Competizione o collaborazione? Qual è davvero efficace per il benessere dell’Uomo?
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Competizione o collaborazione: solo 1 delle 2 è efficace

Il regno di Dio è dappertutto e permea della sua essenza ogni cosa (intesa sia in senso materiale che in senso spirituale).
Poiché Dio ha creato la natura essendo Egli la Mente della natura, quando la Natura è perfettamente naturale, lì c’è la perfetta espressione di Dio (e la natura non può che essere neturale in quanto anche l’uomo fa parte della Natura e quindi qualunque suo apporto è naturale).
Dunque il Regno di Dio è in ogni vita, dove tutto è vita, perché Dio è la Vita, così quando ci troviamo di fronte a chi vive in modo perfettamente naturale, ci troviamo davanti alla perfetta espressione di Dio. Essendo Dio tutto ciò che è, non può esistere qualcosa in cui Dio non è o non c’è, perciò tutto ciò che è, che esiste, e come si realizza è la perfetta espressione di Dio. La differenza sta nel rendersene conto (percepire la perfezione) o non rendersene conto. Competizione o collaborazione.
Vivere in modo naturale
E allora cosa vuol dire “vivere in modo naturale”? Ovviamente non mi riferisco a vivere in una capanna in un isola deserta cibandoci di bacche e radici. Poiché lo scopo dell’Universo è far progredire la vita verso altra vita, non regredire verso l’inconsapevolezza della vita stessa.
“Vivere naturalmente” non può che significare crescere evolvendosi verso livelli di vita qualitativamente più alti, che consentono un sempre miglior benessere, in qualunque direzione questa operazione si diriga.
Quindi la vita vera è permeata da desiderio di progresso. Perciò se qualcuno desidera qualcosa che gli può tornare utile per la sua crescita personale, per migliorare la sua percezione del benessere, il suo desiderio, qualunque esso sia, è allineato alla vibrazione dell’Universo e quindi è ovvio che quel qualcosa “desidera” (in senso vibrazionale) quell’uomo, almeno tanto quanto l’uomo desidera quel qualcosa. In questo caso seguire con distacco la via per realizzare il desiderio significa “Vivere naturalmente”.
La mente delle cose
La “mente delle cose” risponde e si allinea alla vibrazione della mente dell’uomo in quanto le due sono parte della stessa essenza. Quindi tutto contribuisce a favorire chi desidera crescere.
E c’è una, chiamiamola “Mente”, la Coscienza Suprema, che per prima vuole che noi come esseri umani cresciamo e quindi vuole che abbiamo a disposizione tutti gli strumenti e le opportunità che ci permetteranno di progredire. E questa Mente che permea di sè tutto il creato è anche nelle cose che sono utili al nostro progresso e quindi allineandole al nostro pensiero (percezione, consapevolezza) le conduce a noi.
La competizione violenta e la guerra (ma anche la rivoluzione, pacifica o cruenta che sia) sono la manifestazione contraria rispetto all’istinto naturale dell’essere umano. E anche questa è una verità confermata da un’enorme quantità di studi scientifici.
L’essere umano è naturalmente portato alla cooperazione e alla collaborazione, non alla competizione. La competizione e il conflitto sono comportamenti inadatti, che ci costano molto maggiore sforzo rispetto al comportamento inverso di serena collaborazione. E l’essere umano ha a disposizione tutti gli strumenti utili e necessari per tornare all’origine e quindi per andare incontro alla propria Reale Identità, verso la salvezza dell’umanità e il “debellamento” definitivo di ogni crisi presente e futura.
Tratto da Gioco di Ruolo
La solidarietà e la cooperazione sono caratteristiche che appartengono allo stato naturale dell’Essere. Se sei autentico e coerente con te stesso essere cooperante e solidale sarà il modo ovvio di porti nei confronti di chiunque.
