Cosa centra l’Amore con la guerra? Sembra impossibile che possa esserci una relazione
Cosa centra l’Amore con la guerra?
Tutto è Uno, l’Uno è Amore, tutto è Amore in evoluzione verso l’espansione dell’Amore! Quindi l’Amore è in tutto. Questo è ciò che ci mostra Ho’oponopono
Perciò l’Amore riguarda tutto, quindi anche la guerra paradossalmente ha a che fare con l’Amore.
Questo non significa che sia estremamente pono fare tutto ciò che è in nostro potere per spegnerla e non alimentarla ulteriormente. Allo stesso modo la stessa cosa vale per tutti i conflitti grandi e piccoli della nostra vita. Se si verificano hanno qualcosa a che fare con l’Amore, fosse anche solo l’opportunità di permettergli di manifestarsi per ripristinare l’Aloha, per recuperare l’armonia e l’equilibrio perduti.
Perciò benediciamo sempre qualunque cosa accada (benedico il bene presente in questa situazione e chiedo di vederlo) perchè se accade è generata dall’Amore, per quanto ci possa apparire inaccettabile e impossibile.
Azione ispirata è Ho’oponopono
Ma contemporaneamente attiviamoci per trasmutarne la bassa vibrazione, individuando anche nei conflitti lo scopo dell’Amore, contribuendo con tutto il nostro essere a che tale scopo venga raggiunto attraverso la messa in azione!
Tutto è e sarà sempre perfetto, al posto giusto e al momento giusto per la mia crescita individuale, per il mio successo personale, per la mia felicità e per consentirmi di sfruttare appieno il mio talento in questa vita per il mio bene e per il bene degli altri.
Aunty Nalamaku Morrnah Simeona
Di fronte al “male” è inevitabile soffrire, sentirsi disorientati, avere reazioni di rabbia e di non accettazione. E’ normale, è umano!
Ma se riusciamo ad essere presenti anche di fronte a queste situazioni inguardabili, inascoltabili e ingestibili, ci ricorderemo, perchè avremo imparato a sentirlo, che tutto è Uno e che l’Amore è in Tutto.
L’Amore (Luce) è presente
E ogni situazione porta con se luce sufficiente per permetterci di riconoscere l’Amore presente in essa e allo stesso tempo è sempre sufficientemente buia per permetterci di scegliere (se vogliamo, se non possiamo fare altrimenti) di vederne solo il lato d’ombra. Sempre e solo nostra è la responsabilità di scegliere se agire o reagire. In presenza possiamo scegliere se agire, riconoscendo le emozioni e lasciandole andare o di reagire sull’onda dell’emozione, facendoci guidare dalle emozioni stesse (memorie).
Noi possiamo scegliere
Possiamo scegliere di focalizzarci sull’ombra e alimentare il nostro rancore verso i responsabili di certe nfandezze, alimentando la produzione di odio e di conflitto. Oppure possiamo scegliere di essere Amore e quindi di benedire e mandare Amore a tutto ciò che è coinvolto nella situazione. È sempre una questione di scelte, più o meno consapevoli, ma sempre scelte. E quando scegliamo di essere Amore, produciamo e amplifichiamo e alimentiamo l’Amore nella nostra realtà.

Dunque cosa centra l’Amore con la guerra?
Se ognuno di noi deciderà di essere Amore vedremo davvero il mondo cambiare sotto i nostri occhi. E comunque a prescindere da ciò che decidono o scelgono gli altri… noi abbiamo la potenzialità di direzionare la nostra energia e mettere in moto la risonanza.
Decidere di amare ed essere amore non significa rimanere inermi di fronte alla sofferenza, anzi, tutt’altro. Significa decidere di elevare le proprie vibrazioni. E il nostro mondo, come ogni mondo, come ogni situazione, come ogni frangente, ha bisogno di vibrazioni alte per generare benessere diffuso!
Ecco cosa centra l’Amore con la guerra
E concludo con questo spunto di riflessione molto profondo:

“Quante volte mi avete domandato se si possono fermare le guerre? Certamente, sarebbe possibile. Basterebbe che la gente si svegliasse. Sembra una cosa da nulla.
Non vi è nulla, invece, di più difficile, perché il sonno è indotto e mantenuto dall’intera vita circostante, da tutte le condizioni dell’ambiente.
“Come svegliarsi? Come sfuggire a questo sonno?” Queste domande sono le più importanti, le più vitali che un uomo si possa porre. Ma prima di porsele, egli dovrà convincersi del fatto stesso del suo sonno.
E gli sarà possibile convincersene solo tentando di svegliarsi. Quando avrà compreso che non si ricorda mai di sé stesso, e che il ricordarsi di sé significa risvegliarsi fino ad un certo grado, e quando avrà visto per esperienza quanto sia difficile ricordarsi di sé, allora comprenderà che per svegliarsi non basta desiderarlo.
G.I.Gurdjieff
…anche se è il primo fondamentale passo!