La via della Gioia o la via della sofferenza? Io scelgo quotidianamente la via della Gioia!
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La via della Gioia o la via della sofferenza
La differenza tra la via della Gioia e la via della sofferenza
Via della sofferenza -> Il mio sentire dice: “Vai di là“. Non mi fido, voglio toccare con mano: vado comunque. Soffro. Capisco che il sentire era corretto! Punto.
Via della gioia -> Il mio sentire dice: “Vai di là“. Mi fido a priori del mio sentire. Vado. Gioisco. Capisco che il sentire era corretto. Punto.
Alessandro Baccaglini
Qual è la differenza tra la via della Gioia e la via della sofferenza?
Abbiamo scelto di fare l’esperienza incarnata perché la nostra Anima ha un determinato obiettivo di conoscenza. Comunque, per la via della sofferenza o per la via della Gioia, l’obiettivo della nostra Anima lo centreremo prima di tornarcene a Casa. Questo è fuori discussione.
Ciò che però spesso non sappiamo è che non c’è mai nulla da temere in questo mare di Luce. Perchè comunque sia, sempre di esperienza della Luce si tratta, che ci piaccia o non ci piaccia. E comunque una volta cristallizzata l’esperienza torneremo a casa nella Luce… sempre invariabilmente, senza alcun dubbio.
La differenza sta nell’imparare a vederla da subito la Luce o continuare a vedere nebbia davanti al Sole perchè non ci fidiamo del nostro sentire (ispirazione) e facciamo affidamento sulle memorie (convinzioni). Ma in ogni caso la Luce rimane l’unica realtà, anche quando non riusciamo a scorgerla.
L’Anima non soffre!
Partiamo dal presupposto che la nostra Anima non soffre! Questo è importantissimo che sia chiaro: la nostra Anima non soffre!
Non soffre perché la sofferenza deriva dalla percezione limitata delle cose, dall’incapacità di vedere il progetto cosmico, dal non riuscire a vedere dove le esperienze ci stanno portando e dall’aver perso la consapevolezza della dimensione della vita eterna. Tutte caratteristiche queste che la nostra Anima non condivide con noi.
Perciò che noi percorriamo la via della Gioia o la via della sofferenza, per la nostra anima cambia poco. Il bersaglio lo centreremo comunque.
La via della Gioia
Tuttavia la via della Gioia è più veloce, più fluida, più immediata, perché appunto in sintonia con la manifestazione dell’Amore, perciò anche la nostra Anima la preferisce. Non perché l’Anima abbia preferenze emozionali, ma perché meccanicamente è la via diretta, meno tortuosa, meno complicata perciò più veloce. Tuttavia noi siamo dotati di libero arbitrio, possiamo scegliere se fluire in accordo con la Vita e prendere la via della Gioia, o andare controcorrente per la strada che decidiamo noi, in barba a quello che la Vita ci propone e rischiare quindi di percorrere la via della sofferenza.
Libero arbitrio per la via della Gioia
Una sera Gesù era molto triste e i suoi occhi erano perduti in un lontano futuro. Disse: “Mi faranno apparire amante del dolore e della sofferenza. Sento dire dovunque che il mondo è una valle di lacrime e che l’uomo è nato per soffrire. Nulla di più falso. Solo per la sua stupidità e per la sua visione limitata l’uomo si circonda di sofferenze. Io sono venuto tra voi per indicarvi la strada della gioia. Il mio gioco è leggero come una ghirlanda di fiori e la mia autorità dolce. Se seguirete la strada che vi indico, troverete una felicità che è come un albero sempre verde.”
Dal Vangelo di Tommaso.
Quindi se ci ostiniamo a metterci in attrito con il libero fluire dell’Amore e a voler andare nella direzione che noi abbiamo deciso essere la migliore, anche se è in contrasto con il nostro reale meglio, la nostra Anima acconsentirà a lascarci percorrere la via che scegliamo. Anche se è la via della sofferenza, anche se inevitabilmente ci porterà a stare male. Perché comunque non potrà portarci fuori strada rispetto all’obiettivo che ci siamo prefissati. Sta a noi scegliere quale strada percorrere. La nostra Anima ha deciso “cosa”, ma il “come” lo determiniamo noi, momento per momento, con le nostre scelte.
