Responsabilità non significa colpa! E questo è un malinteso spesso velenoso!
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Responsabilità non significa colpa
Ho’oponopono e colpa: ce ne parla Giovanna Garbuio
Colpa e responsabilità
Che responsabilità non significa colpa è uno dei punti fondamentali del processo di Ho’oponopono. D’altra parte questo è sostanzialmente ciò che differenzia più in profondità la cultura hawaiana dalla cultura occidentale!
Responsabilità non significa colpa in nessun modo! Infatti la colpa è un’illusione ed è un concetto senza reale fondamento derivante dalla cultura del peccato di cui nella cultura ancestrale Hawaiiana non c’era traccia.
Quanto meno se ci siamo avvicinati alla filosofia/pratica Ho’oponopono significa che siamo ben consapevoli del fatto che la legge di attrazione non aiuta nessuno. Funziona e basta! Allo stesso tempo Ho’oponopono e il senso di colpa sono in relazione precisa e contrapposta.
L’efficacia è la misura della verità
perciò responsabilità non significa colpa
Se ho un atteggiamento negativo attiro negatività. Non c’è scampo. Poiché “l’efficacia è la misura della verità” è inutile nascondersi dietro un dito. Contemporaneamente non posso avere la convinzione di essere una persona positiva ottimista ed efficace, e allo stesso tempo essere tanto sfortunato da farmi andare tutto al rovescio. Se la mia vita è un disastro, significa che devo cambiare atteggiamento. Punto! Io sono il responsabile al 100% della manifestazione della mia realtà.
Perciò l’unico che ha il potere di modificarla.
Quello che vivo ora, sappiamo ormai bene che è il risultato dei miei pensieri e dei miei atteggiamenti mentali passati (leggi sentimenti, atteggiamenti, abitudini ed emozioni). Se adesso sto passando un “brutto periodo” significa che ho un bel po’ di pulizia da fare (ricordi dannosi, blocchi energetici, ostacoli mentali ecc..).
Ma responsabilità non significa colpa, nella maniera più assoluta!
I sensi di colpa sono una modificazione dell’esperienza da cui ne deriva che responsabilità non significa colpa
Consapevolezza da cui deriva naturalemnte che responsabilità non significa colpa.
Naturalmente certe vite hanno prove ed esperienze davvero non facili, che in certi momenti sembrano andare “oltre” le proprie possibilità, fermo restando che ognuno crea la propria realtà (responsabilità al 100%) e ha spalle proporzionate ai pesi che ci carica sopra.
Quando si parla di Ho’oponopono e senso di colpa, lo si fa dal punto di vista Hawaiano, dalla consapevolezza della perfezione del creato!
Dunque se tutto è perfetto ed è esattamente come deve essere, è evidente che responsabilità non significa colpa! Io non ho colpa per ciò che mi è accaduto se ciò che è accaduto genera Amore… eventualmente ho “merito”. Il fatto di essere responsabili di ciò che si è manifestato non significa in nessun modo essere colpevoli perchè noi comunque viviamo in un universo d’Amore che evolve verso l’espansione dell’Amore.
Questa è la base di ogni ragionamento: Tutto é Uno, L’Uno è Amore che nella nostra dimensione si muove verso la realizzazione dell’Amore stesso (e dove altro potrebbe andare se tutto ciò che è, è Amore?)
Espandere l’Amore con la consapevolezza che
responsabilità non significa colpa
Perciò ogni cosa che accade, accade con questo specifico obiettivo: espandere l’Amore. Come potrei essere colpevole di aver fatto qualcosa per contribuire all’espansione dell’Amore? Perchè tutto va in qella direzione, tutto… anche quello che ci sembra impossibile lo faccia: se è, se è accaduto, se si è manifestato è Amore in espansione. Anche se io non me ne rendo conto e mi colpevolizzo perchè mi convinco di aver sbagliato.
I sensi di colpa sono una modificazione dell’esperienza e vanno analizzati tenendo conto del loro evolvere da esperienza (fatto oggettivo), a senso di colpa (interpretazione soggettiva del fatto).
Vivere implica fare esperienza, quindi non esistono scelte sbagliate, poiché scegliendo si diventa comunque più saggi.
Melanie Melvin
Sensazioni depotenzianti
Il campanello di allarme che un’ esperienza si sta trasformando in senso di colpa (memoria “negativa) sta nelle sensazioni depotenzianti (angoscia, risentimento, frustrazione) che proviamo nel rievocare l’esperienza in questione.
