Giovanna Garbuio

I due lupi, da un’antica leggenda Cherokee, l’insegnamento più profondo per ricavare il meglio da ogni situazione

La vera leggenda dei due lupi

I due lupi leggenda Cherokee
I due Lupi: il tema del doppio

La vecchia leggenda Cherokee dei due Lupi racconta che ci fu un tempo in cui un vecchio capo tribù parlava con suo nipote e gli raccontava la vita per metafore.

Dalla saggezza indiana la leggenda dei due lupi

Nella vita di ognuno è come se nella sua interiorità vivessero  due lupi: uno bianco, che  noi consideriamo buono e uno nero, che noi consideriamo cattivo. Il lupo bianco vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non reagisce alle offese con ulteriori attacchi e offese, facile al compromesso sceglie sempre il quieto vivere. Cerca sempre la via del non conflitto per affrontare ogni questione. 

Il lupo nero invece è aggressivo, arrabbiato, scontento e rancoroso. Un guerriero, lottatore sempre pronto ad attaccare. Qualunque stupidaggine lo porta a reagire in maniera esagerata in preda alla rabbia. E’ sempre in conflitto con tutto e con tutti. In collera e sospettoso con chiunque senza ragione. Non ha una capacità di scelta e di pensiero limpida, perché è sempre offuscato da sentimenti di rancore, di risentimento, di gelosia e invidia.  Naturalmente non si fida di nessuno. E in questo modo non riesce ad instaurare relazioni sincere con nessuno.  

La convivenza dei due lupi nella nostra interiorità è molto complicata in quanto entrambi vogliono conquistare la nostra benevolenza e approvazione. 

La domanda a questo punto è: “Quale dei due lupi la spunterà?” 

Vince il lupo che nutriamo

La conclusione frettolosa di questa storia narra che vince il lupo al quale decidiamo di dare nutrimento! Ossia la parte di noi a cui riserviamo la nostra attenzione e il nostro Amore.

I due lupi conclusione frettolosa

I due lupi: la vera leggenda Cherokee

Ma l’insegnamento contenuto in questa storia è molto più profondo, perchè la storia non si conclude qui.

I due lupi vincono entrambi e contemporaneamente nessuno dei due. Perché l’armonia può essere raggiunta solo dalla convivenza pacifica dei due lupi. O per meglio dire dall’armonia degli opposti.

Se scelgo di nutrire solo la mia parte “buona”, quella cattiva rimarrà repressa, acquattata nell’ombra, per saltarmi addosso alla prima opportunità. E farmi sclerare in maniera incontrollata, procurandomi seri danni interiori e relazionali.

Quanto più una persona pensa di essere virtuosa e non vive la propria ombra, tanto più la proietta e vede gli altri come malfattori. La persona convinta di essere virtuosa vive in un costante stato di indignazione e dà la caccia alla propria ombra nella persona di un altro.

Marie Louise von Franz

Se io non riservo una parte della mia attenzione anche alla mia parte in ombra, questa starà sempre più arrabbiata e repressa comportandosi come una pentola a pressione senza valvola. E prima o poi mi procurerà una deflagrazione interiore devastante.

Questo è ciò che accade quando reprimiamo le nostre emozioni negative.

Ma se invece do la giusta attenzione anche alla mia ombra, riconoscendone le potenzialità e magari lavorandoci per abbassarne il volume, ecco che la lascio respirare e non ci sarà nessun pericolo che scoppi. In questo modo avranno respiro entrambi i due lupi. E potranno convivere armoniosamente concedendomi entrambi  le loro potenzialità. Entrambi i lupi vinceranno.

Io vincerò con loro: tema del doppio

I due lupi l'armonia degli opposti
Il tema del doppio

E soprattutto io vincerò con loro.

Non costringendomi ad essere santo contro natura. Come accadrebbe se permettessi solo al lupo bianco di sopravvivere. E non reprimendo parti della mia natura, considerandole inaccettabili, ma trasformandole al meglio, secondo l’opportunità delle loro potenzialità.

Per controllare le mie parti d’ombra, ma anche le mie parti di luce (che anche se sembrano luminose non sempre lo sono), devo imparare a conoscerle, ad accorgermi della loro presenza e ad accettarle. 