Più siamo coscienti di Chi Siamo, più le nostre scelte saranno consapevoli ed efficaci quindi. In ogni caso la via della Gioia è una strada che possiamo decidere di imboccare, anche se stiamo percorrendo il sentiero della sofferenza. Poiché per Natura ogni essere è in movimento verso l’espansione dell’ Amore (che tendenzialmente si riflette in ciò che noi sperimentiamo come “bene”), sentimenti di
- disagio,
- paura,
- rabbia,
- rancore,
- inadeguatezza,
- frustrazione,
- colpa,
sono importanti campanelli d’allarme che ci mostrano dove e come stiamo deviando dal nostro percorso più fluido verso l’espansione dell’Amore che siamo.
Trascurare di notarli non è mai una buona idea. Noi possiamo sempre scegliere di cambiare direzione. Certo non è sempre facile farlo, ma è sempre possibile, proprio perché noi siamo Amore e quindi la Gioia è lo stato naturale dell’essere.
Buon senso conduce al la via della Gioia
La vita è difficile per tutti, fino al momento in cui diventa estremamente facile, fino al momento in cui la via della Gioia diventa la strada obbligatoria, perché la sola percorribile facendosi guidare dal buon senso. Arriva un momento in cui non possiamo che fare le scelte che ci aprono la Vvia della Gioia, perché le altre scelte ci appariranno evidentemente scellerate, assurde, autolesioniste, impossibili da condividere.
Arriva un momento in cui non puoi più tornare indietro, in cui non puoi più calcare passi che prima ti parevano possibili. Quando comprendo che tutto ciò che faccio mi ritorna, non avrò più nessuno stimolo a fare del male, nemmeno per un eventuale tornaconto immediato, perché so che sarebbe comunque un’azione autoinflitta.
Viaggio senza ritorno
Se faccio del male a te lo sto facendo a me, perché mi ritornerà amplificato. Quando so che le cose funzionano così (e ho usato il verbo sapere, non credere perché tra i due c’è un abisso di differenza) non potrò agire contro nulla, perché sarebbe un agire contro di me. Infatti questo è un viaggio senza ritorno. Oltrepassata una certa soglia, non c’è più possibilità di tornare indietro alla consapevolezza precedente.
A noi esseri individuali dotati di personalità, rimane dunque il compito di scegliere se affidarci all’Universo con Gioia e Amore, per rendere il nostro soggiorno più piacevole possibile, o no.
La vita non ha nessun senso
Ecco quindi che la vera potenza dell’essere umano è nella sua Umanità, non tanto (o non solo) nella sua divinità. Naturalmente siamo nel centro del paradosso dialettico. E precisamente in questo sta il senso della vita. La vita non ha nessun senso. Essa ha il senso che noi le diamo! Una simile meraviglia che trae origine dalla nostra coscienza…
E’ davvero grandioso! Perché volerle trovare un senso universale a tutti i costi?
Limitiamoci dunque a trovare la via per portare avanti questa esperienza nel modo più piacevole, nella Gioia. E vedremo che il senso del vivere apparirà semplicemente nel Vivere! Viviamo, Amiamo, Gioiamo, ridiamo e condividiamo tutto questo: ecco la ricetta! Non c’è altro!
Preoccupazioni e ansie certo non contribuiscono a centrare l’obiettivo, certamente non ci ostacolano nemmeno, ma sicuramente ci procurano disagi inutili. Lo scopo non è raggiungere un luogo verso cui siamo diretti, ma procedere in quella direzione, godendo di ogni passo del tragitto.
Non chiediamoci se e come raggiungeremo quel luogo, ma avanziamo in quella direzione. Solo così se il nostro percorso devierà ne troveremo la funzionalità e non lo considereremo un ostacolo. Non importa come, dove, quando o perché… Lasciamo che sia la Luce dentro di noi a dirigerci e a manifestarsi.
Presenza
Non creiamoci i problemi. Chiudiamo gli occhi e osserviamo. Osserviamo ad occhi chiusi ciò che determina, ciò che vediamo ad occhi aperti. E’ lì che ci sono tutte le vere indicazioni. Non si tratta tanto di porre domande. Si tratta solo di osservare, vedere e cogliere le risposte. Risposte pure, prive di domande. Questo è quel viaggio senza destinazione che da tanto tempo abbiamo intrapreso e che ancora adesso inesorabilmente, volenti o nolenti, muove e direziona i nostri passi.