Se ci accade di metterci in situazioni di competizione, di confronto, di conflitto, di contrasto o di concorrenza non nascondiamoci dietro al solito dito, significa che abbiamo la coda di paglia e che non siamo veramente autentici. La sincerità, l’integrità non hanno mai bisogno nè di essere confrontate, nè giustificate, nè difese, se sentiamo questo bisogno è perchè ci sentiamo vulnerabili e attaccabili e se temiamo l’attacco è perchè siamo disposti ad attaccare.
Soffrie non è necessario, ma per arrivarci il primo passo è essere completamente sinceri almeno con noi stessi! Scegliendo tra competizione o collaborazione
Collaborazione o competizione?
E anche se noi come parte della Coscienza Suprema (Uno), collaboriamo con essa (cioè ci manteniamo allineati alla sua vibrazione e percepiamo la perfezione delle cose in ciò che accade), anzichè opporci ad essa attraverso forme di lotta e di competizione, tutte le opportunità si dirigeranno verso di noi in tempi proporzionalmene sempre minori quanto più noi siamo centrati.
Poichè questa Coscienza è la Mente del Tutto, resta chiaro che se noi teniamo conto solo di una parte di essa, contro un’altra parte, entrando in conflitto con altri esseri, siamo destinati a perdere la collaborazione con l’Uno, mettendoci nelle condizioni propizie per perdere tutto:
“Fate attenzione a quello che udite:Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. Poichè a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.”
Marco 24,26
La competizione è legata alla separazione

Perchè la competizione è legata alla separazione e quindi è il rifiuto e la negazione dell’Uno. La collaborazione invece parte dal presupposto di percepire l’unità del vantaggio comune e condiviso. Se vinco io vincono tutti, Se vinci tu vincono tutti. E questo vale per il concetto di cooperazione con il Tutto, ma per estensione naturalmente vale per il concetto di cooperazione a 360°. Ecco che alla domanda “competizione o collaborazione?” l’unica risposta efficace è: collaborazione.
- Collaborazione è un atteggiamento naturale
- Competizione è un atteggiamento contro-natura
Infatti è proprio la spinta alla competizione per l’acapparramento di una parte delle risorse disponibili, che consideriamo erroneamente limitate, che ci allontana dalla consapevolezza dell’abbondanza.
Noi dobbiamo solo accettare nel nostro cuore e quindi viverlo come ovvio e normale il fatto che la competizione e quindi il conflitto non fanno parte dello stato naturale dell’essere.
L’uomo è nato per collaborare non per competere, semplicemente perché io e te siamo la stessa cosa! Tutto è Uno e l’Uno è Amore. E siamo la stessa cosa con gli altri e con tutto il pianeta che abitiamo (compresi i nostri governanti e le multinazionali), tanto per limitarci ai confini terreni, per cui il conflitto, la competizione non hanno semplicemente ragione di essere, perché analizzati da questo punto di vista, sono sempre contrasti interiori tra una parte di me e un’altra parte di me! Anche la scienza sta facendo venire a galla queste profonde verità, l’ignoranza delle quali ci ha condotto sull’orlo dl baratro.
Tratto da Gioco di Ruolo
Lo scopo della Natura, quindi è la crescita costante della Vita e la crescita avviene attraverso la collaborazione
C’è una differenza vibratoria abbissale tra competizione o collaborazione.
La prova di questo è nelle sensazioni che questi comportamenti ci suscitano. Cosa sentiamo reciprocamente quando sperimentiamo competizione o collaborazione?
Proviamo ad immaginare le sensazioni che sperimentiamo quando collaboriamo con qualcuno.
Ora provaiamo a fare lo stesso esercizio di attenzione sulle sensazioni che sperimentiamo quando siamo in competizione con qualcuno. Anche se la competizione può inizialmente produrre adrenalina da cui deriva un senso di potere, sappiamo bene che è una sensazione momentanea e illusoria . Ma in realtà la situazione competitiva appesantisce la nostra energia e chiude il nostro cuore.
La vibrazione di competizione ci intrappola pesantemente. La vibrazione di collaborazione ci rende liberi e leggeri.
Questa è la profonda differenza tra competizione o collaborazione.
