Giovanna Garbuio

Padre Figlio e Spirito Santo cosa significa? 3 in 1 o 1 in 3?

Padre Figlio e Spirito Santo

Padre Figlio e Spirito Santo
Padre Figlio e Spirito Santo

Padre Figlio e Spirito Santo: la Trinità in azione


[inserito kala]

A me piace pensare a Dio come la Coscienza dell’Unità. Ma voglio comunque provare ad argomentare il mio sentire, il mio sentirmi Dio in Dio e il mio sentirmi nulla se non mi riconosco in Lui, ma consapevole che il non sentirmi in Lui è solo un limite della mia capacità di percezione, perché Dio è contemporaneamente ogni cosa e nessuna cosa.

Padre Figlio e Spirito Santo
Padre Figlio e Spirito Santo

La Trinità mistero o conoscenza?

Dio è Uno e Trino proclama la nostra tradizione religiosa e aggiungere essere questo un mistero sublime.

Sublime lo è certamente, ma che sia effettivamente il mistero pare negato da tutte le altre tradizioni. Non siamo affatto noi soli a credere in un Dio Uno e Trino.

Molte grandi tradizioni, molte vie di conoscenza lo hanno affermato nel corso dei secoli ad ogni latitudine. (…) Ancora una volta nella nostra tradizione questo viene chiamato “mistero della fede”. Questo mistero è invece “conoscenza di Verità” nelle altre spiritualità così come anche nella nostra tradizione esoterica. (…)

Nella comune credenza dei cattolici Dio è identificato con il Padre, ma non è così (nella teologia cristiana n.d.r.) in realtà. Dio è Dio ed allo stesso tempo è Padre, Figlio e Spirito Santo. Dio è Uno che si manifesta come Trino. Il Padre è una prima differenziazione, molto impropriamente, potremmo dire una componente della Trinità. Nella conoscenza esoterica di tutte le tradizioni Dio è trascendente e da questa Pura Esistenza si manifesta l’esistente e cioè la Trinità (quel Tutto che è Uno n.d.r.).

Cesare Boni

Padre Figlio e Spirito Santo come è andata

Vi racconto una storia sul Padre Figlio e Spirito Santo: tanto tanto tempo fa… anzi no! Niente tempo!  

C’era una volta quando ancora  il tempo non era tempo, quando ancora lo spazio non esisteva, in cui l’Uno che era tutto ciò che esisteva, in se stesso, immobile e identico a se stesso in maniera assoluta, senza caratteristiche e senza parzialità, ma talmente assoluto da non poterne nemmeno parlare perchè ogni attributo lo limiterebbe. In un certo momento che non era un momennto qualcosa in lui che non era qualcosa perchè era tutto, sentì l’impulso a sapere chi era. Per farlo dovette guardarsi, ma per guardarsi dovette fare in modo che ci fosse qualcuno che guardava e qualcosa da guardare, così nel processo di osservarsi si relativizzò (pur rimando comunque l’assoluto) e sostanzialmente divise se stesso da se stesso.

La creazione nasce dall’impulso eterno che l’Uno ha di conoscere se stesso. E questo avviene in una spinta di gioia. L’Uno ha ceduto allo stimolo di conoscersi e per farlo  ha contratto la sua natura assoluta dando origine a un’esistenza relativa. Qualcosa può essere visto soltanto se esiste uno spazio tra chi guarda e chi è guardato e così in quest’atto di separazione si generò lo spazio. Allo stesso modo l’azione dell’osservare è un movimento e perché un movimento possa verificarsi deve esserci un prima del movimento, un durante il movimento e un dopo il movimento e così si generò il tempo.

Hanno dunque origine uno spazio, la distanza dell’Uno dall’Uno in sé stesso, e un tempo, il tempo del movimento dell’osservazione. L’ infinito si realizza e si limita quindi in un tempo e in uno spazio attraverso l’azione di conoscersi. Nell’Uno questa operazione evidentemente non poteva che realizzarsi all’interno di se stesso non essendoci nient’altro che Lui. Ecco Padre Figlio e Spirito Santo. 

Padre Figlio e Spirito Santo

Dio quindi E’, è pura esistenza, ossia E’, non esiste. Ma è l’esistenza di ciò che esiste e allo stesso tempo si conosce, conosce se stesso. Quindi dialetticamente impropriamente Dio E’ e contemporaneamente si conosce… osservandosi. Da qui nell’Uno si genera la dualità, osservante e osservato.

Perciò l’osservatore, che nei secoli seguenti è stato definito il Padre (il creatore) e il conosciuto, che nei secoli seguenti è stato definito il Figlio (la creatura quindi noi), sono contemporaneamente sempre la stessa cosa: l’Uno. L’osservazione dell’osservato può realizzarsi solo tramite un terzo elemento che è quell’azione di conoscenza che da un lato separa il Figlio dal Padre e dall’altro riunisce il Padre al Figlio.  