Lasciamoci guidare dalla Luce che siamo e risplendiamo, questa è la via della Gioia. Risplendiamo semplicemente dichiarando di accettare di risplendere per illuminare il nostro cammino, consapevoli che il riflesso illuminerà, oltre le nostre intenzioni, la via per tutti, senza nemmeno il bisogno di una nostra decisione a riguardo. Ricordiamoci sempre che Tutto è Uno, perciò ogni cosa è la stessa cosa e nella forma separata, rimane comunque connessa.
Il cammino è la meta
Risplendiamo dunque luminosi e fulgidi, senza più domande, sempre in cammino gioioso pur senza alcuna meta. Perché finalmente coscienti che il cammino è la meta. L’esperienza stessa è l’obiettivo, non ciò a cui condurrà. Viviamo quindi senza scopo perché vivere è lo scopo. Amiamo senza obiettivi perché l’Amore è l’obiettivo. L’esperienza dell’Amore è ciò che siamo venuti a “fare”. E dichiariamolo a gran voce, perché saperlo o non saperlo sarà ciò che farà la differenza, tra percorrere la via della Gioia o la strada della sofferenza.
La Verità risplende da sè
E quando l’avremo compreso, dichiariamolo ad ancora più gran voce, perché chi ci vuole ascoltare ne tragga beneficio. Non discutiamo, non cechiamo di convincere, limitiamoci a dichiarare con Gioia ciò che gioiosamente abbiamo compreso, ciò che ora sappiamo essere vero. Non c’è mai alcun bisogno di combattere per la Verità. La Verità risplende da sé. Non c’è bisogno di illuminarla perchè nessuna ombra la offusca.
Non c’è bisogno di farle assumere un aspetto accattivante, perché nulla è più accattivante della Verità, per chi può coglierla. Chi non può coglierla non la coglierà a dispetto degli sforzi più titanici che noi possiamo compiere per mostrargliela. Oltre al fatto che potrebbe sempre non essere la sua verità.
L’unica cosa che possiamo/dobbiamo fare, se farlo ci dà Gioia, è dichiararla per il beneficio di chi la vuole/può conoscere.
Non c’è altro. Godiamo, Gioiamo ad ogni passo del passo che stiamo compiendo e scorgeremo l’efficacia del passo successivo contemporaneamente a quella del passo precedente.
Ma il senso è solo e unicamente nel passo che stiamo compiendo adesso!
Scambio epistolare
Concludo questo ragionamento condividendo con voi uno scambio avvenuto via mail con una lettrice.
Domanda
Cara Giò, ti seguo da un po’ e ti trovo una Donna che ha chiaro il percorso della propria vita. Forse anche troppo chiaro. Mai un dubbio né una paura. D’accordo con Ho’oponopono, ma non ti viene mai il dubbio che per quanto tu faccia pensieri positivi (vedi il pensiero di Louise H. Hay o la Legge d’Attrazione), per quanto tu chieda aiuto agli Angeli o alla tua guida interiore, alla fine ti possa capitare qualcosa di brutto perché è una lezione che devi integrare nella tua vita? Oppure perché c’è qualcosa nel passato della tua famiglia che devi risolvere e la tua Anima ha scelto di farlo?
Ogni tanto le paure mi assalgono e mi dico che posso anche mettere in atto tutto, ma non ho la certezza che andrà tutto bene! In fondo sembra facile la conclusione: “Non era il momento giusto”; “Dovevi passare da quell’esperienza”; “Non hai fatto pensieri abbastanza positivi energeticamente parlando” o addirittura magari “non merito il bene”.
Risposta
Cara XXXXX, io non seguo il pensiero positivo, non chiedo aiuto agli angeli,
ma non chiedo nemmeno aiuto alla mia guida interiore… eventualmente alla mia guida interiore chiedo indicazioni. Non credo alla miracolosità di questi strumenti. Tuttavia no! Non ho apura che possa capitarmi qualcosa di brutto, semplicemente perchè so che non succedono cose brutte.