Se ci spostiamo l’ombra scompare
Le cose stanno cambiando velocemente e l’energia di gioia e di beatitudine e di abbondanza è sempre più evidente e presente nella nostra vita. Non dubitiamo mai, restiamo in attesa con la consapevolezza che stiamo per vederlo. L’esperienza di vita su questa Terra è la ricerca del paradiso tangibile e sperimentabile.
E’ questa la strada che stiamo percorrendo. Il nostro paradiso l’abbiamo già trovato, godiamone sempre di più e sempre meglio, senza alcun ritegno e la bellezza e la gioia si espanderanno come il Sole che nasce e che si dirige verso il mezzogiorno. Le ombre si ritraggono fino a scomparire e la gioia e l’abbondanza sono riflesso della luce che si espande. La consapevolezza della presenza della luce è una condizione contagiosa che coinvolge prepotentemente tutti quelli che ci osservano e che si sentono in sintonia con noi e con il nostro modo di guardare la vita.
La potenza della collaborazione dissolve l’immobilità della competizione
Per questo la Vita stessa è così attenta a soddisfare I nostri desideri, perché la nostra gioia è il carburante per l’espansione della vita stessa. Noi siamo in collaborazione continua e indissolubile con la vita e la vita lo è con noi. I nostri desideri sono i suoi, I nostri bisogni sono i suoi doveri. Siamo consapevoli di questo, procediamo sempre avanti con il sorriso di chi sa che le ombre sono solo la proiezione dell’ostacolo frapposto tra i nostri occhi la fonte di luce.
Se noi ci spostiamo l’ombra scompare e la luce illumina sgargiantemente tutto il nostro percorso e tutto il nostro ambiente, mostrandoci gli ostacoli ridimensionati e facendoci vedere il modo per superarli. Sappiamolo, ricordiamolo e manifestiamolo. Manteniamo la nostra attenzione fissa sulla pace. E’ tutto ciò che ci è richiesto e dalla pace del nostro cuore sgorgherà anche tutta la consapevolezza ci serve.
Pono o Pilikia? Competizione o collaborazione?
- Competizione o collaborazione,
- alleanze o contrasti,
- supporti o conflitti…
o gli uni o gli altri! Nella stessa canoa non possono convivere pono e pilikia… Fai la tua scelta!
Tutto quello che pensiamo, facciamo, sentiamo, proviamo inevitabilmente o determina armonia o procura disarmonia. O l’una o l’altra, non c’è scampo!“Pono e pilikia non possono stare contemporaneamente nella stessa canoa” ci ammoniscono gli Hawaiani.Noi seminiamo continuamente l’una o l’altra, in ogni attimo della nostra vita.
E in base a ciò che seminiamo (qualità e quantità) proporzionalmente raccogliamo dai fatti, dalle situazioni, dalle persone! Il nostro pensiero ci suscita emozioni le cui vibrazioni si riversano nel nostro mondo materiale manifestando la nostra realtà.
Devo decidere una volta per tutte se voglio prevalere, se voglio dimostrare di avere ragione, se voglio far capire agli altri quanto valgo, se voglio sminuire il prossimo con la convinzione di innalzare me, se voglio vincere a tutti i costi, costi appunto quel che costi o se voglio essere felice! Competizione o collaborazione è la scelta tra conflitto o gioia.
La coscienza crea la realtà, questo ormai è un dato acquisito . Ne deriva inevitabilmente che una coscienza in conflitto non potrà in nessun modo manifestare la pace nella realtà su cui agisce. E allo stesso tempo un’interiorità che non viva conflitti al suo interno, non avrà nemici nella sua realtà esteriore.
L’Aloha naturale nel cuore scegliendo tra competizione o collaborazione
Se quando ci svegliamo la mattina non siamo capaci di sentire consapevolmente l’Aloha nei nostri cuori solo per il fatto che ci siamo svegliati, significa che abbiamo ancora da lavorare su Pilikia (trauma e dramma). Lo strumento potente che ci mette sulla strada giusta per provare l’Aloha a prescindere da qualunque contingenza è la ricerca del bello e possiamo agevolmente farlo attraverso la concentrazione sul non-giudizio e sul non-lamento!
