oponopono non è proprio un sistema per ottenere… è un modo per essere!
Per inciso un sistema di problem solving in campo spirituale (una bacchetta magica che ci cambi ciò che non ci piace in qualcosa che ci piace) non esiste.
Ho’oponopono per risolvere un problema
ce ne parla Giovanna Garbuio
[inserito]
Ho’oponopono per risolvere un problema non è efficace
Ho’oponopono non è un problem solving, Ho’oponopono per risolvere un problema non va. Ho’oponopono è un modo di rapportarsi con la realtà che non ci farà più vivere le situazioni come problemi. Contribuendo, cambiando o non cambiando le cose, a farci stare bene comunque e a godere del momento che stiamo vivendo al meglio delle sue potenzialità, il più delle volte inimmaginabili!
Ma nessuna delle pratiche spirituali o di auto aiuto è un problem solving. Sono tutti percorsi di profondo cambiamento interiore che ci porteranno a stare bene con chi siamo, ma non cambiando là fuori ciò che non ci piace in qualcosa che ci piace.
Se ci convinciamo che Ho’oponopono “cambia le cose” o “mette le cose al posto giusto“, ciò che si intende è che ciò che vivo non mi piace e non è al posto giusto. E con Ho’oponopono lo cambio nella direzione che mi piace.
Invece non è così! Non è proprio per niente così! Ho’oponopono non è un problem solving
“Ho’oponopono riguarda solo il tornare allo stato puro, un cuore puro! Niente… Zero!
Ho’oponopono è solo questo. Perche’ questo è dove Dio è. Pulisci fino a quando tutta la tua mente si è spostata per tornare in quello stato puro. Questo è Ho’oponopono.
Non si tratta di risultati. Si tratta di tornare in quello stato puro dove Dio è. E lì Dio ti darà tutto ciò che è perfetto e giusto. E sarai molto sorpreso di alcune cose che otterrai, ma ancora… la pulizia non riguarda i risultati! La pulizia riguarda l’arrivare allo stato puro… lo stato di libertà e di perfezione consapevole!
Ed è lì nella libertà e nella perfezione dove Dio risiede. Ed è allora quando arrivi a vedere ciò che è perfetto e giusto per te, ma se hai queste aspettative... è un enorme blocco!”
Dr. Ihaleakala Hew Len
Con Ho’oponopono io cambio me
Ho’oponopono non è un problem solving. Con Ho’oponopono io cambio me. Riporto armonia in me! Ho’oponopono non è un modo per risolvere i problemi.
Secondo la definizione di Maka’ala Yates Ho’oponopono significa “vivere attivamente in equilibrio“.
Certo spesso (sempre) per recuperare l’armonia interiore è necessario compiere un’azione.
Ho’o è un suffisso grammaticale che rende azione la parola che segue, in questo caso “pono“. Perciò agire per rendere evidente, reale, manifesto il pono
Ma se mettiamo in atto l’azione che ci suggerisce la razionalità o il subconscio, attraverso le memorie che custodisce, non è detto che agiamo nella direzione più pono (more right). Mentre se attraverso la pulizia interiore ci lasciamo ispirare l’azione pono (right, corretta), ci dirigeremo verso il nostro meglio, che non necessariamente è ciò che pensiamo che sia.
Perciò sì, Ho’oponopono cambia le cose, se questa è la cosa migliore per tutti. Tuttavia più facilmente lascia le cose come sono e cambia il nostro modo di vederle, che naturalmente se è in armonia e non più in conflitto, genererà solo situazioni sempre più pono! Ho’oponopono per risolvere un problema è sminuito.
Ho’oponopono non è un problem solving è un atteggiamento mentale
Sempre dell’atteggiamento mentale fa parte anche l’approccio che usiamo nell’avvicinarmi a questo potente processo di pulizia, che è Ho’oponopono nel suo essere un modo di vivere. Perchè è questo che è. Ho’oponopono non è un sistema per risolvere i problemi.
Se mi affido con gioia e fiducia alla pratica e alla comprensione della filosofia, vedrò anche l’espandersi del mio Amore in direzione della perfezione e godrò di tutta la bellezza che mi circonda, che via via diventerà sempre più facilmente percepibile! Ed è questo che risolve i problemi, non perchè Ho’oponopono risolva i problemi, ma perchè Ho’oponopono mi permetterà di scorgerne la perfezione.
Tanto è troppo semplice
Se invece mi avvicino a Ho’oponopono con la certezza che tanto è troppo semplice, che non può essere efficace proprio perchè non sto cercando di Essere, ma sto cercando “qualcosa che realizzi ciò che voglio“, se mi avvicino al mantra con l’intento di sfidarlo, di metterlo alla prova… allora nonostante la sua potenza sia SEMPRE efficace, io vedrò solo che ciò che VOGLIO cambiare non cambia!
Perchè Ho’oponopono non è un problem solving.
Il più delle volte tutte queste barriere percettive le costruiamo inconsciamente, ma sono quelle che non ci permettono di andare in profondità con il processo di pulizia. Perchè rimaniamo focalizzati su quello che DEVE cambiare e che non cambia… e non andiamo oltre.
