Giovanna Garbuio

I-Dentità del Sè, cos’è, cosa significa?

I-Dentità del Sé è l’essenza dell’essere umano.

[inserito]

Nella concezione Hawaiana Hawaiana l’Essere Umano è composto da 3 entità connesse e indivisibili, che insieme formano l’ I-Dentità del Sé

  1. Il Subconscio – Ku – Unihipili
  2. La mente cosciente – Lono – Uhane
  3. L’Io Superiore – Kane – Aumakua

Che si armonizzano nella totalità dell’Io (I-Dentità del Sé) identificato nella spiritualità Hawaiana con Kanaloa

4. Totalità dell’Io – Kanaloa

Centratura, allineamento…

Il processo di Ho’oponopono individuale proposto da Auntie Morrnah Nalamaku Simeona si basa proprio sull’armonizzazione delle tre parti interiori della totalità dell’Io, rappresentata come la “famiglia sacra”:

  1. Unihipili – Il Bambino interiore
  2. Uhane – La Madre
  3. Aumakua – il Padre

Che se in equilibrio, in armonia tra loro, risuonano con la Divina Intelligenza che è la totalità del tutto realizzando la totalità dell’Io (I-Dentità del Sé). Questo è ciò che in tante altre pratiche e dottrine si definisce centratura, allineamento. Questo significa trovare il proprio centro di gravità permanente.

Secondo la saggezza Ho’omana, l’essere umano è formato dunque da tre sé, nel senso che la mente umana è composta da tre “essenze”, parzialmente indipendenti e, allo stesso tempo, strettamente connesse tra loro nell’ I-Dentità del Sé. Concetto caro a tantissime tradizioni esoteriche dell’Uno e trino!

Auntie Morrnah Nalamaku Simeona dichiara che

L’essere umano è composto da conscio, subconscio e superconscio che insieme formano la totalità dell’Io! [I-Dentità del Sé]

Morrnah Nalamaku Simeona

I-Dentità del Sé un tutto unico

Noi occidentali possiamo identificare, come abbiamo visto poco fa, le tre parti dell’Io degli Hawaiani, anche se con le dovute distinzioni, con il subconscio, la mente conscia e l’Io Superiore.

Sostanzialmente, la Vita, la salute, il benessere fisico e mentale e la felicità, dipendono dall’integrazione delle tre essenze, dalla sintonia dell’I-Dentità del Sé, dall’armonia fra i nostri livelli di coscienza, dall’allineamento, in un’unica immagine dalla realizzazione di Kanaloa.

L’evoluzione spirituale intesa come riconoscimento di Sè è il motivo della discesa sulla Terra, dell’incarnazione di ogni anima  ed è la missione di vita di ogni essere umano.

Quando infatti cominciamo a crescere spiritualmente e a porci determinate domande (che possiamo definire esistenziali), lo facciamo perché iniziamo a prendere coscienza del fatto che c’è qualcosa di più nella vita oltre a mangiare, dormire, lavorare e divertirsi. Ad un certo punto della nostra salita cominciamo a chiederci: “Perché sono qui? E cosa posso fare per comprenderne davvero le motivazioni e le modalità?

Secondo gli Hawaiani, a questo punto, la cosa più efficace da fare è comprendere che la nostra evoluzione non riguarda un singolo granitico e immobile “”. Invece è la combinazione di tre entità distinte e indissolubilmente collegate, quindi unite che formano quella che stiamo chiamando appunto: l’I-Dentità del Sé.

[fino a qui]

Ho’oponopono non prevede di addomesticare il subconscio

Dunque premesso questo, non ha alcun fondamento pensare che la mente inconscia possa essere sottomessa o addomesticata ai voleri della razionalità. Piuttosto essa deve essere amata e nutrita dalla Mente Conscia, come un genitore farebbe con un figlio. Quindi, una volta armonizzato e bilanciato il rapporto, il subconscio deve essere liberato (pulizia) da tutte le emozioni negative, i blocchi, i complessi e le false credenze cheche ne rallentano l’azione.

La mente razionale deve affiancare la mente inconscia nel realizzare questo scopo, non direzionarla secondo il proprio volere.