Queste sensazioni sono da interpretare come segnali effettivi, sia che si sia effettivamente compiuta un’azione riprovevole, sia che si pensi di averla compiuta, che energeticamente è la stessa cosa, se partiamo dal presupposto che tutto è perfetto così com’è e che il trucco sta nell’accettare appunto questo postulato.
In ogni caso l’insorgere del senso di colpa per un’ azione compiuta (anche il senso di colpa come ogni cosa esistente ha la sua utilità e demonizzarlo a priori è sempre un’operazione poco efficace), ha la sua utilità se ci induce ad accettarne la responsabilità e a trasformare le sensazioni depotenzianti in Amore efficace e risolutivo.
L’atteggiamento passivo è molto pericoloso
Altra cosa è lasciare il senso di colpa a ristagnare e a nascondersi nei meandri del nostro sub conscio, operazione estremamamente pericolosa!
Naturalmente la trasmutazione del senso di colpa (memorie) in Amore ottiene la completa sparizione del senso di colpa stesso, e questa appunto è un’operazione relativamente semplice per l’individuo consapevole che agisce opportunamente all’insorgere delle proprie emozioni e le trasmuta immediatamente attraverso azioni di riconoscimento e perdono (che sappiamo bene sono comunque operazioni virtuali, essendo Tutto Amore Perfetto).
Il senso di colpa va neutralizzato sempre perchè responsabilità non significa colpa
Perciò in ogni caso, sia di colpa “reale” che presunta, i sentimenti che associamo al senso di colpa vanno neutralizzati il più presto possibile, attraverso la consapevolezza, altrimenti sarà inevitabile subire le conseguenze dell’effettivo abbassamento vibrazionale che il senso di colpa determina.Ecco quindi l’utilità dei sensi di colpa.
D’altra parte essi sono semplicemente dei segnali della presenza di una disarmonia, quindi utilissimi, anzi direi necessari ad ottimizzare la nostra evoluzione. L’importante è non permettere loro di incastrarsi nella nostra interiorità.
Quindi è chiaro che riuscire ad individuarli quando sorgono e ad essere consapevoli della loro presenza e contemporaneamente della loro utilità, è un efficace sistema per aiutare se stessi e gli altri, mentre nasconderli, significa farli crescere e farli radicare in noi stessi permettendo loro di creare immensi danni a noi e al nostro prossimo.
Responsabilità non significa colpa ma i sensi di colpa rimangono sepolti
Ovviamente i danni che derivano dai sensi di colpa sepolti sono innumerevoli.
Ecco perchè è utile e importante conoscere la relazione tra Ho’oponopono e il senso di colpa. I sensi di colpa fondati o infondati (anche se sono sempre infondati) stimolando la nascita e la crescita di pensieri, elucubrazioni e rimugginamenti inutili e superflui, consumano l’energia che potrebbe diversamente essere impiegata per la nostra evoluzione, accompagnandoci invece sulla strada dell’involuzione, impedendoci di compiere le scelte consapevoli.
Il ricatto morale
Risulta evidente che il ricatto morale con conseguente colpevolizzazione è da sempre un terribile strumento di manipolazione del prossimo.
Sono davvero pochi i fortunati appartenenti alla mia generazione che non sono stati educati a suon di ricatti morali di maggiore o minore levatura. Per fortuna dal punto di vista educativo le cose sono molto migliorate negli ultimi lustri…
Nel caso dell’educazione ovviamente la manipolazione che ne deriva è sempre stata tutt’altro che intenzionale, almeno in linea di massima.
Tuttavia esistono meccanismi manipolativi, basati sull’insinuamento della colpa, molto più consapevoli, per lo meno a livello di organizzazioni sociali, che dopo aver determinato regole che inducono i sottoposti a sentirsi facilmente in colpa, assumono il potere su di essi proponendosi/imponendosi come gli unici intermediari in grado di cancellare questi sentimenti di colpa attraverso controllati processi di redenzione.
Credere nel peccato e nell’indegnità sta purtroppo alla base del credo del cristianesimo tradizionale. Cristo stesso ci ha insegnato il percorso dell’amore e del perdono. Ma nelle religioni che si sono sviluppate sulla scia dei suoi insegnamenti il peccato e la colpa sono divenuti meccanismi centrali di controllo.
Clelia Fenn
Lavoriamo su di noi
Di solito quando questi meccanismi sono instaurati a livello sociale, si arriva a sviluppare un atteggiamento mentale indirizzato a provare colpevolezza, talmente radicato da non essere più in grado di agire e di scegliere a prescindere da esso.