Succedono cose! Che magari non ci piacciono, ma che hanno comunque un’utilità per la nostra espansione. E ti asicuro che per il passato cose che non mi sono piaciute me ne seono successe più che a sufficienza. Tuttavia anche in quei casi, pur soffrendo, pur arrivando a maledire il maledicibile… Ne sono sempre uscita cresciuta e ho sempre riconosciuto questa crescita. Oggi in più di allora so che le lezioni per espandersi si possono apprendere per la via della sofferenza, ma anche per la via della gioia ed ho imparato a tenermi allineata a quest’ultima (a essere in un certo modo, non a fingere di esserlo ripetendomi frasi motivanti in cui non credo).
Ovviamente non escludo che non possano più capitarmi cose che non mi piacciono, ma allo stesso tempo confido nella capacità di riconoscere comunque l’opportunità che veicoleranno. E in ogni caso mi impegno quotidianamente ad espandere la mia potenzialità di gioia, in modo da ampliare la mia capacità di riconoscere e imboccare la via della gioia ad ogni bivio, perchè so che ho sempre la scelta di farlo.
Anche le cose che eventualmente dovessi integrare, avrò sempre la possibilità di farlo per la via della Gioia e a quella mi allineo tenendo alte le mie vibrazioni. Allenare la mia consapevolezza giorno dopo giorno serve anche ad affinare questa competenza.
Perciò no! Paura non ne ho … So che dipende da me! E io mi Amo… tantissimo! Perciò non posso avere paura di chi mi Ama! Io ho la certezza che andrà tutto bene… Non so come andrà, in che modo specifico, ma so che andrà tutto bene, perchè non esiste un altro modo per le cose di andare. Non esiste qualcuno che non merita il bene! Magari esiste chi è così pieno di conflitti dentro che non riesce a riconoscere il bene, ma non esiste qualcuno che non lo merita.
Giò
La via della Gioia
Ciao Giovanna,
Ogni tuo scritto o video è una bellissima fonte di riflessione.
Da qualche mese ho scelto con decisione la via della Gioia😊 e la mia vita è cambiata completamente. Ho impiegato parecchio tempo per decidermi, ma hai proprio ragione: non si può più tornare indietro. La percezione che ho di me stessa e di tutto ciò che mi circonda è completamente diversa e tante cose si sono infilate bene senza nessuno sforzo. Non penso certo di avere la bacchetta magica, o che seguirti produca spontaneamente magie. Però vivere nella Gioia consente di scoprire sempre nuove opportunità che prima non si pensava neppure potessero esistere. Per me non esiste più il “brutto” casomai una esperienza interessante. Cosa sarebbe la vita senza esperienze interessanti? Una noia mortale! Di sicuro servono presenza e pratica costanti. Non è che scoperta la via della Gioia ci si possa abbandonare al dolce far nulla. Citando Salvatore Brizzi : Si chiama Lavoro su di se, non Vacanza su di se! Ed è un gran bel lavoro.
Ti mando un grande Abbraccio
❤❤❤
Grazie Grazie Grazie Lidia! Per la Luce che emani e la splendida persona che sei! ❤❤❤❤❤❤❤
Mi spiace solo che oltre che dire Grazie non posso fare altro. Il tuo esserci in questo periodo della mia vita è molto di aiuto per sradicarmi dalla “zona comfort” e più di questo ora non riesco a fare. Non è bello essere coscienti di morire ogni giorno perché non vissuto in pienezza “dalla richiesta dell’Anima”. Si per certo “perché già provato” che la Gioia esiste ed è a disposizione di Tutti. Non parlo di benessere temporaneo o soddisfazioni, parlo di Gioia, quella con la G maiuscola, quella che ti illumina gli occhi, ti rilassa ogni muscolo del viso, ti fa specchiare con il Tutto e Tutti. Le Sofferenze fanno parte del gioco, il loro scopo è sempre a disposizione del libero albitrio di noi individui ed è quello che noi chiamiamo destino. Ciao Giovanna 🕯🙏
Gtìrazie Felice… e avanti tutta!