Ciò che permette al conoscente di conoscere il conosciuto e l’atto di conoscenza. Un’energia consapevole che unisce l’Uno alla sua proiezione. Questa energia che nei secoli seguenti è stata definita Spirito Santo è la Vita (il movimento consapevole) della creazione.

Padre Figlio e Spirito Santo
Padre Figlio e Spirito Santo

Il prisma di Newton: Padre Figlio e Spirito Santo

Il funzionamento dell’esperimento del prisma di Newton può farci comprendere meglio tutta questa operazione che altrimenti rischia di apparire troppo complicata. Immaginate un raggio del sole incolore che si scontra con un cristallo trasparente e sfaccettato. Il raggio di luce passa attraverso il cristallo, ma quando esce non sarà più un raggio bianco, ma si sarà scomposto in diversi raggi di diversi colori . E’ il fenomeno per cui si realizza l’arcobaleno che è il riflesso della luce bianca del sole sulle goccioline di pioggia. Se noi pensiamo al raggio di Sole come al Padre (Uno) e i sette colori come il Figlio unigenito (generato dall’Uno) la questione diventa più chiara.

I 7 raggi colorati (che rappresentano la molteplicità della creazione) sembrano, ad uno sguardo superficiale, autonomi e indipendenti, ma in realtà senza il raggio di sole incolore non esisterebbero nemmeno i raggi colorati, che tutti assieme sono il raggio incolore e si realizzano attraverso il mezzo (il cristallo o Spirito Santo) attraverso cui il raggio incolore si materializza in un arcobaleno. Se però di nuovo facciamo passare l’arcobaleno attraverso il cristallo, quello che si realizzerà sarà il raggio incolore originario.

Ritorno all’Uno

Padre Figlio e Spirito Santo

Credo che così si possa capire meglio la funzione dello Spirito Santo sia nel processo di creazione (conoscenza) sia nel processo di ritorno all’Uno del creato (libero arbitrio).  

L’Uno (Padre) guarda se stesso e osservandosi dà origine alla molteplicità (Figlio). La molteplicità fa esperienza di se stessa e attraverso il libero arbitrio sceglie di utilizzare la sua esperienza per riconoscersi nell’Uno.

L’inghippo di tutta questa faccenda è che il Padre pur separandosi dentro se stesso, rimane consapevole del movimento a cui ha dato origine. Rimane consapevole di essere contemporaneamente l’osservatore (PADRE), l’osservato (FIGLIO) e l’osservazione (SPIRITO SANTO).


Ma il Figlio avendo subito l’azione del Padre, pur rimanendo irreversibilmente la stessa cosa del Padre si percepisce allontanato dal Padre e diverso dal Pade e perde la consapevolezza di essere l’Uno.


Questa è la malattia della “dimenticanza” che affligge l’Umanità e tutta la creazione.

Consapevolezza

Padre Figlio e Spirito Santo
Padre Figlio e Spirito Santo


Siamo Dio in Dio, ma non sappiamo di esserlo, perché ce ne siamo dimenticati. Sentendoci separati da noi stessi ricerchiamo incessantemente di realizzare di nuovo l’unione che sentiamo inconsapevolmente essere la nostra Reale Natura, ecco perché abbiamo questo bisogno spasmodico di Ri-conoscerci, di ricordarci chi siamo.


Il movimento che stiamo compiendo all’interno delle nostre incarnazioni è proprio quest’azione determinata dallo Spirito Santo appunto, l’azione di conoscenza che ci riconduce a riconoscere la nostra unità con il Padre, il nostro Essere Uno: figli unigeniti (cioè generati dall’Uno) del Padre che è l’Uno consapevole.

  • Conoscitore (Padre),
  • Conosciuto (Figlio),
  • Conoscenza (Spirito Santo)

Ecco perché tutti i saggi della storia continuano a ripetere all’umanità che per raggiungere la nostra armonia dobbiamo riuscire a rispondere alla domanda:  “chi sono io?”.

Naturalmente l’azione di ritorno alla conoscenza, essendo l’unica azione reale (tutto è Uno) non può che verificarsi per mezzo della stessa azione che ha generato la percezione della separazione, ossia lo Spirito Santo.

Padre Figlio e Spirito Santo nella cristianità

Padre Figlio e Spirito Santo

Tutto questo lo si ripete tutte le domeniche in chiesa:

“Unigenito (generato dall’Uno) Figlio di Dio, Nato dal padre prima di tutti secoli (prima del tempo e naturalmente dello spazio), (…) generato e non creato della stessa sostanza del Padre  (in effetti nulla è stato creato… c’era già… è stato solo trasformato, stessa sostanza e diversa forma) (…) credo nello spirito Santo che è Signore e dà la vita (eccola qui l’azione), e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato (stessa essenza, stesso livello, diversa forma ma medesima sostanza, distinti ma non separati)”. 

La vita dunque sostanzialmente è il percorso che si realizza attraverso l’azione dello Spirito Santo (conoscenza) in andata e Spirito Santo (libero arbitrio) in ritorno.  