Se non ci viene spontaneo sentire l’Aloha, cominciamo a smettere di lamentarci ed evitiamo sterili giudizi e polemiche! Questo è quello che in molti chiamano “Lavoro su di sé”. Questo è quello che si chiama scegliere tra competizione o collaborazione. Sforziamoci in ogni frangente di non lamentarci e di non fare polemica. Riuscirci completamente ci porterà a riconoscere in noi la Luce che Siamo (Illuminazione).
Ogni volta che dico “te l’avevo detto” sto scegliendo di portare pilikia nella mia canoa, sto accettando e scegliendo di non essere felice! Sto scegliendo tra competizione o collaborazione.
Uhane Nui Au – Sii grandezza spirituale
Scegliendo tra competizione o collaborazione
Abituaiamoci dunque ad essere GRANDI in collaborazione con altri GRANDI! Crediamo nella nostra grandezza e coltiviamola in collaborazione con il nostro prossimo. Questo significa far brillare la propria Luce. I nostri talenti sono la nostra ricchezza e sono la ricchezza del mondo (Tu sei il mondo!), perciò guardiamoci bene dal nasconderli o dallo sminuirli. Umiltà significa non far pesare la propria grandezza, non significa convincersi di essere piccoli. Competizione o collaborazione?
Siamo noi stessi sempre, alla luce del sole. Noi siamo grandi e non dobbiamo mai perdere l’ occasione per dimostrarlo, perchè questo è ciò che siamo venuti a fare qui, essere la miglior versione di noi stessi, far brillare al meglio la nostra Luce e permettere agli altri di fare altrettanto. Luce che illumina anche il percorso degli altri, stimolandoli a brillare a loro volta in piena autonomia, attraverso il germogliare e crescere dei loro talenti, ricchezza dell’individuo e dell’umanità, in cooperazione e collaborazione gli uni con gli altri. Competizione o collaborazione?
Non c’è differenza tra l’uno e l’altro, non c’è un migliore o un peggiore, non c’è uno più avanti o uno più indietro, non c’è qualcuno a un livello più basso e qualcuno a un livello più alto, ognuno ha il suo percorso e lo compie come deve.
Io Sono perchè noi Siamo, nè più nè meno! Competizione o collaborazione? Noi Siamo attraverso i miei talenti e grazie ai tuoi talenti. I miei e i tuoi sono i nostri in un’unica grande e potente unità.
La vita è PONO quando abbiamo fiducia che lo sia!
La vita è PONO quando abbiamo fiducia che lo sia! La vita è PILIKIA se crediamo che effettivamente lo possa essere.
Ho sempre una scelta tra competizione o collaborazione. Nessuno può scegliere per me! Pono o Pilikia?Competizione o collaborazione?
PONO: bontà, rigore, moralità, qualità morali, procedura appropriata o corretta, eccellenza, benessere, prosperità, beneficio, equità, interessamento, condizione naturale, dovere, elasticità, capacità di adattamento, correttezza, giusto, retto, semplice, virtuoso, equo, benefico, di successo, in perfetto ordine, accurato, sano, facilitato, sollevato, doveroso, necessario
PILIKIA: problema di ogni tipo, fastidio, preoccupazione, angoscia, avversità, afflizione, accidente, difficoltà, inconveniente, disturbo, turbamento, disagio, mancanza, tragedia
Dall’ Hawaian Dctionary Pukui e Elbert
Pono è uno stato dell’essere. Pono è un percorso spirituale.Un viaggio verso sé. Il riconoscimento della propria Reale Identità parte da ‘Uhane (spirito e materia). Quindi un viaggio per vivere la propria grandezza attraverso l’accettazione umana in collaborazione con lo spirito in unità (Tutto è Uno). Chi vive Pono vive momento per momento la propria grandezza nelle proprie parole, pensieri e azioni. Se non è pono è pilikia! Dunque competizione o collaborazione?