Meravigliosa la via della gioia!!! Mentre percorrevo la via della sofferenza delle colpe e dell espiazione,mi son trovato a 60 anni in un ospedale pieno di tumori e dolori connessi,ad un certo punto mi son detto “ ma basta cazzo!! È una follia che mi porta solo a star male ed è ipnotico,si il dolore è ipnotico cioè non c et altro. Mi sono stufato e ho deciso seduta stante di vivere quel che mi resta Giosamente ed in pace. Ha funzionate !!! Ho 74 anni e sto sempre bene. Le difficoltà i problemi ecc ci sono sempre ma il modo di viverli è sempre Pacifico Sto bene con me stesso e con gli altri.Vi abbraccio tutti .Grazie Giovanna che per tuo tramite riesco a trasformare in parole quello che non riesco ad esprimere. Armando
Armando grazie con tutto il cuore per questa tua bellissima testimonianza! Grazie! Grazie!
La mia vita è sempre stata un gran casino…. (ops… si può dire? In caso contrario mi scuso….). Non è mai stata facile, mai felice, mai “leggera”… Ho affrontato percorsi psicologici con vari terapeuti del settore, senza ottenere grandi risultati, o meglio, senza riuscire a risolvere il “vero” problema che mi affligge da sempre e che non starò qui a spiegare. Ma, sia grazie alle mie precedenti esperienze, sia grazie all’incontro virtuale con Giovanna, ho capito una cosa fondamentale, come Giò ha detto in questo articolo: Il Cammino è la Meta. Porsi domande, cercare risposte, entrare dentro di sé per capire, per trovare, per conoscere, per sapere…. tutto questo non ha prezzo.
Il mio “problema” c’è ancora, ma ora so che sono stata io a metterlo in atto, quindi, se persiste, è solo perché deve insegnarmi dell’altro. E lo accetto. Sapere di essere i creatori della propria realtà, ci libera di un grandissimo peso, e ci da l’opportunità di esplorare l’universo che siamo e di capirne il funzionamento. Tutto il resto verrà di conseguenza. Questo ormai lo So. Non ho idea se basti una vita per rimettere tutto nel giusto ordine, ma, intanto, mi godo il Viaggio. Grazie *___*
Piera sei davvero un giganate! Grazie di esserci!
Ciao Giovanna, mi piacciono molto i tuoi video e le tue riflessioni, anche se quando le racconti tu sembrano sempre tutte cose facili…io sto cercando di lavorare su di me ma faccio veramente fatica, ci sono giorni in cui sono carica e cerco i lati positivi e anche se vedo che le cose non vanno mi dico dai vedrai che andrà meglio, oppure mi ripeto ci sono cose peggiori e allora mi sembra che tutto sia migliore ma ci sono altri giorni in cui non vedo via d’uscita e allora non so dove sbattere la testa.
Come dici tu le emozioni andrebbero ascoltate …Io mi rendo conto di avere rabbia e frustrazione e cerco di scansarle per non rendermi ancora più infelice perché quando le ascolto mi viene da piangere penso di non avere più forza di reagire…mi sento come se non vivessi la vita ma anzi è la vita ad avere preso sopravvento su di me e io mi devo adattare
grazie dei tuoi video e del tuo blog è sempre piacevole vedere che ci sono persone che si impegnano per aiutare in qualche modo altri.
Ciao
Arianna
Arianna se non è finita bene significa che non è ancora finita! Perciò non mollare … prenditi ciò che è tuo di diritto anche se è posizionato in cima alla montagna e se la strada appare tutta in salita… avanti! Avanti sempre!
