La preghiera efficace non è una richiesta, non è una bacchetta magica, non è una meta: è uno strumento!
Articolo di Giovanna Garbuio
La preghiera efficace: serve a qualcosa pregare?
- Serve a qualcosa pregare?
- C’è qualcuno che ascolta?
Sì! Serve moltissimo pregare, ma bisogna farlo nel modo giusto!
No! Non c’è nessuno che ascolta con discernimento… infatti serve pregare solo se lo facciamo correttamente! Se riusciamo a mettere efficacemente in moto il meccanismo.
E il modo giusto, la preghiera efficace, non è la supplica, la richiesta, il bisogno per una manchanza, ma è la gratitudine.
A chi si rivolge la preghiera efficace?
Partiamo dall’inizio: Tutto è Uno, l’Uno è Amore, tutto è Amore in evoluzione verso l’espansione di se stesso.
Questa è la base di ogni ragionamento spirituale efficace e quindi anche per tutto ciò che riguarda la preghiera efficace. Da questo principio si srotolano logicamente tutti i successivi ragionamenti.
Se Tutto è Uno e io sono, allora io sono l’Uno. Perciò cominciamo subito con il comprendere a chi mi rivolgo quando prego. Quando prego in qualunque forma io lo faccia, sia in modo tradizionale, che in modo pionieristico o rivoluzionario, sia che io preghi chiedendo, sia che io preghi ringraziando, sia che io preghi per cambiare qualcosa, sia che io preghi per evolvere nella direzione in cui sono diretto, in qualunque modo io preghi a chi i sto rivolgendo se io sono l’Uno?
Io Sono
Ecco dunque compreso che l’unica entità che esiste Sono Io e che tutto ciò che è parte della mia realtà è un riflesso di ciò che Io Sono. Da questo risulta evidente che anche quando io prego mi sto rivolgendo a me stesso. La preghiera efficace parte da questa consapevolezza. A quel me stesso onnipotente che è l’unico creatore della mia realtà, che è l’unico responsabile di tutto ciò che vivo e sperimento.
Credo che questo sia il primo fondamentale passo di comprensione per poter articolare una preghiera efficace.
Dunque quando io prego, mi rivolgo a me stesso.
Possiamo pure dire per semplicità di comprensione che mi rivolgo al Divino in me (Aumakua; Io Superiore) che di fatto non è altro che la mia Reale Identità, perciò Sono Io, comunque sempre e solo Io.
Io sono l’unico e il solo responsabile della manifestazione della mia realtà. Responsabile al 100% ci ricorda Ho’oponopono. Perciò se Io Sono l’unico responsabile, significa che io solo ho il totale potere di dirigere la mia vita nel baratro o tra le stelle. Io solo ho il potere di farmi sperimentare la disperazione della depressione o la gioia della beatitudine.
Perciò è ovvio che se sono sono consapevole di questo, l’unica entità a cui ha senso rivolgersi per modificare o comunque direzionare la mia vita è quella che ha potere di intervenire, quindi io.
Come pregare efficacemente?
Ok! Dunque, risposto alla domanda “a chi?” ora si presenta la domanda più pratica: “come?“
Per rispondere a questa domanda è necessario chiarire come funziona il meccanismo in cui siamo immersi e quali sono le Leggi che lo regolano.
Partiamo dunque dal concetto che la coscienza crea la realtà.
Questa è una verità che logicamente deriva dal principio che Tutto è Uno, l’Uno è Amore che si espande in evoluzione verso se stesso. Sappiamo bene che l’Amore di cui stiamo parlando è l’energia originaria, la fonte, quella che gli Hawaiani chiamano Kumukahi e sulla quale suggeriscono ti tenere fissa la nostra attenzione (Na Na I Ke Kumu – Guarda alla sorgente).
Questa energia originaria è anche quella che noi chiamiamo coscienza, dove la nostra personale coscienza è l’individualizzazione dell’Amore.
Tutto è Amore/Coscienza
Se tutto è Uno e tutto è Amore/Coscienza significa che nella molteplicità in cui siamo immersi, tutto ciò che ci appare come reale non è altro che il riflesso dell’Amore/Coscienza, da cui è lecito affermare che la coscienza crea la realtà.
Questo da un punto di vista teorico. Dal punto di vista pratico è sufficiente osservare l’evolvere della nostra vita e notare come tutti i nostri stati di coscienza sono riflessi in perfetta corrispondenza nei fatti che accadono e si verificano nella nostra vita. (Conduciamo sinceramente questa operazione e ne avremo tutti i riscontri).