Praticare ho’oponopono con l’obiettivo di ottenere un risultato specifico è la più massiccia barriera ad ottenere qualsiasi risultato.
Ho’oponopono non è un processo per la soluzione dei problemi
Se con Ho’oponopono il nostro obiettivo è quello di “risolvere” un determinato problema dunque, siamo un tantino fuori strada perchè Ho’oponopono non risolve i problemi.
Il nostro obiettivo con Ho’oponopono deve essere quello di superare le nostre limitazioni percettive per riconoscere la nostra Reale Identità e la Reale Identità di ciò che è. Comprendere dunque, riconoscere il nostro essere Amore in condivisione e in unità con la Fonte originaria di tutto ciò che è (Kumukahi), che è l’energia d’Amore da cui tutto deriva e che in essenza tutto è, nella sua perfezione.
Che i problemi si risolvano è un effetto collaterale
Che poi questa consapevolezza faccia evolvere le cose in maniera che anche determinati problemi si “risolvano” è solo un effetto collaterale, ed è una cosa che può accadere o no. Ma se noi avremo “fatto correttamente Ho’oponopono” non sarà più importante.
(Per inciso non si può fare Ho’oponopono scorrettamente)
L’obiettivo di Ho’oponopono è quello di permetterci di cambiare prospettiva e riconoscere chi siamo attraverso ciò che manifestiamo. Ho’oponopono non è un processo per risolvere i problemi
Sblocca ciò che blocca, ma Ho’oponopono non è un problem solving
Ciò che sostanzialmente fa Ho’oponopono è trasformare (trasmutare) la polarità energetica che noi percepiamo come negativa e attribuiamo a determinate “memorie” (ricordi), in energia neutra e quindi nuovamente plasmabile. Ho’oponopono cancella la negatività che nella vita abbiamo generato e che ha dato origine a quelli che sono diventati blocchi energetici o credenze limitanti che sono l’origine dei problemi.
Questo è il concetto che sta alla base di Ho’oponopono. Siamo un tutt’uno in evoluzione e tutto ciò che entra a fare parte di questo tutto, è sempre la cosa più utile ed efficace per la nostra crescita e per la crescita di Tutto.
Ho’oponopono è un modo di essere che ha origine dall’Amore
Ho’oponopono è dunque principalmente senz’altro un modo di essere che si basa sull’Amore: Amore inteso umanamente come la coscienza che si raggiunge con l’esperienza dell’unità.
Gli Hawaiani lo indicano con una parola: Aloha.
In memoria di Morrnah Simeona
Ho’oponopono non è un problem solving e non ci è stato tramandato come tale
Articolo anonimo tratto dal web
Perchè Ho’oponopono non è un problem solving …
Aloha,
Per circa 22 anni sono stato un praticante del processo di Ho’oponopono aggiornato da Morrnah Simeona, che porta equilibrio e gioia nella mia vita quotidiana, ma Ho’oponopono non è un problem solving. Così mi sento libero, di commentare questo libro intitolato Zero Limits.
Non mi interessa se si tratta di un libro utile per promuovere le attività degli autori. Ma mi preoccupo per l’eredità di Morrnah. Ho’oponopono non è un processo per risolvere i problemi
Gli insegnamenti originali
Da questo punto di vista il libro non riflette i suoi insegnamenti originali, è mescolato con altre idee, perciò ha contribuito alla creazione di un sistema diverso – tuttavia lascia intendere che ciò che propone siano gli insegnamenti di Morrnah.
La ricchezza può essere un comodo effetto collaterale. Il processo è un processo che serve per rilasciare le energie negative e allontanarle dalla nostra mente e dalla mente delle altre persone coinvolte in un determinato problema.
Il risultato è una benedizione che giunge dal Divino Creatore verso tutte le parti coinvolte – ma quale tipo di benedizione giunga è una scelta del Divino. Comunque sia ci farà sperimentare la Pace (n.d.t.)
E sì, la Via di Morrnah conduce passo dopo passo verso la pace e la libertà per voi e per la vostra famiglia, per i vostri parenti, per i vostri vicini e per la vostra cerchia di conoscenze. Ho’oponopono non è un problem solving.
Minor confusione e più bellezza
Potrebbe anche condurre verso un punto di minor confusione e più bellezza e così via per voi e per coloro che sono in sintonia con la volontà di essere sulla strada dell’evoluzione verso il nuovo.
Ma una cosa non accadrà: non porterà a zero. Il Divino non è zero, il Divino è la vita stessa.
Dire per esempio al Unihipili “Ti amo, mi dispiace, ti prego perdonami, grazie” non sono frasi chiave del Ho’oponopono – anche se sono frasi riportate in molte pagine del libro.
Sono frasi che lavorano ma non nella direzione di Ho’oponopono come sistema di risoluzione dei problemi
Ho’oponopono non è un problem solving. Certo sono frasi che lavorano e permettono di beneficiare delle enormi forme pensiero di Amore, di perdono e gratitudine che queste frasi evocano. Ma Ho’oponopono non è un problem solving.