Questo è ciò che è necessario fare per collaborare all’evoluzione dell’intero individuo (I-Dentità del Sé) e al suo autoriconoscimento verso l’espansione dell’Amore che esso è.

Collaborazione

Collaborazione deve essere la parola d’ordine, sempre. Anche ovviamente all’interno dell’I-Dentità del Sé.

Allo stesso tempo, se non ci fidiamo della “superiorità” del Io Superiore e non ci affidiamo fluidamente al nostro Aumakua, ancora una volta il nostro livello evolutivo faticherà ad elevarsi.

Perciò, solo se siamo ad un accettabile livello di allineamento o centratura tra mente razionale e io subcosciente, potremo lavorare sull’allineamento vibrazionale in modo da essere coerenti con l’energia equilibrata dell’ Io Superiore. Questo equilibrio può essere raggiunto solo utilizzando le energie vibrazionali più elevate, corrispondenti alla frequenza dell’Io Superiore verso l’unità dell’I-Dentità del Sé.

I-Dentità del Sé e i tre sè

Secondo la saggezza hawaiana ogni cosa esistente è formata dai tre Sé e ciascuno dei tre Sé ha il suo particolare ruolo e i suoi compiti nella vita di ogni individuo che resta indissolubilmente composto dall’ I-Dentità del Sé.

Esiste una fantastica rappresentazione grafica del rapporto che i tre Sé hanno tra loro e che rende semplice l’idea di come si possa allinearli, finalità che sta alla base di quasi tutte le pratiche e le preghiere in Ho’omana.

I-Dentità del sè

In questo disegno abbiamo tre cerchi posizionati in senso verticale, dove ognuno di essi rappresenta uno dei nostri tre Sé. Il cerchio superiore rappresenta l’Aumakua (Kane), quello intermedio Uhane (Lono) e infine quello inferiore Unihipili (Ku).

Ohana I-Dentità del Sé

Il cerchio superiore viene identificato come il Padre (il Sé superiore), quello intermedio come la Madre (la mente conscia) ed infine quello inferiore come il Bambino (il subconscio). Madre e Bambino sono collegati tra loro ed in comunicazione attraverso una corda (Aka) d’argento, mentre il Bambino ed il Padre sono connessi e possono comunicare attraverso una corda dorata.

Non c’è comunicazione diretta tra il Padre e la Madre: le informazioni che provengono dal Padre possono essere solo filtrate dal Bambino, intuite dal nostro subconscio e non razionalizzate dalla nostra mente conscia, dalla Madre.

Questo avviene perché il Padre (il nostro Aumakua) è posizionato sopra la Madre: essa non può vederlo, non può comprenderlo, poichè l’Aumakua è la parte di noi più vicina all’essenza divina, può essere intuita, ma non compresa completamente e razionalmente.

I-Dentità del sè

Bambino (Ku – Unihipili)

Il nostro Bambino (Ku-Unihipili) viene rappresentato tradizionalmente con gli occhi chiusi, perché non ha accesso diretto al mondo esteriore, sogna e agisce per istinto e memorie.

I suoi capelli sono lunghi e toccano la terra, ad indicare che ha un profondo legame con gli aspetti fisici della vita, con i nostri sensi, le nostre emozioni e con il nostro corpo.

Unihipili è la parte dell’essere umano che mette a disposizione il materiale inconscio alla mente consapevole, così che quest’ultima possa ragionare e prendere le decisioni in favore o contro ciò che le viene mostrato, ed è presente in noi fin dal concepimento.

Unihipili è l’archivio dei ricordi e la sede delle emozioni.

Si può anche entrare in comunicazione con il nostro Unihipili-Ku. Ovviamente imparando quello che è il suo linguaggio. Non possiamo certo voler cambiare il programma installato in un computer semplicemente parlandoci (non ancora, almeno!). Il linguaggio del nostro Bambino interiore è quello delle immagini e delle emozioni. Questa è la modalità con cui lui registra e incamera le informazioni. Dobbiamo avere, verso il nostro subconscio, lo stesso atteggiamento che abbiamo quando insegniamo qualcosa di nuovo ad un bimbo. Dobbiamo avere pazienza, dolcezza, risolutezza e soprattutto fargli fare molta pratica.