Cara Giovanna le tue parole sono piene di gioia entusiasmo e speranza: fanno bene, fanno stare bene. Volevo chiederti come possiamo entrare in connessione con la nostra Anima? Parli di fare domande e attendere la risposta e la risposta arriva… A me viene spesso ansia paura e preoccupazione. So che queste cose non hanno a che fare con la mia Anima che mi sa se ne sta lì beata per fortuna. Forse hanno a che fare con l’ego o la personalità, non so. So che tali sentimenti mi accompagnano da sempre indipendentemente da ciò che faccio. Praticamente ho paura anche della mia ombra. Probabilmente mi sento molto frustrata e spesso stanca perché le emozioni negative consumano energie! La gioia sono convinta ci sia, ciò che scrivi lo condivido e ti ringrazio per il tuo lavoro, ma non credo di viverla. È come se non ci riuscissi. Razionalmente ho capito, ma poi le preoccupazioni ansie etc… sono lì. È come se istintivamente mi volgessi alla negatività a cui forse mi sono persino abituata, ed è solo con esercizio, col ragionamento, con la riflessione e forse anche con l’incazzatura che riesco talvolta a reagire. Però che fatica! È insomma una strana strada quella che credo di aver scelto…Vabbè sono un dubbio vivente. Grazie 🙂
Ciao, mi trovavo nelle tue stesse condizioni, sempre paura di tutto, sempre in lotta, poi mi sono stancata e allora mi sono detta: sia quel che deve essere, smetto di combattere situazioni, persone, accetto e permetto che le cose siano come sono. Questa decisione ha cambiato il mio modo di vedere e di vivere e la paura se n’è andata, a volte viene a trovarmi insieme all’ansia e alla preoccupazione, apro loro la porta e sto lì con loro, dò attenzione ad ognuna, mi permettono di conoscermi meglio, di capire i miei pensieri. Poi mi aiuta leggere libri o articoli di persone coscienti (come Giò) che ti danno sollievo e ti guidano a fluire con la vita, eliminando i pensieri e le sofferenze inutili, nella vita a volte capitano cose non proprio piacevoli e quindi se evitiamo di aggiungerne altre è meglio. Spero di esserti stata utile, un abbraccio
Sonia
Grazie Sonia❤️🙏!
Grazie per la condivisione e i consigli, un abbraccio 🙂
La via della gioia o della sofferenza?
Ho perso mio padre l’11 giugno corrente anno.
Lui per me era ed è tutto, un padre, un compagno, un confidente…e ancora altro.
Ho seguito mio padre per circa due mesi, da quando è stata necessaria la mia presenza in casa. Ho vissuto giorno per giorno coccolandolo è nello stesso tempo mi preparavo alla sua dipartita o meglio, come piace dire più a me, mi preparavo ad accompagnarlo lungo la via della sua cada eterna.
Era forte il desiderio di stargli vicino fino alla fine del viaggio che l’universo mi ha accontentata.
Ho accompagnato con serenità mio padre e mentre andavamo gli parlavo, lo ringraziavo per tutto quello che è stato per me e per ultima cosa gli ho sussurrato che avremmo continuato a parlarci e così è e così sarà.
Questo lutto l’ho vissuto serenamente perché ho visto il suo viso sereno e da tutto questo periodo sono uscita cresciuta, come se avessi fatto un salto in avanti nel mio percorso di crescita. Grazie grazie grazie 🙏🏼♥️
♥️
Ciao Gio, innanzi tutto grazie per donarci le le tue riflessioni,
le trovo sempre coerenti, chiare, compresibili e oggettive.
In questo caso sento una pulsione irrefrenabile di condividere con te e con i tuoi lettori,
l’unica mia perplessità, che è quella dei ruoli da te descritti.
A inizio articolo spieghi che indipendentemente da ciò che noi stiamo sperimentando,
la nostra anima non soffre.
Il mio percorso mi ha fatto scoprire che l’io è cio che tu indichi con anima (l’insofferente),
e ciò che prova le emmozioni che tu identifichi con l’io, è in vece il corpo fisico (per alcuni il corpo di dolore).
Corpo fisico a cui percepisco sia assegnato il mio “io piccolo”,
io piccolo… che grazie all’ego sembra spesso essere smisuratamente grande, hehe.
Io potendomi “proiettare fuori” dal corpo fisico, o per lo meno non identificandomici,
posso osservare tutto ciò che spieghi e ciò che dici in questo articolo,
e osservandolo dall’esterno, posso meglio capire quale lezione di vita sta ricevendo il mio corpo fisico,
vedere come reagisco allo stimolo, cercare di capire perchè reagisce in un determinato modo,
come cambia la sua emozione a seconda della situazione, ecc..
Molti concetti che leggevo e cercavo di applicare, prima di riuscire a “dissociarmi” dal mio corpo fisico,
erano più un atto di fede, che una reale percezione.