Unihipili – il nostro subconscio – viene quindi posto in una buona vibrazione di buone sensazioni fingendo che i vostri problemi siano cancellati. Ma non è così.
Ho’oponopono non è un problem solving
Ho’oponopono non cancella i problemi… Ho’oponopono non è un problem solving. Ho’oponopono è un processo che sa che i problemi sono semplicemente “fatti”!
E ciò che cancella è la nsotra percezione negaticva di quei fatti! Ho’oponopono cambia noi e il nostro modo di interpretare la realtà… non cambia la realtà.
Cambia a tal punto noi da farci comprendere che la realtà così com’è, è perfettamente ciò che è meglio che sia, anche se fa male… paradossalmente!
Giovanna Garbuio
Queste parole vengono mormorate come un mantra, come se steste canticchiando una canzone orecchiabile con un effetto temporaneo. Morrnah però non ha mai insegnato questa sequenza.
Notare i problemi e applicare il processo di Ho’oponopono
Il suo processo consisteva nel notare i problemi e applicare il processo di Ho’oponopono. Nel suo modo le parole d’Amore, di perdono e così via sono utilizzate nel contesto di tutto il processo – l’intenzione fa la differenza circa la cancellazione finale.
L’idea che il Divino sia lo stato zero (pagina 31) non è né l’antico modo di Ho’oponopono, né il modo moderno di Morrnah.
Sembra piuttosto essere il nuovo modo del Dr. Stanley Hew Len da un paio d’anni, basato su un fraintendimento di ciò che è Vuoto.
Il vuoto esiste come la cancellazione di un’impronta, come lo spazio per un’ultracoscienza al di là di ogni coscienza, uno stato che un Uomo razionalemente non può raggiungere, ma questo stato di coscienza è tutt’ altro che zero.
Ho’oponopono per risolvere un problema
Ho’oponopono è puro indefinibile
Ho’oponopono è – come direbbe Morrnah – il puro indefinibile.
Ho’oponopono per risolvere un problema non è efficace -> Quando fa il suo Ho’oponopono la Divinità semplicemente pulisce il vostro Unihipili da tutta ls spazzatura (emozionale), ma manterrà sempre intatta questa parte della vostra auto-identità cioè la vostra capacità di provare sentimenti.
Ho’oponopono non cancella i ricordi! Cancella la polarità energetica negativa che noi attribuiamo ai fatti della nostra vita che si sono appunto trasformati in ricordi negativi (memorie ostacolanti). Non dobbiamo rinunciare ai nostri ricordi con Ho’oponopono! I ricordi e la nostra vita passata rimane intatta… ciò che cambia è l’influenza che tali ricordi hanno sul presente Qui e Ora! Ho’oponopono non è un problem solving
Giovanna Garbuio
Non è una sorpresa per me che i due autori si siano attratti l’un l’altro: Uno chiama se stesso “Mr. Fire”, l’altro era altrimenti noto come “Haleakala” (Casa del Sole) da alcuni anni ha cambiato il suo nome in “Ihaleakala” (Divina Casa del Sole). Egli non è un Maestro.
Un Maestro non lavora materiali etichettati (copyright n.d.r), con biglietti da visita magici e cose simili (pag.119). Ho’oponopono non è un problem solving.
Ho’oponopono conduce alla pulizia
Queste sono tutte cose che porteranno anche risultati, ma non conducono alla pulizia. Essi diventeranno feticci vincolanti, creati dalla e per la paura.
Se invece ci si sentisse liberi di fare “Mahiki”, tutti questi strumenti diventerebbero inutili in un batter d’occhio – tutti.
“Mi è stato detto di uccidere il Divino per essere a casa” (pag. 172). Ho sentito la caduta di una maschera da Stan? Verranno tutti a galla come la storia di Giuda?
In un’intervista rilasciata nel mese di aprile 1985 (The Movement Newspaper, L.A., CA), Morrnah disse: “Amando noi stessi, stiamo amando il Divino“. Di conseguenza, se uccidiamo il Divino, uccidiamo noi stessi. Questo incentivo non aiuta nessuno.
Una nuova relazione tra la Divinità e l’uomo
Morrnah ha aperto la porta per una nuova relazione tra la Divinità e l’uomo, Stan sembra abbia avuto l’intenzione di chiudere la porta.
Potrebbe essere piacevole ricevere un nome onorato da una sorta di guru (pag 57/58), ma non sarà questo ad originare un legame duraturo, questo lo si può ottenere solo modificando la propria personalità. E’ una scelta di tutti.
In ogni momento ci sono nuovi problemi sotto il cielo che originano nuovo karma, il che significa: quello che fate agli altri (vivendo il vostro libero arbitrio), lo sperimenterete in voi stessi.
Se si creano dei problemi, si verificheranno dei problemi. Ho’oponopono non è un problem solving.