La pace nel mondo deriva dalla competizione o collaborazione
Non è importante perdere il sonno per capire quale strada deve intraprendere l’umanità per raggiungere la pace nel mondo e cosa possiamo fare noi per fargliela imboccare, anzi è tutta energia sprecata nella migliore delle ipotesi!Nell’eventualità peggiore invece è addirittura tutta energia che va ad aumentare la disarmonia dell’universo. Competizione o collaborazione?
Quello che posso e che anzi devo fare è trovare la strada per sentire la pace in me, quella che gli Hawaiani (ma non solo) definiscono la “Pace dell’Io”. Io sono responsabile al 100% di tutto ciò che mi riguarda, che mi coinvolge, che mi sfiora. Quindi perché dovrebbe intervenire qualcun altro che non sono io per modificare le cose se le cose dipendono al 100% da me?
Quando scegliamo competizione o collaborazione, quando sbraitiamo contro l’automobilista che non ha messo la freccia, o rubiamo a qualcuno il posto in coda, o stiamo zitti quando ci danno il resto maggiore di quello che ci spetta, o ce la prendiamo con il cameriere imbranato, quando frodiamo il fisco, o ci mettiamo in competizione con i colleghi di lavoro o ci facciamo raccomandare ecc… stiamo soltanto allontanando la pace dai noi stessi e dal nostro mondo e contribuendo alle guerre sul pianeta.
Se dentro di noi le cose funzionano in questo modo, e magari ci pare pure naturale e giusto comportarci così, perché in fin dei conti subiamo ingiustizie ogni giorni dagli altri, come possiamo affermare di essere persone di pace? Il nostro mondo è il riflesso di come noi siamo. Il mondo è uno specchio in bene e in male. Il Mondo riflette a seconda competizione o collaborazione.
La falsa convinzione “mors tua, vita mea”
Più siamo in competizione più la nostra vibrazione si abbassa. Collaborazione o competizione.
Questa è la strada della sofferenza che oltre a disturbare il cammino degli altri non permette mai a noi di stare bene. Siamo intrappolati nella falsa convinzione “mors tua, vita mea“. E’ contro-natura.
La vibrazione della collaborazione invece è in sintonia con l’Amore, è in allineamento con lo stato naturale dell’essere.
Quindi l’obiettivo della natura è quello di portare l’uomo verso un tipo di vita sempre più prospera.
Abbondanza delle risorse

Ma se la Natura cerca la crescita di ogni essere umano per raggiungere lo scopo nei confronti di alcuni, non è possibile pensare che sottragga delle risorse ad altri venedo meno al principio di imparzialità. Sarebbe inconcepibile.
Questa è la prova dell’assoluta disponibilità delle risorse presenti in abbondanza e in misura più che sufficiente per soddisfare le esigenze di tutti.
Competizione o collaborazione
Quindi solo questa certezza dovrebbe essere sufficiente ad allontanarci definitivamente da ogni forma di competizione. Se amo me stesso come il mio prossimo, ciò che desidero per me lo desidero anche per gli altri.
E se l’uomo non è capace di mettere in pratica questo principio, sicuramente la Natura è in grado di farlo, anzi non potrebbe fare altrimenti. Quindi se è così niente verrà sottratto agli altri per essere a me a meno che io non compensi questi altri con una uguale o maggiore quantità di vita di quella che verrebbe sottratta a loro per soddisfare le mie esigenze. Competizione o collaborazione?
E’ mai esistito un mondo felice tra competizione o collaborazione?
“Si, è esistito”.
La collaborazione e la fusione delle energie sono stati i mattoni alla base di questo mondo. Tutti gli organismi che facevano parte di quel mondo conoscevano il proprio ruolo. Il mondo animale si è formato nell’Amore infinito, ma la nostra percezione odierna non ci permetterebbe di sentire l’atmosfera della gioia che regnava.