E in questa situazione non si è in grado né di individuare i sensi di colpa nè di gestirli, determinando la completa perdita di utilità degli stessi.
Ecco quindi che i sensi di colpa si radicano, si nascondono, vengono sommersi e diventano parte integrante del nostro modo di essere inconsapevole… In questo caso l’operazione di scovarli, comprenderli, trarne l’efficacia e neutralizzarli diventa un’operazione titanica. Ricordiamoci sempre che un vero… codice etico viene dal cuore, non da un rigido insieme di regole. Melanie Melvin
Responsabilità non significa colpa quindi memorie da pulire
Impariamo invece a comprendere che anche preoccupazioni e sensi di colpa sono memorie che si ripetono. Ricordi, memorie, blocchi energetici che ci impediscono di vedere la perfezione del creato, di tutto ciò che è,e quindi anche delle mie azioni e dei miei comportamenti.
La colpa è un concetto che ci siamo inventati noi occidentali con la cultura del peccatto (a partire dal peccato originale).
Nella cultura hawaiana è un concetto che non esiste. In Ho’oponopono è importante, fondamentale la presa di responsabilità non la colpa. La colpa è fuorvoiante, infondata e falsa e genera frustrazione e senso di inadeguatezza, che sono depotenzianti e soprattutto non corrispondono alla realtà dei fatti.
C’è una differenza abissale tra la responsabilità e la colpa e la potenza di Ho’oponopono è in gran parte racchiusa in questa differenza… Confondere le due cose rischia di annullare il potere di tutto il processo.
Responsabilità non significa colpa, significa “POTERE”!
Responsabilità significa “Potere” non colpa! Se io sono il responsabile al 100% della mia realtà signifca anche che ho il 100% di potenzialità di cambiarla la mia realtà.
Ho’oponopono porta a noi la possibilità di assumerci il 100% della responsabilità per tutto ciò che ci disturba nelle persone, nelle situazioni, nei luoghi… Legati ad esso da tutti i ricordi (interpretazioni, percezioni… non fatti) che abbiamo creato in tutta la nostra vita (e anche oltre).
E quindi ci fornisce gli strumenti utili per cancellare i ricordi che ci procurano disagio, dolore, disperazione. Quello che ci impedisce di avere una vita piena, in cui possiamo esercitare i nostri talenti e goderci tutta la felicità che deriva dallo realizzare il nostro scopo divino, senza sforzo e con leggerezza, è il fatto che siamo prigionieri del passato.
Quindi è necessario annullare questi vincoli che ci legano al passato, per poter realizzare il nostro progetto di nascita.
Cancellazione della percezione non recriminazione perchè responsabilità non significa colpa
Dio (il Tutto) non giudica nessuno! L’Amore puro non prevede il giudizio. L’Amore contempla solo l’Amore. Dio o chi per Lui, essendo Amore e avendoci dotati del cosiddetto libero arbitrio non può essere un giudice. Non nel senso che non è onnipotente, ma nel senso che la sua natura di Amore puro non contempla il giudizio.
Il concetto di peccato
Del resto il concetto di peccato è una creazione culturale prettamente occidentale e legata forse alla tradizione giudaico/cristiana/mussulmana (legata alla Bibbia, al concetto di peccaro originale?). Il Tutto ci Ama semplicemente perché è Amore e ci accoglie in sè! Senza Giudizio! L’Amore non lo prevede.
Questa cultura della colpa e del peccato ha prodotto l’idea conseguente di un Dio giudicatore e l’idea del giudizio Universale finale. E tutto questo concatenarsi di concezioni umane aberranti porta al continuo timore di essere inadeguati, sbagliati, colpevoli, nel momento in cui non scegliamo la cosa giusta al momento giusto.
Giusta per chi?
Ma giusta per chi, secondo quale frangente, in virtù di quale verità? Si è completamente perso di vista l’evidente fatto che la cosa giusta da fare è quella che stiamo facendo sempre. Per il semplice fatto che non esiste diversità tra “la cosa giusta” e “la cosa sbagliata”. Il buono e il cattivo, il giusto o lo sbagliato sono determinati unicamente dal nostro ego e dal giudizio.
Leggi anche: Ho’oponopono è presa di responsabilità al 100%
GRAZIE, un articolo molto bello! Permette di respirare ampiamente e con gioia. Sono cresciuta a “pane e sensi di colpa”, ho dovuto lavorarci sopra molto e ancora lo sto facendo, GRAZIE!