Ho’oponopono non è un problem solving certamente
Voi siete la causa. Sicuramente da quel momento in poi sappiamo che tu sei il creatore della tua vita, tu sei responsabile per i tuoi pensieri futuri, parole ed azioni. Tu sei responsabile per il benessere del tuo Unihipili. (…)
Se un cane ti abbaia contro, lascialo abbaiare. E’ il suo modo di parlare con te. E’ il suo modo di sentire la vita. Se ti disturba, non fermarti davanti a lui con idee magiche nella tua mente, come proposto nel libro (pagina 153).
Anche in questo caso Morrnah direbbe solo pulisci il fatto che non sei in sintonia con il suo abbaiare. Ho’oponopono non è un sistema di problem solving!
Non si dovrebbe cercare di purificare i 50 milioni di persone che secondo voi, nella vostra mente hanno votato per il presidente “sbagliato”, come proposto nel libro (pagina 168).
Impariamo ad andare oltre e consideriamo che Ho’oponopono non è un problem solving
Dovreste invece andare oltre il loro karma. Chiedere invece la pulizia su voi stessi perché siete arrabbiati per il loro voto.
La Divinità deciderà – che è ciò che Mormah direbbe. Voi siete la causa di essere arrabbiati. Ho’oponopono non è un problem solving
O ka Maluhia no me oe
La pace sia con voi, la Pace dell’ Io.
Ed è fatto.
Puoi trovare l’articolo originale a questo link: http://www.amazon.com/review/R2WOO07JXTFDH2/ref=cm_cr_rdp_perm/
Traduzione in Italiano a cura di Giovanna Garbuio
Richieste di aiuto energetico
Dunque Ho’oponopono non è un problem solving! Da qualche giorno su un paio di gruppi su facebook tematici sull’Ho’oponopono, cominciano a comparire sempre più spesso richieste di aiuto energetico per risolvere malattie, liti, discussioni, problemi relazionali ecc…
Si va dalla lite per dove riporre le scarpe, al bisogno impellente di denaro, a vere e proprie malattie o operazioni chirurgiche.
Assunzione totale di responsabilità sia nel creare i “problemi” che nel “risolverli”
Niente di fuori posto in linea di principio se non fosse che sono gruppi a tema Ho’oponopono. Dove le basi dell’Ho’oponopono sono 1) l’assunzione totale della responsabilità per la manifestazione della propria realtà.
Il mondo è uno specchio, perciò se il mio compagno è un insensibile disgraziato, la causa è sempre nella mia interiorità, perché se così non fosse o il mio compagno sarebbe caratterialmente diverso oppure sarebbe proprio un’altra persona oppure non avrei un fidanzato.
2) L’abolizione di aspettative specifiche. E la consapevolezza che 3) in ogni problema è presente la migliore opportunità per la nostra crescita in direzione della nostra più completa serenità e felicità.
Responsabilità al 100% dove Ho’oponopono non è un problem solving
Ho’oponopono non è un problem solving ma piuttosto Ho’oponopono e responsabilità sono lo stesso concetto. Non si può vivere l’uno prescindendo dall’altro!
Quindi la questione non è se chi riceve queste richieste di aiuto sia o non sia il responsabile della loro manifestazione nella sua vita (lo è certo), ma invece purtroppo chi “chiede aiuto” in questo modo non ha capito il fondamento di ho-oponopono e ancora una volta sta delegando il proprio potere ad altri.
Aiutare gli altri… e se farlo fosse controproducente anche per gli altri?
“Dare sostegno e comprensione è uno degli scopi per cui siamo su questa terra.” mi fa notare una lettrice.
E infatti posso anche essere d’accordo e possiamo discuterne, ma quello che è certo è che non lo è chiedere disperatamente il sostegno e rinunciare così al proprio potere.
Purtroppo questo è uno degli atteggiamenti più inefficaci e rallentati che possiamo assumere.
Non solo non abbiamo capito che Ho’oponopono non è un problem solving, ma non abbiamo nemmeno capito che qualunque problema ci sia nella nostra vita, è una nostra responsabilità. Ed è solo cambiando noi stessi che possiamo eventualmente neutralizzarne le cause e quindi smettere di percepirlo come un problema!
Ho’oponopono non è sistema per risolvere i problemi
Possiamo mandare luce a chi ce la chiede certo. Anzi il fatto che ce la chiedano per noi è un’ottima opportunità. Ma non lo è per chi la chiede. Chi la chiede sta cercando qualcuno che gli risolva le cose, evitandosi così di assumersi la responsabilità e quindi rifuggendo la potenza della propria Luce!
Pehea ka la... è uno stimolo per chi invia luce, ma soprattutto per chi si tarpa le ali sperando di prosperare sulla Luce che emanano gli altri… questo non è ho’oponopono.
Perciò cercare al di fuori di noi qualcuno o qualcosa (un aiuto energetico pure) che ci risolva la situazione attribuendogliene nel bene e nel male la responsabilità, è un atteggiamento che ci allontana proprio dall’assunzione dell’efficace atteggiamento ho’oponopono. Tutto il potere viene da dentro… inutile andare a cercarlo dentro gli altri che sono comunque un mio fuori.