Perciò siamo d’accordo sia da un punto di vista pratico che da un punto di vista teorico: la coscienza crea la realtà.
La Legge di Attrazione
Questo è il meccanismo che manifesta tutti i nostri vissuti in ogni loro più piccola sfaccettatura. Questo meccanismo è stato individuato dalle varie saggezze ancestrali nella Legge di Causa ed Effetto o nella sua piùmoderna accezione di Legge di Attrazione.
Questa Legge universale che regola la nostra esperienza si può riassumere ne “il simile attrae il simile” o anche nel “manifesto chi Sono”.
Quindi riassumendo ciò che abbiamo compreso fin qua:
- Quando prego mi rivolgo a me stesso
- Io manifesto la mia realtà in base a chi sono
- Il meccanismo che regola la manifestazione è la Legge di attrazione.
Ecco in questa sintesi direi che ci sono tutti gli elementi per realizzare davvero una preghiera efficace.
La preghiera è energia
La nostra preghiera è energia per cui è l’emozione che associamo alla preghiera che ha effetto.
Io ripeto sempre “Per essere felice sii felice” perchè sono gli stati (interiori) che determinano i fatti (esteriori) e non viceversa. Per cui se siamo grati manifestiamo altre situazioni che evocheranno in noi l’emozione della gratitudine. Allo stesso modo se siamo aperti e in accettazione ci mettiamo sul flusso dell’espansione naturale dell’Amore che tutto è senza intralciarlo percettivamente e quindi accorgendoci della vera motivazione per cui ciò che accade accade!
La preghiera efficace è uno strumento
Anche la preghiera è uno strumento… A patto che sia utilizzata in maniera coerente.
“Presenza divina ti saluto nell’Amore! Grazie per questo giorno e per tutte le benedizioni che mi dispensi!”
Gli Hawaiani pregano più volte al giorno, non necessariamente rivolgendosi alla divinità, ma a tutto ciò che esiste!
Pregare serve ad attivare i poteri superiori nella nostra quotidianità lasciando andare il nostro bisogno di controllo, semplicemente sentendoci parte del divino e per farlo è sufficiente esprimere gratitudine per ciò che è e per il bene che contiene anche se non lo vediamo!
La preghiera è una base potente che eleva l’individuo e tutti coloro che sono in collegamento con lui.
Pregare significa lasciare che sia Dio a “sbrogliarsela” e confidare che le cose si stanno già sistemando e stanno ritrovando la loro armonia che presto diventerà evidente anche ai nostri occhi, come è stato progettato dal “grande mistero”.
Pregando ci affidiamo e permettiamo alla Vita di agire e di incanalare il flusso dell’Amore attraverso di noi che diventiamo solo il suo strumento per manifestare grazie, armonia e bellezza.
Possiamo pregare semplicemente ripetendo “ScusaGrazieTiAmo”!
Giovanna Garbuio
“Le parole hanno il potere di distruggere e di creare; Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo.”
Buddha
Nelle parole c’è la vita, nelle parole c’è la morte
Proverbio Hawaiano
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.”
Gesù di Nazzareth
“Niente è impossibile a chi pratica la contemplazione. Con la contemplazione si diventa padroni dell’universo.”
Lao Tzu
La preghiera eficace è una Saggezza antica
La tecnologia della preghiera è una saggezza antica, patrimonio dell’umanità dai tempi dei tempi. E’ lo strumento che ci è stato messo a disposizione per connetterci consapevolmente con la ‘nostra parte divina’ e per poter utilizzare il potere che è nostro.
Tutte le antiche tradizioni la conoscevano. E tutti gli Illuminati e Saggi che hanno calcato il suolo terrestre nel corso dei millenni ce ne hanno parlato.
Purtroppo molti di questi insegnamenti sono andati perduti o sono, nel corso della storia, stati travisati e mal interpretati, tanto da renderci inconsapevoli dell’esistenza di determinati strumenti, nonché spesso completamente ignoranti del funzionamento dell’Universo (dalle cui leggi evidentemente deriva anche lo strumento della preghiera efficace).
Tanto che molti di noi si trovano oggi a dover imparare da capo a pregare efficacemente.
La preghiera efficace non è una richiesta
Dobbiamo imparare da zero a ‘chiedere’ all’Universo ciò di cui abbiamo diritto e a farlo in maniera corretta e costruttiva con la preghiera efficace, che per inciso non è una richiesta.