Ogni singolo granello di sabbia mostrava le sue migliori qualità, pur di servire alla formazione della natura perfetta e unica. L’uomo non c’era ancora, ma si stava formando una matrice capace di adattarsi a tutti i cambiamenti. Diverse specie presero parte alla formazione del futuro uomo, ed è per questo che l’organismo umano, se serve, potrebbe attivare delle caratteristiche non proprie ai mammiferi.
Esisteva la Mente Collettiva della Natura, dove le energie del pianeta erano le più importanti. Le forze che hanno avviato il processo di costruzione di questo mondo non erano ancora intervenute, e solo dopo vennero i rappresentanti delle civiltà che diedero l’impulso alla creazione di questo mondo. Vennero, e qui restarono. Non erano né ospiti né capi, divennero parte di questo mondo. Queste grandi creature avevano un’enorme potenza energetica.
Vivendo qui semplicemente, influenzavano lo sviluppo e l’espansione, e contribuivano alla trasformazione dei prototipi biologici dell’umanità. Vissero in quel punto del pianeta dove affluivano i vari campi energetici (sapevano lavorare con i poli), e precisamente sull’territorio dell’odierno Polo Nord dove esisteva la terra ferma e un bel clima.
Quelle tribù di indigeni che abitavano nelle aree limitrofe non solo passarono allo stadio dell’homo sapiens, ma pure si sviluppavano nel pieno splendore. Era un periodo in cui l’uomo era felice. Riuscirono a imparare dai loro Maestri la gestione delle energie. (…)
Fu l’era della felicità, non un traguardo, ma uno stato di cose. La gioia dello sviluppo era comune, pur diversa nella parti diverse del pianeta. Quando i Figli degli Dei impararono a gestire con sicurezza il loro mondo, i “creatori dei mondi” smisero di venire sulla Terra, così fu pensato dall’inizio, perché la civiltà terrestre doveva trovare una via di sviluppo naturale.
La felicità di quella gente era accompagnata dall’altissimo livello delle consapevolezza, saggezza, prontezza di servire il prossimo. L’uomo moderno vede la felicità come una luce nel buio, una via d’uscita dai problemi, ma per decine di migliaia di anni la felicità era uno stato naturale: c’era e basta, come l’aria per gli uccelli. In quel periodo sul pianeta giunsero diverse civiltà aliene: qualcuno non lasciò tracce, altre crearono i propri posteri con aiuto delle tecnologie. Anche questo fu un periodo felice, e lo spazio del mondo era forte, brillante e potente.
Poi vennero anche coloro che non volevano collaborare, erano interessati a sfruttare le risorse della Terra, e riuscirono ad abbassare la frequenza di questo mondo. Esisteva però la Legge Universale sulla Libertà di Scelta: nessuno può costringere gli altri a fare ciò che questi non vogliono fare. La scelta era tra competizione o collaborazione.
Ma l’attività di queste forze era diretta alla rinuncia “volontaria” dei terresti al loro discernimento. Riuscirono, lavorando per migliaia di anni, a fare una breccia nella potenza dei Figli degli Dei; fu così che l’umanità iniziò a riconoscere le prroprie debolezze, e la debolezza ri realizzò davvero, perché l’uomo credette di essere debole. La felicità acquistò lo status di un barlume di luce in un mare di difficoltà.
Questa era finirà soltanto quando l’uomo non permetterà più di limitare la sua potenza. Quando sceglierà tra competizione o collaborazione. Ora sulla Terra vive molta gente le cui strutture spirituali servono alla rinascita dell’Umanità, che ha chiara l’opzione competizione o collaborazione”
tradotto da Olga Samarina da zen.yandex.ru
Competizione o Collaborazione: o l’una o l’altra

Fai questo interessante quiz per capire qual è il tuo principale blocco a godere di tutta l’abbondanza di cui abbiamo diritto!
- Cosa ce lo impedisce?
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Alla fine un video ti darà delle indicazioni per come gestire il tuo specifico blocco!
Scegliendo tra competizione o collaborazione