Questo non è Ho’oponopono
Una nuova amica mi scrive: “ciao mi sono iscritta al gruppo per poter parlare o confrontarmi… comunque imparare riguardo l’ Ho’oponopono, ma invece ci sono praticamente solo richieste di aiuti, anzi di miracoli… questo non è la filosofia dell’ Ho’oponopono…”
Penso che questa riflessione dia un bel po’ da pensare… GRAZIE!
Ho’oponopono non è un problem solving, è molto di più
E ora veniamo alle lamentele... altro atteggiamento che va esattamente nella direzione opposta alla presa di responsabilità.
Lamentarsi non significa solo piangersi addosso senza motivo… lamentarsi è anche piangersi addosso “con motivo”
… E la lamentela in Ho’oponopono non è contemplata, non è prevista, non è “consentita”. Perchè Ho’oponopono è la consapevolezza che qualunque motivo serio e oggettivo ci pare di avere per compiangerci, è solo un motivo apparente. E Ho’oponopono ci permette di trascenderlo, ma la prima cosa da fare è non crogiolarcisi e la seconda è non cedere il nostro potere ad altri.
Ho’ponopono ci consente di trascendere il motivo di lamento, il problema… cambaindo a tal punto il nostro atteggiamento fino a comprendere che
Ho’oponopono non è un problem solving
“il problema non è il problema, ma il nostro atteggiamento nei confronti del problema è il problema!”
Jack Sparrow
Pertanto Ho’oponopono non è uno strumento per risolvere i problemi perchè semplicemente ci mostra come i problemi non sono quelli che noi crediamo che siano… anzi non ci sono proprio!
Disperarsi non serve, non è efficace, non aiuta nessuno. Dire sono nel periodo più nero della mia vita e soprattutto crederci, questo ci farà diventare sempre più disperati. Noi e magari anche qualcun altro che verrà trascinato nel vortice energetico che creiamo.
Il bello nel brutto
Mentre cercare il lato buono anche nella disperazione, il contare sulle proprie enormi forze, l’impegnarsi in prima persona anzichè andare in cerca di qualche facile bacchetta magica che non esiste, è l’unico atteggiamento che può portarci ad uscire dalla siutuazione.
Questo è Ho’oponopono questi sono i principi efficacissimi su cui si basa… solo se accettiamo queste premesse possiamo davvero guarire da qualunque cosa….
Se stiamo ad aspettare la magia da fuori… possiamo essere sicuri di una cosa sola… non arriverà!
Bando quindi ad atteggiamenti in stile “Povero me!”, “Me tapino!”, “Quanto soffro!”, “Le cose vanno sempre peggio”, “Mi trovo in un bruttissimo periodo” ecc… semplicemente perchè questa è esattamente la strada opposta ad ho’oponopono! In questo modo ci stiamo solo allontanando dalla nostra felicità.
Ho’oponopono non è un problem solving e lamentarsi risolve ancora meno
E se le “lamentele” si presentano come richieste d’aiuto il succo non cambia. Sono richieste d’aiuto sì… condivisibili certo, ma che non si adeguano alla prospettiva di Ho’oponopono.
Io spero di essermi spiegata… non voglio offendere nessuno, è la cosa più lontana dalle mie intenzioni, ma se un gruppo, un forum, un incontro serve per capire cos’è ho’oponopono… beh… Ho’oponopono non è questo!
Essere aperti alle soluzioni
Le richieste d’aiuto vanno benissimo… ma i primi ad essere aperti alle soluzioni dell’Universo (di cui noi siamo parte olografica e quindi è sempre a noi stessi che dobbiamo rivolgerci e siamo sempre noi gli unici e i più potenti a riguardo), siamo noi che siamo i protagonisti della richiesta di aiuto.
Se le cose accadono c’è sempre un motivo…
Ed è sempre un motivo di evoluzione e di crescita. Demonizzarle, etichettarle come brutte, come il peggio che mi potesse accadere, non fa altro che remare contro a tutto il processo ho’oponopono!
Lo so che non sono molto diplomatica in queste cose e in come le dico (ci sto sempre lavorando), ma spero riusciate a capirmi…
Scrivo questo perché mi rendo sempre più conto che c’è un bel po’ di confusione su come agisce Ho’oponopono e su cosa.
Tutti questi post che compaiono di richiesta di assistenza energetica, di preghiere, di condivisione del proprio dolore… E’ tutto molto comprensibile ed umano, ma Ho’oponopono non è questo. Ho’oponopono non è lamentarsi e chiedere aiuto fuori. Ancora una volta Ho’oponopono non è un sistema per risolvere i problemi. Ho’oponopono è essere consapevoli che il potere viene tutto da dentro e usarlo.
Ho’oponopono per risolvere un problema
Dunque Responsabilità al 100% significa questo. Significa che io posso cambiare la mia vita e rivoltarla come un calzino, ma non chiedendo aiuto agli altri o responsabilizzando gli altri del mio malessere.
Ho’oponopono è decisamente oltre questi atteggiamenti che inconsapevolmente, per quanto possano fare tenerezza e compassione sono solo autodistruttivi.