Madre (Lono – Uhane)

La Madre (Lono-Uhane) è la nostra razionaltà che ha la funzione di permetterci di navigare nelle acque della molteplicità. Uhane è colei che decide, che sceglie, che interpreta e che dirige volontariamente i nostri passi. Senza di lei la nostra esperienza terrena non sarebbe possibile.

Viene rappresentata con gli occhi semiaperti, ad indicare il fatto che ha una visione del mondo reale, a differenza dell’Unihipili, per quanto parziale.

Non vede tutto, ma solo una parte della realtà. Idealmente, potremmo pensare che invece di avere gli occhi parzialmente aperti, la nostra mente cosciente sia provvista di paraocchi, come quelli che si mettono ai cavalli e quindi interpreta ciò che crede di vedere.

I suoi capelli sono rivolti verso l’alto, perché la nostra mente non è radicata alle esperienze fisiche, come il nostro Unihipili, ma tende a produrre costantemente pensieri ed a viaggiare tra ricordi del passato e proiezioni del futuro. Lono (la mente razionale) è dotata di immaginazione e questo è rappresentato in alcune immagini dal copricapo alto proiettato verso il cielo o i capelli appunto diretti verso l’alto.

Spesso il conscio, la madre viene rappresentata con un non sorriso o con una smorfia… Questo sta a significare che la nostra sofferenza deriva dall’interpretazione limitata della realtà ad opra della mente razionale.

Padre (Aumakua – Kane)

Il Padre (Aumakua-Kane) non viene rappresentato in alcun modo. Non ha un viso, nè occhi, nè forma, perché è qualcosa che non può essere descritto, ma solo esperienziato.

Se le nostre vite hanno avuto valore, il nostro Aumakua ci starà aspettando per darci il benvenuto. Quindi anche noi abiteremo l’eterno reame degli spiriti antenati. A nostra volta anche noi diventeremo Aumakua per i nostri discendenti non ancora nati

Mary Kawena Pukui da “Nana I Ke Kumu”

Per gli Hawaiani “gli antenati” sono gli Aumakua, ossia quella scintilla divina olografica che è parte di noi e della nostra Ohana (famiglia nel senso affettivo e non solo di sangue) e che è in diretta connessione con la Divina Intelligenza di cui è parte e totalità.

Aumakua è il nostro Io superiore, il Divino in noi, la nostra Guida interiore. Aumakua in valore dialettico e figurato, rappresenta la divinità familiare o un antenato deificato. Quelle persone che facevano parte della nostra famiglia, che non sono più su questo piano di esperienza e che rimangono comunque parte della nostra Ohana (famiglia) da un livello vibrazionale diverso. Aumakua dunque è un’entità sia celeste che terrena.

Quindi al livello più superficiale Aumakua definisce gli antenati, le divinità e altri esseri che si trovano al di là della sfera umana di percezione. E anche il rapporto tra Aumakua e l’individuo incarnato è un rapporto basato sulla reciprocità.

Ad un livello più profondo con Aumakua nella visione unitaria, oltre la dualità, è la parola utilizzata per indicare il nostro Io Superiore, quella parte interiore di noi che sta rappresentare quello che nella nostra totalità comunque diverremo.

La consapevolezza hawaiana ci trasmette la convinzione che noi siamo continuamente connessi con questa nostra parte divina, ma spesso questa connessione non riusciamo a sperimentarla a causa dell’ostruzione dei canali di collegamento (corde Aka). In realtà noi non riusciamo a sperimentare il collegamento consapevolmente, ma il collegamento è sempre attivo. Fra i compiti e gli scopi di Aumakua c’è quello di direzionare la nostra evoluzione e di indicarci costantemente la via più fluida per giungere a riconoscere la nostra grandezza spirituale.

Allineamento dell’I-dentità del sè

I nostri tre sè, Aumakua (padre o guida interiore), Uhane (Madre o conscio) e Unihipili (Bambino interiore o subconscio) entrano in perfetta connessione, cioè in allineamento, attraverso la completa integrità di Uhane, che è la parte di noi che decide quale atteggiamento assumere. Aumakua a quel punto sembra andarsene, ma in realtà è sempre presente attraverso la connessione con il nostro bambino interiore!

Ientità del sè

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Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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