Ecco qual è il gioco della vita. Il gioco di osservazione che Dio realizza in se stesso per arrivare a comprendere consapevolmente il suo essere Assoluto. Proprio questo è lo scopo della vita: tornare a riconoscerci Uno attraverso decisioni conoscitive in un percorso di espansione della consapevolezza umana.

Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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  1. Wow! Chiarissima ed illuminante spiegazione! Grazie Gio *__*
    Sei riuscita a dire in parole tutto quello che ho sempre sentito dentro. Sai quel sentore sottile ma preciso, difficile da dire eppure chiaro e potente? Ecco, quello… In più, le meditazioni con Aumakua, sono delle vere e proprie perle, fatte di sensazioni vivissime, che girano intorno a questi argomenti.
    E’ straordinario come la Vita, se la lasci fare, ti conduca esattamente dove devi andare, e nel modo giusto… grazie…

  2. Grazie, grazie grazie! Veramente illuminante. Stampo questa spiegazione e la tengo sul comodino, per leggerla ogni volta che mis entirò confusa!

  3. Grazie Giovanna per queste piccole fiammelle che accendi per illuminare grandi misteri della cristianità come quello della santissima trinità. Tutto quello che ci serve è da sempre qui davanti a noi ma a volte non basta una vita per capire questa semplice verità. Perché tutto quello che ci circonda è sacro, l’unica cosa profana è il nostro sguardo. Un abbraccio

    1. Wow Francesco: ” tutto quello che ci circonda è sacro, l’unica cosa profana è il nostro sguardo”! Questa riflessione è bellissima!

  4. Ciao
    Grazie, interessantissimo
    Permettimi la battuta: se fossi stata io Dio l’avrei fatta più semplice per guardarmi; avrei inventato uno specchio!
    E così avrei evitato un sacco di guai!
    Forse, non è che Dio a quel NON tempo si sentiva a solo? E annoiato!
    Il tempo non tempo deve essere parecchio strano, visto che poi noi continuiamo a venire qui a trascorrerlo!
    Ciao e grazieeeee!

    1. ahahahahaha Lore… vedi che sei Dio! Perchè in effetti ha proprio realizzato uno specchio 😁

  5. Parlare di Padre, Figlio e Spirito Santo ed associarlo a vignette di bassa qualità non è il massimo che ci si possa spettare da te.
    La Trinità parte dal Raggio di Creazione dove un Sole centrale attorno al quale ruotano due “Atomi” e attorno a ciascuno dei due atomi ruotano quattro universi con tutte le loro galassie ecc.
    Da questo prendono origine la Legge del Tre e la Legge del Sette. Gurdjieff ne parla approfonditamente nel libro Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto scritto da Ouspensky.
    E’ lo schema di funzionamento dell’energia: maschile, femminile e neutra. O Protoni, Elettroni e Neutroni.
    Sono anche alla base dell’Albero della Vita, di quello del Bene e del Male dell’Antico Testamento, le Sephirot della Kabala ebraica sono anche lo Yin e lo Yang, il Caduceo con i serpenti Ida e Pingala che si attorcigliano su per la colonna vertebrale Shushumna, sono anche i bracci della croce.
    Sono anche il Cristo che alla destra del Padre dice: “Sia fatta la tua volontà non la mia” e alla sinistra del Padre c’è lo Spirito Santo che attraverso Maria dice: “Sia fatto di me secondo la tua parola” . Cioè ancora le tre energie che lavorando congiuntamente e con uno scopo comune rendono possibile qualsiasi cosa.
    Si potrebbe continuare a lungo ma qui lo spazio è quello che è.
    Auguro tutta la Luce possibile a tutti!!!

    1. Dimenticavo, tutto è energia che è eterna e quindi è l’origine di tutto e prende il concetto di Padre, e l’energia vibra per sua natura quindi la vibrazione è il Figlio generato e non creato, il Logos, il Verbo, l’Alfa e l’Omega sono tutti modi di esprimere il concetto di vibrazione. Questa energia prende il nome di Amore. Dio è l’Amore! Come diceva il mio maestro.

      Possiamo pensare che nel centro della testa umana (ipofisi) vi sia come un microchip (a livello quantico) che corrisponde al Padre, nel cuore (ghiandola del timo) c’è il microchip del Figlio e alla base della colonna vertebrale vi è il microchip che corrisponde allo Spirito Santo. Quindi tutta la macchina umana funziona grazie al principio della Trinità.
      Il corretto funzionamento armonico di queste energie determinano salute o malattia, crescita spirituale o decadenza.
      La nostra azione cosciente muove il tutto ed è qui che Ho’Oponopono entra in azione e lavora.
      Amore a tutti!

  6. Grazie Giovanna… interessante riflessione e il tema della dimenticanza mi a ricordato un libro l assemblea degli animali del 2020… Ne parlavano della dimenticanza come il peccato originale…sempre illuminanti i tuoi scritti grazie

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