Tutte le antiche saggezze ci dicono, in un modo o in un altro, alcune più chiaramente, altre servendosi di simboli e parabole, che dentro di noi è presente (spesso sopito) un potere incommensurabile.
Attingendo a questo potere attraverso l’utilizzo consapevole degli strumenti corretti possiamo dare il via a stupendi cambiamenti in noi e di conseguenza fuori di noi, dove fosse necessario o utile o preferibile.
La questione è che è doveroso farlo nella maniera corretta.
La preghiera efficace è gratitudine
L’alternativa è farlo scorrettamente sprecando tempo ed energia. Accumulando inoltre sentimenti alquanto dannosi, quali la frustrazione, la delusione, la demoralizzazione e soprattutto la sfiducia. Emozioni che, se proprio abbiamo la capacità di non permettere loro di danneggiarci, quanto meno ci terranno immobilizzati dove siamo, bloccando il nostro processo di crescita e di evoluzione.
Questo strumento ‘miracoloso’ di cui stiamo parlando si basa sull’ormai acquisita (ci sta arrivando anche la scienza ufficiale) concezione olistica dell’Universo in cui Tutto è Uno e la separazione è solo la manifestazione funzionale dello stesso Uno.
Quindi essendo Tutto Uno, ogni cosa è collegata indissolubilmente all’altra. Ed ogni cambiamento su un singolo elemento influisce modificando tutti gli altri.
Qualunque cosa abbia un’essenza (e cosa non ce l’ha?) è parte del Tutto e sua manifestazione nella sfera della molteplicità, tramite un’equilibrata rivelazione delle leggi universali. Tutto molto semplice!
Percezione limitata
Pertanto il concetto di percezione illusoria della realtà manifesta, significa semplicemente che la nostra percezione della realtà, che è il riflesso dell’Uno, è una percezione limitata e da questo nascono tutti i ‘problemi’. Possiamo infatti definire il termine ‘problema’ con “percezione limitata della realtà”.
Noi viviamo determinati eventi come problematici, perché nella nostra limitatezza non ne percepiamo la perfezione della loro totalità. Tutto è già perfetto così com’è. Se noi fossimo in grado di percepirlo come tale, la parola ‘problema’ e i suoi sinonimi, svanirebbero dai vocabolari di tutte le lingue del mondo.
A cosa ci serve la preghiera efficace?
A superare i ‘problemi’ (che sempre problemi restano anche quando sono disgrazie, tragedie, dolori ecc…). Anche se superare i problemi è ancora una visione limitata. Perchè in realtà quello che fa la preghiera efficace non è tanto “superare i problemi” quanto farci comprendere a livello esperenziale che non c’è di fatto nessun problema da superare, ma solo opportunità da cogliere.
“Molti sono sorpresi di apprendere questa forma di Ho’oponopono radicata nello Spirito Aloha. Perché è così diverso dall’ idea cristiana e occidentale di risoluzione dei conflitti. Ho’oponopono è anteriore alla nozione di conflitto introdotta dai missionari. E porta avanti lo Spirito di Aloha per sé. E’ la pratica del riconoscimento della propria perfezione. Si tratta di sperimentare la vita momento per momento. Mettendo da parte la mentalità di paura basata sul potere, sul controllo, sul peccato e sulla colpa. E’ l’antico sapere che Io sono il miglior io di sempre e che non ci sono duplicati. Io sono Io! Io Sono: l’originale Io. E posso commettere errori solo come potrebbe commetterli un dio o una dea.”
Auntie Mahealani Kuamo’o Henry
La preghiera efficace e le aspettative
Utilizzando lo strumento della preghiera efficace sia quando lo utilizziamo in maniera proficua, sia quando preghiamo come ci hanno sempre insegnato a fare (sigh!) lo facciamo con l’intento di raggiungere un obiettivo particolare.
Noi sappiamo bene cosa stiamo chiedendo e come vorremmo che andassero le cose!
E questo vale sia quando lo scopo che perseguiamo riguarda noi stessi e il miglioramento della nostra situazione, sia quando perseguiamo l’obiettivo di migliorare le cose degli altri o del pianeta. E questo atteggiamento di solito è piuttosto ralentante in tutto il processo.
La preghiera efficace è un processo energetico
La preghiera efficace invece non è altro che un processo energetico che “sfrutta” la legge universale di Causa ed Effetto. La tecnica della preghiera efficace perciò si compone esclusivamente nell’uso intenzionale e giusto dell’energia. Meno aspettative ci infiliamo dentro e più tutto sarà veloce e fluido.
