Desiderata
Desiderata: le origini
Questo testo viene spesso proposto come un manoscritto del 1692. Ritrovato a Baltimora nell’antica chiesa di San Paolo. Tuttavia Desiderata è una poesia scritta nel 1927 da Max Ehrmann, un poeta americano di Terre Haute, nell’ Indiana. Max Ehrmann necque nel 1872 e morì nel 1945.
Desiderata è una poesia in prosa, scritta in lingua inglese nel 1927 dallo scrittore, filosofo e avvocato statunitense Max Ehrmann originario di Terre Haute, nell’ Indiana e pubblicata lo stesso anno. Max Ehrmann nacque nel 1872 e morì nel 1945.
Desiderata è un manoscritto prezioso che ci indica chiaramente un cammino di gioia, per alimentare quotidianamente lo splendore della nostra Luce. Un testo antico, ma ancora perfettamente attuale, che è un vero e proprio percorso in 12 passi di crescita e di armonia.
Questo testo viene spesso proposto erroneamente come un manoscritto del 1692 ritrovato a Baltimora nell’antica chiesa di Saint Paul.
Desiderata testo, quasi sconosciuto durante la vita dell’autore, giunse all’attenzione e cominciò a circolare diffusamente postumo, a partire dal 1959. Fu infatti in quest’ anno che il reverendo Frederick Kates, parroco della St. Paul’s Protestant Episcopal Church di Baltimora, nel Maryland, inserì questo testo in una raccolta di inni e materiale devozionale, che lui stesso aveva predisposto per la sua congregazione.
Il libro riportava in copertina la dicitura “Old Saint Paul’s Church, Baltimore A.C. 1692”, anno di costruzione della chiesa. Da qui la confusione circa l’attribuzione della poesia. Infatti negli anni seguenti, si diffuse erroneamente la convinzione che la poesia fosse stata rinvenuta su una panca di tale chiesa, e che fosse stata composta da un autore anonimo, presumibilmente un monaco, nel XVII secolo.
La parola desiderata etimologicamente deriva dal latino e significa letteralmente “le cose che si desiderano”.
La poesia è divenuta famosissima durante gli anni sessanta grazie alla sua divulgazione da parte del movimento hippy dei “figli dei fiori”.
Dunque il manoscritto a partire dagli anni ’60 girò il mondo, e deve parte del suo successo anche al fatto di essere stato trovato sul comodino di Adlai Stevenson, politico statunitense, alla sua morte nel 1965. Quando Stevenson morì dunque sul suo comodino venne trovata una copia della Desiderata e si scoprì che voleva usarla per le cartoline di Natale.La popolarità dell’uomo politico fece da cassa di risonanza, ed in poco tempo sia la poesia che la chiesa di Saint Paul di Baltimora godettero di un grande successo di pubblico.
Desiderta da molti è stata definita come “la poesia che ispira felicità” e in effetti a mio avviso indica proprio una via per realizzare la felicità a partire dal quotidiano. Le sue parole infatti ci indicano proprio come vivere felici e affrontare un’esistenza serena.
Il testo è un compendio di direttive illuminanti, precise e profonde.
Oggi questo testo è stato tradotto in più di 70 lingue e diffuso in tutto il mondo.
Desiderata ha cominciato a circolare diffusamente però postumo, a partire dal 1959. Fu infatti in questo anno che il reverendo Frederick Kates, rettore della chiesa di San Paolo a Baltimora, nel Maryland, inserì questo testo in una raccolta di inni e materiale devozionale, che lui stesso aveva predisposto per la sua congregazione.
Il libro riportava in copertina la dicitura “Old Saint Paul’s Church, Baltimore A.C. 1692”, anno di costruzione della chiesa. da qui la confusione circa l’attribuzione della poesia.
Dunque il manoscritto a partire dagli anni ’60 girò il mondo, e deve parte del suo successo anche al fatto di essere stato trovato sul comodino di Adlai Stevenson, politico statunitense, alla sua morte nel 1965.,
Desiderata: il testo
- Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio.
- Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti.
- Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi ed incolti, hanno anch’essi una loro storia.
- Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito.
- Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso ed amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.
- Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti.
- Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo.
- Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
- Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti.
- Non ostentare cinismo verso l’amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
- Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza.
- Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.
- Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell’Universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere.
- Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo spirito.
- Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso.
- Sii prudente. Sforzati d’essere felice.
Poesia scritta nel 1927 da Max Ehrmann
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