L’identificazione con l’io fisico, mi induceva a percepire un senso di dualità, o di separazione,
affidandomi unicamente principalmente ai 5 sensi “fisici”, evidenziavo i confini fra ciò che sono io e ciò che è l’altro. Mentre io sotto forma di anima sono in grado di percepire oltre i nostri 5 sensi,
e osservare e percepire anche cio che arriva sotto forma di energia,
che ho constatato può essere di varia natura.
Questo mi ha inoltre permesso di percepire la perfezione del tutto, di essere parte del tutto, e che tutto fa parte di me.
Sentendomi parte del tutto la mia percezione sul fare del male ad altro,
e quel che ne cosegue si discosta da quella da te descritta nell’articolo, ma l’importate è il capire il non senso della cosa.
Non è da tanto che ho questa percezione, ma la trovo oltre che interessante e illuminante, e particolarmente divertente.
Osservando senza giudizio e senza coinvolgimento emotivo la nostra spesso goffa realtà evolutiva,
ho anche capito perchè personaggi come Ekart Tolle, Mooji, Sadhguru e Fabrizio Brizzi
quando ne parlano non riescono a trattenersi dal riderne….
Nell’arco di una giornata mi capita più volte di osservarmi,
ho imparato che in occasione di un sentimento negativo devo eserne consapevole,
facendolo mi osservo, osservo la mia interazione con l’esterno e vedo come l’esterno mi risponde.
La quasi totalità delle volte rido di me e/o del mio antagonista, perchè non essendone coinvolto direttamente, posso fare quello che ho sepre avuto difficoltà a mettere in pratica, cioé analizzare la situazione oggettivamente, capire il reale problema, il motivo per cui queste emozioni sono nate,
posso anche cercare di vedere e capire a cosa servono queste emozioni,
oppure molto spesso accorgermi che è semplicemente un residuo di mie abitudini dure a morire….
Si perchè come tu Gio mi hai insegnato, se in 21 giorni si riesce ad aquisire durevolmente un abitudine, ne ho dedotto che in oltre 50 anni di abitudini ne ho acquisite un’infinità, abitudini che accetto e ringrazio, ma se non più compatibili con la mia nuova percezione del tutto, cerco ora amorevolmente di lasciare andare…
Sono una frana nell’esprimermi, ve ne chiedo perdono, ma sto facendo del mio meglio,
cerco ora di riassumenre:
quello che vorrei condividere é che se prima la mia percezione della vita, da identificato nel mio corpo,
mi ponevo spesso domande come quelle che leggo spesso nei tuoi blog e su FB.
Da quando riesco ad ossevarmi, queste domande si estinguono da sole.
Se io non sono l’arrabbiato, il deluso, geloso, offeso, il pauroso, ecc.
riesco a capire da solo cosa rappresenta il teatrino al quale sto asistendo.
Con questo non riesco sempre ad evitare o a migliorare la situazione,
ma già da solo il fatto che il sentimento che sta provando il mio corpo fisico,
non ha nessun effetto sul mio stato d’animo, é fantastico.
Spero di avervi dato qualche spunto di riflessione utile,
o per lo meno che si capisca il mio tentativo di condividere con voi ciò che da mesi rende ogni mio giorno un buon giorno.
Auguro a tutti un buon cammino, e a te Gio un forte abbraccio colmo di amore e riconoscenza,
Luca.
Grazie trovo molto interessante come al solito anche questo tuo nuovo intervento
♥️🙏🏼♥️
Leggo sempre con interesse ciò che scrivi, è come un viaggio in terre lontane e sconosciute, si torna arricchiti interiormente e più saggi. Condivido la tua visione, anche se mi risulta ancora ostico il pensiero che anche le cose peggiori, intendo quelle proprio brutte, siano amore. Grazie
In base a quella che è stata la mia esperienza personale lavorativa posso confermare che rimanere senza lavoro per quello che io ritenevo un’ingiustizia, mi ha portata a trovarne uno migliore, a vivere delle esperienze meravigliose anche lontano da casa, a conoscere persone con cui ho stretto amicizie forti e sincere, anche perché condividevamo stesso percorso. A distanza di anni quel lavoro non rinnovato è stato fonte di benedizione, per questo sì, l’universo sa molto più di noi… Ha una visione più ampia di quello a cui andremo incontro, perciò gioia e fiducia e tutto ha un senso!
Grazie Rosa Maria per questa preziosissima testimonianza