Se scelgo di nutrire entrambe le mie polarità, le adatterò a me stesso nel migliore dei modi. Non subirò un conflitto interiore dovuto al mio pretendere di non essere chi sono. Così potrò utilizzare tutte le mie caratteristiche al meglio delle mie potenzialità.  E quando i conflitti dentro di noi si esauriscono (le memorie non hanno più influenza), la voce dell’ispirazione risulta chiara e percepibile senza sforzo e con naturalezza.

La pace dell’Io è l’obiettivo

La pace dell’Io è l’obiettivo. La morale di tutta questa storia è che non sempre quello che appare buono è effettivamente completamente buono e ciò che appare cattivo è effettivamente completamente cattivo.

Come umani ogni giorno abbiamo a che fare con le forze delle Luce e le forze del buio. Ma non esiste un’accezione negativa o positiva assoluta per nessuna. Tutte le forze in gioco, quando cercano di attirare la nostra attenzione, lo fanno per uno scopo evolutivo di espansione dell’Amore. E quotidianamente noi abbiamo la possibilità di riconoscere tutte le varie parti di noi e renderle funzionali appunto alla nostra crescita oppure no.

Quando riusciamo a relazionarci con ogni parte di noi stessi, ne possiamo cogliere la bellezza intrinseca e sfruttarne l’opportunità che veicola. Se invece ci lasciamo trasportare dal giudizio, dal senso comune, da ciò che ci suggerisce l’opinione pubblica,  perdiamo l’occasione che rappresenta.

Ci è stato insegnato che per essere bravi, dobbiamo appunto essere bravi secondo ciò che detta “la tradizione”, (Rinnegato cantava Edoardo Bennato), ma come abbiamo vista non è così categorico il concetto! E qui rientriamo nella teoria degli specchi. Ogni parte di noi ha un senso e un’utilità. Tutto sta a controllarla attraverso l’osservazione e la presenza e non a farci controllare da essa.

I due lupi la vera leggenda Cherokee
Il tema del doppio: i due lupi

Ogni giorno dentro di noi potenzialmente si svolgerebbe una lotta tra luce e ombra, ma se noi non cataloghiamo l’una come bene e l’altra come male, ma consapevolmente entrambe come funzionali, potremo riuscire a convivere in pace con le potenzialità di tutte evitando in questo modo  autosabotaggi e sofferenze autoalimentate

Questo è un tema caro alla letteratura di ogni luogo:

Nelle parole di Giovanna Garbuio

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Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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  1. Le tue riflessioni mi colpiscono sempre positivamente,ed anche in questo caso sulla leggenda dei lupi è così.per quanto riguarda il seguire i webinair,nel momento stesso che vedo scritto (Imparerai in questo webinair……….)mi passa già la voglia di seguirlo,non so il perché mi fa questo effetto,io i 5 punti che indichi,me li sento miei (nel senso che mi appartengono nel quotidiano e li dispenso agli altri con grande naturalezza), purtroppo il 10 non riuscirò a seguirti per impegni lavorativi ,ma mi impegno con te sin da ora, e la prossima volta che riavrò questa sensazione cercherò di superarla e seguirti.ciao Billy

    1. Mi piacerebbe di più che mi seguissi perchè ti stimolano i miei contenuti, non per contrastare una sensazione fastidiosa 😁😘

  2. Imparando dalla natura capiremo che tutto è in equilibrio e noi dobbiamo fare di tutto per mantenerlo.
    È lo stato naturale delle cose. Grazie Giovanna

  3. Grazie! Una “favola” molto bella. Effettivamente, il punto cardine è proprio quello dell’annullamento della dualità. D’altronde come potrebbe esistere il lupo buono senza quello cattivo che gli fa da specchio (e viceversa). Sono due facce della stessa medaglia. La chiave è proprio l’equilibrio.

  4. Ciao Giovanna sono Ervis e ho 37 anni. Siccome per tanto tempo alimentato la mia parte buona e ho lasciato repressa la mia parte “cattiva”. Evitandola oppure ignorando. Almeno pe 10 anni.
    In 2 oppure 3 problematiche che ho avuto nella vita mi sono venute fuori ansie, paure, dubbi.
    Sono sempre in tempo di accettare la mia parte cattiva o NO?
    Perché nel tuo articolo dice che questa parte se repressa è ignorata crea dei seri danni interiori?
    Mi dai per cortesia qualche consiglio.
    Anche se da due anni in qua SEMBRA CHE ACETTO MEGLIO LA MIA PARTE PIÙ OSCURA.
    TANTI SALUTI Ervis

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