E coltivarli o approvarli o enfatizzarli o anche condividerli e sostenerli, fa solo il male del nostro prossimo. Contrariamente a quello che diffusamente si crede, contribuisce alla “distruzione” del richiedente. Nonché aiuta a peggiorare la situazione energetica di chi risponde commiserando e capendo e compiangendo i poveri derelitti…
E’ controproducente per tutti
Insomma energeticamente un’operazione completamente controproducente per tutti. Forse l’ho già detto, ma Ho’oponopono e responsabilità sono lo stesso concetto non si può vivere l’uno prescindendo dall’altro!
Non si ricevono miracoli da fuori, dagli altri con Ho’oponopono e chiederlo è semplicemente un decretare la propria impotenza. Un’incentivazione della propria bassa autostima, e chi ci segue in questa operazione è questo che fa. Non ci risolve il problema, non ci sta davvero aiutando, ci dimostra ulteriormente che noi non ce la possiamo fare e alla fine ne saremo sempre più convinti.
Con Ho’oponopono siamo noi gli agenti, le soluzioni siamo noi a trovarle e a manifestarle.
Ho’oponopono non è un processo di risoluzione dei problemi
Magari anche attraverso l’aiuto di altri, mica no, ma “il percorso lo dobbiamo fare noi, capire noi perché abbiamo intorno questo grande vuoto, questo dolore… non sono gli altri che possono togliercelo.”
Finchè non si capisce tutto questo non stiamo usando Ho’oponopono e non abbiamo compreso Ho’ponopono, anzi stiamo via via risporcando tutto ciò che puliamo (perché Ho’oponopono è efficace comunque).
Ancora una volta Ho’oponopono non è un problem solving
Ancora una volta siamo di fronte all’incomprensione dell’unicità dell’Amore. Non riusciamo a fare nostro il concetto che Tutto è Uno e che le leggi universali sono leggi universali attive sempre non solo in “campo spirituale”. Semplicemente perché se Tutto è Uno come è, non esiste differenza tra “campo spirituale” e “campo materiale”.
E concludiamo questi ragionamenti con questa affermazione chiara e cristallina di Aunty Mahealani Kuamo’o Henry:
Molti sono sorpresi di apprendere questa forma di Ho’oponopono radicata nello Spirito Aloha perché è così diverso dall’ idea cristiana e occidentale di risoluzione dei conflitti.
Ho’oponopono è anteriore alla nozione di conflitto introdotta dai missionari e porta avanti l’ Aloha per sé e la pratica del riconoscimento della propria perfezione. Si tratta di sperimentare la vita momento per momento mettendo da parte la mentalità di paura basata sul potere, sul controllo, sul peccato e sulla colpa.
E’ l’antico sapere che Io sono il miglior io di sempre e che non ci sono duplicati. Io sono Io! Io Sono: l’originale Io. E posso commettere errori solo come potrebbe commetterli un dio o una dea.
Aunty Mahealani Kuamo’o Henry
Perciò ancora ripeto che Ho’oponopono non è un problem solving
Poichè è davvero “facile, molto facile uscire dai problemi e cambiare vita” (ma bisogna smettere di cercare e volere il “problem solving”)
E la strada, lo ribadisco, è estremamente facile quando la smettiamo di cercare spasmodicamente la bacchetta magica. Ma comprendiamo qual è il meccanismo alla base dell’evolvere delle cose e come la necessità di un problem solving è la più grande illusione a cui siamo assuefatti.
Il momento in cui abbandoniamo il bisogno di risolvere i problemi e di cambiare vita è il momento preciso in cui i nostri problemi non solo si risolvono, ma letteralmente scompaiono. E la nostra vita cambia proprio nell’istante esatto in cui smettiamo di cercare tutte le tecniche per farla cambiare…
I problemi come opportunità
Ovviamente so che non è una consapevolezza per tutti, non perché tutti non siano pronti o non abbiano il livello adeguato per usufruirne (cosa vorrà poi mai dire avere un livello adeguato?), ma proprio perché siamo tutti diversi e non abbiamo tutti le stesse necessità.
Perché la cosa che è adeguata per me non necessariamente è adeguata per te senza che per questo io sia più avanti o più indietro sul percorso verso “l’illuminazione” (altro arcano concetto).
Ognuno ha il suo percorso e molti di questi percorsi sono inevitabilmente irti di difficoltà efficaci e produttive, altri sono più immediati.
In sintesi io voglio mettere a disposizione comunque l’alternativa con la “convinzione” che possa essere l’alternativa per tutti coloro per cui è l’alternativa adeguata (un po’ roccambolesco ma spero di essermi spiegata).
Ho’oponopono non è un modo per modificare le cose
Fino a quel momento molti continueranno a dirmi che parlo così solo perchè ho una vita facile (non molti in realtà, ma qualcuno me lo dice…) e per quanto io risponda che in realtà ho una “vita facile” perchè parlo (vivo) così, non mi angustio se il messaggio per costoro non è chiaro. Mi accontento di spargere semi. So che al momento giusto germoglieranno ovunque.