Il meccanismo che si mette in moto utilizzando questa tecnica in modo corretto è una procedura completamente neutrale e “automatica” regolata da leggi universali le quali ad una particolare causa, reagiscono con il corrispondente effetto, a prescindere da qualsiasi influenza personale o di parte e quindi tanto meno può dipendere da qualsiasi valutazione qualitativa.
Non esistono preghiere non meritevoli di essere esaudite, esistono preghiere formulate in maniera corretta che determineranno determinati effetti, e preghiere formulate scorrettamente che lasciano il tempo che trovano.
Se lo sai le cose sono così come sono, se non lo sai le cose sono così come sono
Questo vale indipendentemente da chiedere correttamente un gelato o chiedere scorrettamente la guarigione di un figlio.
Non esistono cose più importanti e cose meno importanti per le leggi universali. Esistono solo meccanismi che funzionano in un determinato modo.
- Se la preghiera è formulata in maniera corretta funziona… sempre! La preghiera efficace
- Se la preghiera è formulata in maniera scorretta non funziona… mai! La preghiera inefficace
Peccatori e santi
Perciò per quanto riguarda l’esaudimento delle preghiere nella fattispecie, non ha nessuna influenza il fatto di essere peccatori o santi. L’essere benvoluti da Dio (nel senso di venire esauditi) in questo caso, non dipende dal nostro comportamento etico o morale.
Con questo non intendo dire che essere perfidi e cattivi sia un comportamento produttivo. Tutt’altro. Ma questo è un altro discorso che approfondiremo altrove (o meglio che ho già approfondito in più altrovi).
Per quanto riguarda la possibilità che le nostre preghiere vengano esaudite o meno conta solo se stiamo praticando la tecnica in modo corretto o scorretto.
Fiducia e gratitudine
Quando ricorriamo alla nostra guida interiore, al Divino in noi, con fiducia e gratitudine, non c’è mai niente che sia troppo difficile o poco importante.
Affidarsi in totale serenità e seza aspettative specifiche se non verso la manifestazione del meglio in valore assoluto è “il modo corretto”.
Abbiamo in noi la potenzialità di ottenere tutta la Luce, tutto l’Amore, sotto forma di Pace, di guarigione, di Gioia, di abbondanza e di benessere di cui abbiamo bisogno, e anche di cui non abbiamo alcun bisogno, a patto però di non viverlo appunto come un bisogno.
Formuliamo le nostre ‘richieste’, senza ‘chiedere’, con tranquillità, con serenità, consapevoli che tutto quanto è il meglio per noi è già pronto qui ed ora, solo a saperlo vedere.
Più Siamo… più avremo ciò che Siamo!
Non chiediamoci mai come o da dove o perché giungerà la soluzione, come o da dove o perché arriverà il meglio, restiamo solo consapevoli che è già lì per noi.
Se ci fidiamo ci posizioniamo sul livello vibrazionale corrispondente a tutte le migliori benedizioni che possiamo desiderare. Niente è mai troppo poco o poco importante. Se è importante per noi lo è anche per l’Universo. Siamo o non siamo l’uno parte dell’altro?
Soltanto fidandoci che giungerà tutto il meglio a noi e a tutti coloro che sono coinvolti nella nostra realtà (semplicemente perché consapevoli che è così che funzionano le cose), e provando quella inevitabile gratitudine che da questa consapevolezza deriva, attireremo una serenità duratura, da cui scaturiranno tutte le conseguenti virtù che ci condurranno per mano verso la “Pace dell’Io”.
Io Sono
Da tutto questo allora appare evidente che la preghiera efficace non è una richiesta.
Non ha nessun senso chiedere a chicchessia per ottenere qualcosa che sappiamo essere già nostro.
Se riusciamo a vivere un sentimento di fiducia con la consapevolezza che tutto è perfetto e quindi tutto il meglio è a disposizione, ed è esattamente ciò che stiamo vivendo, un po’ alla volta cominceremo a percepirlo veramente e la gratitudine diventerà il nostro modo di essere più naturale ed ovvio. E le benedizioni (percepite come tali questa volta) ci sommergeranno.
Vedi qui gli altri strumenti di Ho’oponopono occidentale
Ringrazio l’autrice di questo articolo per averlo pubblicato. Sono grato di averlo letto.
Graziea te di esserci 🙏