Allo stesso modo sappiamo tutti che “capire” tutto questo non è certo il punto di arrivo. Ma è solo un buon punto di partenza. E per la mia esperienza, arrivati a questo punto trasformare l’aver capito in sapere e in vivere è molto veloce. Ma bisogna certo continuare ad Esserci e non affidare la propria evoluzione a nessun altro che a noi stessi.
Personalemnte ho sempre cercato di porre un forte accento sul come fare (che contempla decisamente il come essere) piuttosto che sul cosa ottenere. E credo che sia principalmente per questo che i miei libri vengono così apprezzatiti. Certo la frase “cambiare paradigma” la uso anch’io, ma credo non faccia parte dei miei difetti quello di scrivere in dificilese le cose facili (ne ho comunque consapevolmente tanti altri). Anzi penso (ne ho le prove 😀 ) di essere bravina a spiegare in modo facile cose spesso presentate come difficili.
Ho’oponopono è facile, parliamo in facilese
Ma questo non è certo un mio merito, è solo che anch’io sono stata dall’altra parte della barricata e so quanto è frustrante leggere che bisogna fare e ottenere questo e quello, ma quando si arriva al punto di capire come… finisce il libro!
Ho sempre cercato di non fare così. In molti mi dicono che ci sono riuscita (“Soffrire non è necessario” – “Ricomincio da me” in particolare, ma prima bisogna sapere come funzionano le leggi universali e qual è l’atteggiamento da raggiungere “Ho’oponopono occidentale“)…. Certo strada ce n’è ancora da fare tanta e non sarò certo io a tirarmi indietro.
“Non siamo tutti uguali e non assimiliamo tutti le cose nello stesso modo” è una grande consapevolezza dalla quale non si può prescindere mai.
I problemi sono opportunità di crescita
Scusa grazie ti amo è uno strumento, ma è uno strumento anche superficiale se vogliamo. La ricerca del bello in ogni cosa è uno strumento molto più profondo che partendo dal mantra ci porta proprio a cambiare atteggiamento e quindi a cambiare paradigma.
(Cambiare paradigma significa cambiare modo di vedere e di percepire le cose! Il paradigma è il modello di riferimento su cui si basa la visione della realtà)
Perchè ovviamente il cambio del secondo deriva dalla modifica del primo e non è possibile viceversa. In “Rcomincio da me” ho analizzato strumenti efficaci e potentissimi come la benedizione, il non giudizio, la gratitudine, il perdono (inteso in senso hawaiano e cioè partendo dalla consapevolezza che non c’è niente da perdonare.)
Ho’oponopono non è un problem solving
Sinceramente credo davvero di non avere moltissimo da “rimproverarmi” circa non aver messo a disposizione semplici “come”… Ovvio che non posso far stare tutto dentro un libro solo. E confesso che ho e ho avuto talmente tanto da dire che non trovo nemmeno editori disposti a pubblicare tutto ciò che ho scritto nei tempi in cui l’ho scritto sigh! Un editore tendenzialmente non pubblica più di un libro ogni 10 mesi dello stesso autore. E con me hanno fatto diverse eccezioni!
La riflessione di Maria Salerno
“…spesso mi capita di leggere considerazioni del tipo: “a me il mantra non è efficace”, “a me invece sì, va a buon fine”, “prova con questa meditazione, è fantastica”, “io l’ho fatta e a me non è successo nulla”.
E mi viene da domandarmi: ma cosa dovrebbe o non dovrebbe andare a buon fine? Siamo di fronte ad un talismano, ad una formula magica, alla maga Magò? Sono strumenti. Importanti, preziosi, potenti.
Ma strumenti. E in quanto tali ci aiutano, ma non si sostituiscono a noi, siamo noi che “andiamo a buon fine”, la nostra intenzione, il nostro potere creativo, le nostre risorse interiori.
Maria Salerno
Gli strumenti
Gli strumenti agiscono nella nostra vita esattamente come fanno gli amici: ci aiutano, ci sostengono, ci supportano, a volte ci indicano la via, ma ad ogni modo siamo noi che dobbiamo percorrerla, sempre.
Nessuno si può sostituire a noi nel vivere la nostra vita. Secondo me è importante realizzare compiutamente questo pensiero e per questo ho sentito di condividerlo, perché altrimenti continueremo a riporre nell’esterno tutta la nostra fiducia, ad esternalizzare anche la spiritualità, a delegare, a responsabilizzare qualcun’altro o qualcos’altro di un cambiamento di cui solo noi possiamo essere artefici e responsabili.Maria Salerno
Cambia il dentro per cambiare il fuori vale anche di fronte al mantra, di fronte ad una meditazione potentissima, di fronte ad un libro, un seminario…l’onere del lavoro è sempre nostro, gli strumenti ci danno solo una mano.”
Riassumendo: Ho’oponopono per risolvere un problema non è efficace
Dunque riassumendo se con Ho’oponopono il nostro obiettivo è quello di “risolvere” un determinato problema siamo un tantino fuori strada.
Il nostro obiettivo con Ho’oponopono è quello di superare le nostre limitazioni percettive per riconoscere la nostra Reale Identità, comprendere, sapere il nostro essere Amore in condivisione e in unità con la Fonte originaria di tutto ciò che è, che è l’energia d’Amore da cui tutto deriva e che in essenza tutto è nella sua perfezione.
Che poi questa consapevolezza faccia evolvere le cose in maniera che anche determinati problemi si “risolvano” è solo un effetto collaterale, ed è una cosa che può accadere o no. Ma se noi avremo “fatto correttamente Ho’oponopono” non sarà più importante.
(Per inciso non si può fare Ho’oponopono scorrettamente)
L’obiettivo di Ho’oponopono è quello di permetterci di cambiare prospettiva e riconoscere chi siamo attraverso ciò che manifestiamo.
Ciò che sostanzialmente fa Ho’oponopono è trasformare (trasmutare) la polarità energetica che noi percepiamo come negativa e attribuiamo a determinate “memorie” (ricordi), in energia neutra e quindi nuovamente plasmabile. Ho’oponopono cancella la negatività che nella vita abbiamo generato e che ha dato origine a quelli che sono diventati blocchi energetici o credenze limitanti.
Questo è il concetto che sta alla base di Ho’oponopono. Siamo un tutt’uno in evoluzione e tutto ciò che entra a fare parte di questo tutto, è sempre la cosa più utile ed efficace per la nostra crescita e per la crescita di Tutto.
Ho’oponopono è dunque principalmente senz’altro un modo di essere che si basa sull’Amore: Amore inteso umanamente come la coscienza che si raggiunge con l’esperienza dell’unità. Gli Hawaiani lo indicano con una parola: Aloha.
Ciao, non ho mai considerato il mantra come un “magico risolvitore di problemi”, essi si presentano quotidianamente e non saranno certo quattro parole a dissolverli magicamente ma sono io col mio potere (ognuno ha il suo…) a fare la differenza, a decidere se affogarci dentro o a “surfare” su di loro!!
Nel passato ho usato il mantra perché mi ha aiutato a lasciare andare certe memorie “frenanti”, e allora ho continuato ad usarlo come fosse una buona azione da fare per il mio benessere interiore, senza aspettative, senza pregiudizi, semplicemente perché mi fa sentire meglio….la semplicità nella vita è un valore che ci siamo dimenticati di apprezzare!! Stefano.
E’ tutto molto interessante, ma ho notato che se non leggo subito le e- mail perdo tutto il contenuto. Io conoscevo hoponopono dello zero, mentre questo è piu’ completo. Grazie per la continua attenzione che avete nell’inviarmi i contenuti. Vi abbraccio, Stefania Setta.
Carissima Gio’…condivido tutto….per me e per ora sei l’Unica che esprime la Verità……..mi sono arrampicata sui vetri in passato per negare tutto questo …..ma ho toccato con mano che è cosi’!!! Grazie per esserci e divulgare quella che è una grande verità….un abbraccio Gio’ prima o poi ci troveremo…Loredana
Meglio prima! Smack!
Ciao
credo che al di là del mantra, che aiuta sicuramente a centrare la propria responsabilità, ad essere presente, è importante il cambiamento che questa “filosofia di vita” porta dentro di noi. È il cambiamento, per quanto mi riguarda, quello che crea “la magia” di tutto ciò che accade. Se la vita si affronta con un sorriso con la gioia nel cuore tutto può accadere!
Grazie ? ti amo ❤️ scusa.
Barbara
Cara Gio`, cio` che comunichi e` del tutto coerente e credibile, ma dove sta il problema ? Sta nel modo con cui certe rivlazioni arrivano alla maggior parte dei lettori: se certi strumenti lasciano capire di funzionare da problem solving, o far perdere i chili di troppo, o far sparire le rughe, o far avere successo nel lavoro d'impresa, o far conquistare il cuore di donne o uomini, molti ci si buttano come pesci sull'esca; se invece parli di perdere la propria identificazione fasulla per cercare la Reale Identita`, tanti si prendono paura, cosi` come quelli che sentivano Gesu` dire "per venire con me dovrete odiare vostro padre e vostra madre" o quelli scioccati da San Francesco che si spogliava di tutti gli averi (per restare alle tradizioni a noi piu` consuete).
Precisamente Piero! Ottima precisazione grazie 😊😊😊
grazie a te Gio` !
E' straordinario come in base alle emozioni, scegliamo le azioni da intraprendere.
Mi viene in mente la frase di un celebre biologo che disse una cosa simpatica : "se prendessi le sostanze chimiche rilasciate dal cervello di persone in uno stato emotivo di amore/gratitudine…
e le mettessi in un contenitore con altre cellule, queste si espanderebbero splendidamente.
Al contrario se prelevassi delle cellule da uno stato emotivo di rabbia/paura…, queste smetterebbero di crescere".
Un grazie a Giovanna per gli utilissimi contenuti proposti sempre con cura.
Che bellissima questa immagine. Grazie a te per averla condivisa